Ultima modifica 25.02.2020

Più che malattia vera e propria, la colestasi è una condizione associata a svariate patologie, accumunate dalla severa compromissione del flusso della bile verso il duodeno. Nella colestasi intraepatica l'ostruzione biliare è interna al fegato, mentre nella colestasi extraepatica il blocco è situato all'esterno dell'organo.

Fegato, Bile e Cistifellea

La bile è un concentrato di composti organici (sia esogeni che endogeni), prodotto dal fegato in quantità di circa 6 dl al giorno. Cistifellea bile e colestasiDopo essere stata sintetizzata dagli epatociti (sono così chiamate le cellule del fegato), la bile confluisce nel dotto epatico comune, per poi andare ad accumularsi in una piccola sacca chiamata cistifellea. In seguito ad uno stimolo endocrino, la cistifellea si contrae riversando la bile nel coledoco, dotto che sfocia nell'intestino e più precisamente nel duodeno (tratto iniziale del tenue). In fondo a questo dotto si colloca uno sfintere che regola l'escrezione del liquido biliare, chiamato sfintere di Oddi o epatopancreatico (perché in questa zona sbocca anche il dotto escretore del pancreas).

La bile svolge un ruolo essenziale per l'adeguata digestione dei lipidi introdotti con l'alimentazione; tampona inoltre l'acidità del chimo gastrico, stimola la peristalsi intestinale ed esercita un'azione antisettica nei confronti della flora batterica, inibendo i fenomeni putrefattivi. Attraverso la bile vengono allontanati dall'organismo anche i prodotti derivanti dalla degradazione dell'emoglobina (bilirubina), sostanze tossiche, di origine farmacologica ed altre ancora di natura endogena (ormoni tiroidei, estrogeni, colesterolo ecc.).

Cause

COLESTASI EXTRAEPATICA COLESTASI INTRAEPATICA

Tumori dei dotti biliari

Cisti

Stenosi dei dotti biliari

Calcoli nel dotto epatico comune

Pancreatiti

Tumori del pancreas o pseudocisti

Masse tumorali negli organi adiacenti

Colangite sclerosante primitiva

 

Patologie epatiche da abuso di alcol

Amiloidosi

Ascesso batterico nel fegato

Linfoma, tumori primitivi o secondari del fegato

Gravidanza (colestasi ostetrica)

Cirrosi biliare primitiva

Colangite sclerosante primitiva

Sarcoidosi

Sepsi

Tubercolosi

Epatite virale acuta

Sindrome di Sjögren

 

Numerosi farmaci, come clorpromazina, proclorperazina, sali d'oro, nitrofurantoina, steroidi anabolizzanti, sulindac, cimetidina, eritromicina ed estrogeni (inclusi i contraccettivi orali), possono causare colestasi e produrre danni epatici.

Sintomi

Feci color argilla o tendenti al bianco; urine scure; difficoltà digestive con steatorrea (feci untuose); prurito cutaneo; nausea o vomito; dolore al fegato (sotto le ultime coste del lato destro); colorazione giallognola della cute o delle sclere oculari (ittero). Sintomi come dolore addominale, mancanza di appetito, splenomegalia (ingrossamento della milza), ascite, (accumulo di liquidi nella cavità addominale), febbre, spider Naevi (dilatazioni capillari che confluiscono in un punto centrale, assumendo il tipico aspetto di ragno), e rapida perdita di peso possono essere spia di una grave patologia epatica.

La colica biliare, dovuta alla presenza di calcoli nelle vie biliari, è caratterizzata da un dolore molto violento che insorge nella parte alta dell'addome, al centro o più frequentemente verso destra sotto le costole ; successivamente il dolore si estende posteriormente fino a raggiungere la punta inferiore della scapola.

Diagnosi

In presenza di colestasi, gli esami del sangue possono evidenziare alti livelli di bilirubina totale, fosfatasi alcalina, gamma-glutamil transpeptidasi (Gamma-GT) e acidi biliari.

Esami strumentali, come la TAC, l'ecografia e la risonanza magnetica addominale, si rendono necessari per indagare le cause d'origine della colestasi. Per evidenziare lo stato di salute dei dotti biliari può essere eseguita una colangiopancreatografia endoscopica retrograda (grazie ad un sondino fatto scendere per via orale fino a raggiungere le vie biliari extraepatiche; all'occorrenza questa sonda permette di effettuare manovre terapeutiche come la rimozione di calcoli o il ripristino della pervietà dei canali occlusi).

Cura e trattamento

L'intervento terapeutico dipende dalle cause che hanno prodotto la colestasi. I calcoli possono essere rimossi con un intervento chirurgico mininvasivo o con tecniche di diagnostica interventistica. Degli stent possono essere applicati nei punti di restringimento (stenosi) dei dotti biliari, un po' come succede nell'angioplastica. La colestiramina, assunta per os, può essere d'aiuto nel risolvere il fastidioso prurito tipicamente associato alla colestasi (in alternativa si possono utilizzare per brevi periodi creme topiche a base di corticosteroidi, oppure acido ursodesossicolico per os). Durante il trattamento della colestasi è importante evitare l'assunzione di qualsiasi sostanza nociva per il fegato, come l'alcool, i grassi fritti e alcuni medicinali.


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