Ultima modifica 01.10.2018

Amianto: Cos'è?

L'amianto è una sostanza appartenente alla categoria delle fibre. Esse sono dei corpi allungati in cui prevale la lunghezza rispetto al diametro ed alla larghezza. Abbiamo due tipi distinti di fibre, quelle naturali, cioè che si trovano in natura (amianto, zeoliti, sepioliti) e quelle artificiali (lana di scoria, lana di roccia, fibre di ceramica), che sono fibre minerali, prodotte dall'uomo attraverso dei procedimenti tecnologici, e che oggi l'hanno quasi totalmente sostituito.

Perché è Pericoloso?

AmiantoUn altro nome con cui è molto conosciuto l'amianto è asbesto; l'inalazione delle sue fibre causa l'asbestosi, una malattia che provoca fibrosi del polmone, rendendolo meno estensibile ed elastico soprattutto durante l'inspirazione, ma anche nell'espirazione.

L'amianto non provoca solo asbestosi, ma anche altre patologie, alcune molto gravi.

La sua manipolazione determina la liberazione delle fibre, che possono disperdersi nell'aria e - una volta venute a contatto con l'uomo - penetrare e progredire lungo le vie aeree.

L'amianto, perciò, date le dimensioni delle sue fibre, è una sostanza di facile inalabilità. Tali fibre sono anche bioresistenti, ovvero, prima di venire distrutte dall'organismo col quale sono venute a contatto, necessitano di molto tempo, quindi possono arrecare danno.

Impieghi

L'amianto veniva ampiamente usato, soprattutto anni fa, perché è resistente al fuoco, è un ottimo fono-assorbente, ed è anche un dielettrico. Le sue proprietà di resistenza agli acidi, ai microrganismi ed all'usura, la sua flessibilità e la possibilità di essere "tessuto" in strutture molto duttili, lo rendono molto utilizzato a livello industriale. Per esempio, lo possiamo trovare in carrozze ferroviarie, navi, nel cemento-amianto e nell'industria tessile.

Tipi di amianto

Esistono diversi tipi di amianto, che provocano diversi tipi di patologie. Le sue fibre, possono essere per semplicità suddivise in due grandi gruppi:

Gruppo serpentino: è rappresentato dal crisotilo (asbesto bianco o grigio), ed è molto più usato degli altri tipi di amianto. Infatti, corrisponde a circa il 93% della produzione mondiale, e questo è un bene perché è meno dannoso rispetto al secondo gruppo. Viene prodotto soprattutto in Sudafrica, Federazione Russa, Canada, Jugoslavia, Europa (Corsica e, più della metà solo in Italia, soprattutto vicino a Torino).
Gruppo anfibolo:
Crocidolite o amianto blu = silicato di ferro. La più pericolosa in assoluto. È di provenienza australiana, e veniva usata in Inghilterra per la costruzione di maschere antigas ad uso militare.
Amosite o amianto bruno = silicato di ferro e magnesio. Pericolosissimo, ma meno della crocidolite. Si trovavanegli addetti alla cantieristica navale in USA e Canada.
Antofillite = silicato di magnesio
Tremolite = silicato di magnesio e calcio. Usato in Turchia come materiale per costruire le case.
Actinolite = silicato di calcio, magnesio e ferro.

Tipi di esposizione

L'esposizione all'amianto è stata censita in circa 3.000 tipi di attività. Le principali sono:

  • Estrazione delle fibre di amianto da miniere e cave;
  • Miscele di verniciatura;
  • Industria del cemento armato;
  • Industria cartacea (cartoni d'asbesto): carta, rivestimenti di stufe, caloriferi, cabine, produzione cinematografica;
  • Industria tessile: indumenti e tessuti ignifughi, come per esempio i sipari dei teatri;
  • Industria dei materiali di attrito (rotabili, ferroviaria, navi) e della produzione di freni e frizioni (ascensori soprattutto);
  • Industria chimica: produzione di filtri;
  • Industria dell'isolamento termico ed acustico;
  • Tubi di cemento-amianto per condutture ed industria edilizia (tetti, canne fumarie, tubature).

Bisogna precisare che esistono innumerevoli tipi di esposizione all'amianto, non frequenti come quelle sopracitate e definite per tale motivo "insolite". Le fonti di contaminazione non lavorative possono essere dovute alla vicinanza dei luoghi di produzione, all'utilizzo in vecchie case e laboratori di strutture di asbesto, fibre portate a casa sui vestiti dai minatori o dai lavoratori industriali, e la contaminazione ambientale.

Legislazione

Sull'amianto esiste una ricca legislazione da molti anni. Dal 1992 è in vigore una legge molto severa che, su tutto il territorio nazionale, vieta l'estrazione, l'importazione e l'esportazione, la commercializzazione e la produzione di amianto o dei prodotti che lo contengono. L'esposizione a questa sostanza è oggi limitata ai soli lavoratori impiegati nelle attività di rimozione della stessa dai luoghi ancora contaminati, e nella bonifica. Per tali attività si prevedono precise norme di protezione dei lavoratori concernenti in particolare l'informazione, l'impiego dei dispositivi di protezione individuale e l'accesso limitato alle aree di lavoro. I mezzi di protezione personale dall'amianto riguardano il vestiario (autorespiratore, cappuccio, guanti, soprascarpe), le maschere a doppio filtro (per polveri ultrafini) e le mascherine a perdere per polveri di amianto.
Tuttavia, anche se la legge del 1992 ne vieta l'uso, oggi ha senso lo stesso parlare di patologie da amianto, sia perché esistono ancora dei soggetti esposti, che sono gli stessi addetti alla rimozione ed alla bonifica (anche se in realtà è possibile, adottando le adeguate precauzioni, ottenere l'azzeramento del rischio durante queste manovre) ma soprattutto, un reale problema medico è dato dal notevole periodo di latenza tra l'esposizione e la comparsa della patologia (che avviene negli ex-esposti). Per esempio, sapendo che il tumore polmonare da amianto ha un periodo di latenza di circa 20-25 anni e quello della pleura (mesotelioma) di circa 30, supponendo che un soggetto abbia iniziato a lavorare in luoghi a rischio negli anni '80, si potranno vedere patologie da amianto fino al 2010-2015.


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