Utero Didelfo  - Doppio utero
Ultima modifica 06.04.2023

Generalità

L'utero didelfo è un'anomalia congenita dell'utero.

Come l'utero bicorne e l'utero setto, rientra nell'elenco delle anomalie dei dotti Mülleriani, patologie dalle cause sconosciute che originano da un errore di sviluppo durante la vita embrionale.

Doppio Utero - Utero Didelfo

Figura: raffigurazione di un utero didelfo.
Dal sito: mulleriananomalies.blogspot.it

La presenza dell'utero didelfo è spesso causa di spiacevoli conseguenze nel corso di una gravidanza.
Per una diagnosi corretta, l'esame pelvico non è sufficiente. Servono, infatti, degli accertamenti di tipo strumentale.
Se le donne con utero didelfo non manifestano alcun disturbo associato all'anomalia, non devono sottoporsi ad alcun trattamento. In caso contrario, i medici prendono in considerazione la possibilità di intervenire chirurgicamente.

Breve richiamo sull'utero

Impari e cavo, l'utero è l'organo genitale femminile che serve ad accogliere la cellula uova fecondata (cioè il futuro feto) e a garantirne il corretto sviluppo, durante i 9 mesi di gravidanza.

Utero

Figura: raffigurazione di un utero normale. Secondo le descrizioni più accurate, l'utero presenta altre due zone, oltre al corpo dell'utero e alla cervice uterina: sono l'istmo dell'utero e il fondo (o base) dell'utero. L'istmo dell'utero è la strozzatura che divide il corpo e il collo dell'utero. Il fondo (o base dell'utero) è la porzione superiore del corpo, situata al di sopra della linea immaginaria che congiunge le due tube di Falloppio. È di forma arrotondata e sporge in avanti.

Risiede nella piccola pelvi, precisamente tra vescica (anteriormente), intestino retto (posteriormente), anse intestinali (superiormente) e vagina (inferiormente).
Nell'arco della vita, l'utero muta la propria forma. Se fino all'età prepuberale ha un aspetto allungato simile a un dito di guanto, in età adulta assomiglia molto a una pera capovolta (o rovesciata), mentre nella fase post-menopausa riduce gradatamente il proprio volume e si schiaccia.

Dal punto di vista macroscopico, i medici suddividono l'utero in due regioni principali ben distinte: una porzione più allargata e voluminosa, chiamata corpo dell'utero (o corpo uterino), e una porzione più ristretta, denominata collo dell'utero (o cervice uterina). La cervice uterina sporge, in misura minima, all'interno della vagina: è il cosiddetto "muso di tinca".


Tabella. Misure e peso dell'utero in una donna adulta.
Lunghezza media

7-8 centimetri

Diametro trasverso

4-5 centimetri

Diametro antero-posteriore

4 centimetri

Peso

60-70 grammi

Cos'è l'utero didelfo?

L'utero didelfo, o doppio utero, è una possibile malformazione uterina, caratterizzata dalla presenza di due distinti corpi dell'utero, due cervici separate e, spesso, anche due vagine.
Nonostante la presenza di due corpi uterini, le tube di Falloppio sono comunque due, una per ogni corpo.
L'utero didelfo è un'anomalia congenita, cioè presente fin dalla nascita.

Cause

Nonostante il gran numero di ricerche svolte, medici e scienziati non sono ancora stati in grado di individuare le cause dell'utero didelfo.
Tuttavia, sono riusciti a capire qual è il meccanismo patofisiologico di base.

PATOFISIOLOGIA

Secondo i vari studi svolti in merito, l'utero didelfo deriverebbe da uno sviluppo errato dei due dotti paramesonefrici durante l'embriogenesi (a conferma del fatto che l'utero didelfo è una condizione congenita).
I dotti paramesonefrici, o dotti di Müller, sono piccoli condotti genitali, presenti nell'embrione, che con la stimolazione da parte degli estrogeni danno origine all'utero, alle tube di Falloppio e alla vagina.
In altre parole, i dotti paramesonefrici sono le strutture embrionali da cui nascono alcuni dei principali organi genitali femminili.
Nel caso dell'utero didelfo, per motivi ancora sconosciuti, il processo evolutivo embrionale a cui vanno incontro i dotti di Müller non va a buon fine; ciò, in genere, ha tre effetti:

  • La formazione di due corpi uterini separati
  • La formazione di due cervici dell'utero distinte
  • La generazione di due vagine (rispetto ai due effetti precedenti, non capita sempre).

Dato il coinvolgimento dei dotti di Müller, medici ed esperti fanno rientrare l'utero didelfo tra le cosiddette "anomalie dei dotti Mülleriani". Per la precisione, il doppio utero rappresenta l'anomalia Mülleriana di classe III.


Anche nell'embrione maschile sono presenti i dotti paramesonefrici, tuttavia questi regrediscono attorno all'11esima settimana di sviluppo, in quanto non subiscono le stesse stimolazioni estrogeniche che avvengono nell'embrione femminile.


N.B: si ricorda ai lettori che fanno parte delle anomalie dei dotti Mülleriani anche l'agenesia uterina (classe I), l'utero unicorne (classe II), l'utero bicorne (classe IV), l'utero setto (classe V), l'utero arcuato (classe VI) e l'utero a T (classe VII).

EPIDEMIOLOGIA

L'utero didelfo rappresenta circa l'8% delle anomalie dei dotti Mülleriani ed è una condizione abbastanza rara. Infatti, secondo alcuni studi statistici, colpirebbe una donna ogni 2000-3000 circa.


Nota bene: con molta probabilità, l'utero didelfo è sottodiagnosticato. Pertanto, i dati numerici riguardanti la sua frequenza nella popolazione femminile non sono certi.

Sintom e conseguenze

Per approfondire: Sintomi Utero Didelfo


In genere, l'utero didelfo non produce alcun sintomo particolare nelle donne che ne sono portatrici (al punto che molte ignorano perfino di esserlo).
Tuttavia, la sua presenza è spesso causa di problemi al momento di una gravidanza.
Tra questi problemi, rientrano:

  • Aborto spontaneo (o interruzione involontaria di gravidanza). Secondo determinate stime statistiche, è un evento che interessa circa un terzo delle donne portatrici di utero didelfo.
  • Parto pretermine (o parto prematuro). I medici parlano di parto prematuro quando il parto ha luogo almeno tre settimane prima della quarantesima e ultima settimana di gravidanza.
    Gli effetti negativi che un parto pretermine può avere sul nascituro dipendono da quanto tempo prima avviene la nascita. In altre parole, più è prematuro il parto e più sono gravi le condizioni di salute in cui versa il neonato, quando la madre lo mette al mondo. Ciò è alquanto intuibile, dato che la permanenza nell'utero serve al feto per svilupparsi correttamente.
    In base al momento in cui si verifica, un parto prematuro può essere definito come: tardivo, se avviene tra la 34esima e la 37esima settimana di gestazione; grave, se si verifica tra la 25esima e la 33esima settimana di gravidanza; estremo, se il bambino nasce prima della 25esima.
    Secondo alcuni studi statistici, più della metà delle gravidanze condotte da donne con utero didelfo termina con un parto pretermine.
    Dal punto di vista patofisiologico, a indurre la nascita anticipata del feto è la mancanza di un adeguato spazio di crescita. Infatti, due corpi uterini distinti sono insufficienti, per capienza, a ospitare un bambino in via di sviluppo.
  • Cattiva posizione del feto. Alcune ricerche statistiche riportano che il feto assume una posizione errata in poco più del 40% delle donne incinte, portatrici di utero didelfo.
    Le posizioni errate più comuni sono due: la podalica e quella di traverso (o trasversale)
    Un bambino è in posizione podalica quando presenta, verso l'uscita, i piedi anziché la testa; mentre è in posizione di traverso quando rivolge, verso l'uscita, una delle due spalle.

QUANDO L'UTERO DIDELFO È SINTOMATICO

Utero didelfo anomaliaL'utero didelfo è solo in rari casi sintomatico, cioè causa di sintomi o segni clinici.
In questi frangenti, le manifestazioni consistono in dismenorrea (grave dolore mestruale) e dispareunia (dolore alla vagina o alla pelvi, durante un rapporto sessuale).

ASSOCIAZIONI

Dall'osservazione di numerosi casi clinici, medici e ginecologi hanno concluso che l'utero didelfo è spesso associato ad alcune condizioni patologiche particolari, tra cui:

  • Agenesia renale. È il termine medico che indica la mancanza di uno (unilaterale) o entrambi (bilaterale) i reni nel neonato.
  • Setto vaginale trasverso. È una parete interna alla vagina, che ne occlude il passaggio in maniera completa o parziale. La sua presenza comporta dispareunia, difficoltà ulteriori durante il travaglio e criptomenorrea.
    La criptomenorrea è la ritenzione del sangue mestruale (quindi il sangue non fuoriesce come durante le normali mestruazioni), dovuta a ostacoli congeniti situati all'interno della vagina.
  • Alcuni difetti scheletrici. Tali disturbi sono molto rari, tuttavia possibili.

Complicazioni dell'utero didelfo

Diagnosi

I medici possono individuare la presenza di un utero didelfo per mezzo di diversi esami diagnostici, tra cui una sonoisterografia (o isterosonografia), una risonanza magnetica nucleare, un'isterosalpingografia e un'isterosonosalpingografia.

SONOISTEROGRAFIA

La sonoisterografia è un'ecografia ginecologica che serve a visualizzare dall'interno la cavità uterina; tale esame risulta molto utile per identificare malformazioni dell'utero, ispessimenti endometriali, polipi e fibromi.

Come ogni ecografia, prevede l'uso di una sonda a ultrasuoni, che il medico conduce nell'utero attraverso la vagina (via transvaginale).
Prima però di questa operazione, occorre distendere (cioè ampliare) la cavità interna dell'utero: per far questo, il medico inietta (ovviamente nell'utero) una particolare soluzione fisiologica sterile.

RISONANZA MAGNETICA NUCLEARE

La risonanza magnetica nucleare (RMN) è un esame diagnostico indolore, che consente di visualizzare le strutture interne del corpo umano senza il ricorso a radiazioni ionizzanti nocive (raggi X). Diagnosi UteroDifatti, l'apparecchiatura utilizzata crea dei campi magnetici, capaci di emettere dei segnali che un apposito rilevatore trasforma in immagini.

ISTEROSALPINGOGRAFIA

L'isterosalpingografia è una procedura diagnostica di tipo radiografico, che prevede l'esposizione della paziente a una dose (minima) di raggi X. Tramite la sua esecuzione, il medico può valutare l'aspetto morfologico della cavità uterina e delle tube di Falloppio.
Per la visualizzazione delle aree interessate, occorre un particolare liquido di contrasto, opaco ai raggi X, che un operatore (o il medico stesso) inietta appositamente nella cervice uterina.
L'isterosalpingografia è un esame che i ginecologi prescrivono alle donne con un sospetto problema di fertilità, pertanto la sua realizzazione è meno frequente delle due precedenti indagini.
Rientra tra gli esami minimamente invasivi, in quanto i raggi X sono radiazioni ionizzanti nocivi per la salute.

ISTEROSONOSALPINGOGRAFIA

L'isterosonosalpingografia ha le stesse finalità dell'isterosalpingografia, ma è un esame di tipo ecografico, esattamente come la sonoisterografia (con la quale condivide alcune tappe procedurali).
Non è invasiva, perché prevede l'esposizione della paziente agli ultrasuoni, che non sono nocivi per la salute.
La sua esecuzione è più frequente tra le donne con un sospetto problema di fertilità.

UTERO DIDELFO ED ESAME PELVICO

Se da un esame pelvico emerge la presenza di una doppia vagina e una doppia cervice, il ginecologo può sospettare un utero didelfo. Tuttavia, per accertarne l'effettiva presenza, ha bisogno di controlli strumentali più specifici, come quelli descritti poc'anzi.
Del resto, non tutti i casi di utero didelfo comportano la presenza di una doppia vagina o di una doppia cervice uterina.

Trattamento

Se l'utero didelfo è asintomatico e non ostacola la possibilità di avere figli, i medici non ricorrono ad alcun trattamento particolare.
Se invece è responsabile di una determinata sintomatologia o ha causato problemi in diverse gravidanze precedenti, potrebbero considerare l'ipotesi di una cura chirurgica. L'intervento previsto consiste, di fatto, nell'unione dei due uteri.
Inoltre, qualora fosse presente un setto vaginale trasverso, si provvederebbe anche all'eliminazione di quest'ultimo.

TRATTAMENTO IN PRESENZA DI UNA STORIA DI PARTO PRETERMINE

Quando le pazienti con utero didelfo presentano una storia di parto pretermine, i medici potrebbero optare per alcune soluzioni finalizzate a ridurre le probabilità di una nascita anticipata.
Una di queste soluzioni è il cerchiaggio cervicale, un intervento chirurgico durante il quale il chirurgo operante applica, a livello del collo dell'utero, una fettuccia di tessuto sintetico, che serve a rinforzare la cervice uterina e ad aumentarne la continenza.

TAGLIO CESAREO

La maggior parte delle donne incinte con utero didelfo deve sottoporsi a taglio cesareo, questo a prescindere che la gravidanza arrivi a termine o meno.

Prognosi

Secondo quanto riportano gli esperti, soltanto il 40% delle gravidanze condotte da donne con utero didelfo va a buon fine, cioè termina con la nascita di un bambino vivo e sano.


Autore

Antonio Griguolo
Laureato in Scienze Biomolecolari e Cellulari, ha conseguito un Master specialistico in Giornalismo e Comunicazione istituzionale della scienza