Splenectomia - Asportazione della Milza

Ultima modifica 25.02.2020

Generalità

La splenectomia è l'operazione chirurgica di asportazione della milza, che si pratica quando l'organo è danneggiato in modo irreparabile o non funziona più in modo adeguato.
La milza svolge delle funzioni importanti, come combattere le infezioni e favorire la maturazione dei globuli rossi, ma non è un organo vitale.

Splenectomia

Figura: visione frontale del corpo umano. La milza, in rosso, è situata nella parte superiore sinistra dell'addome, accanto allo stomaco e al pancreas, sotto il diaframma e sopra l'intestino. Dal sito: buzzle.com

Pertanto, la sua rimozione non riduce l'aspettativa di vita del paziente.
La splenectomia si può eseguire in due modi diversi: con una tecnica laparoscopica o con una procedura tradizionale (o a cielo aperto). In genere, è raro che l'intervento comporti delle complicazioni, tuttavia, affinché abbia successo, è bene seguire i consigli del medico.
Il recupero completo dall'operazione richiede dalle 4 alle 6 settimane.

Cos'è la splenectomia?

La splenectomia è l'intervento chirurgico di rimozione della milza, attuata quando questa ha subìto dei danni irreparabili o non è più funzionale per colpa di una grave malattia.
La milza è un organo dell'addome, dalle dimensioni di un pugno, situato appena sotto la cassa toracica, a sinistra.

La milza ricopre diverse funzioni:

  • Combatte le infezioni, controllando la presenza di agenti patogeni in circolo (batteri e particelle estranee) e producendo anticorpi e globuli bianchi.
  • Favorisce la maturazione dei globuli rossi (eritrociti).
  • Ripulisce il sangue dai globuli rossi invecchiati (un globulo rosso ha una vita media di 120 giorni) o danneggiati.
  • Fa da riserva di ferro, di piastrine e di globuli bianchi.

Quando si esegue

L'intervento di splenectomia viene messo in pratica alla comparsa di una delle seguenti condizioni o patologie:

  • Rottura della milza. Causata da un trauma addominale, provoca un'emorragia interna, che, se non viene bloccata, può portare alla morte. La splenectomia rappresenta, molto spesso, l'unica soluzione valida per interrompere la perdita di sangue.
    La splenomegalia, condizione patologica in cui la milza è ingrossata, è uno dei fattori favorenti la rottura della milza, in quanto quest'ultima è più esposta agli urti a causa delle notevoli dimensioni.
  • Malattie del sangue. Alcune gravi malattie del sangue, come l'anemia falciforme, la talassemia, la policitemia vera o la porpora trombocitopenica idiopatica, possono richiedere la splenectomia. La decisione di rimuovere la milza, tuttavia, viene presa solo dopo che tutti gli altri trattamenti possibili non sono andati a buon fine.
  • Tumori. Determinate neoplasie, come la leucemia linfatica cronica, il linfoma di Hodgkin, il linfoma non-Hodgkin o la leucemia a cellule capellute, possono interessare anche la milza, causandone un suo ingrossamento (splenomegalia). Come nel caso precedente, se tutti i trattamenti attuati per la cura della splenomegalia sono inefficaci, è necessario ricorrere alla splenectomia.
  • Infezioni. Alcuni agenti patogeni (virus, batteri e parassiti) possono infiammare la milza, provocando splenomegalia. Se le infezioni sono molto serie e i trattamenti sono inefficaci, il rimedio ultimo è rappresentato dall'asportazione dell'organo infiammato. Alcuni esempi di patogeni, che provocano splenomegalia (e che potenzialmente potrebbero richiedere splenectomia), sono il plasmodio della malaria (un parassita) e il batterio della sifilide.
  • Cisti o tumori benigni. La milza può sviluppare delle cisti o dei tumori benigni, che ne alterano la normale anatomia. Se queste malformazioni sono di dimensioni elevate o se la loro completa rimozione chirurgica è impossibile, l'unico rimedio attuabile è la splenectomia.
  • Casi particolari. In rarissime occasioni, la milza può ingrossarsi senza un causa precisa, o meglio senza una causa documentabile attraverso i test diagnostici. In questi casi, impostare un terapia è difficile, perché non si sa quale sia il fattore scatenante. SplenomegaliaPertanto, l'unico rimedio, per evitare le complicazioni della splenomegalia, è rappresentato dalla splenectomia.

Rischi

Grazie ai progressi della medicina, la splenectomia è, ormai, un'operazione sicura. Tuttavia, la sua esecuzione, come quella di un qualsiasi altro intervento chirurgico, presenta dei potenziali rischi, che non vanno sottovalutati.
Emorragie, coaguli di sangue (trombi), infezioni della ferita e lesioni degli organi adiacenti (stomaco, pancreas e colon) sono le quattro più importanti complicanze dell'asportazione della milza.

VIVERE SENZA MILZA: I RISCHI A LUNGO TERMINE

La milza, come si è detto, combatte le infezioni, producendo anticorpi e globuli bianchi; ha, pertanto, un ruolo all'interno del cosiddetto sistema immunitario, ovvero la barriera difensiva che protegge l'organismo umano dai patogeni e dai corpi estranei.
La mancanza della milza, in sé, non pregiudica l'aspettativa di vita di una persona, tuttavia espone a tutti i tipi di infezione, dalle più lievi a alle più serie. Questa situazione è nota anche con il nome di immunodepressione post-splenectomia.
Alla luce di ciò, si raccomanda di vaccinarsi contro il batterio pneumococco, che causa la polmonite, e, di anno in anno, contro l'influenza.
Inoltre, un'altra misura preventiva, adottata in particolari condizioni patologiche, è quella di assumere degli antibiotici, i quali innalzano un muro contro gli agenti batterici presenti nell'ambiente.

Preparazione

La splenectomia, se programmata da tempo (cioè se non è un intervento d'emergenza), prevede le seguenti misure preoperatorie:

  • Trasfusione di sangue. Questa serve a ridurre l'impatto che l'asportazione di un organo come la milza ha sul paziente. Viene praticata poco prima dell'intervento.
  • Vaccino anti-pneumococco. Serve a prevenire le polmoniti, che, negli individui privati della milza e non vaccinati, insorgono assai di frequente.
  • Presentarsi a digiuno assoluto. La splenectomia si effettua in anestesia generale, pertanto si richiede di non mangiare e di non assumere liquidi per diverse ore, prima dell'intervento.
  • Interrompere l'assunzione di determinati farmaci. In vista dell'intervento, ci sono farmaci che non vanno assolutamente assunti (per esempio, gli anticoagulanti). Per questo motivo, è importante che il paziente comunichi, al medico, tutti i medicinali che sta assumendo o ha assunto nel recente passato.

Procedura

Dopo l'anestesia generale, con cui si seda il paziente, la splenectomia si può eseguire con due procedure chirurgiche differenti: tramite laparoscopia o tramite una tecnica tradizionale, a cielo aperto.
Concluso l'intervento, in qualsiasi modo si sia effettuato, è richiesto un ricovero di almeno un paio di giorni e completo riposo per almeno una settimana.

ANESTESIA GENERALE

L'anestesia generale prevede l'uso di anestetici e antidolorifici, che rendono il paziente incosciente e insensibile al dolore.
La somministrazione di questi farmaci, effettuata per via endovenosa e/o tramite inalazione, avviene prima e per tutta la durata dell'intervento chirurgico.
A operazione conclusa, infatti, si cessa il trattamento farmacologico, per consentire al paziente di riprendere i sensi.

SPLENECTOMIA LAPAROSCOPICA O MINIMAMENTE INVASIVA

L'intervento di splenectomia laparoscopica si svolge nel seguente modo.
Il chirurgo, prima di tutto, esegue quattro piccole incisioni sull'addome del paziente; attraverso una di queste, infila una minuscola videocamera, che, collegata a un monitor, gli consente di orientarsi durante le successive manovre. Quindi, attraverso le altre tre incisioni, conduce gli strumenti per l'isolamento e l'estrazione della milza.
Tutta la procedura si svolge con il paziente posizionato sul fianco laterale destro (decubito laterale destro), in modo tale che la milza "si presti" meglio all'asportazione.


Splenectomia Laparoscopia
Figura: i punti d'incisione, per la splenectomia laparoscopica. Si possono notare il foro, dal quale si estrae la milza, e la posizione fatta assumere al paziente (decubito laterale destro). Dal sito: www.acssurgery.com
  • Vantaggi: la procedura è minimamente invasiva. Infatti, con solo quattro piccole incisioni, si riesce a estrarre un organo interno.
  • Svantaggi: la splenectomia laparoscopica non è adatta a tutti. Difatti, persone con milze molto grandi necessitano, di solito, di un intervento a cielo aperto.
Splenectomia laparoscopica
Figura: durante la splenectomia laparoscopica, la milza viene per prima cosa separata dai legamenti di sostegno e dai vasi sanguigni che la irrorano. Queste operazioni sono eseguite in modo tale da ridurre al minimo il sanguinamento. Successivamente, l'organo da estrarre viene infilato in una sorta di sacchetto e trascinato all'esterno. Esiste anche la possibilità di frantumarlo, una volta nella sacca, e rimuoverlo pezzo per pezzo. Dal sito: www.laparoscopy.am

SPLENECTOMIA TRADIZIONONALE O A CIELO APERTO

La splenectomia tradizionale, o a cielo aperto, è l'intervento classico di asportazione della milza. Si esegue dopo aver inciso e aperto la parte superiore sinistra dell'addome. Una volta isolata dai vasi e dai suoi legamenti, la milza viene estratta con cautela, facendo attenzione a non ledere gli altri organi aderenti.
Terminata l'estrazione, si richiude l'addome con dei punti di sutura.


  • Vantaggi: con la splenectomia tradizionale, si possono estrarre milze di qualsiasi dimensione.
  • Svantaggi: è una procedura invasiva, che richiede tempi di recupero più lunghi, rispetto alla splenectomia laparoscopica.

DURATA DELL'INTERVENTO

Una splenectomia, a prescindere dalla procedura attuata, può durare da un minimo di tre quarti d'ora a un massimo di 2 ore. La lunghezza dipende dalle dimensioni della milza e dall'anatomia interna dell'addome, che, nei suoi particolari, è diversa da paziente a paziente.

DOMANDE FREQUENTI SULL'INTERVENTO

Quanto lunga è l'incisione sull'addome, nell'intervento a cielo aperto?
Può variare da 12 a 20 centimetri.

Una volta rimossa la milza, c'è qualche altro organo che fa le sue stesse funzioni?
Sì, le funzioni della milza venga parzialmente ricoperte dal midollo osseo e dalle cosiddette cellule reticolo-endoteliali.

È possibile avere dei figli, anche senza la milza?
Sì, a patto che l'asportazione della milza non sia stata dovuta a leucemie o tumori maligni; in tali condizioni, infatti, si sconsiglia vivamente di avere una gravidanza.

Fase post-operatoria

Dopo l'operazione chirurgica, è previsto un ricovero ospedaliero, che può andare da un minimo di due giorni a un massimo di sei. La durata della degenza è a discrezione del medico curante, il quale decide in base allo stato di salute del paziente operato.
A dimissione avvenuta, è necessario stare a riposo assoluto per almeno una settimana. Durante questo periodo, è doveroso seguire alla lettera i consigli del medico, il quale vieterà anche le attività quotidiane più semplici e comuni, come farsi il bagno, guidare ecc.
Il completo recupero avviene, solitamente, nel giro di 4-6 settimane.

RITORNO ALLE ATTIVITà QUOTIDIANE

La ripresa delle normali attività quotidiane (lavorare, guidare l'auto, fare le faccende domestiche ecc.) deve cominciare poco dopo il periodo di riposo, non prima, e deve essere graduale. In genere, bisogna attendere 10-14 giorni da quando ci si è sottoposti all'intervento; tuttavia è bene che ogni tappa venga sempre concordata, in anticipo, con il proprio medico curante. Infatti, ogni paziente è un caso a sé stante.
Il tempo richiesto per il ritorno all'attività sportiva va dalle 8 alle 10 settimane, a seconda dello sport che si pratica abitualmente (gli sport di contatto richiedono, chiaramente, tempi più lunghi).


Attività

Tempi di attesa dal giorno dell'intervento

Farsi il bagno

10-14 giorni (dipende dal tipo di procedura di splenectomia)

Guidare

10-14 giorni

Fare le faccende di casa

12-14 giorni, per le mansioni leggere; qualche giorno in più per le mansioni pesanti

Lavorare

12-14 giorni, per i lavori più leggeri; non meno di 4 settimane per i lavori più pesanti

Fare sport

8 settimane, se lo sport praticato non è di contatto; 10 settimane, se lo sport praticato è di contatto (calcio, rugby ecc)

CONTROLLI PERIODICI

Dopo l'operazione, è importante sottoporsi a periodici controlli del sangue, allo scopo di valutare come procede il recupero e prevenire eventuali complicazioni.

Risultati

Il successo della splenectomia dipende, principalmente, dal disturbo di base che ne ha richiesto l'attuazione. In altre parole, per fare un esempio pratico di quanto appena detto, un soggetto con una grave leucemia otterrà dei benefici parziali dall'intervento, in quanto l'asportazione della milza serve solo ad attenuare la sintomatologia; viceversa, un individuo con un grave trauma alla milza, una volta operato di splenectomia, potrà guarire completamente e risolvere ogni disturbo.

VIVERE SENZA MILZA

Vivere senza la milza è possibile, a patto che si seguano tutti i consigli medici del caso, ovvero:

  • Vaccinarsi contro il batterio pneumococco e, annualmente, contro il virus influenzale
  • Sottoporsi a controlli periodici del sangue
  • Rivolgersi al proprio medico curante, ai primi segni di infezione

Per chi è stato sottoposto a splenectomia, esiste la possibilità di indossare dei braccialetti identificativi.


Autore

Antonio Griguolo
Laureato in Scienze Biomolecolari e Cellulari, ha conseguito un Master specialistico in Giornalismo e Comunicazione istituzionale della scienza