Ultima modifica 25.02.2020

Generalità

La scintigrafia miocardica è un esame diagnostico di medicina nucleare, che permette di conoscere lo stato di salute delle coronarie e l'irrorazione del miocardio.

Scintigrafia Miocardica

SPECT di perfusione miocardica; le frecce indicano aree ischemiche

Trattandosi di una tecnica di medicina nucleare, richiede l'iniezione di radiofarmaci, ovvero sostanze contenenti isotopi radioattivi. Una volta nell'organismo, questi radiofarmaci vengono rintracciati mediante un apposito strumento di rilevazione, che fornisce delle immagini molto chiare e significative.
La scintigrafia miocardica prevede due momenti: in una prima fase, viene analizzato il cuore mentre è sottoposto a uno sforzo e, in una seconda fase, viene osservato il cuore mentre è lasciato a riposo.
In vista dell'esame, è necessario attenersi ad alcune importanti indicazioni, le quali verranno esposte dal medico durante una visita precedente.
Durante o in seguito ad una scintigrafia miocardica è possibile che insorgano alcune complicanze, tuttavia si tratta di eventualità alquanto rare.

Breve richiamo sull'anatomia del cuore

Il cuore è un organo cavo, composto da quattro cavità contrattili: due si trovano a destra e si chiamano atrio destro e ventricolo destro; le altre due si trovano a sinistra e si chiamano atrio sinistro e ventricolo sinistro.

Attraverso l'atrio e il ventricolo di destra scorre il sangue povero d'ossigeno, che deve essere indirizzato ai polmoni per l'ossigenazione; attraverso l'atrio e il ventricolo di sinistra, invece, passa il sangue ricco d'ossigeno proveniente dai polmoni, da pompare verso i vari organi e tessuti del corpo.
Il pompaggio del sangue verso polmoni e resto del corpo è garantito dalla struttura muscolare che costituisce gli atri e i ventricoli e che nel suo insieme è chiamata miocardio.

Cuore

Figura: anatomia e circolazione sanguigna all'interno del cuore. Le cavità destre del cuore (compresi i vasi che vi giungono e vi dipartono) sono segnalate con le frecce blu, mentre le cavità sinistre (anche in questo caso, vasi compresi) sono evidenziate con le frecce rosse. Come si può notare, il sangue giunge nell'atrio destro e poi al ventricolo destro, attraverso le vene cave. Dal ventricolo destro, si avvia verso i polmoni, per ossigenarsi; una volta “caricato” dell'ossigeno necessario, ritorna al cuore ma dalla parte dell'atrio sinistro, mediante le vene polmonari. Passato al ventricolo sinistro, viene pompato in circolo.

 

Il miocardio riceve nutrimento e ossigeno dalle arterie coronarie.
All'interno del cuore, la regolazione del flusso di sangue tra i vari compartimenti e verso i vasi sanguigni in uscita spetta a quattro valvole, note anche come valvole cardiache.

Cos'è la scintigrafia miocardica?

La scintigrafia miocardica è una procedura diagnostica di medicina nucleare, che permette di analizzare il flusso di sangue all'interno delle arterie coronarie, la perfusione del miocardio e la funzionalità del cuore.
Coronarie - Arterie CoronarieL'esame prevede due fasi: una prima, in cui il paziente viene sottoposto a una prova da sforzo, e una seconda - a distanza di qualche ora dalla prima - in cui il paziente viene osservato a riposo.
In questo modo, è possibile mettere a confronto l'irrorazione sanguigna del miocardio durante una condizione di stress del cuore e durante un momento di quiete.

CHE COS'È LA MEDICINA NUCLEARE?

La medicina nucleare è quella branca della medicina che si basa sull'utilizzo di sostanze radioattive (i cosiddetti radiofarmaci) a scopo diagnostico e terapeutico.

Un radiofarmaco è un medicinale iniettabile, che contiene dei radionuclidi, ovvero degli isotopi radioattivi.

Una volta iniettati, i radiofarmaci possono interagire specificatamente con un determinato tessuto biologico (come un normale farmaco) e, in virtù delle loro proprietà radioattive, possono essere monitorati nel loro diffondersi tramite un'apposita strumentazione di rilevazione della radioattività (gamma-camera). In tal modo, questa complessa strumentazione fornisce delle immagini molto chiare di come, nel tempo, il radiofarmaco si distribuisce all'interno dell'organismo.
La scintigrafia è un esame diagnostico di medicina nucleare, basato sul rilevamento delle radiazioni emesse da un organismo dopo la somministrazione, in quest'ultimo, di radiofarmaci. Tali radiazioni, opportunamente elaborate da uno strumento ad hoc, consentono di indagare sede, forma, dimensioni e funzionalità di svariati organi, tra cui cuore, tiroide, ossa, cervello, fegato, reni e polmoni.
Alla luce di quanto appena affermato, si può capire per quale motivo i radionuclidi vengano identificati anche con la parola "traccianti".


Nota bene. La distribuzione in un certo tessuto o l'interazione con un dato organo da parte degli isotopi radioattivi dipende esclusivamente dal farmaco a cui vengono legati. Pertanto, la scelta del preparato farmacologico è di fondamentale importanza per la corretta esecuzione dell'esame. Per esempio, per un'analisi della tiroide è necessario ricorrere all'utilizzo di un farmaco che diffonda specificatamente in questo organo del corpo; lo stesso dicasi per il cuore.

SCINTIGRAFIA MIOCARDICA CON STRESS FARMACOLOGICO

La prova da sforzo non è l'unico modo per studiare l'irrorazione sanguigna del miocardio in una condizione di stress per il cuore.
Infatti, esiste la possibilità di mimare uno sforzo cardiaco, successivo a un'attività fisica di una certa entità, con la somministrazione di particolari farmaci.
Questi preparati farmacologici inducono la dilazione delle arterie coronarie (quindi c'è un incremento del flusso di sangue), proprio come avviene durante un esercizio fisico.
I cardiologi fanno ricorso alla cosiddetta scintigrafia miocardica con stress farmacologico, al posto di quella che prevede una prova da sforzo (chiamata anche scintigrafia miocardica da sforzo), quando il paziente è incapace di praticare l'attività fisica prevista. Per esempio, una tale evenienza può verificarsi in quei casi in cui il paziente è molto anziano e ha difficoltà a muoversi.

INVASIVA O NON INVASIVA?

La scintigrafia miocardica è una procedura invasiva, in quanto prevede l'iniezione venosa di isotopi radioattivi.
Tuttavia, è da considerarsi meno invasiva delle tecniche di cateterismo cardiaco, durante le quali il cardiologo inserisce un catetere in un'arteria del corpo e poi lo conduce fino al cuore per le operazioni successive.

Quando si esegue

Solitamente, i cardiologi ricorrono a una scintigrafia miocardica quando sospettano la presenza di una coronaropatia.
Nel linguaggio medico, per coronaropatia s'intende una qualsiasi malattia ai danni delle coronarie, caratterizzata da un restringimento di questi vasi arteriosi irroranti il miocardio.
A restringere le arterie coronarie possono essere dei coaguli di sangue oppure le cosiddette placche ateromasiche, ovvero depositi costituiti essenzialmente da lipidi, piastrine, globuli bianchi e cellule muscolari lisce.
Se il restringimento delle coronarie è superiore al 70%, l'apporto di sangue al miocardio è insufficiente a sostenere l'attività cardiaca; in questi frangenti si parla di ischemia miocardica o cardiopatia ischemica.
Specie se non trattata, l'ischemia miocardica potrebbe rappresentare il preludio alla necrosi del miocardio o, meglio, delle zone di miocardio non adeguatamente raggiunte dal sangue; tale condizione è nota come infarto del miocardio o attacco di cuore.


I principali sintomi di una coronaropatia

I sintomi di una coronaropatia assomigliano a quelli di molti altri problemi cardiaci, non dovuti specificatamente a un disturbo delle coronarie.
Tuttavia, vale la pena ricordarli, perché prima si riconoscono e si espongono al proprio medico curante e maggiori sono le possibilità di cura.
Sono tipiche manifestazioni di una coronaropatia: il dolore al petto, la dispnea (sia da sforzo sia a riposo), il senso di astenia, il cardiopalmo, la sudorazione eccessiva e la distensione delle vene del collo.

ALTRE CONDIZIONI CHE RICHIEDONO LA SCINTIGRAFIA MIOCARDICA

Oltre che per analizzare i caratteri di una coronaropatia in atto, la scintigrafia miocardica viene praticata anche dopo:

  • Un attacco di cuore. Serve all'individuazione della precisa zona di miocardio interessata dal processo di necrosi.
  • Un trattamento terapeutico per il ripristino del flusso coronarico. Per esempio, può essere praticata dopo un intervento chirurgico di bypass coronarico, che è una procedura di aggiramento della o delle coronarie occluse tramite l'inserimento di un "nuovo" vaso sanguigno; oppure dopo un'angioplastica coronarica con stenting, che è una metodica per la riapertura della o delle coronarie occluse mediante un palloncino gonfiabile e un piccolo cilindretto metallico (stent).

Preparazione

Prima della scintigrafia miocardica, il paziente dev'essere messo al corrente di tutte le indicazioni pre-operatorie necessarie alla corretta e sicura realizzazione della procedura diagnostica.
A occuparsi di questo aspetto è il cardiologo che svolgerà l'esame o un membro qualificato del suo staff.
Le più importanti indicazioni pre-operatorie alle quali bisogna attenersi possono riassumersi nei seguenti punti:

  • Notificare al cardiologo (o a chi ne fa le veci nell'occasione) qualsiasi eventuale allergia ai farmaci, agli anestetici locali e ai vari materiali utilizzati durante la scintigrafia.
  • Digiuno completo da almeno 12 ore. Per digiuno completo s'intende l'astensione da cibo e liquidi. Solo l'acqua rappresenta un'eccezione e può essere assunta soltanto fino a qualche ora prima della procedura.
  • Evitare qualsiasi medicinale o sostanza contenente teofillina o caffeina. Per la precisione, l'assunzione di preparati contenenti teofillina va interrotta 2-3 giorni prima dell'esame; mentre l'assunzione di caffeina va sospesa almeno 12-24 ore prima.
    Agli individui che soffrono di asma bronchiale, si ricorda che alcuni farmaci per tale disturbo sono a base di teofillina.
  • Notificare al cardiologo se si è (o se si sospetta di essere) in stato di gravidanza.
  • Notificare al cardiologo tutti i farmaci che si stanno assumendo in quel momento. A tal proposito è opportuno ricordare che i medicinali per il cuore vanno sospesi almeno 24 ore prima dell'esame.
  • Notificare al cardiologo se si è portatori di un pacemaker, ovvero un dispositivo elettronico per la correzione di un'aritmia cardiaca.
  • Se ci si sottoporrà a una scintigrafia miocardica da sforzo, ricordarsi di portare con sé, nel giorno della procedura, degli indumenti comodi per la prova da sforzo (scarpe comprese).

È in occasione dell'incontro preliminare, in cui vengono esposte tutte le sopraccitate indicazioni, che il paziente può interrogare il medico in merito ai dettagli o ai dubbi riguardanti la procedura.

Procedura

La scintigrafia miocardica è una procedura ambulatoriale che si svolge in tre momenti:

  1. una fase iniziale, che è la medesima per la versione da sforzo e per la versione con stress farmacologico;
  2. una fase intermedia, che è invece specifica per ciascuna versione;
  3. una fase finale, comune a entrambe le versioni procedurali.

FASE INIZIALE

La fase iniziale prevede in genere i seguenti passaggi:

  • Rimozione di qualsiasi gioiello, orecchino e altri oggetti, che potrebbero in qualche modo interferire con la realizzazione della procedura.
  • Vestizione del paziente con abiti adatti alle tappe successive.
  • Per mano di un infermiere, inserimento di un ago-cannula in una vena del braccio o della mano. L'ago-cannula serve per la somministrazione venosa della sostanza radioattiva e, nel caso della scintigrafia miocardica con stress farmacologico, anche per l'iniezione del farmaco per la dilatazione delle coronarie.
  • Sempre per opera di un membro qualificato dello staff medico, collegamento del paziente a una macchina per l'elettrocardiogramma (ECG) e a uno strumento per la misurazione della pressione sanguigna. Battito cardiaco (tramite ECG) e pressione del sangue sono due parametri che devono essere monitorati dall'inizio alla fine della procedura.

SCINTIGRAFIA MIOCARDICA DA SFORZO: FASE INTERMEDIA

Conclusa la prima parte della procedura, il paziente viene invitato a utilizzare il macchinario per la prova da sforzo; macchinario che può essere un tapis roulant (o treadmill) o una cyclette.
Il livello di attività a cui è sottoposto è a discrezione del cardiologo e dipende da diversi fattori, tra cui l'età, la funzionalità cardiaca e lo stato di salute generale del paziente.
L'iniezione del radiofarmaco avviene solo dopo che il battito cardiaco - il quale è monitorato costantemente tramite ECG - ha raggiunto la frequenza da sforzo più indicata per le caratteristiche dell'individuo sotto esame.
Una volta che il radiofarmaco è stato iniettato, il paziente deve continuare nell'esercizio fisico ancora per qualche minuto, in attesa che i radionuclidi si diffondano nel cuore sottoposto a stress.

Prova da Sforzo

SCINTIGRAFIA MIOCARDICA CON STRESS FARMACOLOGICO: FASE INTERMEDIA

Durante la fase intermedia della scintigrafia miocardica con stress farmacologico, il paziente viene fatto accomodare su un lettino ospedaliero e gli viene somministrato il farmaco che mima uno sforzo fisico.
Come nel caso della scintigrafia miocardica da sforzo, vengono monitorati passo per passo il suo battito cardiaco e la sua pressione sanguigna.
L'iniezione del radiofarmaco avviene quando l'imitazione dello stress da sforzo ha raggiunto i connotati desiderati.

FASE FINALE

Da dopo l'iniezione del radiofarmaco, è necessario attendere in genere 40-60 minuti per l'acquisizione delle immagini del cuore tramite gamma-camera. Tale attesa si deve al fatto che, nei primi minuti, il radiofarmaco si diffonde temporaneamente anche negli organi splancnici addominali e nei polmoni, e questo potrebbe pregiudicare la qualità delle immagini.
L'acquisizione tramite gamma-camera avviene con il paziente sdraiato su un lettino collegato all'apparecchiatura.
È fondamentale che, in questo momento della procedura, l'individuo sotto esame resti completamente immobile.
Terminata la raccolta delle immagini, bisogna aspettare dalle 3 alle 6 ore prima della valutazione miocardica a riposo. In tale arco di tempo, salvo diversa indicazione del medico, è concesso bere (acqua) ma non mangiare.
L'esame a riposo è molto semplice: il paziente viene fatto accomodare su un lettino ospedaliero e il cardiologo (o un suo assistente) inietta il radiofarmaco attraverso l'ago-cannula.
Anche in questo frangente, l'acquisizione delle immagini non avviene prima che siano trascorsi 40-60 minuti.

QUANTO DURA DI PRECISO UNA SCINTIGRAFIA MIOCARDICA?

Una scintigrafia miocardica richiede in genere un'intera giornata.
Tuttavia, in alcuni casi particolari, è possibile spezzare l'esame in due, così da svolgere la valutazione sotto sforzo (o con stress farmacologico) in un giorno e la valutazione a riposo nella giornata immediatamente successiva.
Quando la procedura è spezzata in due, richiede 4 ore circa il primo giorno e altre 4 ore circa il secondo giorno.

ISOTOPI RADIOATTIVI

Gli isotopi radioattivi utilizzati per la scintigrafia miocardica sono due: il tallio 201 o il tecnezio 99.
Tallio 201 e tecnezio 99 presentano delle proprietà diverse, pertanto il protocollo procedurale varia leggermente a seconda che si faccia uso di uno o dell'altro.
In questo articolo, per ragioni di semplicità, non verranno trattate le differenze esistenti tra la procedura con il tallio 201 e quella con il tecnezio 99.

Dopo la procedura

Al termine della scintigrafia, il paziente potrebbe avvertire vertigini o giramenti di testa nell'alzarsi dal lettino ospedaliero della gamma-camera. Per evitare tale spiacevole sensazione, il consiglio medico è quello di mettersi in piedi molto lentamente.
È poi possibile che il punto dove è stato inserito l'ago-cannula sviluppi rossore e gonfiore. Questi due segni d'infiammazione scompaiono generalmente nel giro di 24-48 ore; se dovessero protrarsi oltre, magari con l'aggiunta di dolore, è consigliabile contattare il proprio medico per sincerarsi che non sia in atto un'infezione.

CONSIGLIO IMPORTANTE

I cardiologi consigliano ai pazienti di bere molta acqua durante le prime 24-48 ore successive alla scintigrafia miocardica. Infatti, assumere molti liquidi favorisce la diuresi e, tramite la diuresi, si eliminano più velocemente i radionuclidi presenti nell'organismo.

Rischi e controindicazioni

La scintigrafia miocardica presenta alcuni rischi.
Innanzitutto, la prova da sforzo potrebbe comportare l'insorgenza di dolore al petto, aritmie cardiache o, nei casi più sfortunati, infarto del miocardio. Ciò è dovuto non tanto all'intensità dell'esercizio fisico, quanto piuttosto al fatto che il paziente è generalmente un cardiopatico.
In secondo luogo, è possibile che il radiofarmaco e/o gli altri medicinali usati per l'esame diano luogo a una reazione allergica inaspettata (N.B: questo si verifica in genere quando il paziente ignora di essere allergico a certi composti o sostanze).
Infine, i farmaci che mimano lo sforzo cardiaco provocato da un'attività fisica potrebbero indurre la comparsa di vertigini, palpitazioni, dolore al torace e problemi respiratori.
Detto ciò, è importante ricordare che i suddetti rischi sono eventualità molto rare: in generale, la scintigrafia miocardica è una procedura abbastanza sicura, specie quando ci si attiene fedelmente alle indicazioni pre-operatorie riportate in precedenza.


Sensazioni che, se avvertite durante la scintigrafia miocardica, vanno riferite al medico:

CONTROINDICAZIONI

La scintigrafia miocardica è controindicata (cioè non dovrebbe essere condotta) in caso di:

Risultati

La scintigrafia miocardica permette di vedere come il sangue si diffonde (perfusione) nel miocardio, sia durante uno sforzo fisico sia a riposo.
Infatti, la gamma-camera fornisce delle immagini molto chiare di quali sono le aree miocardiche irrorate in maniera adeguata e quali invece non lo sono.
È importante ricordare i seguenti concetti: minore è la perfusione sanguigna in una certa zona del miocardio, maggiore è il restringimento delle arterie coronarie destinate all'irrorazione della suddetta zona; le aree di miocardio dove non giunge sangue sono quelle più sofferenti e con maggiore probabilità di andare incontro a necrosi.
Alla luce di ciò, un cuore sano si presenta con una perfusione omogenea in tutto il muscolo cardiaco.

Dal punto di vista dei risultati, quindi, la scintigrafia miocardica garantisce delle informazioni molto utili e particolarmente indicative.