Ultima modifica 20.01.2020

Generalità

La retina è un tessuto di origine nervosa, che riveste quasi tutta la parete interna dell'occhio. Questa delicata struttura contiene i fotorecettori, che sono due tipi di cellule sensibili alle onde luminose: i bastoncelli sono coinvolti nella visione monocromatica in condizioni di luce soffusa o crepuscolare; i coni sono invece responsabili della visione a colori, ma sono attivi soltanto quando la luce è intensa (visione diurna). La retina funziona, quindi, come un fototrasduttore, cioè capta gli stimoli luminosi e li converte in segnali bioelettrici, che a loro volta vengono inviati al cervello attraverso le fibre del nervo ottico.


Occhio anatomia


Oltre ai coni e ai bastoncelli, nella retina sono presenti altre tipologie di cellule (orizzontali, bipolari, amacrine e ganglionari), le quali stabiliscono diversi contatti tra loro e, nel complesso, concorrono ad effettuare una prima elaborazione del segnale visivo.
La retina può essere interessata da vari tipi di condizioni patologiche che hanno ripercussioni sulla vista differenti a seconda dell'area interessata. Questa struttura dell'occhio può essere anche colpita da malattie vascolari o degenerative conseguenti a patologie generali dell'organismo, quali l'ipertensione arteriosa, il diabete o la sclerosi vascolare.

Struttura

La retina è la più interna delle tre tonache che costituiscono la parete del bulbo oculare. Considerata nel suo insieme, posteriormente questa membrana s'innesta sullo stelo del nervo ottico, mentre anteriormente si innesta sul margine pupillare dell'iride.


Nota: la retina deriva da una estroflessione del diencefalo, al quale rimane connessa per mezzo del nervo ottico.


In tutta la sua estensione, la retina risulta strutturalmente costituita da due foglietti sovrapposti: uno esterno a contatto con la coroide (epitelio pigmentato) e l'altro interno in relazione con il corpo vitreo (retina sensoriale).
Il confine tra questi due foglietti è una linea detta ora serrata (in questo punto, il foglietto nervoso si fonde con il foglietto pigmentato e con la tonaca vascolare).
La retina sensoriale è la porzione più estesa, costituita da un sistema di neuroni con organizzazione laminare (9 strati sovrapposti) ed, essendo provvista di fotorecettori ed altri neuroni, rappresenta la parte ottica. L'epitelio pigmentato, invece, presenta una struttura molto semplice, priva di cellule nervose ed insensibile alla luce.

Strati della retina

La retina è formata da più strati di cellule, ognuno con una funzione specifica.
Procedendo dalla superficie esterna (applicata alla coroide) fino alla porzione interna (applicata al corpo vitreo), si distinguono:

  • Epitelio pigmentato: è lo strato più esterno, interposto tra la membrana basale della coroide ed il primo strato nervoso della retina formato da coni e bastoncelli. L'epitelio pigmentato è costituito da un unico strato di cellule epiteliali contenenti un pigmento di colore scuro (fuscina). Questi elementi assorbono la luce, impedendone la diffusione (per intenderci, creano le condizioni di una "camera oscura"). L'epitelio pigmentato è deputato a diverse altre funzioni: garantisce gli scambi di ossigeno e nutrienti (glucosio, aminoacidi ecc.) e metaboliti di scarto tra i fotorecettori e la coroide; fagocita le membrane dei dischi più esterni, garantendo un rinnovamento delle strutture recettoriali e costituisce la barriera emato-retinica, la quale modula gli scambi fra il sangue ed i tessuti retinici. Lo strato pigmentato della retina partecipa, inoltre, al metabolismo dei fotorecettori, immagazzinando e rilasciando vitamina A (retinale) per il rinnovo dei pigmenti visivi (nota: senza l'epitelio pigmentato, coni e bastoncelli non sarebbero in grado di rigenerare i fotopigmenti).

Curiosità. L'epitelio pigmentato è tenacemente aderente alla coroide sul versante esterno, ma si può separare facilmente dalla retina sensoriale. Pertanto, quando si verifica il distacco della retina ad essere coinvolti sono sempre i due foglietti retinici (versante interno).


Retina
  • Strato dei fotorecettori: è composto dai segmenti esterni ed interni di coni e bastoncelli. Nel loro segmento esterno, lo stimolo luminoso provoca una modificazione chimica reversibile del pigmento visivo e la creazione di un potenziale elettrico, che si trasmette alle cellule bipolari e, successivamente, a quelle gangliari.
  • Limitante esterna: è una sottilissima membrana connettivale situata al confine tra la porzione recettoriale dei fotorecettori ed i loro nuclei.
  • Strato granulare esterno: è costituito dai corpi cellulari di coni e bastoncelli, con i loro nuclei e le loro espansioni.
  • Strato plessiforme esterno: è la prima zona sinaptica interposta tra le estremità finali dei fotorecettori (sferule nei bastoncelli e pedicelli nei coni) ed i dendriti delle cellule bipolari; in questa regione sono presenti anche le cellule orizzontali e le cellule di Müler. Quest'ultimi sono elementi connettivali che hanno una funzione nutritiva e di sostegno.
  • Strato granulare interno: è costituito dai corpi cellulari delle cellule bipolari; vi si trovano anche cellule di Müller, orizzontali ed amacrine.
  • Strato plessiforme interno: è la seconda zona sinaptica che collega le cellule bipolari ed i neuroni gangliari.
  • Strato gangliare: è costituito dai corpi cellulari delle cellule gangliari (o multipolari); vi si trovano anche i corpi e le espansioni di parte degli astrociti.
  • Strato delle fibre ottiche: è rappresentato dagli assoni delle cellule gangliari che si preparano a confluire nel nervo ottico.
  • Limitante interna: è la linea di confine tra il foglietto nervoso della retina ed il corpo vitreo, costituita dalla superficie di base delle cellule di Müller, con l'interposizione di una componente cementante.

Gli strati del foglietto nervoso della retina, che vanno dai fotorecettori fino allo strato delle cellule ganglionari, sono indispensabili per attivare in modo corretto la visione, in quanto danno origine alla trasformazione degli impulsi luminosi nelle immagini che realmente vediamo aprendo gli occhi. Pertanto, la loro principale funzione è quella di iniziare il processo sensoriale visivo.

Vascolarizzazione

La retina è nutrita da due letti vascolari indipendenti:

  • Sulla faccia interna, il sistema dell'arteria centrale della retina provvede ad irrorare le cellule gangliari e bipolari e lo strato delle fibre nervose attraverso le cellule di Müller e gli astrociti, che avvolgono a manicotto i capillari, dato che nella retina non esistono spazi perivasali. L'arteria centrale della retina penetra nell'occhio a livello della papilla ottica e si divide in 4 rami che si dirigono verso la periferia. Il sangue refluo si reca, attraverso 4 rami venosi, in direzione della papilla e fuoriesce dal globo mediante la vena centrale della retina.
  • Sulla faccia esterna, invece, il sangue raggiunge l'epitelio pigmentato ed, attraverso questo, i fotorecettori tramite il sistema corio-capillare. Il drenaggio venoso avviene grazie alle vene vorticose.

Area centrale e periferica

La retina è suddivisa in due aree: una centrale (ricca di coni) ed una periferica (dove prevalgono i bastoncelli).
Due regioni rivestono una notevole importanza: la macula lutea ed il disco ottico.

  • Il disco ottico (o papilla del nervo ottico) corrisponde al punto dove convergono le fibre nervose che hanno preso origine nella retina e che vanno a costituire il nervo ottico. Retina OcchioAll'esame del fondo oculare, questa zona del piano retinico appare come una piccola area ovale di colore biancastro, medialmente ed in basso rispetto al polo posteriore del bulbo: da qui si raccolgono gli assoni mielinizzati in procinto di uscire dall'occhio. Al centro, il disco ottico presenta una depressione, nota come escavazione fisiologica, dalla quale emergono i vasi retinici: i rami dell'arteria centrale della retina, che decorre nell'asse del nervo ottico, si irradiano nella pupilla, mentre i rami venosi vi convergono con decorso corrispondente. Il disco ottico è un punto cieco, essendo privo di recettori, quindi è insensibile alla luce.
  • La macula è una piccola area ellittica, localizzata nella parte posteriore della retina, lateralmente rispetto al polo posteriore del bulbo. Questa regione presenta alcuni caratteri particolari: si tratta, infatti, dell'area retinica con più elevata densità di coni, responsabile della cosiddetta "visione fine" (cioè consente di leggere i caratteri più piccoli, riconoscere gli oggetti e distinguere i colori). All'interno della macula, si trova una depressione, detta fovea. Questa rappresenta la zona di migliore definizione visiva, nella quale si concentra la maggiore quantità di raggi luminosi e che consente la visione più distinta e precisa.

Funzioni

La retina è la struttura del bulbo oculare adibita alla captazione degli stimoli luminosi che provengono dall'esterno e alla loro trasformazione in segnali nervosi da inviare, attraverso il nervo ottico, fino alle strutture cerebrali deputate all'interpretazione visiva.
Dal punto di vista funzionale, gli strati retinici si possono ridurre schematicamente a tre:

  • Strato dell'epitelio pigmentato e dei fotorecettori;
  • Strato delle cellule bipolari, orizzontali ed amacrine;
  • Strato delle cellule gangliari.

La sede iniziale del processo di conversione luce-impulso nervoso è rappresentata dai fotorecettori: quando la radiazione luminosa raggiunge la retina, vengono attivate delle reazioni fotochimiche che convertono le informazioni ricevute in impulsi elettrici da inviare ai neuroni retinici (fototrasduzione). Coni e bastoncelli, se esposti alla luce o al buio, infatti, vanno incontro a cambiamenti conformazionali, che modulano il rilascio di neurotrasmettitori (segnale chimico). Questi neurotrasmettitori svolgono un'azione eccitatoria o inibitoria sulle cellule bipolari della retina, le quali, a loro volta, trasmettono potenziali graduatialle cellule gangliari. I prolungamenti assonici di queste ultime costituiscono il nervo ottico ed assicurano la conduzione di potenziali d'azione alle strutture cerebrali delle vie ottiche, in risposta alla trasduzione recettoriale retinica.
Il compito di veicolare il segnale fuori dalla retina fino al corpo genicolato laterale ed alle aree corticali del cervello, dove viene elaborata l'informazione visiva, spetta al nervo ottico.
Le cellule amacrine ed orizzontali modulano la comunicazione nel tessuto nervoso retinico (ad esempio, tramite inibizione laterale).

Malattie della retina

La retina è interessata da numerose patologie, che si ripercuotono sulla vista con un diverso livello di gravità.
Le retinopatie si dividono in acquisite ed ereditarie. Le prime sono distinte a loro volta in patologie retiniche vascolari, infiammatorie, degenerative e associate a malattie sistemiche dell'organismo (come il diabete e l'ipertensione).
Le malattie retiniche più comuni sono:

Inoltre, sono possibili malattie degenerativo-senili e tumori della retina (come il retinoblastoma).


Nota. Le retinopatie sono accumunate dall'assenza di dolore, salvo occorrano altre complicanze oculari. Questa caratteristica dipende dal fatto che la retina è priva di recettori sensibili alle sensazioni dolorifiche.


Per valutare l'eventuale presenza di una retinopatia, il medico oculista effettua innanzitutto l'esame del fondo oculare e, per confermare o approfondire la diagnosi, una serie di esami diagnostici più complessi, come la tomografia ottica a radiazione coerente (OCT) e l'elettroretinogramma.


Autore

Giulia Bertelli

Giulia Bertelli

Biotecnologa Medico-Farmaceutica
Laureata in Biotecnologie Medico-Farmaceutiche, ha prestato attività lavorativa in qualità di Addetto alla Ricerca e Sviluppo in aziende di Integratori Alimentari e Alimenti Dietetici