Ultima modifica 24.03.2020
INDICE
  1. Generalità
  2. Punture e morsi
  3. Sintomi e Reazioni
  4. Veleno degli insetti
  5. Ematofagi
  6. Complicazioni
  7. Reazione tossica da punture multiple
  8. Punture infette
  9. Malattie trasmesse dagli insetti vettori

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Generalità

Sono molte le specie di artropodi (insetti, aracnidi e altri) che regolarmente od occasionalmente pungono o mordono gli animali e gli esseri umani, per una serie di diversi motivi.

Le punture degli insetti sono frequenti soprattutto nel periodo estivo, ma per molte persone l'eventuale contatto con questi animali costituisce un serio problema, con cui convivere per tutta la vita. Attraverso la puntura, l'insetto può iniettare nella pelle del veleno, allergeni o altre componenti metaboliche irritanti e responsabili di dolore, prurito, arrossamento, gonfiore e, nelle persone suscettibili, reazioni allergiche anche gravi. È importante riuscire a distinguere le punture dei più comuni insetti, allo scopo di garantire la corretta gestione della reazione locale cutanea o del trattamento di emergenza per il paziente allergico.

Puntura di Insetti

Punture e morsi

Le punture degli insetti sono comuni e, di solito, innocue.
Considerando che un insetto può pungere per forare la pelle con la finalità di nutrirsi di sangue, la reazione, in genere, si traduce nella comparsa localizzata di lievi irritazioni e prurito intenso, che tendono a risolversi entro un paio di giorni. Questo effetto è tipico nel caso degli insetti ematofagi: zanzare, tafani, moscerini e pulci.

Una puntura può anche rappresentare il risultato di un meccanismo di difesa: gli insetti possono utilizzare il loro pungiglione per iniettare sostanze tossiche e velenose, allo scopo di proteggere i loro alveari o nidi. Questi insetti, di solito, attaccano solo se provocati. Alcune di queste specie (api, vespe, calabroni e formiche rosse) possono provocare punture dolorose e stimolare una grave reazione allergica (anafilassi) nei pazienti a rischio.

Anche se non appartengono strettamente alla famiglia degli insetti, anche gli aracnidi (ragni, acari e zecche) possono provocare lo stesso effetto.

Infine, gli insetti possono essere coinvolti nella trasmissione di malattie, come la febbre gialla e la malaria, quindi l'interazione con questi vettori può potenzialmente rendere vulnerabili a condizioni più gravi.


Insetti che pungono per nutrirsi Insetti che pungono per difendersi
Zanzare (Culex, Aedes, Anopheles)
Pulci (Sifonatteri)
Pidocchi (Anopluri)
Pappataci (Ditteri)
Api, vespe e calabroni (Imenotteri aculeati)

Dal punto di vista isto-morfologico, la comparsa della puntura di un insetto è generalmente caratterizzata da un rilievo cutaneo tondeggiante e liscio, di colore rosso o bianco, con alone eritematoso e pruriginoso. Questo pomfo può manifestarsi con un infiltrato perivascolare composto principalmente da linfociti e da qualche eosinofilo. Va tuttavia precisato che la comparsa del pomfo è comune anche ad altre condizioni, tra cui: reazioni ai farmaci, reazioni orticarioidi, esordio pre-vesciculare del pemfigoide bolloso ecc.

Per approfondire: Racchette e lampade antizanzare elettriche: come sceglierle

Sintomi e Reazioni

La gravità della puntura varia a seconda del tipo di insetto e della sensibilità individuale di chi subisce questo danno.
Una puntura di insetto può provocare reazioni diverse:

  • La reazione normale coinvolge solo la zona intorno alla puntura, con dolore immediato, arrossamento, gonfiore e prurito, ma è innocua nella maggior parte dei casi. In genere, la regione interessata rimane dolorante e pruriginosa per alcuni giorni.
  • Una reazione locale più estesa si presenta con un'area di gonfiore superiore ai 5 cm e con segni (arrossamento e bruciore) che tendono ad aggravarsi gradualmente nei primi due giorni dopo la puntura dell'insetto. Questa condizione tende a risolversi entro 10 giorni.
  • Reazioni di varia intensità possono interessare diverse parti dell'organismo (sistemiche o allergie), come l'orticaria generalizzata (eruzione cutanea con prurito) e angioedema (gonfiore sottocutaneo che interessa prevalentemente viso e labbra).
  • Quando il gonfiore raggiunge la parte bassa della gola può ostacolare il passaggio dell'aria. Di conseguenza può subentrare un edema della glottide (rigonfiamento della laringe all'altezza delle corde vocali), con difficoltà respiratoria, voce roca e tosse.
  • Nei casi più severi si può andare incontro ad un grave calo di pressione, marcato e persistente, alla perdita di coscienza e allo shock anafilattico.

Alcuni insetti possono provocare con più probabilità reazioni allergiche o tossiche. Ecco alcuni esempi:

  • Api, vespe e calabroni sono membri dell'ordine degli imenotteri: si differenziano per il modo in cui infliggono una puntura, ma tutti possono causare gravi reazioni nelle persone suscettibili ai loro allergeni.
    • Le api sono insetti dotati di un pungiglione seghettato, collegato ad una ghiandola che contiene veleno: quando pungono, lasciano il pungiglione all'interno della vittima e con esso anche gli ultimi segmenti dell'addome e parte dei visceri. Così mutilate, le api sono generalmente destinate a morire.
    • La vespa, a differenza delle api, non ha il corpo ricoperto di peli e l'addome è distinto dal torace grazie ad un peduncolo sottile. Le femmine sono provviste di un aculeo lungo, liscio e dritto, che comunica con una ghiandola velenifera. Attaccano solo quando si sentono in pericolo, iniettando il veleno. Una vespa può infliggere punture più volte di seguito, perché non perde il suo apparato di iniezione dopo la puntura. Questi insetti possono attaccare anche in sciame.
    • Il calabrone è un insetto di grosse dimensioni, simile alla vespa comune e, come tale, è dotato di ghiandola velenifera e pungiglione, che non perde durante l'attacco.
Vespe, api e calabrone
  • Al contrario degli imenotteri, le punture di zanzara non causano generalmente reazioni importanti, salvo che non fungano da "vettori" per particolari microrganismi patogeni (virus, batteri e parassiti), che in realtà vivono all'interno di questi insetti. Per esempio, la malaria è causata da un organismo (protozoi del genere Plasmodium), che trascorre parte del suo ciclo vitale nelle zanzare, appartenenti, soprattutto, al genere Anopheles. Prima dell'inizio del pasto, gli ematofagi inoculano una tossina che funge da anestetico locale e che permette all'insetto di succhiare il sangue della vittima senza che questa se ne accorga, oltre ad impedire la coagulazione del sangue. Il caratteristico pomfo pruriginoso che compare nella zona della puntura è la risposta dell'organismo alla saliva di questi insetti.

Veleno degli insetti

Il veleno degli insetti che appartengono all'ordine degli imenotteri può causare allergie, poiché contiene sostanze tossiche e componenti ad attività allergenica. In Italia, gli insetti più diffusi appartenenti a questa categoria sono api, vespe calabroni. Le sostanze tossiche producono un effetto vasodilatatore e sono responsabili di lievi reazioni cutanee che compaiono nella maggior parte delle persone dopo una puntura, come i pomfi, ossia macchie in rilievo, rosse e pruriginose, associate a dolore o bruciore nella zona lesa. Le sostanze ad attività allergenica, invece, causano sintomi solo negli individui predisposti all'allergia. Attraverso la puntura possono essere veicolati alcuni allergeni (come le proteine presenti nel veleno), che sono in grado di scatenare entro pochi minuti diversi sintomi: nelle persone sensibili al veleno degli insetti, può aver luogo una grave reazione allergica (anafilassi). Se l'inoculazione del veleno non causa sintomi troppo intensi, per limitare i disagi si possono attuare piccole manovre di pronto soccorso. Nel caso in cui la reazione sia più severa, è consigliabile richiedere un intervento medico immediato.

Ematofagi

Gli insetti che pungono per nutrirsi producono sintomi caratteristici, in funzione delle abitudini alimentari del parassita responsabile e della composizione chimica della saliva. Nella maggior parte delle persone, le punture degli insetti "non velenosi" di solito causano nulla più di un prurito intenso e un'irritazione locale (orticaria papulosa da puntura di insetto). La saliva di queste specie contiene, però, anticoagulanti ed enzimi che possono causare reazioni allergiche. Il morso può apparire come una piccola macchia rossa sollevata (pomfo). Purtroppo l'istinto di graffiare l'area lesa di solito si traduce in una ferita aperta, che può infettarsi e impiegare più tempo per guarire.


Tipo di insetto Parte preferita del corpo Sintomi che possono comparire
Punture di insetti comuni
Zanzare, moscerini e pappataci Qualsiasi parte di pelle esposta.

Papula eritematosa che può evolvere in pomfo, caratterizzato da intenso prurito. Se una persona è particolarmente sensibile alle punture di insetti, si possono sviluppare bolle (vescicole rilevate e di ampie dimensioni, piene di liquido sieroso) o ecchimosi.

Pulci Possono localizzarsi in qualsiasi area del corpo, ma preferiscono caviglie e piedi nudi.

Pomfi o papule ravvicinate, pruriginosi e centrati dal segno della puntura. Possono indurre a un'orticaria papulosa o alla formazione di bolle cutanee.

Tafani Qualsiasi parte di pelle esposta

Provocano lesioni molto dolorose. Questa manifestazione può essere associata alla comparsa di orticaria, vertigini, debolezza e angioedema (soprattutto a livello di occhi e labbra). I tafani tagliano la pelle con le loro fauci mentre mordono, invece di pungerla: per questo i segni possono richiedere molto tempo per guarire e causare più facilmente infezione.

Cimicidae (chiamate comunemente cimici dei letti) Qualsiasi parte di pelle esposta (soprattutto volto, collo, mani e braccia).

La saliva dell'insetto causa pomfi e rash cutanei intensamente irritanti, ma generalmente non dolorosi.

Punture di aracnidi
Pidocchi Zona pubica o cuoio capelluto.

La zona infestata è intensamente pruriginosa, con segni rossi in corrispondenza dei siti di puntura.

Zecche Mordono qualsiasi parte di pelle scoperta.

Le punture di zecca non sono di solito dolorose, ma possono causare segni rossi intensamente pruriginosi che durano più di una settimana. In alcuni casi possono causare gonfiore, vesciche ed ecchimosi.

Zecche, Pidocchi, Papataci, Pulci, Tafani, cimice dei letti

Complicazioni

Le punture d'insetto possono evolvere in modo grave se si sviluppano una o più delle seguenti condizioni:

  • Una reazione allergica grave (anafilassi);
  • Una reazione tossica;
  • Una reazione cutanea estesa;
  • Una infezione nella sede della puntura;

Se, a seguito di una puntura di insetto, si masnifesta uno qualsiasi dei seguenti sintomi, è fondamentale rivolgersi al proprio medico:

Reazione tossica da punture multiple

Nel caso in cui gli insetti (api o vespe) siano particolarmente aggressivi, o nel caso si venisse circondati da uno sciame, è possibile che le punture siano molteplici. Se queste superano la dozzina, l'accumulo di veleno può indurre una reazione tossica, che si manifesta con nausea, vomito, vertigini, convulsioni, febbre e perdita di conoscenza. La reazione tossica costituisce una condizione di emergenza medica, in quanto può evolvere rapidamente ed indurre i tipici segni di un'intossicazione da veleno (avvelenamento), con danni al tessuto muscolare (rabdomiolisi), problemi cardiaci ed insufficienza renale.

Punture infette

A volte, le punture degli insetti si possono infettare, in particolare se si cede all'istinto di grattare ripetutamente il pomfo cutaneo. Questo meccanismo può danneggiare la pelle e permettere ai batteri di infettare la zona lesa.
La presenza dei seguenti segni, a livello locale, può indicare un'infezione:

  • Presenza di pus dentro e intorno al pomfo;
  • Aumento di arrossamento, gonfiore e dolore;
  • Comparsa di vescicole e/o bolle.

In un periodo di diversi giorni, l'infezione può diffondersi e, a volte, può diventare grave.

Malattie trasmesse dagli insetti vettori

In alcune parti del mondo, le punture di insetti possono indurre complicazioni più problematiche, in quanto gli insetti sono portatori o vettori di diverse malattie. Ad esempio, la puntura delle "zanzare tigre" (specie Aedes) può trasmettere malattie come dengue, febbre gialla, chikungunya ed encefalite, mentre la specie Anopheles può indurre malaria e filariosi. Anche le zecche sono vettori di molte malattie, sia dell'uomo che degli animali: possono trasportare, ad esempio, l'agente eziologico che causa la malattia di Lyme (la Borrelia burgdorferi).


Continua: Punture di insetti: gestione, cura e prevenzione

Autore

Giulia Bertelli

Giulia Bertelli

Biotecnologa Medico-Farmaceutica
Laureata in Biotecnologie Medico-Farmaceutiche, ha prestato attività lavorativa in qualità di Addetto alla Ricerca e Sviluppo in aziende di Integratori Alimentari e Alimenti Dietetici