Ultima modifica 15.02.2021

Generalità

La plagiocefalia è un'anormalità cranica tipica degli infanti, caratterizzata da un appiattimento unilaterale della regione occipito-parietale della volta cranica.
Plagiocefalia In genere, la testa di un soggetto con plagiocefalia possiede la forma di un parallelogramma di tipo romboide, con diverse altre peculiarità, come: un orecchio in posizione più avanzata rispetto all'altro, un occhio più piccolo dell'altro ecc.
Le cause di plagiocefalia sono numerose; quella più comune è il prolungato appoggio unilaterale della testa sul letto (o sulla culla), nel corso delle notte o dei riposi diurni.
La diagnosi è alquanto immediata e si basa, di solito, sul solo esame obiettivo.
Salvo eccezioni, la plagiocefalia guarisce senza particolari trattamenti medici, ma soltanto con dei semplici accorgimenti (variare la posizione del bambino quando è sveglio; metterlo a dormire su un ripiano leggermente inclinato ecc).

Richiami di anatomia del cranio umano

Provvisto di ossa e cartilagini, il cranio è la struttura scheletrica della testa che costituisce la faccia e protegge il cervello, il cervelletto, il tronco encefalico e gli organi sensoriali.
Contrariamente a ciò che molte persone credono, la sua organizzazione è assai complessa, forse tra le più complicate del corpo umano. Infatti, presenta tra le 22 e le 28 ossa, le quali sono pari e impari, possiedono una forma irregolare e sono di tipo piatto (ossa piatte).
Per semplificare lo studio e la comprensione del cranio, gli anatomisti hanno pensato di suddividerlo in due compartimenti, chiamati neurocranio e splancnocranio.

NEUROCRANIO

Il neurocranio è la regione cranica superiore, contenente l'encefalo e alcuni dei principali organi sensoriali. Le sue ossa più importanti - rigorosamente piatte - sono le ossa frontali, temporali, parietali e occipitali; queste, nel loro insieme, formano la cosiddetta volta cranica.

SPLANCNOCRANIO

Lo splancnocranio, o massiccio facciale, è la regione antero-inferiore del cranio, composta da ossa pari e impari. Rappresenta la struttura scheletrica della faccia, pertanto contiene elementi ossei come la mandibola, la mascella superiore, gli zigomi, l'osso nasale ecc.

neurocranio splacnocranio
Figura: cranio umano. Sono riportate le principali ossa della volta cranica e la suddivisione anatomica neurocranio/splancnocranio (N.B: la linea rossa separa idealmente il neurocranio dallo splancnocranio).

SVILUPPO DEL CRANIO

Alla nascita e durante i primi mesi di vita, le ossa craniche dei neonati - specie quelle della volta cranica - sono facilmente modellabili, in quanto ancora molli, tenere e non fuse tra di loro.
Con la crescita, si fondono in alcuni punti strategici (suture craniche) e la loro consistenza cambia: diventano man mano più "forti", meno malleabili e più resistenti agli urti e alle pressioni costanti.
Questo processo, che comporta il rafforzamento progressivo delle ossa craniche, fa parte dei numerosi meccanismi di ossificazione, riguardanti il corpo umano.

Cos'è la plagiocefalia?

La plagiocefalia è un'anomalia morfologica del cranio, tipica dei bambini piccoli, caratterizzata da un appiattimento unilaterale del compartimento occipito-parietale della volta cranica.
L'unilateralità della deformazione fa sì che la testa presenti un'asimmetria, tale da renderla molto simile a un parallelogramma di tipo romboide.
Se non è di grado elevato o sostenuta da cause particolarmente gravi, la plagiocefalia è una condizione che, in genere, si risolve senza particolari trattamenti.

Brachicefalia lieve moderata grave

Figura: cranio umano. a partire dalla sinistra, le foto propongono un bambino con testa normale (normocefalia), un caso di plagiocefalia  lieve, uno caso di plagiocefalia  moderata e un caso di plagiocefalia severa.. Dal sito: www.cranialtech.com

ORIGINE DEL NOME

La parola plagiocefalia deriva dall'unione di due termini di origine greca: "plagios" (πλάγιος‚), che significa "obliquo", e "chefale" (κεφαλή), che vuol dire "testa".
Quindi, il significato letterale di plagiocefalia è "testa obliqua".

PLAGIOCEFALIA E TESTA PIATTA NEL NEONATO

Insieme alla brachicefalia, la plagiocefalia rappresenta una delle due cause di una condizione più generale, nota come testa piatta nel neonato o sindrome della testa piatta.

PERCHé‰ COLPISCE I BAMBINI PICCOLI?

La plagiocefalia interessa i neonati e i bambini molto piccoli perché le ossa della volta cranica sono ancora molli e più facilmente modificabili (quindi malleabili).

Cause

La plagiocefalia ha diverse cause.
Attualmente, quella considerata più comune è il prolungato posizionamento supino del bambino, durante la notte e durante i sonnellini giornalieri. Infatti, la posizione supina può comportare l'appoggio parziale del lato posteriore della testa sul letto o sulla culla, in cui il bambino dorme. Tutto ciò determina una pressione non trascurabile ai danni della regione cranica interessata; a lungo andare, per l'elevata malleabilità delle ossa craniche dell'infante, questa pressione anomala può modificare la forma del cranio.
La plagiocefalia risultante dal prolungato posizionamento supino prende il nome di plagiocefalia posturale.

Attenzione: leggendo quanto sopra, i genitori alle prime armi potrebbero ritenere sbagliato mettere a dormire il proprio bambino con la schiena appoggiata al letto. Tuttavia, è doveroso precisare che non è affatto così: la posizione supina è corretta e, a differenza di quella su un fianco o sulla pancia, non rientra tra i fattori favorenti la cosiddetta morte improvvisa del lattante (SIDS).

ALTRE POSSIBILI CAUSE

Tra le altre varie cause di plagiocefalia, rientrano:

  • Alcune problematiche dell'utero e della vita intrauterina.
    Secondo alcune ricerche, la scarsità di liquido amniotico - condizione che prende il nome di oligoidramnios - sarebbe responsabile di alterazioni morfologiche della testa, tra cui la plagiocefalia e la brachicefalia.
    In particolare, risulterebbe determinante nel momento in cui il feto, durante il travaglio, attraversa il canale cervicale dell'utero.
  • La nascita prematura.
    Nell'attraversare il canale cervicale, I bambini che nascono prematuramente hanno una maggiore tendenza a subire una modificazione morfologica del cranio, in quanto la malleabilità e la mollezza delle ossa craniche sono ancora più elevate rispetto ai soggetti partoriti a termine.
    A tal proposito, si ricorda ai lettori che le ultime settimane di gravidanza sono determinanti per rinforzare le ossa craniche e renderle resistenti quanto basta per non subire alterazioni durante l'attraversamento del canale cervicale.
  • Una muscolatura del collo troppo debole.
    I bambini che, in un lato del collo, presentano una muscolatura troppo debole, hanno la tendenza a piegare la testa verso uno lato soltanto, facendole assumere una posizione errata. Tutto ciò favorirebbe l'appiattimento di un lato soltanto della testa.
  • La craniosinostosi.
    Craniosinostosi è il termine con cui i medici indicano un'anomalia del cranio, dovuta alla fusione prematura di una o più suture craniche.
    La forma di craniosinostosi responsabile di plagiocefalia è quella che coinvolge la sutura lambdoidea, situata tra le ossa parietali e l'osso occipitale, nella parte posteriore della testa.
    Come si vedrà nel capito dedicato alla terapia, la craniosinostosi della sutura lambdoidea richiede sempre un trattamento chirurgico e ciò contraddistingue la plagiocefalia dovuta a tale causa (cioè la fusione prematura della suddetta sutura) da quella dovuta a una delle cause precedenti.

EPIDEMIOLOGIA

La plagiocefalia è oggi molto più comune di un tempo, a causa di un incremento sostanziale dei casi di plagiocefalia posturale.
Secondo alcune statistiche, soffrirebbero di plagiocefalia posturale:

  • Il 16% dei bambini di 6 settimane
  • Il 20% di bambini di 4 mesi
  • Il 7% dei bambini di 12 mesi
  • Il 3% dei bambini di 24 mesi

Sintomi e Complicazioni

Il segno clinico che caratterizza ogni caso di plagiocefalia è l'appiattimento monolaterale della parte posteriore della testa.
A questa tipica manifestazione, possono aggiungersi talvolta altre anomale, come:

  • Un orecchio in posizione più avanzata rispetto all'altro (N.B: ciò è riscontrabile osservando il bambino dall'alto).
  • Un occhio più piccolo dell'altro.
  • Una guancia più gonfia dell'altra.

DA COSA DIPENDE LA SEDE DELL'APPIATTIMENTO?

La precisa sede dell'appiattimento è in funzione delle cause.
Per esempio, in caso di plagiocefalia posturale, l'anomalia risiede sul lato di testa che il bambino ha l'abitudine di appoggiare più spesso sul lettino; mentre, in presenza di una muscolatura debole del collo, l'appiattimento della testa risulta sul lato opposto a quello dove i muscoli sono deboli (e verso cui l'infante tende a piegare la testa).

COMPLICAZIONI

In genere, la plagiocefalia rappresenta un inconveniente soltanto sotto il profilo estetico; un inconveniente, fra le altre cose, quasi sempre temporaneo.
È molto raro che comporti complicazioni: quando presenti, queste sono spesso associate alla presenza di craniosinostosi, una condizione davvero poco comune, che riguarda un neonato ogni 1.800-3.000.

Diagnosi

In genere, per diagnosticare la plagiocefalia e le sue particolarità, è sufficiente l'esame obiettivo.
In medicina, per esame obiettivo s'intende la valutazione, da parte del medico, dei sintomi e dei segni presenti e/o riportati dal paziente.
Il ricorso a esami diagnostici più specifici - nella fattispecie test strumentali come i raggi X o la TAC - avviene solo in presenza di dubbi relativi alle cause: laddove ci sia il sospetto di una craniosinostosi, il medico curante ha il dovere di indagare approfonditamente la situazione, per capire come agire dal punto di vista terapeutico.

Trattamento

Il trattamento adottato varia a seconda della gravità della plagiocefalia.
In caso di lieve appiattimento, l'anomalia guarisce generalmente senza particolari cure; in questi casi è sufficiente la messa in pratica (da parte dei genitori) di alcuni semplici accorgimenti, il cui scopo comune è ridurre la pressione sulla zona occipitale del cranio.
In caso di appiattimenti più marcati, i suddetti accorgimenti sono comunque utili, tuttavia potrebbero non bastare al raggiungimento della guarigione. Infatti, in questi frangenti, è probabile che il rimodellamento della testa sia solo parziale, quindi l'anomalia morfologica può lasciare dei segni del suo passaggio.
Infine, meritano una citazione a parte i casi di plagiocefalia sostenuti da debolezza dei muscoli del collo e da craniosinostosi: ciascuno di questi richiede un trattamento medico specifico, la cui mancata applicazione tende ad avere ripercussioni permanenti.

SEMPLICI RIMEDI PER RIDURRE LA PRESSIONE SULLA TESTA

Gli accorgimenti, che permettono di ridurre la pressione sulla zona posteriore della testa, sono:

  • Quando il bambino è sveglio,
    • Fargli assumere delle posizioni tali per cui non appoggi la parte posteriore della testa sul ripiano su cui si trova. Una soluzione valida è adagiarlo sulla pancia (cioè prono), avendo cura di mantenerlo sempre sveglio e stare con lui per tutto il tempo che rimane in tale posizione. Tali precauzioni si spiegano con il legame, già rievocato in precedenza, tra la posizione prona durante il sonno e la morte improvvisa del lattante.
  • Quando il bambino dorme,
    • Evitare di posizionarlo sempre con la testa rivolta da un unico lato soltanto. In altre parole, variare spesso la sua posizione, così che non vi sia una particolare zona della testa sottoposta a pressioni maggiori, rispetto ad altre.
      Se tale raccomandazione risulta di difficile attuazione, è bene mettere a dormire il bambino su un ripiano leggermente inclinato o piatto.
  • Quando il bambino gioca,
    • Cambiare spesso la posizione dei giocattoli che attirano di più la sua attenzione. Questo può essere un modo per fargli girare la testa anche quando è adagiato sulla culla o sul letto.
  • Quando si è in viaggio con il bambino o lo si porta a passeggio,
    • Provvedere all'utilizzo di seggiolini e passeggini che non comportino un'eccessiva pressione sulla zona posteriore della testa.
      Anche in questo caso, è fondamentale evitare che il bambino tenga la testa rivolta sempre verso il solito lato.
      Un rimedio particolarmente valido è quello di usare le fasce o gli zaini porta-bebè, che permettono al genitore di tenere il neonato davanti a sé, senza che quest'ultimo appoggi il capo su qualche ripiano.

Per osservare i primi risultati di questi importanti accorgimenti, i genitori potrebbero dover aspettare dalle 6 alle 8 settimane.

QUANDO I MUSCOLI DEL COLLO SONO DEBOLI

Quando la plagiocefalia è associata a una muscolatura del collo debole, i medici raccomandano ai genitori una cura fisioterapica.
Esistono, infatti, dei particolari esercizi di fisioterapia che garantiscono un rinforzo del collo e la possibilità di girare la testa da ambo i lati.
Permettendo al paziente di inclinare la testa sia a destra che a sinistra, la pressione su una zona esclusiva della testa si riduce notevolmente; inoltre, a questo punto, è possibile attuare anche gli accorgimenti riportati poc'anzi.
Il ricorso tempestivo alla fisioterapia aumenta le probabilità di guarigione completa.

IN PRESENZA DI CRANIOSINOSTOSI

La plagiocefalia dovuta a craniosinostosi richiede un intervento chirurgico ad hoc, finalizzato alla separazione delle suture craniche fusesi precocemente tra loro.
Per conoscere le caratteristiche dell'operazione, il lettore può affidarsi a quanto riportato nell'articolo presente qui.

USO DEGLI ELMETTI: SONO EFFICACI?

In alcuni Paesi del Mondo, i medici fanno ricorso a delle ortesi craniche, simili a degli elmetti, con lo scopo di proteggere la testa da eventuali pressioni e favorire la correzione delle anomalie morfologiche come la plagiocefalia o la brachicefalia.
Specie negli ultimi anni, l'uso di questi strumenti correttivi ha sollevato alcune dubbi. Diversi esperti, infatti, ritengono che le ortesi craniche producano miglioramenti limitati, soprattutto se confrontate con gli accorgimenti sopraccitati.
Inoltre, ne sconsigliano l'utilizzo per altri due motivi: sono costosi (e non tutte le famiglie potrebbero permetterseli) e assai scomodi per il bambino.

Prognosi

Con gli opportuni accorgimenti, le forme di plagiocefalia lieve guariscono del tutto tra il primo e il secondo anno di vita.