Ultima modifica 28.02.2020

Generalità

I parassiti sono organismi che dipendono da altri organismi (i cosiddetti "ospiti"), in quanto traggono da quest'ultimi le sostanze nutritive di cui hanno bisogno per la propria sopravvivenza, crescita e riproduzione.
ParassitiAlcuni parassiti sono di particolare interesse medico, poiché, oltre a sottrarre gli alimenti agli ospiti, sono anche responsabili di affezioni più o meno gravi.
Secondo gli esperti, in natura, esistono 3 classi principali di parassiti che causano malattie nell'essere umano: la classe dei protozoi, la classe degli elminti e la classe degli ectoparassiti.
I protozoi sono microrganismi unicellulari, che vivono all'interno dell'ospite; gli elminti sono organismi pluricellulari vermiformi; infine, gli ectoparassiti sono organismi pluricellulari che parassitano l'ospite dall'esterno.

Cosa sono i parassiti?

I parassiti sono organismi che vivono a discapito di altri organismi (i cosiddetti organismi "ospiti"), traendo da questi le sostanze nutritive di cui hanno bisogno per sopravvivere, crescere e riprodursi.
Nei confronti degli organismi ospiti, alcuni parassiti sono responsabili di affezioni più o meno gravi.

SIGNIFICATO DI PARASSITOSI

Prima di descrivere le più importanti classi di parassiti presenti in natura, è bene richiamare all'attenzione dei lettori il significato di parassitosi.
Parassitosi è il termine medico che indica una malattia infettiva trasmessa o causata da organismi parassiti.

ORIGINE DEL TERMINE PARASSITA

La parola "parassita" deriva dal termine greco "parasitos" (παράσιτος), che in italiano è traducibile come "colui che mangia al tavolo di un altro".
Scomponendo il termine parasitos, questo è composto da:

  • Parà (παρά), che vuol dire "accanto", e
  • Sitos (σῖτος), che vuol dire "cibo".

Classi

In natura, esistono tre classi principali di parassiti che causano malattie nell'essere umano.
Tali classi di parassiti sono:

  • I protozoi
  • Gli elminti
  • Gli ectoparassiti

I protozoi e gli elminti che vivono specificatamente all'interno dell'ospite sono detti anche endoparassiti, ossia "parassiti dell'interno" (N.B: il prefisso "endo" deriva dalla parola greca "éndon" che significa "dentro" o "interno").

PROTOZOI

I protozoi sono un gruppo eterogeneo di microrganismi eucarioti unicellulari, diffusi in quasi tutti i tipi di habitat possibili, dal suolo e il mare più profondo ai bacini d'acqua dolce.
Sono eterotrofi, ossia organismi che traggono energia e altri composti, nutrendosi di sostanze organiche elaborate da altri organismi.
I microbiologi hanno stimato che, in natura, esistono più di 50.000 specie diverse di protozoi e hanno osservato che il criterio migliore per distinguere il suddetto grande numero di specie è la modalità di spostamento nell'ambiente.
In base alle modalità di movimento di cui si avvalgono i protozoi, questi microrganismi sono suddivisibili in quattro grandi gruppi:

  • Il gruppo dei protozoi ciliati. Per muoversi, fanno uso delle cilia, ossia strutture simili a peli che rivestono la superficie esterna della cellula protozoaria.
    Alcuni esempi: Balantidium coli e Paramecium.
  • Il gruppo dei protozoi flagellati. Per spostarsi, utilizzano uno o più flagelli, che, di fatto, sono cilia molto grandi e allungate.
    Alcuni esempi: Giardia lamblia,Trypanosoma brucei,Trypanosoma cruzi e Trichomonas vaginalis.
  • Il gruppo dei protozoi ameboidi. Per compiere i loro spostamenti, ricorrono a estroflessioni della membrana plasmatica, che in gergo tecnico sono chiamate pseudopodi.
    Attraverso gli pseudopodi, i protozoi ameboidi riescono anche a inglobare le sostanze nutritive che rinvengono nell'ambiente.
    Alcuni esempi: Entamoeba histolytica e Acanthamoeba.
  • Il gruppo dei protozoi sporozoi. Mancano di strutture deputate al movimento. Questo li ha resi dei potenti parassiti, in quanto sono costretti a vivere di ciò che l'ambiente circostante fornisce.
    Alcuni esempi: Plasmodium knowlesi,Plasmodium malariaee Toxoplasma gondii.

L'essere umano vive ogni giorno a contatto con i protozoi, ma ciò non vuol dire che ne sia parassitato o sia a rischio di parassitosi.
Nella maggior parte dei casi, infatti, lo stretto rapporto protozoi-essere umano è privo di conseguenze sulla salute umana; eventuali problematiche che ne possono derivare sono dovute, generalmente, a un calo delle difese immunitarie, cioè di quel sistema difensivo che protegge l'organismo dai microrganismi infettivi e da altre minacce.
ProtozooI protozoi che, comportandosi come parassiti, possono causare malattie nell'essere umano sono chiamati anche protozoi patogeni.
Quando riescono a infettare un individuo, i protozoi patogeni hanno la tendenza generale ad annidarsi nell'intestino.
Tra le più note affezioni provocate dai protozoi patogeni, rientrano:

  • La malaria → agente causale: Plasmodium malariae, del gruppo dei protozoi sporozoi.
  • L'amebiasi → agente causale: Entamoeba histolytica, del gruppo dei protozoi ameboidi.
  • La dissenteria amebica → agente causale: Entamoeba histolytica, del gruppo dei protozoi ameboidi.
  • La giardiasi → agente causale: Giardia lamblia, del gruppo dei protozoi flagellati.
  • La toxoplasmosi → agente causale: Toxoplasmosi gondii, del gruppo dei protozoi sporozoi.
  • La leishmaniosi umana → agente causale: Leishmania, del gruppo dei protozoi flagellati.
  • La tricomoniasi → agente causale: Trichomonas vaginalis, del gruppo dei protozoi flagellati.
  • La malattia di Chagas → agente causale: Trypanosoma cruzi, del gruppo dei protozoi flagellati.
  • La tripanosomiasi africana → agente causale: Trypanosoma, del gruppo dei protozoi flagellati.
  • La meningoencefalite amebica primaria → agente causale: Acanthamoeba, del gruppo dei protozoi ameboidi.

ELMINTI

Visibili a occhio nudo nel loro stadio adulto, gli elminti sono organismi pluricellulari vermiformi, che, come parassiti, vivono all'interno dell'organismo ospite (di solito nell'intestino).
Nel vivere a spese dell'ospite, gli elminti recano sempre un danno contenuto a carico dell'organismo che li ospita. Adottando tale strategia, traggono il massimo dei benefici dal loro comportamento parassitario: la sopravvivenza dell'organismo ospite, infatti, garantisce anche la loro sopravvivenza.
Del resto, se gli elminti causassero la morte di chi fornisce loro del cibo, andrebbero incontro a morte loro stessi.
Le conseguenze tipiche delle parassitosi da elminti consistono in: debilitazione della salute generale, presenza di malattie e/o stato di malnutrizione.
La classificazione degli elminti è motivo di dibattito e discussione. Senza entrare troppo nei dettagli dei punti più discussi, in questa sede si è pensato di riportare la classificazione più comune, che riconosce l'esistenza di tre gruppi principali di elminti:

  • Il gruppo dei Platelminti o dei vermi piatti.
    Capaci di vivere sia come forme libere, sia come forme parassite, i Platelminti sono organismi a simmetria bilaterale, dotati di corpo appiattito e depresso in senso dorso-ventrale, e privi di organi respiratori e di un vero e proprio apparato circolatorio.
    Possiedono una cavità digestiva, con un'apertura per l'ingestione del cibo e un'altra apertura per l'espulsione delle sostanze di rifiuto.
    In natura, esistono due sottogruppi di Platelminti che possono annidarsi all'interno del corpo umano: i Platelminti Trematodi e i Platelminti Cestodi.
    • Trematodi: sono vermi a forma di foglia o allungata, che possono parassitare il tratto intestinale, il fegato, i polmoni e i vasi sanguigni.
      Esempi di Trematodi: Schistosoma mansoni, Schistosoma japonicum e Fasciola hepatica.
      Esempi di parassitosi da Trematodi: schistosomiasi e dermatite del nuotatore.
    • Cestodi: sono vermi a forma di nastro con un corpo segmentato, caratterizzato dalla presenza di un particolare organo di adesione, noto come scolice.
      Possono annidarsi nel tubo digerente oppure nei tessuti.
      Esempi di Cestodi: Taenia solium, Taenia saginata e Hymenolepis.
      Esempi di parassitosi da Cestodi: verme solitario.
  • Il gruppo dei Nematodi o dei vermi cilindrici. Sono vermi a simmetria bilaterale, non metamerici, di forma cilindrica, filiforme oppure fusiforme, che possono misurare pochi millimetri o anche diversi decimetri.
    Come i Platelminti, sono in grado di vivere sia in forma libera sia in forma parassita.
    All'interno del corpo umano, possono parassitare il tratto intestinale, il sangue, la linfa oppure i tessuti sottocutanei.
    Esempi di Nematodi: Ascaris, Trichuris, Necatur americanus e Rhabditis.
    Esempi di parassitosi da Nematodi: ascariasi, necatoriasi, trichinosi, trichuriasi, elefantiasi, enterobiasi ecc.
  • Il gruppo degli Acantocefali o dei vermi uncinati o, ancora, dei vermi con capo uncinato. Sono vermi a simmetria bilaterale, dal corpo di forma cilindrica e di colore tendente al bianco.
    La peculiarità degli Acantocefali è la presenza di un proboscide retrattile spinosa a livello della testa: tale proboscide (da cui dipende il nome di vermi uncinati) è un organo che serve all'adesione.
    Di lunghezza media compresa tra i 4 e i 5 centimetri, mancano di  bocca, intestino e ano. Per assumere le sostanze nutritive, sfruttano l'osmosi.
    Sono di scarso interesse per l'essere umano, in quanto non sembrano in grado di infettare quest'ultimo.

Caratteristiche più importanti degli elminti

Ciclo vitale

La vita degli elminti varia da gruppo a gruppo: alcuni elminti vivono mediamente un anno, altri possono sopravvivere per anche 8 anni.
La durata della vita di un elminta dipende da come questo riesce a influenzare il sistema immunitario dell'ospite.

Cestodi e Trematodi sono, di norma, ermafroditi; i Nematodi tendono a differenziarsi in maschi e femmine.

Riproduzione e Uova

Per riprodursi, tutti gli elminti producono uova.
Le uova degli elminti possiedono un resistente involucro multistrato, che le protegge dalle minacce provenienti dall'ambiente esterno.

In genere, il numero totale di uova deposte da un elminta, durante la fase riproduttiva, si aggira attorno alle migliaia o alle centinaia di migliaia.

Gli elminti adulti depongono le proprie uova almeno una volta al giorno; Taenia solium depone uova anche sei volte al giorno.

Stato larvale e larve

Dalla schiusura delle uova degli elminti, derivano le larve.
Il processo di maturazione delle uova, che porta alla nascita delle larve, varia da elminta a elminta: esistono elminti il cui processo di maturazione delle uova impiega un paio di settimane ed elminti il cui processo di maturazione delle uova richiede anche 4 mesi.

ECTOPARASSITI

Gli ectoparassiti sono tutti quegli organismi parassiti che vivono e si accrescono all'esterno dell'ospite, legandosi, per esempio, nel caso degli esseri umani, alla cute.
Il legame stabilito dagli ectoparassiti può essere anche molto lungo, nell'ordine delle settimane se non anche dei mesi.
La capacità degli ectoparassiti di stabilizzarsi all'esterno dell'organismo ospite è, in genere, dovuta a organi specifici e all'apparato boccale, il quale ha, quindi, una doppia funzione: consentire il legame e prelevare le sostanze nutritive dall'ospite.
Gli ectoparassiti di interesse umano appartengono al phylum degli Artropodi e sono: le zecche, i pidocchi, gli acari, le zanzare e le pulci.
Alcuni dei suddetti parassiti possono causare affezioni molto gravi, talvolta mortali (per esempio le zecche).


Significato di ectoparassita
Il termine ectoparassita presenta il prefisso "ecto", che deriva dalla parola greca "ektós", il cui significato italiano è  "fuori" o "esterno".
Alla luce di ciò, quindi, gli ectoparassiti sono "i parassiti dell'esterno".


Autore

Antonio Griguolo
Laureato in Scienze Biomolecolari e Cellulari, ha conseguito un Master specialistico in Giornalismo e Comunicazione istituzionale della scienza