Paclitaxel: a cosa serve? Effetti collaterali e come funziona

Paclitaxel: a cosa serve? Effetti collaterali e come funziona
Ultima modifica 02.05.2023
INDICE
  1. Che cos'è il Paclitaxel e caratteristiche generali
  2. A cosa serve il Paclitaxel?
  3. Avvertenze e precauzioni
  4. Interazioni
  5. Effetti indesiderati
  6. Sovradosaggio da Paclitaxel
  7. Come agisce?
  8. Dose e modo d'uso
  9. Uso in gravidanza e allattamento
  10. Controindicazioni

Che cos'è il Paclitaxel e caratteristiche generali

Il paclitaxel - anche noto come taxolo - è un farmaco antitumorale appartenente alla classe degli agenti antimitotici.

Più nel dettaglio, si tratta di un taxano naturale (classe dei taxani) che è stato isolato per la prima volta da una conifera del Nord America, la Taxus brevifolia.

Disponibile all'interno di numerosi medicinali, sia da solo che legato all'albumina, la sua somministrazione deve avvenire per via parenterale in ambito ospedaliero.

Esempi di medicinali contenenti Paclitaxel

  • Abraxane® (legato all'albumina)
  • Paclitaxel Accord®
  • Paclitaxel Actavis®
  • Paclitaxel Aurobindo®
  • Paclitaxel Kabi®
  • Paclitaxel Mylan®
  • Paclitaxel Sandoz®
  • Paclitaxel Teva®
  • Pazenir® (legato all'albumina)

A cosa serve il Paclitaxel?

Indicazioni terapeutiche del Paclitaxel: per quali tumori si usa?

L'impiego del paclitaxel è indicato per il trattamento di diverse tipologie di tumori, fra cui:

  • Tumore ovarico, sia come prima terapia che in seguito ad altri trattamenti a base di platino che non si sono rivelati efficaci;
  • Tumore della mammella, come terapia di prima linea in caso di tumore in stadio avanzato o che ha metastatizzato, generalmente in associazione ad antracicline (come, ad esempio, la doxorubicina) o in associazione a trastuzumab;
  • Tumore della mammella come terapia di seconda linea in pazienti che non hanno risposto ai trattamenti standard;
  • Tumore della mammella dopo l'intervento chirurgico e dopo un trattamento con antracicline e ciclofosfamide;
  • Tumore del polmone non a piccole cellule in stadio avanzato, generalmente in associazione a cisplatino, quando la terapia radiante e la chirurgia non sono idonee;
  • Sarcoma di Kaposi correlato all'AIDS quando altri trattamenti non hanno funzionato.

Il paclitaxel legato all'albumina, inoltre, è indicato nel trattamento:

Avvertenze e precauzioni

Cosa è bene sapere prima di iniziare la terapia con il Paclitaxel?

Il paclitaxel deve essere somministrato solo da personale specializzato e sotto lo stretto controllo di un medico esperto nella somministrazione di agenti antitumorali.

Prima di iniziare il trattamento a base di questo principio attivo, il medico deve essere informato delle condizioni di salute generali del paziente e della presenza di qualsivoglia disturbo o malattia, come:

Poiché il paclitaxel provoca mielosoppressione (soppressione del midollo osseo), i parametri ematologici devono essere frequentemente monitorati. Inoltre, durante il trattamento è necessario avvertire subito il medico o l'infermiere se si manifestano:

Prima di ricevere il trattamento con paclitaxel, il medico può decidere di somministrare al paziente altri farmaci (come ad esempio, corticosteroidi, antistaminici o antagonisti dei recettori di tipo 2 dell'istamina) al fine di ridurre il rischio di incorrere in reazioni di ipersensibilità gravi.

NOTA BENE

  • L'uso del paclitaxel non è raccomandato in bambini e adolescenti con meno di 18 anni di età.
  • In alcune persone il paclitaxel potrebbe causare effetti collaterali in grado di alterare la capacità di guidare veicoli e/o utilizzare macchinari.

Interazioni

Interazioni farmacologiche fra il Paclitaxel e altri farmaci

Prima di iniziare il trattamento con paclitaxel, a causa delle possibili interazioni, il medico deve essere informato se il paziente sta assumendo, ha recentemente assunto o potrebbe assumere altri farmaci, quali:

Inoltre si segnala che:

  • In caso di terapia di associazione con cisplatino, il paclitaxel deve essere somministrato prima di quest'ultimo.
  • Il paclitaxel deve essere somministrato dopo 24 ore dall'assunzione di doxorubicina, in modo tale da evitare un incremento della concentrazione plasmaticadella stessa.

In qualsiasi caso, prima di iniziare la terapia con paclitaxel, è necessario informare il medico se si stanno assumendo, sono stati recentemente assunti, o si potrebbero assumere, farmaci o prodotti di qualsiasi tipo, inclusi i farmaci senz'obbligo di prescrizione medica (SOP), i farmaci da banco (OTC), i prodotti erboristici e fitoterapici, gli integratori alimentari, i prodotti omeopatici, ecc.

Effetti indesiderati

Paclitaxel effetti collaterali: quali sono?

Come qualsiasi altro farmaco, anche il paclitaxel può causare effetti collaterali che, tuttavia, possono manifestarsi in maniera differente nei diversi pazienti, sia per tipologia che per intensità. Difatti, ciascuna persona reagisce in maniera soggettiva alla somministrazione del farmaco.

Di seguito sono riportati solo alcuni degli effetti indesiderati che possono insorgere in seguito alla terapia con paclitaxel: informazioni più dettagliate sono presenti nel foglietto illustrativo del medicinale che si deve impiegare; in qualsiasi caso, per qualsiasi dubbio o domanda è sempre bene rivolgersi al proprio medico.

Inoltre, quando il paclitaxel è somministrato in associazione ad altri farmaci, è necessario tenere conto anche degli effetti indesiderati da essi indotti.

Il medico o l'infermiere vanno immediatamente avvisati nel caso in cui compaiano effetti indesiderati gravi quali:

Effetti indesiderati molto comuni

Effetti indesiderati comuni

Effetti indesiderati non comuni

Per conoscere tutti i possibili effetti indesiderati che possono manifestarsi, anche quelli più rari, consultare il foglietto illustrativo del medicinale che si deve ricevere.

Sovradosaggio da Paclitaxel

Poiché il farmaco è somministrato solo da personale specializzato, è improbabile che possa verificarsi il sovradosaggio, benché si tratti di un'evenienza comunque possibile.

Ad ogni modo, non esiste un antidoto specifico in caso d'iperdosaggio da paclitaxel, perciò il trattamento è sintomatico e di supporto.

Come agisce?

Paclitaxel meccanismo d'azione: come funziona?

Il paclitaxel è un taxano ad azione antimitotica. Più precisamente, è un promotore della polimerizzazione della tubulina.

Gli agenti antimitotici espletano la loro azione durante la divisione cellulare (mitosi), in particolare, durante la fase in cui il DNA neosintetizzato deve ripartirsi fra le due cellule figlie.

La ripartizione del materiale genetico avviene grazie al fuso mitotico, una struttura complessa costituita da microtubuli. I microtubuli sono strutture che si formano in seguito alla polimerizzazione di una particolare proteina: la tubulina.

Il paclitaxel instaura dei legami con la tubulina che costituisce i microtubuli, stabilizzandoli e impedendone il disassemblaggio. In questo modo, si crea un'alterazione morfologica che porta la cellula tumorale ad andare incontro ad apoptosi (meccanismo di morte cellulare programmata).

Nelle formulazioni che prevedono il paclitaxel associato all'albumina, questa non svolge una vera e propria azione terapeutica sul tumore, ma aiuta il principio attivo antitumorale a dissolversi nel sangue e ad attraversare le pareti dei vasi sanguigni in maniera tale da riuscire a raggiungere il tumore che si intende trattare.

Dose e modo d'uso

Come si somministra il Paclitaxel?

Il paclitaxel verrà somministrato tramite infusione endovenosa da personale specializzato nell'uso di simili farmaci e sotto il controllo del medico oncologo.

Posologia e frequenza di somministrazione, così come la durata del trattamento, verranno stabilite dallo specialista in maniera individuale per ciascun paziente in funzione della sua superficie corporea, delle sue condizioni generali e del tipo di tumore che si deve trattare.

Uso in gravidanza e allattamento

Il Paclitaxel può essere usato durante la gestazione e nelle madri che allattano al seno?

A causa delle gravi anomalie congenite che il paclitaxel può causare nel neonato, le donne in gravidanza non devono assumere il farmaco.

Inoltre, devono essere adottati adeguati metodi contraccettivi da parte dei pazienti e dei relativi partner per evitare l'insorgenza di eventuali gravidanze. Le precauzioni devono essere adottate sia durante il trattamento che per un periodo di almeno sei mesi dal termine dello stesso.
Le madri che allattano al seno non devono assumere il paclitaxel. Qualora sia necessario cominciare la terapia a base di paclitaxel, l'allattamento al seno va interrotto e non potrà essere ripreso finché il medico non avrà dato il suo consenso.

Poiché la terapia con il paclitaxel potrebbe portare ad infertilità, i pazienti che desiderano figli dovrebbero informarsi dal medico in merito alla possibilità di ricorrere alla conservazione del proprio seme prima di iniziare il trattamento con il principio attivo.

Controindicazioni

Quando il Paclitaxel NON deve essere utilizzato

L'impiego del paclitaxel e dei medicinali che lo contengono è sempre controindicato in caso di:

  • Allergia nota allo stesso paclitaxel e/o ad uno o più degli altri componenti del medicinale che si deve usare (eccipienti);
  • Nei pazienti con un basso numero di globuli bianchi (nel dettaglio, con conta iniziale dei neutrofili inferiore a 1.500 cellule/mm³; ad ogni modo, il medico potrà fornire indicazioni in merito);
  • Durante l'allattamento al seno.

Inoltre, in funzione del medicinale preso in considerazione, potrebbero esserci ulteriori controindicazioni all'uso che rendono inadatto l'uso del medicinale in presenza di:

  • Funzionalità epatica fortemente ridotta;
  • Gravi e incontrollate infezioni concomitanti quando il paclitaxel deve essere utilizzato per il trattamento del sarcoma di Kaposi.

NOTA BENE

In questo articolo si è cercato di fornire una panoramica generale sulle principali caratteristiche del paclitaxel e dei medicinali che lo contengono. Tuttavia, tali caratteristiche potrebbero variare in funzione del medicinale preso in considerazione. Per informazioni più specifiche e dettagliate, si rimanda al consulto con il medico e alla lettura del foglietto illustrativo del medicinale che si deve utilizzare.

In qualsiasi caso, per ogni dubbio, è opportuno rivolgersi al medico.

Autore

Ilaria Randi

Ilaria Randi

Chimica e Tecnologa Farmaceutica
Laureata in Chimica e Tecnologia Farmaceutiche, ha sostenuto e superato l’Esame di Stato per l’Abilitazione alla Professione di Farmacista