Ultima modifica 26.03.2020

Generalità

L'osteofitosi è il processo di formazione di osteofiti a livello scheletrico.
Simili a una spina di rosa, a un becco o a un artiglio, gli osteofiti sono piccole escrescenze ossee, che si sviluppano sulle superfici articolari di ossa sottoposte a processi erosivi e irritativi dal carattere cronico.
L'osteofitosi colpisce soprattutto le porzione ossee che costituiscono l'articolazione del ginocchio, l'articolazione dell'anca, le articolazioni della colonna vertebrale, l'articolazione della spalla e le articolazioni delle dita della mano.
I sintomi dell'osteofitosi dipendono dalla sede di formazione degli osteofiti.
Per una diagnosi accurata, sono fondamentali i raggi X e la risonanza magnetica nucleare.
Tra i trattamenti per l'osteofitosi, rientrano: la somministrazione di FANS, paracetamolo e/o corticosteroidi, la fisioterapia e l'intervento chirurgico di rimozione degli osteofiti.


Osteofiti - Osteofitosi

Cos'è l'osteofitosi?

Osteofitosi è il termine che, in medicina, indica il processo di formazione di osteofiti a livello scheletrico.
Gli osteofiti – o speroni ossei – sono piccole proiezioni ossee, simili il più delle volte a una spina di rosa, a un becco o a un artiglio, che si sviluppano lungo i margini articolari di ossa sottoposte a processi erosivi e irritativi dal carattere cronico.
In genere, l'osteofitosi riguarda le porzioni delle ossa che danno origine alle articolazioni (i margini articolari citati nel precedente periodo).
Tra le articolazioni più soggette a fenomeni di osteofitosi, rientrano: l'articolazione del ginocchio, le articolazioni della colonna vertebrale, l'articolazione dell'anca, l'articolazione della spalla e le articolazioni delle dita della mano.

TIPI DI OSTEOFITOSI

I fenomeni di osteofitosi possono portare alla formazione di osteofiti orientati verso l'interno di un'articolazione oppure alla formazione di osteofiti orientati verso l'esterno di un'articolazione.
In medicina, la prima circostanza prende il nome di osteofitosi centrale, mentre la seconda è nota come osteofitosi marginale.

Cause

Secondo i più recenti studi scientifici, l'osteofitosi consisterebbe in un fenomeno di neoapposizione ossea, innescato in risposta a un danno della cartilagine articolare. In altre parole, quindi, l'osteofitosi rappresenterebbe una conseguenza della degenerazione della cartilagine articolare.

BREVE RIPASSO DI COS'È LA CARTILAGINE ARTICOLARE

La cartilagine articolare è il tessuto elastico, situato all'estremità delle ossa che prendono parte alle articolazioni. Composta da condrociti, possiede una notevole resistenza alla pressione e alla trazione.
Le sue funzioni sono: agire da cuscinetto ammortizzatore, ogniqualvolta un'articolazione è protagonista di shock di una certa intensità, e ridurre l'attrito esistente tra le estremità delle due ossa che partecipano a un'articolazione.

DA QUALI CONDIZIONI DIPENDE?

La principale causa di osteofitosi è l'osteoartrite. L'osteoartrite, o artrosi, è il tipo di infiammazione alle articolazioni (artrite) più diffuso nell'essere umano. Il processo infiammatorio caratterizzante l'osteoartrite deriva dal deterioramento della sopraccitata cartilagine articolare.
Altre possibili cause di osteofitosi, sicuramente meno comuni dell'osteoartrite, sono: l'invecchiamento e tutte le infiammazioni articolari che comportano una degenerazione della cartilagine articolare (artrite reumatoide, gotta ecc).

Sintomi e Complicanze

L'osteofitosi manca molto spesso di una sintomatologia associata; in altre parole, è generalmente asintomatica.
Quando l'osteofitosi è causa di sintomi, le manifestazioni cliniche dipendono, per motivi facilmente intuibili, dalla sede degli osteofiti.
Per esempio:

  • Osteofitosi al ginocchio. I tipici sintomi dell'osteofitosi al ginocchio consistono in: dolore durante la completa estensione dell'arto inferiore e riduzione della mobilità articolare;
  • Osteofitosi all'anca. I classici sintomi dell'osteofitosi all'anca consistono in: dolore durante il movimento dell'anca e riduzione della mobilità articolare.
  • Osteofitosi alla spalla. In genere, l'osteofitosi alla spalla produce osteofiti in prossimità della cuffia dei rotatori, impedendone il corretto funzionamento e pregiudicandone lo stato di salute degli elementi costituenti (N.B: la cuffia dei rotatori è un gruppo di muscoli e tendini, fondamentali per i corretti movimenti della spalla).
    L'osteofitosi alla spalla può essere motivo di tendiniti molto dolorose e caratterizzate da gonfiore.
  • Osteofitosi alle mani. L'osteofitosi alle mani produce dei rigonfiamenti sottocutanei, che hanno sede a livello delle articolazioni interfalangee delle dita.
    Avvertibili al tatto, gli osteofiti alle mani donano alle dita un aspetto nodoso.
    Esistono due categorie di osteofiti alle mani: i cosiddetti noduli di Bouchard e i cosiddetti noduli di Heberden. I noduli di Bouchard sono gli osteofiti alle dita delle mani con sede a livello delle articolazioni interfalangee prossimali; i noduli di Heberden, invece, sono gli osteofiti alle dita delle mani con sede a livello delle articolazioni interfalangee distali.
  • Osteofitosi alla colonna vertebrale. L'osteofitosi alla colonna vertebrale può determinare la comparsa di osteofiti all'interno dello spazio in cui risiede il midollo spinale (il cosiddetto canale spinale), causandone il restringimento. La presenza di osteofiti nel canale spinale può influenzare la segnalazione nervosa attraverso i nervi spinali, provocando disturbi alle funzioni sensitive e alle funzione motorie. Tra i disturbi alle funzioni sensitive, rientrano: dolore, intorpidimento, formicolio e senso di bruciore agli arti superiori o inferiori. Tra i disturbi alle funzioni motorie, invece, rientrano: spasmi muscolari, crampi, senso di debolezza e perdita del controllo muscolare.
Noduli di heberden

Noduli di Heberden - Immagine da en.wikipedia.org


QUANDO RIVOLGERSI AL MEDICO?

L'osteofitosi è una condizione da porre alle attenzioni del medico, quando è responsabile di: dolore intenso, gravi difficoltà motorie a carico delle articolazioni colpite, gonfiore accentuato e, nel caso di osteofitosi alla colonna vertebrale, disturbi alle funzioni sensitive e a quelle motorie.

Diagnosi

Per una diagnosi corretta di osteofitosi alle mani, è sufficiente un esame obiettivo accurato.
Per individuare episodi di osteofitosi in altre sede del corpo, invece, bisogna far ricorso alla diagnostica per immagini e, nella fattispecie, ai raggi X e alla risonanza magnetica nucleare.

OSTEOFITOSI ASINTOMATICA E DIAGNOSI CASUALE

L'osteofitosi asintomatica è una condizione che, molto spesso, i medici diagnosticano per puro caso, per esempio in occasione di un controllo ai raggi X della parte anatomica interessata, effettuato per altre ragioni.

Trattamento

L'osteofitosi richiede una terapia nel momento in cui è causa di sintomi; se è asintomatica, i medici non prescrivono alcun tipo di cura.
Il trattamento dell'osteofitosi sintomatica prevede:

  • La somministrazione di FANS, ossia farmaci antinfiammatori di tipo non steroideo. Riducendo lo stato infiammatorio, questi medicinali riducono anche la sensazione dolorosa avvertita dal paziente.
    Tra i FANS più utilizzati in caso di osteofitosi, meritano una citazione l'ibuprofene e il naprossene sodico;
  • La somministrazione di paracetamolo, con scopo antidolorifico. Anche il paracetamolo è un medicinale antinfiammatorio;
  • La somministrazione, tramite iniezioni dirette nelle articolazioni dolenti, di corticosteroidi. I corticosteroidi sono potenti farmaci antinfiammatori, il cui uso prolungato potrebbe comportare diversi effetti collaterali. Per questo motivo, i medici li prescrivono soltanto quando i FANS sono risultati inefficaci e il dolore è ancora presente;
  • Esercizi di fisioterapia. La fisioterapia per l'osteofitosi prevede esercizi di rinforzo e allungamento muscolare ed esercizi di mobilità articolare.
    Una buona fisioterapia può alleviare notevolmente la sensazione dolorosa, soprattutto durante i movimenti dell'articolazione interessata dagli osteofiti;
  • La rimozione chirurgica degli osteofiti. In genere, il ricorso alla chirurgia avviene quando l'osteofitosi ha per oggetto la colonna vertebrale.
    I medici optano per la rimozione chirurgica degli osteofiti solo in casi estremi e solo quando tutti gli altri rimedi si sono dimostrati inefficaci.

Prognosi

La prognosi in caso di osteofitosi dipende, in primo luogo, dalla presenza o meno di sintomi e, in secondo luogo, dalla gravità di quest'ultimi.
Un'osteofitosi asintomatica è una condizione che non ha ripercussione sulla vita quotidiana dei pazienti, i quali, molto spesso, ignorano di esserne affetti.
Un'osteofitosi sintomatica, invece, è una malattia con ampie conseguenze sulla vita di tutti i giorni: i pazienti che ne sono affetti provano dolore anche durante movimenti molto semplici o soffrono di fastidiosi disturbi alle funzioni sensitive o motorie.
Fortunatamente, i recenti progressi della medicina hanno messo a disposizione dei malati di osteofitosi ottimi rimedi sintomatici.


Autore

Antonio Griguolo
Laureato in Scienze Biomolecolari e Cellulari, ha conseguito un Master specialistico in Giornalismo e Comunicazione istituzionale della scienza