Ultima modifica 17.02.2020

Generalità

L'oloprosencefalia è una malformazione congenita che interessa il cervello. Tale anomalia è contraddistinta dall'assenza dei due emisferi cerebrali, a causa della mancata o incompleta divisione in due del prosencefalo durante lo sviluppo prenatale.

Immagine dal sito: www.peds.ufl.edu

Le cause dell'oloprosencefalia possono essere di natura sia genetica che non genetica.
Il quadro sintomatologico dipende dalla gravità della condizioni. Esistono ad esempio forme di oloprosencefalia così gravi, da risultare incompatibili con la vita.
Per una diagnosi accurata sia in età prenatale che dopo il parto, i medici hanno bisogno di ricorrere a una risonanza magnetica. Tuttavia, forniscono informazioni più che attendibili anche: l'ecografia prenatale e la valutazione dei segni clinici alla nascita.
Purtroppo, l'oloprosencefalia è incurabile.

Breve richiamo sull'anatomia dell'encefalo

Insieme al midollo spinale, l'encefalo costituisce il sistema nervoso centrale (SNC) dei vertebrati.
È una struttura altamente complessa, composta da numerose aree, e nell'uomo adulto può pesare fino a 1,4 chilogrammi (cioè circa il 2% del peso corporeo totale).
Secondo i neurologi, conterrebbe più di 100 bilioni di neuroni (N.B: un bilione corrisponde a 1012), pertanto le connessioni che esso può stabilire sono tantissime e inimmaginabili.
Le regioni principali dell'encefalo sono quattro: il telencefalo (o cervello propriamente detto), il diencefalo, il cervelletto e il tronco encefalico. Ciascuna di queste regioni presenta un'anatomia specifica, con compartimenti adibiti a ben specifiche funzioni. La tabella sottostante riporta, in maniera sintetica, le quattro più importanti regioni encefaliche, con i loro compartimenti.
Dall'encefalo dipartono dodici paia di nervi cranici, identificate con i numeri romani da I a XII.
Tranne il I e il II paio di nervi, che hanno origine rispettivamente nel telencefalo e nel diencefalo, le restanti dodici paia nascono nel tronco encefalico.


Le principali regioni dell'encefalo e i loro rispettivi compartimenti.
REGIONE FUNZIONE

Telencefalo o cervello propriamente detto

Corteccia cerebrale Percezione; movimento e coordinazione della muscolatura volontaria
Gangli della base Movimento
Sistema libico Emozione; memoria; apprendimento

Diencefalo

Talamo Stazione di passaggio per le informazioni motorie e sensoriali
Ipotalamo e ipofisi Comportamenti istintivi; secrezione di vari ormoni
Epitalamo ed epifisi Secrezione di melatonina

Cervelletto

Coordinazione del movimento

Tronco encefalico 

Mesencefalo Movimento oculare; coordinazione dei riflessi uditivi e visivi
Ponte Stazione di passaggio tra cervello e cervelletto; controllo del respiro
Midollo allungato Controllo delle funzioni viscerali
Formazione reticolare Stato di coscienza; cicli sonno-veglia; tono muscolare; modulazione del dolore

Cos'è l'oloprosencefalia

L'oloprosencefalia è un'anomalia congenita del telencefalo, risultante dalla mancata (o parziale) divisione in due del prosencefalo in età prenatale; di conseguenza, la malattia è caratterizzata dall'assenza dei due tipici emisferi cerebrali.
Ovviamente, da un'alterazione così profonda dell'anatomia encefalica, derivano notevoli problematiche funzionali: i portatori di oloprosencefalia che sopravvivono anche dopo il parto presentano gravi disturbi neurologici.

COS'È IL PROSENCEFALO?

Il prosencefalo è quella regione dell'encefalo embrionale, che comprende (e da cui deriveranno) il telencefalo e il diencefalo.
In condizioni normali, è riconoscibile come entità unica a partire dalla quinta settimana di gravidanza; all'ottava settimana avviene la separazione in due emisferi.

EPIDEMIOLOGIA

Le anomalie congenite dell'encefalo sono condizioni alquanto rare.
Tra queste, l'oloprosencefalia è la più comune, con una frequenza pari a un caso ogni 10.000-16.000 nuovi nati.
È importante sottolineare che questo dato numerico fa riferimento ai bambini nati vivi. Se si tenesse conto degli individui che muoiono in età prenatale (N.B: l'oloprosencefalia grave è spesso causa di morte intrauterina), la frequenza calcolata risulterebbe di qualche grado superiore.

Cause

Neurologi e scienziati hanno studiato a lungo l'oloprosencefalia e hanno individuato diverse cause e condizioni favorenti, alcune di origine genetica ed altre di origine non genetica.
Tuttavia, ritengono anche che ci siano ancora degli aspetti poco chiari, meritevoli di essere studiati in maniera più approfondita.

CAUSE GENETICHE

Studi di genetica hanno stabilito che, a provocare l'oloprosencefalia, possono essere sia mutazioni genetiche (cioè di alcuni geni), sia anomalie cromosomiche.
Tra i geni che, se mutati, sono possibili responsabili di oloprosencefalia, rientrano:

  • Sonic hedgehod. È un gene fondamentale per lo sviluppo, in fase embrionale, del sistema nervoso centrale.
  • Pax-2 e Pax-6. Producono proteine coinvolte in vari processi embrionali, tra cui anche lo sviluppo degli occhi e di alcuni tessuti del sistema nervoso centrale. Sono causa di oloprosencefalia le mutazioni che aumentano l'attività produttiva di Pax-2 e le mutazioni che "frenano" l'attività Pax-6.
  • TGIF
  • ZIC2
  • SIX3

Tra le anomalie cromosomiche che determinano l'oloprosencefalia, la più importante è sicuramente la trisomia 13, nota anche come sindrome di Patau. Questa grave condizione genetica è il frutto della presenza di tre copie del cromosoma 13.
Altre anomalie cromosomiche associate alla mancata divisione in due del telencefalo sono:

  • La trisomia 18 (o sindrome di Edwards)
  • La delezione del braccio lungo (identificato con la lettera "q") del cromosoma 7
  • La delezione del braccio lungo del cromosoma 2

CONDIZIONI FAVORENTI NON GENETICHE

Quando l'oloprosencefalia non ha un'origine genetica, la sua presenza in un soggetto sembra dipendere da particolari condizioni in cui si trovava la madre durante la gravidanza.
Di queste particolari condizioni, fanno parte con molta probabilità:

Sintomi e Complicanze

In base a una classificazione medica, esistono tre forme principali di oloprosencefalia:

  • L'oloprosencefalia alobare, che è la forma più grave dal punto di vista sintomatologico.
  • L'oloprosencefalia semilobare, che è la forma di gravità intermedia.
  • L'oloprosencefalia lobare, che è la forma più lieve.

Come si vedrà in dettaglio a breve, i soggetti portatori delle forme più severe di oloprosencefalia manifestano alterazioni diverse, non solo a livello encefalico ma anche a livello facciale.
Recentemente, dopo l'osservazione di numerosi casi clinici, i neurologi hanno proposto, in aggiunta alle tre forme principali sopraccitate, una serie di varianti (o sottotipi), che si distinguono per alcuni caratteristiche.

OLOPROSENCEFALIA ALOBARE

Nei portatori di oloprosencefalia alobare, il telencefalo non mostra neppure il minimo segno di divisione in due emisferi e il viso presenta diverse gravi anomalie, tra cui il naso a proboscide (o in alternativa la mancanza del naso), la ciclopia (cioè un occhio soltanto) e il labbro leporino.
Questa grave anomalia cerebrale non è generalmente compatibile con la vita: la maggior parte dei bambini che la manifestano muore poco dopo la nascita o nasce già morta.

OLOPROSENCEFALIA SEMILOBARE

Nei soggetti con oloprosencefalia semilobare, la divisione in due emisferi del telencefalo è appena accennata, come se il processo di maturazione del prosencefalo si fosse a un certo punto interrotto.
Tuttavia, il difetto cerebrale è comunque tale da determinare la morte poco dopo il parto (se non anche durante la vita intrauterina).
Le anomalie del viso non sono una costante e possono variare da quelle che caratterizzano l'oloprosencefalia alobare: per esempio, invece della ciclopia, i pazienti sono portatori di ipotelorismo, cioè due occhi molto ravvicinati tra loro.

OLOPROSECEFALIA LOBARE

Negli individui con oloprosencefalia lobare, gli emisferi del telencefalo sono quasi completi, frutto di un processo di maturazione del prosencefalo arrivato quasi alla conclusione. Tutto ciò, però, non esclude la presenza di ritardo mentale e altri disturbi neurologici.
Le anomalie facciali sono meno comuni che nelle altre due precedenti situazioni.

ALTRI POSSIBILI SEGNI

I casi di oloprosencefalia, che insorgono in presenza di anomalie cromosomiche, possono manifestare difetti anatomici ulteriori. Per esempio, i portatori di trisomia 13 nascono con difetti genitali (criptorchidismo e malformazione dello scroto, nel maschio; utero bicorne e ipertrofia del clitoride, nella femmina), polidattilia (cioè presenza di più di cinque dita nelle mani e/o nei piedi), mielomeningocele (o spina bifida aperta), onfalocele ecc.

Ulteriori manifestazioni cliniche, osservabili in presenza di oloprosencefalia.
  • Disfunzioni ipotalamiche
  • Disfunzioni ipofisarie
  • Ritardo dello sviluppo
  • Trasposizione delle grandi arterie
  • Anomalie a livello degli arti
  • Epilessia

SINTELENCEFALIA: UNA VARIANTE DELL'OLOPROSENCEFALIA

Tra le varianti dell'oloprosencefalia, quella probabilmente più comune è la cosiddetta sintelencefalia. In chi è portatore di tale anomalia, la separazione tra i lobi frontale, posteriore e parietale del telencefalo non è appropriata.
Ciò determina problemi motori, come: spasticità, distonia, problemi di linguaggio e deglutizione difficoltosa.

Diagnosi

I medici possono diagnosticare l'oloprosencefalia già diverse settimane prima del parto.
L'esame più indicato per una diagnosi prenatale è la risonanza magnetica fetale; tuttavia, in alcuni frangenti, può bastare anche un semplice esame ecografico prenatale.
Per quanto concerne l'individuazione dell'anomalia alla nascita, la valutazione dei difetti facciali (valutazione obiettiva) rappresenta un esame attendibile, ma, per qualsiasi conclusione definitiva, occorre praticare (anche in tali circostanze) una risonanza magnetica.

COME STABILIRE LA FORMA DI PROSENCEFALIA

I medici stabiliscono la forma di oloprosencefalia servendosi delle immagini fornite dalla risonanza magnetica e delle anomalie anatomiche (non solo facciali) riscontrate nel corso della valutazione obiettiva.
Ogni forma ha delle particolarità che un esperto in malattie neurologiche congenite è in grado di riconoscere e classificare in maniera adeguata.

Trattamento

L'oloprosencefalia è una condizione per la quale non esiste alcuna terapia specifica - quindi è incurabile - ma solo trattamenti di tipo sintomatico. Per trattamenti di tipo sintomatico, s'intendono quelle cure che migliorano il quadro dei sintomi e dei segni e cercano di prevenire (o ritardare) le complicazioni più gravi.

ALCUNI ESEMPI DI TRATTAMENTI SINTOMATICI

La terapia sintomatica dipende ovviamente da qual è il quadro sintomatologico.
Per esempio, per i pazienti con labbro leporino, esiste un intervento chirurgico ad hoc; per quelli che manifestano disfunzioni ipofisarie/ipotalamiche, esiste un'adeguata terapia ormonale; per coloro che sono affetti da criptorchidismo, è possibile ristabilire chirurgicamente la normale anatomia scrotale ecc.

Prognosi

Per i motivi descritti finora, l'oloprosencefalia ha una prognosi sempre negativa.
Tuttavia, è bene ricordare alcuni aspetti:

  • La condizione non è sempre incompatibile con la vita. Infatti, la forma di oloprosencefalia lobare non causa generalmente la morte del bambino (o del feto poco prima del parto), nonostante sia responsabile di diversi deficit neurologici e pregiudichi fortemente la qualità della vita.
  • Seppure gravi e incurabili, i danni cerebrali che caratterizzano l'oloprosencefalia sono stabili, quindi non peggiorano col tempo.

Autore

Antonio Griguolo
Laureato in Scienze Biomolecolari e Cellulari, ha conseguito un Master specialistico in Giornalismo e Comunicazione istituzionale della scienza