Ultima modifica 12.03.2020

Generalità

Il morbillo è una malattia infettiva assai contagiosa, provocata da un virus appartenente al genere morbillivirus. Il decorso dell'infezione è caratterizzato da sintomi differenti: inizialmente ricorda un raffreddore, poi, nel giro di pochi giorni, dà luogo a delle macchie rosso-brunastre assai caratteristiche. MorbilloProprio la tipicità di queste macule fa sì che per la diagnosi del morbillo sia molto spesso sufficiente il solo esame obiettivo (il quale consiste nella semplice analisi dei sintomi e dei segni manifestati dal paziente).
Attualmente, non esiste alcuna terapia specifica. Le uniche cose che si possono fare sono: attendere la risoluzione spontanea dell'infezione e alleviare, con alcuni efficaci rimedi, i sintomi più fastidiosi.
Nei paesi in cui è diffusa la vaccinazione, la morte per morbillo è, oggi, un caso piuttosto raro, che, per accadere, richiede determinate condizioni.

Cos'è il morbillo?

Il morbillo è una malattia infettiva, di origine virale, altamente contagiosa e caratterizzata dalla comparsa di piccole macchie cutanee di color rosso-brunastro.
Il morbillo colpisce soltanto l'essere umano ed è diffuso in tutto il mondo, sebbene sia diventato un po' meno comune da quando esiste la vaccinazione.

CHI COLPISCE?

Tutti gli individui non vaccinati, e che non hanno mai contratto la malattia in vita in loro, sono potenzialmente a rischio di ammalarsi di morbillo.

Virus morbillo
Figura: il virus del morbillo

Una seconda infezione è infatti possibile, ma assai improbabile; questo perché la risposta immunitaria, che l'organismo umano realizza quando contrae il morbillo, è efficace e duratura.

EPIDEMIOLOGIA

Il morbillo è considerato una malattia infettiva infantile, come la rosolia, la varicella, la pertosse e la parotite, in quanto colpisce soprattutto i bambini tra i 12 mesi e i 4 anni (N.B: si sta parlando, ovviamente, di soggetti a rischio, cioè non vaccinati e che non si sono mai ammalati di morbillo in vita loro).
Oggi, la sua diffusione (specie nei paesi industrializzati, Italia compresa) è calata notevolmente grazie alla realizzazione di un vaccino efficace.
Ciononostante, si verificano ancora dei casi mortali: alcune fonti autorevoli, infatti, riportano che la morte dovuta alle complicazioni del morbillo coinvolge dai 30 ai 100 individui ogni 100.000 persone malate.


Il morbillo in Italia

Da molti decenni, ormai, nel nostro paese ogni caso di morbillo va notificato obbligatoriamente alle autorità sanitarie presenti sul territorio.
Inoltre, in seguito all'epidemia scoppiata tra il 2002 e il 2003, è stato istituito il sistema di sorveglianza speciale del morbillo: in base a questo protocollo, il medico deve segnalare ogni caso sospetto all'Asl più vicina, la quale, ricevuta la segnalazione, ha il compito di svolgere tutte le indagini di laboratorio più appropriate e comunicarne gli esiti al Ministero della salute e al Centro nazionale di epidemiologia, sorveglianza e promozione della salute (Cnesps).

Cause

Tabella. I casi di morbillo in Italia, dal 2001 al 2009.

Anno

M

F

Totale

2001

464

358

826

2002

9362

8644

18.020

2003

6363

5.608

11.978

2004

380

305

686

2005

115

100

215

2006

302

269

571

2007

340

253

595

2008

2875

2426

5312

2009

423

336

759

Il morbillo è causato da un virus appartenente al genere morbillivirus, il quale fa parte, a sua volta, dell'ordine mononegavirales e della famiglia paramyxoviridae.
I morbillivirus sono dotati di capside (un involucro esterno che protegge il virus dalle insidie dell'ambiente esterno) e possiedono, per materiale genetico, un solo filamento di RNA.

SPECIE DI MORBILLIVIRUS

Esistono varie specie di morbillivirus; tali specie, che possono infettare non solo l'essere umano ma anche altri mammiferi, sono:

  • Il virus del cimurro canino
  • Il morbillivirus dei cetacei
  • Il virus del morbillo
  • Il virus della peste dei piccoli ruminanti
  • Il virus del cimurro delle foche
  • Il virus della peste bovina

COME SI TRASMETTE IL VIRUS DEL MORBILLO?

Con la tosse e gli starnuti, le persone espellono milioni di piccole goccioline volatili. Se il soggetto è colpito dal virus, tali goccioline contengono il virus; pertanto, la loro inalazione, da parte di chi è nelle vicinanze, comporta la trasmissione dell'infezione.
Una volta inalato, infatti, il morbillo si annida a livello della bocca e dei polmoni, dove si moltiplica fino al raggiungimento di una quota numerica tale da potersi diffondere nel resto dell'organismo.
La trasmissione del virus tramite le goccioline volatili rappresenta una modalità diretta di contagio.


La trasmissione indiretta del morbillo

Le goccioline volatili contenenti il virus possono depositarsi sugli oggetti e renderli un mezzo di contagio. Infatti, chi tocca tali oggetti può infettarsi, soprattutto se dopo averli manipolati mette le mani in bocca o le porta nelle vicinanze del naso.
La trasmissione del morbillo secondo le suddette modalità è una trasmissione di tipo indiretto.
NOTA BENE: le particelle virali sopravvivono sulla superficie degli oggetti solo qualche ora, dopodiché muoiono.

Sintomi

Per approfondire: Sintomi Morbillo


Modalità di trasmissione del morbillo:


Dirette:

Indirette:

  • Toccare gli oggetti contaminati dalle goccioline volatili

Il morbillo esordisce con una serie di sintomi che ricordano un raffreddore o un'influenza; successivamente, si caratterizza per un segno più tardivo: il rash cutaneo che è la manifestazione distintiva della malattia.

SINTOMI INIZIALI

La comparsa dei primi sintomi avviene dopo una decina di giorni dal contagio (periodo di incubazione). Tali sintomi consistono in:

La durata di tale sintomatologia è di circa 7-10 giorni.

IL SEGNO CARATTERISTICO DEL MORBILLO: IL RASH CUTANEO

Il segno distintivo del morbillo è il rash cutaneo (o eruzione cutanea), il quale determina la comparsa, su tutto il corpo, di macchie rossastre, leggermente in rilievo e di grandezza variabile.

La diffusione sul resto del corpo richiede uno o due giorni, mentre, per la completa scomparsa, bisogna attendere in genere dai 4 ai 7 giorni.


Tempistica del morbillo

Manifestazione Quando avviene?

Comparsa dei sintomi iniziali

10 giorni dopo il contagio (periodo di incubazione)

Comparsa del rash cutaneo (o eruzione cutanea)

2-4 giorni dopo la comparsa dei sintomi iniziali

Risoluzione dei sintomi iniziali

7-10 giorni dopo la loro comparsa

Risoluzione del rash cutaneo (o eruzione cutanea)

4-7 giorni dopo la sua comparsa

QUANDO E COME RIVOLGERSI AL MEDICO?

Se il rash cutaneo e i sintomi che l'hanno anticipato possono essere riconducibili al morbillo, è bene contattare immediatamente il proprio medico curante e descrivergli i disturbi.

Attenzione: per contenere la diffusione del virus, sarebbe meglio che il primo contatto col medico avvenisse per telefono.

Complicazioni

Il morbillo può comportare diverse complicazioni, alcune anche molto serie e talvolta letali.

Gli individui più a rischio di complicanze sono:

  • I bambini aventi meno di 12 mesi di vita
  • I bambini denutriti
  • I bambini con un sistema immunitario molto debole. Per esempio i malati di AIDS e coloro che, affetti da leucemia, sono in cura chemioterapica
  • Adolescenti e adulti

Le persone meno a rischio, invece, sono i bambini sani con più di un anno di vita.

COMPLICAZIONI: DALLE PIÙ COMUNI ALLE PIÙ RARE

Le complicazioni legate al morbillo possono essere distinte in base alla frequenza, in quanto ce ne sono alcune più comuni di altre.
Il quadro completo di tutte le possibili complicanze è il seguente:

Campanelli d'allarme, che segnalano il peggioramento della situazione


I sintomi che, solitamente, caratterizzano la comparsa di complicazioni sono: il fiato corto, il dolore toracico quando si respira, l'emottisi (emissione di sangue quando si tossisce), fiacchezza, confusione e convulsioni.

PERICOLI PER LE DONNE IN GRAVIDANZA

Se il morbillo infetta una donna incinta non vaccinata e non immune, può comportare:

Pertanto, al minimo sospetto di infezione, una madre deve rivolgesi immediatamente al proprio medico e sottoporsi a tutti i controlli del caso.

Diagnosi

Per diagnosticare il morbillo, basta solitamente un esame obiettivo accurato, tramite cui si analizza l'intera sintomatologia manifestata dal paziente.
Qualora permanessero dei dubbi, è possibile ricorrere a un esame della saliva, che viene raccolta con un tampone assorbente particolare, e a un esame del sangue.

Trattamento

Attualmente non esiste ancora alcuna terapia farmacologica per la cura specifica del morbillo.
Le uniche cose che un individuo contagiato può fare sono:

  • Attendere la risoluzione spontanea dell'infezione e
  • Alleviare i sintomi con alcuni rimedi/trattamenti particolari

RISOLUZIONE SPONTANEA

La risoluzione spontanea del morbillo richiede dai 7 ai 10 giorni. Tanto è, infatti, il tempo che serve al sistema immunitario di un individuo sano, per contrastare ed eliminare dall'organismo ogni traccia del virus.


Cosa succede, ad avvenuta guarigione, all'interno dell'organismo?


Il sistema immunitario rappresenta il sistema difensivo contro le minacce provenienti dall'ambiente esterno (in primis, gli agenti infettivi di natura virale o batterica).
Esso, quando combatte gli agenti infettivi come i virus, prepara anche delle cellule di difesa particolari, capaci di riconoscere in anticipo la medesima minaccia e impedire una seconda infezione.
Questo prodigioso meccanismo si chiama memoria immunitaria e le cellule che lo mettono in pratica (che sono degli anticorpi particolari) sono dette cellule della memoria.
I vaccini antivirali sono realizzati sul concetto di memoria immunitaria.

CURA DEI SINTOMI

Per approfondire: Farmaci per la cura del Morbillo


Quando l'infezione è particolarmente fastidiosa, è possibile alleviare la sintomatologia con alcuni semplici rimedi, talvolta davvero molto efficaci.


Per alleviare la febbre, il dolore generalizzato e il senso di malessere: in questi frangenti, è buona norma assumere alcuni farmaci antinfiammatori e al tempo stesso analgesici, come il paracetamolo e l'ibuprofene (che è un FANS, ovvero un farmaco antinfiammatorio non steroideo).
Attenzione: si ricorda che l'aspirina, negli individui al di sotto dei 16 anni, può comportare degli effetti collaterali molto gravi, come la sindrome di Reye; pertanto, non va somministrata fino a una certa età.


Suffumigi

Figura: inalazione di vapore per mitigare i sintomi del raffreddore. Servono un bacinella ripiena di acqua calda e un asciugamano da mettere sul capo.

Per evitare la disidratazione: la febbre alta causa un'intensa sudorazione, pertanto, per evitare una disidratazione eccessiva dei tessuti, è necessario bere molta acqua.

Per mitigare l'infiammazione a livello oculare (palpebre gonfie, occhi arrossati, occhi che lacrimano ecc) e il fastidio da sensibilità alla luce: è fondamentale mantenere puliti gli occhi con dei bastoncini di cotone appositi ed evitare di toccarli con le mani non pulite. Inoltre, è bene che la stanza in cui risiede il malato sia poco illuminata, così da non affaticare troppo la vista.

Per curare i sintomi del raffreddore (naso che cola, tosse ecc): i principali rimedi per tali disturbi sono le inalazioni di vapore e le bibite calde a base di limone o miele.

Per limitare la diffusione dell'infezione: per evitare la trasmissione della malattia (soprattutto tra le persone potenzialmente a rischio complicazioni, come neonati e donne incinte) è buona norma restare isolati a casa (quindi non recarsi a lavoro o a scuola), fino al termine del rash cutaneo. Infatti, nell'arco di tempo in cui l'eruzione cutanea scompare, anche la carica infettiva (ovvero la capacità di contagiare altre persone) si esaurisce.

Prevenzione

Il morbillo è prevenibile con il vaccino MPR (dove M sta per morbillo, P per parotite e R per rosolia).
Tale vaccinazione va eseguita durante l'infanzia, con due iniezioni: una a 12-13 mesi circa e un'altra a 5-6 anni (di solito poco prima di iniziare la scuola elementare).

Caso particolare: per gli individui adulti non vaccinati e i bambini al di sotto di un anno di vita, il vaccino non è indispensabile/previsto. Lo diventa, però, qualora fosse concreto il rischio di un contagio. Due classiche situazioni che richiedono una vaccinazione, per così dire, straordinaria sono: un viaggio in zone geografiche in cui il virus è altamente diffuso oppure l'infezione capitata a un membro molto stretto della famiglia.


Cosa cambia dal 2017

Con il decreto legge in materia di prevenzione vaccinale per i minori da zero a 16 anni, approvato il 28/07/2017 la vaccinazione contro il morbillo è divenuta obbligatoria.

Questa specifica vaccinazione può essere effettuata con un'unica iniezione insieme ad altre 3 coperture vaccinali (la cosiddetta vaccinazione quadrivalente MPRV, che comprende i vaccini: anti-morbillo, anti-rosolia, anti-parotite, anti-varicella).

  • L'obbligo di vaccinazione contro il morbillo è in vigore, nel contesto delle 10 vaccinazioni obbligatorie, per i nati dal 2017. Anche i nati dopo il 2001 sono soggetti all'obbligo di vaccinazione contro il morbillo.
  • Sono esonerati dall'obbligo di vaccinazione i soggetti immunizzati per effetto della malattia naturale, quindi i bambini che hanno già contratto il morbillo non dovranno vaccinarsi contro tale malattia

Si ricorda che le vaccinazioni obbligatorie sono un requisito per l'ammissione all'asilo nido e alle scuole  dell'infanzia (per i bambini da 0 a 6 anni) e che la violazione dell'obbligo vaccinale comporta l'applicazione di significative sanzioni pecuniarie.


Per maggiori informazioni sui vaccini obbligatori nei bambini consulta questo articolo.

VACCINAZIONE E INFANTI AL DI SOTTO DEI 6 MESI

I bambini al di sotto dei 6 mesi di vita nati da madre vaccinata o immune godono di un'immunità di origine materna che li protegge temporaneamente; pertanto, non hanno bisogno di vaccinarsi.
Al contrario, i bambini della stessa età che non hanno una madre vaccinata o immune, sono sprovvisti di protezione e più predisposti a contrarre la malattia. Per questi soggetti, quindi, potrebbe essere presa in considerazione l'ipotesi di eseguire un'iniezione di immunoglobuline protettive.

N.B: le immunoglobuline, dette anche anticorpi, sono delle proteine del sistema immunitario che si occupano di combattere gli agenti infettivi, e di formare la cosiddetta memoria immunologica. Una loro iniezione extra, come nel suddetto caso, non equivale a un vaccino, ma può rappresentare comunque una valida soluzione antinfettiva.

VACCINAZIONE E GRAVIDANZA

Le donne non vaccinate e non immuni, che vogliono avere un figlio, possono rivolgersi al proprio medico e chiedere delucidazioni sul da farsi. La vaccinazione contro il morbillo, in questi frangenti, non è indispensabile e può essere sostituita da un'iniezione di immunoglobuline.


Autore

Antonio Griguolo
Laureato in Scienze Biomolecolari e Cellulari, ha conseguito un Master specialistico in Giornalismo e Comunicazione istituzionale della scienza