Ultima modifica 25.02.2020

Generalità

Quando si parla di miosite ci si riferisce ad un'infiammazione muscolare che provoca sensazioni di debolezza e dolore a livello dei muscoli colpiti. MiositeA seconda di quale sia la causa scatenante, il quadro dei sintomi può complicarsi ulteriormente, tanto che in alcuni casi la salute del paziente viene seriamente compromessa.
Per effettuare una diagnosi corretta di miosite, serve un attento esame obiettivo supportato da analisi del sangue, biopsia del tessuto colpito e diversi esami strumentali.
Se si interviene precocemente e se la miosite non è particolarmente grave, la terapia può avere risultati soddisfacenti.

Cos'è la miosite?

Il termine medico miosite indica una condizione patologica particolare, caratterizzata da un'infiammazione dei muscoli del corpo.
Quando è in corso una miosite, le fibre muscolari che compongono i nostri muscoli subiscono un deterioramento. All'inizio, il danno si limita a provocare debolezza (astenia) e dolore muscolare (mialgia) al momento della contrazione; successivamente, può causare anche atrofia muscolare.
Sebbene, nella maggior parte dei casi, la miosite tenda a risolversi in modo positivo, va precisato che quando non viene trattata adeguatamente può determinare gravi conseguenze.


Cos'è l'atrofia muscolare?
Per atrofia muscolare s'intende una riduzione della massa (o tono) muscolare, che riduce sensibilmente le capacità dei muscoli colpiti. In altre parole, un muscolo atrofizzato è un muscolo debole, come privo di forza.
Le cause più comuni di atrofia sono legate, molto spesso, alla completa inattività fisica, all'immobilizzazione di un arto (dopo una frattura), all'inedia o a un'insufficienza epatica.

DOVE AGISCE LA MIOSITE? MUSCOLI E NON SOLO

La miosite colpisce, prevalentemente, la muscolatura volontaria prossimale, cioè tutti quei muscoli che consentono il movimento e che sono vicini al tronco.

Pertanto, le zone più interessate dal disturbo sono il collo, le spalle, le anche, le cosce e le braccia.

Miosite Muscoli

Figura: i muscoli del braccio di un individuo sano (a sinistra) e di un individuo con miosite (a destra). È evidente la riduzione del tono muscolare, cioè l'atrofia. Dal sito: helpmedico.com

Inoltre, in alcune forme particolari di miosite, o quando le cure non sono adeguate, possono essere coinvolti anche i muscoli volontari distali degli arti (per esempio, a livello del polpaccio), i muscoli lisci (degli apparati respiratorio, circolatorio e digerente), le articolazioni e i legamenti.

Cause

Esistono moltissime forme di miosite. La loro classificazione si basa, per ragioni di comodità, sulle cause scatenanti. Va puntualizzato che non tutte le forme d'infiammazione muscolare si espandono e colpiscono più muscoli; alcune, infatti, rimangono confinate nel punto d'insorgenza.

I TIPI DI MIOSITE

  • Miopatie infiammatorie idiopatiche. Comprendono tutte le rare forme di miosite a cui non si riesce a dare una spiegazione eziologica (non si riesce ad individuarne la causa). Il termine "idiopatiche" vuol dire proprio questo. Le forme principali sono: la polimiosite idiopatica, la dermatomiosite idiopatica e la miosite da corpi inclusi. Molto spesso, queste forme di miosite possiedono caratteri delle malattie autoimmuni, in cui il sistema immunitario, anziché difendere l'organismo, gli si rivolta contro, aggredendolo.
  • Miosite infettiva. Alcuni virus, parassiti e batteri possono invadere il nostro corpo e i nostri muscoli provocando miosite. I microrganismi più comunemente coinvolti sono i virus influenzali, alcuni virus del tratto respiratorio, il virus dell'AIDS, il parassita Trichinella e i batteri stafilococchi. Questi ultimi sono diffusi soprattutto nei Paesi dal clima tropicale e dove l'assistenza sanitaria è insufficiente. I virus, invece, tendono a manifestarsi con forme acute.
  • Miosite associate ad altre patologie. Alcune miositi insorgono in associazione con altre patologie.
    Malattie associate a miosite:
    Alcuni esempi tipici di malattie associate sono: il lupus eritematoso, la sclerodermia, la miastenia gravis, la tiroidite di Hashimoto, i tumori di certi organi ecc.
  • Miosite ossificante. A causare questo tipo di infiammazione è la formazione di una massa ossea anomala all'interno di uno o più muscoli. I motivi di questa anomalia si devono, molto spesso, a un grave trauma muscolare, in cui c'è un ematoma molto profondo. La miosite ossificante rimane confinata nelle sede dove si è formata la massa ossea.
  • Miosite indotta da farmaci. Alcuni farmaci o certe combinazioni farmacologiche possono avere degli effetti collaterali tali da provocare infiammazione muscolare.
    Si sono constatate queste conseguenze con due tipi di medicinali: quelli che servono ad abbassare il colesterolo (statine, atorvastatina, lovastatina e simvastatina) e la zidovudina, un antivirale usato contro il virus dell'AIDS.

EPIDEMIOLOGIA

Dal punto di vista epidemiologico, le miositi che destano più curiosità sono quelle idiopatiche, perché, non riuscendo a capirne le cause, si cerca quanto meno di conoscerne l'incidenza.
Queste forme, piuttosto rare, colpiscono una persona ogni 100.000, con una preferenza per il sesso femminile. Le donne colpite, infatti, sono il doppio degli uomini.
Sebbene possano insorgere a qualsiasi età, la dermatomiosite e la polimiosite fanno la loro comparsa soprattutto tra i 40 e i 50 anni, mentre la miosite da corpi inclusi insorge specialmente tra i 50 e i 60.

Sintomi e Complicanze

I sintomi comuni a tutte le forme di miosite sono, di fatto, tre:

A questi sintomi, in base alla causa scatenante, si possono aggiungere altre manifestazioni, talvolta anche molto gravi e debilitanti.

LE MIOPATIE INFIAMMATORIE IDIOPATICHE

Ai primi stadi, la dermatomiosite, la polimiosite e la miosite da corpi inclusi provocano debolezza muscolare indolore. Dopo qualche settimana, compaiono dolore e indolenzimento a livello muscolare.
Come già è stato detto, inizialmente vengono coinvolti solo i muscoli volontari prossimali; poi, quando la malattia peggiora, c'è un interessamento anche dei muscoli distali e di quelli lisci.


Polimiosite. Fintanto che la miosite è limitata ai muscoli prossimali, il paziente lamenta fatica, mialgia e difficoltà nell'esecuzione di movimenti molti semplici, come fare le scale, alzarsi dalla sedia, sollevare un peso ecc.
Quando la miosite raggiunge i muscoli distali e quelli lisci, la mialgia e le difficoltà di tipo motorio arrivano a coinvolgere mani e apparato digerente.

Dermatomiosite

Figura: i segni di sclerodermia in un paziente con dermatomiosite.

Dal sito: the-rheumatologist.org

I malati, a questo stadio della malattia, soffrono di disfagia (deglutizione complicata) e hanno problemi a scrivere, ad abbottonarsi una camicia, ad usare la tastiera del computer ecc. È raro che vengano compromessi i muscoli degli occhi, della faccia, del cuore e della pianta del piede; è altrettanto insolito che siano interessati i tendini.
Negli stadi più avanzati e più gravi della patologia, i muscoli appaiono teneri alla palpazione e possono andare incontro ad atrofia.


Dermatomiosite. La caratteristica che contraddistingue la dermatomiosite è che questa forma si manifesta anche a livello cutaneo.
Infatti, i segni cutanei tipici, che accompagnano mialgia, astenia e atrofia muscolare, sono il cosiddetto rash cutaneo (o eruzione cutanea) e la sclerodermia.
Un rash cutaneo in corso provoca delle macchioline color rosso-porpora a livello di palpebre, torace, faccia e articolazioni (ginocchio e spalla, in particolare).
La sclerodermia, invece, causa molteplici disturbi non solo sulla cute, ma anche ad organi interni, con conseguenze talora gravi.


Gli effetti della sclerodermia:

Miosite da corpi inclusi. Quando insorge, provoca debolezza dei muscoli prossimali delle gambe (prima) e della braccia (poi). Col progredire della patologia, vengono coinvolti anche i muscoli distali a livello di mani e piedi, e quelli lisci dell'esofago (con conseguente disfagia). È facile che si verifichi atrofia muscolare.

MIOSITE INFETTIVA

Le miositi infettive, oltre a presentarsi con dolore e debolezza muscolare, sono caratterizzate anche da:

Tale sintomatologia può, talvolta, variare e arricchirsi di altri segni clinici, a seconda dell'agente infettivo che ha causato la miosite. Per esempio, se il microrganismo scatenante è la Trichinella, il paziente può soffrire anche di diarrea e vomito; se invece alla base c'è un virus del tratto respiratorio, il malato può soffrire di crisi respiratorie più o meno gravi.

MIOSITE ASSOCIATA AD ALTRE PATOLOGIE

Quando una determinata patologia causa anche miosite, il paziente mostra sia i sintomi della patologia responsabile, sia quelli dell'infiammazione muscolare.
In altre parole, la sintomatologia varia a seconda che all'origine ci sia ad esempio una miastenia gravis, una tiroidite di Hashimoto, un tumore dell'ovaio ecc.
Un dato interessante, in merito all'associazione tra miosite e tumori, è il seguente: sembra che il 10-20% delle neoplasie scateni delle infiammazioni muscolari simili alla dermatomiosite.

MIOSITE OSSIFICANTE

La formazione della massa ossea anomala determina debolezza e dolore alla palpazione del muscolo interessato. I sintomi non compaiono immediatamente, ma diverse settimane dopo il trauma muscolare.
Un segno particolare, che di solito anticipa una miosite ossificante, è la comparsa di un ematoma post-traumatico.

MIOSITE INDOTTA DA FARMACI

Oltre al dolore muscolare e all'astenia, il paziente soffre anche di frequenti crampi. La comparsa dei sintomi, in questo tipo di miosite, avviene subito dopo l'assunzione dei farmaci responsabili del disturbo.

N.B: si ricorda che la miosite è un possibile effetto collaterale della zidovudina (antivirale usato contro l'AIDS) e di alcuni farmaci che riducono il colesterolo. Pertanto, non è detto che questo effetto collaterale sia sempre presente.

COMPLICAZIONI

Prima di parlare delle possibili complicazioni dovute a una miosite, è opportuno specificare che non tutti i tipi d'infiammazione muscolare finora descritti sono ugualmente pericolosi. Esistono, infatti, forme più gravi (come le miopatie infiammatorie idiopatiche e le miositi associate ad altre patologie) e forme meno gravi (come la miosite ossificante, quella indotta da farmaci e quella infettiva).
Le forme più gravi possono avere complicanze molto pericolose per il malato; basti pensare che i problemi cardio-respiratori causati dalla sclerodermia possono degenerare in blocco cardiaco, pericardite, infarto del miocardio ecc.
Le forme meno gravi, invece, coinvolgono un numero limitato di muscoli.


Complicazioni delle miositi più gravi:

Diagnosi

Per stabilire la diagnosi di miosite serve un esame obiettivo supportato da test strumentali e di laboratorio.

ESAME OBIETTIVO

Durante l'esame obiettivo, il passo iniziale prevede l'interrogazione del paziente sui sintomi avvertiti. In questa fase, le informazioni importanti da raccogliere dalla voce del paziente sono: l'ubicazione del dolore muscolare, la sensazione di debolezza e da quanto tempo questi disturbi sono presenti.
Nel passo successivo il medico indaga la storia clinica del paziente (malattie e disturbi attuali e pregressi) e l'eventuale assunzione di farmaci.
Il terzo e ultimo passo è il controllo, alla palpazione, dei muscoli; spesso, i muscoli colpiti da miosite si presentano teneri, dolenti e come se avessero dei granuli al loro interno.
Se questi tre controlli inducono a credere che si tratti effettivamente di un'infiammazione muscolare, si procede con esami più approfonditi.

ESAMI DI LABORATORIO

Gli esami di laboratorio consistono in:

Esami del sangue. Tramite un semplice prelievo di sangue, è possibile misurare le quantità di determinati enzimi e molecole (anticorpi, auto-anticorpi e antigeni tumorali), che in un paziente sano raggiungono certi livelli e nei malati di miosite ne raggiungono altri.
Per esempio, viene quantificato l'enzima creatinchinasi, che nei pazienti colpiti può essere 50 volte superiore alla norma; se l'infiammazione muscolare è dovuta a un agente infettivo, vengono inoltre ricercati determinati anticorpi; può inoltre essere sondata la presenza di auto-anticorpi, dato che alcune miositi hanno un'origine autoimmune; infine, si dosano certi antigeni tumorali per capire se la miosite può essere dovuta a una neoplasia.


Biopsia muscolare. Consiste nel prelievo e nell'analisi di un piccolo campione di tessuto muscolare, appartenente al paziente sotto osservazione. La visione al microscopio delle fibre muscolari permette di vedere se all'interno delle cellule è in corso o meno un'infiammazione.
È considerato, per la sua elevata attendibilità, l'esame definitivo.

ESAMI STRUMENTALI

I possibili esami strumentali sono:

  • Elettromiogramma. Serve per misurare l'attività elettrica dei muscoli. Non è per nulla invasivo.
  • Risonanza magnetica nucleare (RMN). Solitamente viene utilizzata non tanto per riconoscere una miosite, quanto per individuare il punto migliore dove eseguire la biopsia. Non è un esame invasivo
  • Radiografia ai raggi X. Si ricorre a essa quando, dall'esame obiettivo, emerge la possibilità che all'origine dei sintomi ci sia una miosite ossificante. L'esame fa uso di radiazioni ionizzanti nocive.
  • Tomografia assiale computerizzata (TAC). È utile quando si sospetta una miosite infettiva. Anche questo esame fa uso di radiazioni ionizzanti.

Trattamento

Per stabilire la terapia più adeguata, è fondamentale chiarire le precise cause d'origine della miosite. Infatti, curare con successo una miosite senza conoscerne l'origine eziologica è assai improbabile.
Gli approcci terapeutici si basano su trattamenti farmacologici coadiuvati da semplici contromisure comportamentali.

CURA DELLE MIOPATIE INFIAMMATORIE IDIOPATICHE

Polimiosite e dermatomiosite: la scelta farmacologica, per queste due forme idiopatiche di miosite, è molto ampia. Si comincia, di solito, con la somministrazione di corticosteroidi (per esempio, il prednisone); se questi non funzionano, si passa a farmaci immunosoppressori (per esempio, il metotrexato o l'azatioprina) e all'iniezione endovena di immunoglobuline.
I primi effetti della cura cominciano a vedersi dopo uno o due mesi dall'inizio del trattamento e i risultati sono, in genere, soddisfacenti.


Miosite da corpi inclusi: i trattamenti farmacologici sono gli stessi della polimiosite e della dermatomiosite. Tuttavia, i risultati sono molto meno soddisfacenti. La maggior parte dei pazienti affetti da questa forma di miosite tende a peggiorare le proprie condizioni di salute con il passare degli anni.


Farmaci Via di somministrazione Scopo
Corticosteroidi:
  • Topica (forme lievi)
  • Sistemica (forme gravi)
Riducono la risposta autoimmune. Inoltre, servono a mantenere la forza muscolare e a evitare l'atrofia dei muscoli.
Immunosoppressori:
  • Sistemica
Riducono la risposta autoimmune, che pregiudica la salute dell'organismo.
Immunoglobuline
  • Endovena
Riducono la risposta autoimmune.

CURA DELLA MIOSITE INFETTIVA

Quando la miosite è infettiva, si consiglia di stare a riposo e di assumere farmaci analgesici (contro il dolore) e antinfiammatori.Tuttavia, accanto a questi trattamenti generali, il paziente necessita anche di cure specifiche per l'agente infettivo che ha provocato la miosite.
Alcuni esempi: nei casi di infezione da Trichinella, il malato deve assumere il mebendazolo o l'albendazolo, perché solo così può "uccidere" il parassita; nei casi di infezione batterica, è invece essenziale somministrare degli antibiotici, per eliminare il batterio.
Le infezioni lievi possono esaurirsi in 4-7 giorni; quelli gravi possono richiedere anche 3 settimane per la guarigione.

CURA DELLE MIOSITI ASSOCIATE AD ALTRE PATOLOGIE

Quando la miosite si deve ad altre patologie, la terapia più appropriata va impostata per risolvere sia l'infiammazione muscolare sia la malattia che dà origine al tutto. Limitarsi a curare solo la miosite offrirebbe soltanto benefici temporanei, in quanto, prima o poi, i sintomi ricomparirebbero.
Alla luce di ciò, i trattamenti variano da caso a caso. Per esempio, se all'origine c'è il lupus eritematoso sistemico, bisogna optare per dei farmaci immunosoppressori; se invece c'è un tumore ai polmoni, vanno somministrati dei farmaci antitumorali.

CURA DELLA MIOSITE OSSFICANTE

Di solito, nei casi di miosite ossificante bisogna attendere che la massa ossea scompaia da sola. Questo si verifica nel giro di qualche mese. Se ciò non dovesse accadere (caso raro), si interviene chirurgicamente per la rimozione.

CURA DELLA MIOSITE INDOTTA DA FARMACI

Nelle miositi indotte da farmaci, l'interruzione della terapia farmacologica responsabile del disturbo è sufficiente a risolvere l'infiammazione muscolare. Tuttavia, ci vogliono comunque diverse settimane, se non mesi, per apprezzarne gli effetti.

Prognosi e prevenzione

Per un individuo colpito da miosite, la prognosi dipende in primo luogo dalla causa scatenante e, secondariamente, da quando e come si interviene con le cure.

LE FORME MENO GRAVI

La miosite ossificante e quella indotta da farmaci hanno una prognosi sempre positiva, a patto che se ne interpretino correttamente le cause e si apportino le giuste contromisure terapeutiche.
Per la miosite infettiva il discorso è più complicato e richiede delle considerazioni particolari: una diagnosi precoce del disturbo e una cura tempestiva fanno sì che la prognosi diventi positiva; viceversa, una diagnosi tardiva o errata e una cura non appropriata rendono la prognosi negativa.
Questa seconda possibilità è un evento raro (tanto che la miosite infettiva è stata inserita tra le forme meno gravi), ma talvolta possibile.

LE FORME PIÙ™ GRAVI

Tra le forme di miosite con prognosi potenzialmente negativa, rientrano le miopatie infiammatorie idiopatiche e le miositi associate ad altre patologie. Queste, possono avere complicazioni anche gravi e non è detto che la terapia sia sempre efficace, anche quando questa è drastica (come in caso di un tumore).

Vanno considerate gravi le miositi infettive non curate adeguatamente e provocate da virus e microrganismi pericolosi, come per esempio il virus dell'AIDS.

PREVENZIONE

Prevenire determinate forme di miosite è possibile. Ecco come:


  • Fare il vaccino antinfluenzale annualmente (consigliato alle persone con un debole sistema immunitario)
  • Cucinare bene la carne (il parassita trichinella si trova nella carne cruda)
  • Non far uso di droghe, nel caso specifico quelle iniettabili, e utilizzare correttamente il preservativo in caso di rapporti occasionali
  • Mantenere pulita la cute
  • Non assumere farmaci in modo sconsiderato, in particolare quelli associati a miosite

Autore

Antonio Griguolo
Laureato in Scienze Biomolecolari e Cellulari, ha conseguito un Master specialistico in Giornalismo e Comunicazione istituzionale della scienza