Ultima modifica 01.04.2020

Generalità

La mastocitosi è una malattia contraddistinta dall'accumulo di mastociti in diversi organi e tessuti del corpo. Una volta accumulatisi, queste cellule immunitarie rilasciano notevoli quantità di istamina.

L'istamina prodotta dai mastociti ha numerose conseguenze, talvolta anche molto gravi. I sintomi della malattia sono comunque vari e dipendono dal tipo di mastocitosi.
MastocitosiLe cause d'insorgenza non sono state ancora chiarite; l'unico dato assodato è che, all'origine di tutto, c'è una mutazione genetica.

La diagnosi richiede degli esami accurati e dei test specifici. Una volta identificato il tipo di mastocitosi, si può pianificare il percorso terapeutico più appropriato; percorso terapeutico che non permette la guarigione dalla malattia, ma migliora soltanto il quadro sintomatologico.

Cos'è la mastocitosi?

La mastocitosi è una rara condizione patologica, caratterizzata da un eccessivo accumulo di mastociti in alcuni organi e tessuti del corpo.

COSA SONO I MASTOCITI?

I mastociti, o mastecellule, sono un gruppo di cellule appartenenti al sistema immunitario, che difendono l'organismo dagli agenti patogeni e da altri tipi di minacce.
Quando l'organismo umano viene aggredito da germi (virus o batteri), i mastociti cominciano a rilasciare, nei vasi sanguigni, un composto chimico azotato, chiamato istamina. All'interno dei mastociti questa sostanza è rinchiusa in granuli intracellulari assieme ad altri elementi; non a caso, il processo di rilascio dell'istamina è noto come degranulazione dei mastociti.
L'istamina è un vasodilatatore, pertanto il suo rilascio aumenta la permeabilità dei vasi sanguigni, con i quali viene a contatto. Una maggiore permeabilità vasale, in un determinato punto, favorisce l'afflusso di altre cellule immunitarie, aventi un ruolo ben specifico: attaccare e rimuovere dall'organismo gli agenti patogeni infestanti.
Questo processo fa parte di quel meccanismo di difesa molto particolare, chiamato infiammazione.


Cosa succede quando i mastociti non funzionano in modo adeguato?


Mastocita istamina

Figura: un mastocita contenente granuli di istamina (in viola).

Talvolta, può capitare che i mastociti inneschino un rilascio massiccio di istamina anche quando l'organismo incontra degli elementi innocui, come pollini e agenti non proprio infettivi. Il processo infiammatorio, che ne deriva, è privo di finalità, in quanto non ci sono germi da aggredire, ma ha comunque degli effetti e provoca: arrossamento cutaneo, gonfiore cutaneo, difficoltà respiratorie, prurito e rinite.
Tale meccanismo aberrante sta alla base delle reazioni allergiche (o allergie), e quando diviene particolarmente intenso prende il nome di anafilassi.

TIPI DI MASTOCITOSI ED EPIDEMIOLOGIA

Sono stati riconosciuti due tipi di mastocitosi:

  • Mastocitosi cutanea. I sintomi interessano solo la pelle, perché è qui che si accumulano i mastociti; colpisce, di solito, i bambini, tanto che prende il nome alternativo di mastocitosi pediatrica. Tra i due tipi di mastocitosi esistenti, è la forma più comune, anche se va precisato che si tratta, comunque, di una malattia abbastanza rara. Essa colpisce, infatti, una persona su 1000.
  • Mastocitosi sistemica. L'accumulo di mastociti può avvenire in ogni parte corpo, quindi pelle, qualsiasi organo (fegato, milza, midollo osseo ecc.) e ossa. È un disturbo molto raro, che colpisce di preferenza gli adulti. Secondo una statistica anglosassone, si ammala di mastocitosi sistemica una persona ogni 150.000.

Cause

L'accumulo di mastociti, in varie parti dell'organismo, fa sì che si verifichi un intenso rilascio di istamina e di altri mediatori chimici (contenuti anch'essi nei mastociti); quest'ultimi, assieme all'istamina, sono gli artefici di tutti i sintomi tipici della mastocitosi.

COSA LA PROVOCA?

La causa o le cause, che scatenano la comparsa della mastocitosi, non sono ancora state chiarite del tutto. L'unica cosa certa è che, all'origine del disturbo, ci sia un errore genetico. Tale certezza deriva dal fatto che il DNA delle persone con mastocitosi presenta una mutazione nel gene c-KIT.

MUTAZIONE DEL GENE C-KIT: EREDITARIA O SPONTANEA?

I ricercatori, dopo anni di studi, sono arrivati alla conclusione che una parte dei malati di mastocitosi eredita il gene c-KIT mutato dai genitori, mentre un'altra parte sviluppa la mutazione genetica in modo spontaneo e senza un ragione (per ora) spiegabile.

Sintomi e Complicanze

La mastocitosi cutanea presenta dei sintomi e dei segni diversi da quelli tipici dallla mastocitosi sistemica. Pertanto, la sintomatologia dipende, esclusivamente, dal tipo di mastocitosi che è in atto.

MASTOCITOSI CUTANEA

Come si può intuire dal nome stesso, il sintomo più caratteristico della mastocitosi cutanea è la comparsa di lesioni e anomalie sulla pelle.
Queste lesioni cutanee possono essere:

  • Piccole aree di pelle di colore diverso. Queste sono chiamate anche macule.
  • Piccoli rilievi stabili della pelle. Sono detti anche papule.
  • Rilievi della pelle di notevole dimensione e di color rosso. Questi sono i cosiddetti noduli.
  • Estese aree rialzate di pelle, notabili solo al tatto. Queste vengono anche identificate con il termine di placche.
  • Vesciche, ovvero raccolte di fluido sottocutaneo.

Mastocitosi cutanea

Figura: mastocitosi cutanea, in un adolescente

Le lesioni, di norma, compaiono solo sul tronco e hanno un colore che può variare dal giallo-marrone chiaro al rosso-marrone intenso. Le loro dimensioni sono estremamente variabili: possono misurare un millimetro di diametro, ma anche diversi centimetri.
Altrettanto variabile, inoltre, è il loro numero: alcuni pazienti mostrano soltanto una/due lesioni, altri ne mostrano un migliaio.
Le aree di pelle interessate, infine, sviluppano gonfiore, prurito e arrossamento cutaneo.

MASTOCITOSI SISTEMICA

La presenza di un numero esagerato di mastociti in diversi organi e tessuti del corpo può provocare un numero davvero elevato di disturbi, come:

Inoltre, la mastocitosi sistemica si caratterizza anche per la comparsa di:

Questi sintomi, in particolare le vampate di calore, le palpitazioni e la confusione, compaiono in modo improvviso, sotto forma di attacchi della durata di 15-30 minuti. Trascorso questo lasso di tempo, scompaiono gradualmente, salvo poi ricomparire in un momento successivo.

Gli attacchi sono molto spesso successivi a uno sforzo fisico, all'assunzione di certi farmaci (aspirina o antibiotici), a stress emotivi, all'ingestione di cibi particolari e di spezie, all'assunzione di alcol e a malattie infettive come influenza e raffreddore.


Sottotipi di mastocitosi sistemica
In base alla severità e agli organi e tessuti colpiti, si sono potuti distinguere tre sottotipi diversi di mastocitosi sistemica. Questi sono la mastocitosi sistemica indolente, la mastocitosi sistemica aggressiva e la mastocitosi sistemica associata a una malattia del sangue. Nel 90% dei casi, chi soffre di mastocitosi sistemica è affetto dalla forma indolente, la quale si caratterizza per una sintomatologia moderata e variabile.

ANAFILASSI

Gli individui con mastocitosi, sia sistemica che cutanea, sono protagonisti, più delle persone sane, di episodi di anafilassi. L'anafilassi, come si è visto, è una reazione allergica provocata da un rilascio sconsiderato e senza alcun motivo di istamina, da parte dei mastociti.
Il motivo di questa maggiore predisposizione è dovuto, molto probabilmente, alla massiccia presenza di mastociti nei vari tessuti e organi.


Sintomi tipici dell'anafilassi

Diagnosi

La mastocitosi cutanea e la mastocitosi sistemica hanno ciascuna una sintomatologia propria, di conseguenza si diagnosticano con esami e test differenti.

MASTOCITOSI CUTANEA

La mastocitosi cutanea provoca, come visto, dei segni cutanei evidenti (ovvero le lesioni).
Pertanto, per prima cosa, si comincia con un esame obiettivo, durante il quale il medico (di solito, un dermatologo) analizza l'aspetto e le dimensioni delle lesioni. Sono caratteristiche importanti, perché tipiche della mastocitosi cutanea: l'aspetto arrossato della cute del tronco e la sensazione di prurito in corrispondenza dell'area interessata.
Il secondo passo consiste in una biopsia, la quale stabilisce, in modo definitivo, a cosa si devono i segni sulla pelle, rilevati dall'esame obiettivo. La biopsia prevede il prelievo e l'analisi al microscopio di un piccolo campione di tessuto cutaneo patologico (cioè affetto da papule, noduli ecc). Se, dall'osservazione al microscopio, emerge che il campione contiene un altissimo numero di mastociti, allora si tratta di mastocitosi cutanea.

MASTOCITOSI SISTEMICA

Per stabilire la diagnosi corretta di mastocitosi sistemica, si deve ricorrere, in sequenza, ai seguenti 5 esami:

  • Emocromo completo. Si tratta della conta di tutte le cellule e degli altri elementi presenti nel sangue. Richiede il prelievo, da una vena del braccio, di un campione sanguigno e la sua analisi accurata. Se, alla conclusione degli esami, emerge un livello stranamente basso di cellule sanguigne, potrebbe voler dire che c'è un'eccessiva presenza di mastociti nel midollo osseo (N.B: il midollo osseo è l'organo che produce le cellule del sangue).
  • Analisi dei livelli di triptasi nel sangue. La triptasi è un enzima presente solo all'interno dei mastociti, precisamente nei granuli. Pertanto, se nel sangue di un individuo risulta esserci un'elevata quantità di triptasi, significa che, quasi sicuramente, c'è un elevato numero di mastociti circolanti. La quantificazione dei livelli di triptasi si ottiene con un test sanguigno particolare.
  • Ecografia addominale. È un esame radiologico non invasivo, che fornisce delle immagini chiare degli organi interni del corpo. Nei pazienti con sospetta mastocitosi sistemica (emocromo e analisi dei livelli di triptasi positivi), si effettua per vedere se fegato e milza sono ingrossati.
  • DEXA (assorbimetria a raggi X a doppia energia). È un esame ai raggi X, che permette di misurare i livelli di calcio nelle ossa di un individuo. In caso di mastocitosi sistemica, le ossa risultano povere di calcio e soggette all'osteoporosi, in quanto sono "infestate" da un numero eccessivo di mastociti, che i producono delle sostanze dagli effetti corrosivi.
  • Prelievo e analisi del midollo osseo. Il midollo osseo si trova nelle zone più interne di alcune ossa. Pertanto, il prelievo di un suo campione richiede una siringa con un ago molto lungo e una piccola anestesia locale, da praticare dove si intende infilare l'ago.
    Prelievo Midollo Osseo Figura: prelievo di midollo osseo
    Una volta prelevata la quantità di midollo occorrente, si passa all'analisi delle cellule ivi contenute. Nel midollo osseo di un individuo con mastocitosi sistemica, si osserva un'elevata quantità di mastociti.

Trattamento

Sebbene non esista una cura che guarisca dalla mastocitosi, è possibile ricorrere a una terapia finalizzata al miglioramento dei sintomi.
Tale terapia dipende da due fattori: dal tipo di mastocitosi, se cutanea oppure sistemica, e dalla severità dei sintomi.
Si fonda, quasi esclusivamente, sulla somministrazione di farmaci di vario genere, alcuni più efficaci e potenti di altri.

CORTICOSTEROIDI PER USO TOPICO

I corticosteroidi topici sono disponibili sotto forma di creme, pomate e unguenti. Vengono utilizzati dai soggetti con mastocitosi cutanea moderata. La loro azione consiste nel prevenire il rilascio di istamina, anticipando, di fatto, l'innesco del processo infiammatorio successivo.
Gli effetti collaterali, provocati dai corticosteroidi ad uso topico, sono:

  • Assottigliamento cutaneo e strie sulla pelle
  • Decolorazione della pelle
  • Facilità dell'area trattata a sviluppare ematomi

Per limitare al meglio gli effetti collaterali, si consiglia di applicare il farmaco esclusivamente dove ci sono le lesioni cutanee.

ANTISTAMINICI

Gli antistaminici, come si può intuire dal loro nome, bloccano gli effetti dell'istamina.
Vengono somministrati sia in caso di mastocitosi cutanea, sia in caso di mastocitosi sistemica indolente e servono per il trattamento del prurito e dell'arrossamento cutanei.
I possibili effetti collaterali sono: mal di testa, bocca secca e naso secco. Tutti e tre passano molto rapidamente.

SODIO CROMOGLICATO

Il sodio cromoglicato è un farmaco usato, di solito, per trattare le reazioni allergiche scatenate da alcuni cibi e quelle che provocano prurito agli occhi e rinite. La sua azione terapeutica è legata alla capacità di ridurre l'ammontare delle sostanze rilasciate dai mastociti.
I sintomi, su cui pare abbia maggiore effetto, sono: dolore articolare, senso di debolezza, mal di testa e prurito.

PUVA

Il PUVA consiste nella somministrazione di un farmaco particolare, chiamato psoralene, e nella successiva esposizione del paziente ai raggi ultravioletti di tipo A (luce UVA). Lo psoralene aumenta la sensibilità della pelle agli effetti della luce UVA, che aiuta a rimuovere le lesioni cutanee.
Il PUVA è un trattamento, che, se viene adottato per lunghi periodi di tempo, potrebbe provocare la comparsa di tumori della pelle. Per questo motivo, si pratica solo in caso di mastocitosi cutanea grave e per un numero limitato di sedute.

CORTICOSTEROIDI IN COMPRESSE

I corticosteroidi in compresse vengono fatti assumere ai pazienti con mastocitosi che soffrono di prurito molto intenso e/o di forte dolore alle ossa.
Gli effetti collaterali sono diversi e, in alcuni casi, anche molto gravi; pertanto è bene non abusarne.

Alcuni effetti collaterali dei corticosteroidi in compresse:

BIFOSFONATI E SUPPLEMENTI DI CALCIO

I bifosfonati, associati agli integratori a base di calcio, vengono somministrati ai pazienti con mastocitosi affetti da osteoporosi. Il loro effetto, infatti, è quello di rallentare la distruzione del tessuto osseo e favorire il processo opposto, ovvero quello di costruzione.

ANTAGONISTI DEI RECETTORI H2

Gli antagonisti dei recettorI H2 sono indicati per il trattamento dei dolori di stomaco, dovuti alle ulcere peptiche. Essi, difatti, agiscono bloccando l'eccessivo rilascio di istamina, nello stomaco, provocato dalla presenza di un elevato numero di mastociti nell'organismo.

FARMACI PER LA CURA DELLE MASTOCITOSI SISTEMICHE GRAVI

La mastocitosi sistemica aggressiva e la cosiddetta mastocitosi sistemica associata a una malattia del sangue vengono curate con una serie di farmaci, dagli effetti più o meno positivi.
Nel dettaglio, tutti i possibili medicinali sono:

  • Interferone alfa. Ideato per il trattamento dei tumori, è risultato avere un impatto positivo anche nei confronti delle mastocitosi gravi. Si somministra tramite iniezione e, alle prime somministrazioni, poiché l'organismo non è ancora abituato, può provocare dei sintomi simil-influenzali, febbre alta e dolore articolare.
  • Imatinib. Somministrato in compresse, blocca il meccanismo di produzione dei mastociti. Non sempre fornisce i risultati sperati e rende il paziente, che ne fa ricorso, più suscettibile alle infezioni.
  • Nilotinib e dasatinib. Vengono fatti assumere ai pazienti che non rispondono all'imatinib. Come quest'ultimo, bloccano la produzione dei mastociti e rendono il malato più suscettibile alle infezioni.
  • Cladribina. Originariamente designata per il trattamento delle leucemie, si è scoperta possedere degli effetti benefici anche tra i pazienti con mastocitosi. Viene somministrata per infusione e agisce sopprimendo il sistema immunitario. Rende il paziente più suscettibile alle infezioni.

Sintomi di un'infezione in corso:

Oltre a questi rimedi, in caso di mastocitosi sistemica associata a una malattia del sangue, è necessario curare anche la malattia del sangue associata. Quest'ultima può essere una leucemia acuta, una leucemia cronica, un linfoma o un mieloma multiplo.


Per approfondire: Farmaci per la Cura della Mastocitosi »

Prognosi

La mastocitosi cutanea tende a migliorare con il passare del tempo, tanto che molti pazienti, quando arrivano alla pubertà, guariscono del tutto.
La mastocitosi sistemica, invece, è una malattia incurabile, che, nei casi meno gravi (mastocitosi indolente), influenza soltanto la qualità della vita dei malati, mentre nei casi più gravi (mastocitosi aggressiva e mastocitosi associata a una malattia del sangue) può anche condizionare l'aspettativa di vita del paziente.


Autore

Antonio Griguolo
Laureato in Scienze Biomolecolari e Cellulari, ha conseguito un Master specialistico in Giornalismo e Comunicazione istituzionale della scienza