Macrolidi: cosa sono e quali sono? A cosa servono i Macrolidi?

Macrolidi: cosa sono e quali sono? A cosa servono i Macrolidi?
Ultima modifica 01.04.2020
INDICE
  1. Che cosa sono i Macrolidi?
  2. A cosa servono i Macrolidi?
  3. Come agiscono?
  4. Resistenza ai Macrolidi
  5. Interazioni
  6. Effetti collaterali
  7. Ketolidi

Che cosa sono i Macrolidi?

I macrolidi costituiscono una classe di antibiotici di origine naturale. Il capostipite di questa classe è l'eritromicina, ottenuta da colture di Streptomyces erythraeus.

I macrolidi - o antibiotici macrolidici - devono il loro nome al grande anello lattonico (dal punto di vista chimico, è un estere ciclico) che caratterizza la loro struttura chimica. Generalmente, quest'anello lattonico è costituito da 14, 15 o 16 termini e lega due o più zuccheri.

I macrolidi costituiscono i farmaci di elezione per trattare alcuni tipi d'infezione in pazienti che hanno manifestato reazioni allergiche alle penicilline, poiché possiedono uno spettro d'azione simile.

I macrolidi possiedono attività batteriostatica (cioè inibiscono la crescita batterica), ma a concentrazioni elevate possono diventare anche battericidi (cioè sono in grado di uccidere le cellule batteriche).

Fra i farmaci appartenenti a questa classe di antibiotici, ricordiamo l'eritromicina, la claritromicina, l'azitromicina e la spiramicina.

Antibiotici generale Shutterstock

A cosa servono i Macrolidi?

Come sopra accennato, i macrolidi possiedono uno spettro d'azione che può essere paragonabile a quello delle penicilline a medio spettro.

I macrolidi vengono somministrati soprattutto per via orale, talvolta sotto forma di formulazioni farmaceutiche gastroresistenti, dal momento che sono instabili nell'ambiente acido dello stomaco.

Vengono impiegati soprattutto per il trattamento d'infezioni sistemiche non gravi dell'apparato respiratorio, delle ghiandole mammarie, del fegato, dei reni e della prostata.

Più in particolare, i macrolidi possono essere utilizzati per il trattamento di:

Inoltre, la claritromicina può essere impiegata in una miscela di farmaci utilizzata per il trattamento dell'ulcera gastrica provocata da infezioni da Helicobacter pylori.

Come agiscono?

Meccanismo d'azione dei Macrolidi

I macrolidi espletano la loro azione antibiotica interferendo con la sintesi proteica dei batteri.

La sintesi delle proteine all'interno delle cellule batteriche avviene grazie a specifici organuli chiamati ribosomi. I ribosomi sono costituiti da RNA ribosomiale (rRNA) e da proteine, associati fra loro a formare due subunità:

  • La subunità 30S, costituita da 21 proteine e da una molecola di RNA (16S);
  • La subunità 50S, costituita da 34 proteine e due molecole di RNA (23S e 5S).

Il compito di questi organuli è quello di legare e tradurre l'RNA messaggero (mRNA) che proviene dal nucleo cellulare e di sintetizzare le proteine per cui esso codifica.

I macrolidi sono capaci di legarsi alla subunità ribosomiale 50S. Più precisamente, questi antibiotici si legano in due regioni ben specifiche alla molecola di RNA ribosomiale 23S.

Il legame macrolide-RNA 23S impedisce allo stesso RNA di portare a termine la sintesi della proteina, inibendo così la crescita batterica.

Resistenza ai Macrolidi

I batteri possono sviluppare resistenza nei confronti dei macrolidi, apportando modifiche alla propria struttura o attivando particolari meccanismi, fra cui:

  • Modificazioni alla struttura dell'RNA ribosomiale batterico, in questo modo si impedisce il legame del macrolide all'RNA stesso;
  • Attivazione di un processo attraverso il quale l'antibiotico viene espulso dalla cellula batterica;
  • Produzione di specifici enzimi batterici (esterasi) che rompono l'anello lattonico inattivandolo.

La resistenza intrinseca dei batteri Gram-negativi, invece, pare sia dovuta alla mancata penetrazione del farmaco all'interno della cellula batterica.

Interazioni

Le interazioni tra farmaci con l'utilizzo dei macrolidi sono abbastanza comuni e s'instaurano a causa della competizione per il metabolismo epatico da parte del citocromo P3A4.

I farmaci con cui i macrolidi possono instaurare interazioni, sono:

Le possibili interazioni fra questi farmaci e i macrolidi possono essere molto pericolose per i pazienti, in quanto si potrebbe verificare un aumento della concentrazione plasmatica di farmaco, che a sua volta si può tradurre in un incremento della tossicità.

Le interazioni con astemizolo e terfenadina possono portare a gravi effetti avversi di tipo cardiovascolare.

Effetti collaterali

Generalmente, gli effetti collaterali che possono manifestarsi durante la terapia con macrolidi sono a carico del tratto gastrointestinale, del fegato e della bile.

Più precisamente, i macrolidi possono provocare:

  • Crampi addominali;
  • Disturbi gastrointestinali;
  • Ittero colestatico dose-dipendente che può essere anche molto grave.

In caso d'insorgenza di grave ittero colestatico, la terapia con il macrolide deve essere immediatamente interrotta e - per continuare il trattamento antinfettivo - devono essere somministrati altri tipi di antibiotici, come penicilline, cefalosporine o lincosamidi.

Ketolidi

La ricerca nel campo degli antibiotici macrolidici si è sviluppata molto, ciò ha portato alla sintesi di nuove molecole caratterizzate da un più ampio spettro d'azione e in grado di indurre meno effetti collaterali: i ketolidi.

I ketolidi vengono utilizzati soprattutto per il trattamento delle infezioni batteriche delle vie respiratorie causate da batteri resistenti ai macrolidi. La telitromicina appartiene a questa classe di farmaci.

Autore

Ilaria Randi

Ilaria Randi

Chimica e Tecnologa Farmaceutica
Laureata in Chimica e Tecnologia Farmaceutiche, ha sostenuto e superato l’Esame di Stato per l’Abilitazione alla Professione di Farmacista