Lomustina
Ultima modifica 18.01.2020
Lomustina

La lomustina è un farmaco antitumorale appartenente alla classe degli agenti alchilanti. È un farmaco molto lipofilo ed è quindi in grado di attraversare la barriera ematoencefalica.

Grazie a questa sua caratteristica, l'utilizzo primario della lomustina è quello del trattamento di tumori al cervello.

Indicazioni

Per Cosa si Usa

La lomustina è indicata nel trattamento di:

Avvertenze

La lomustina deve essere assunta seguendo accuratamente le indicazioni del medico, sia per quanto riguarda la quantità di farmaco da assumere, sia per quanto riguarda l'intervallo di tempo che deve intercorrere fra una dose e l'altra.
Nel caso ci si dimentichi di assumere una dose, non bisogna assolutamente raddoppiare la dose successiva, ma è necessario informare il medico oncologo che deciderà il da farsi.

Interazioni

L'assunzione concomitante di lomustina e melfalan (un antitumorale) può causare enterocolite emorragica nei bambini che - in alcuni casi - è risultata fatale. Stessa cosa può accadere se in contemporanea a lomustina viene somministrato acido nalidissico (un farmaco antibatterico).
L'assunzione concomitante di lomustina e cimetidina (un farmaco impiegato per l'ulcera gastrica) può aumentarne la tossicità a carico del midollo osseo.
Può verificarsi un aumentato rischio di sanguinamento anomalo dovuto ad alterazioni della funzionalità piastrinica e all'insorgenza di piastrinopenia in seguito ad assunzione concomitante di lomustina e di farmaci quali:

Particolare attenzione, inoltre, va prestata alla somministrazione concomitante di lomustina e acido acetilsalicilico, poiché quest'ultimo - possedendo proprietà fluidificanti per il sangue - può aumentare il rischio di emorragie.
È necessario informare il medico qualora si stiano assumendo farmaci di qualsiasi tipo, compresi farmaci da banco, prodotti erboristici e/o omeopatici.

Effetti Collaterali

Gli effetti collaterali indotti da lomustina possono variare a seconda della patologia trattata, della dose di farmaco somministrata e delle condizioni del paziente. Inoltre, c'è una grande variabilità di risposta alla terapia da individuo a individuo.

Mielosoppressione

La lomustina può provocare una temporanea mielosoppressione, cioè la soppressione dell'attività del midollo osseo. Questa soppressione causa una ridotta produzione di tutte le cellule ematiche. In particolare, la lomustina provoca marcata leucopenia e piastrinopenia.
La leucopenia consiste in una diminuzione dei livelli di globuli bianchi, questo aumenta la suscettibilità alla contrazione d'infezioni.
La piastrinopenia è una riduzione del numero di piastrine nel circolo ematico, ciò provoca la comparsa di lividi e sanguinamenti anomali con aumentato rischio di emorragie.

Patologie gastrointestinali

La lomustina può causare nausea, vomito e diarrea.
Il vomito, di solito, compare poche ore dopo l'assunzione del farmaco e può durare anche due o tre giorni. Questo sintomo è controllato con l'utilizzo di farmaci antiemetici; se - nonostante l'uso di questi farmaci - il vomito persiste, è necessario informare il medico.
La diarrea può essere trattata con farmaci antidiarroici ed è necessario bere molto per reintegrare i liquidi persi.

Debolezza

Il trattamento con lomustina può causare senso si stanchezza e debolezza generalizzate, per questo è importante riposare molto. Il farmaco può, inoltre, provocare letargia.

Perdita di appetito

La lomustina può determinare una perdita di appetito con conseguente perdita di peso corporeo.

Riduzione della funzionalità epatica

La lomustina può causare una temporanea riduzione dell'attività epatica. Nei pazienti in trattamento con il farmaco deve, quindi, essere costantemente monitorata la funzionalità del fegato durante tutta la durata della terapia. L'attività epatica, comunque, dovrebbe normalizzarsi al termine del trattamento.

Patologie del cavo orale

Durante la terapia con lomustina può manifestarsi secchezza del cavo orale, dolore e possono comparire piccole ulcere. Per prevenire questi sintomi è importante assumere molti liquidi ed eseguire una regolare pulizia dei denti con uno spazzolino morbido. Il medico oncologo, inoltre, può prescrivere speciali colluttori o farmaci per contrastare questi effetti collaterali.
Potrebbe verificarsi anche una temporanea alterazione del gusto che tornerà normale alla fine del trattamento.

Caduta dei capelli

In realtà, questo effetto collaterale compare raramente durante il trattamento con lomustina. I capelli possono diradarsi o cadere del tutto. Anche ciglia e peli possono cadere, ma è comunque un effetto collaterale temporaneo. Capelli, peli e ciglia cominceranno a ricrescere dopo che il trattamento sarà terminato.

Tossicità polmonare

La terapia con lomustina può causare sia tossicità polmonare acuta che tossicità polmonare ritardata potenzialmente letale. È un effetto collaterale dose-dipendente. I pazienti che hanno assunto il farmaco durante l'infanzia - o nella prima adolescenza - sono esposti a un maggior rischio di sviluppare una tossicità ritardata.

Infertilità

La lomustina può avere effetti sulla capacità di concepimento.

Altri effetti collaterali

Il trattamento con lomustina può anche causare difficoltà di deambulazione e alterazioni della vista. Questi effetti collaterali sono piuttosto rari, ma - in caso si manifestino - è necessario informare immediatamente l'oncologo.

Meccanismo d'azione

La lomustina è una nitrosourea appartenente alla classe degli agenti alchilanti. Il farmaco è in grado di decomporsi all'interno dell'ambiente acquoso cellulare; questa decomposizione dà origine a composti che possiedono attività citotossica (tossica per le cellule). I composti attivi che si generano dalla decomposizione del farmaco sono in grado d'intercalare gruppi alchilici all'interno del doppio filamento di DNA. Le modifiche così indotte sulla molecola di DNA impediscono alla cellula di replicarsi correttamente e la mandano incontro ad apoptosi (meccanismo di morte cellulare programmata).

Modo d'Uso - Posologia

La lomustina è disponibile per la somministrazione orale; si trova sotto forma di capsule che possono avere colori diversi. Le capsule dovrebbero essere assunte con molta acqua, preferibilmente a stomaco vuoto, prima di andare a dormire.
La dose abituale è di 120-130 mg/m2 di superficie corporea. Quando somministrata in associazione ad altri farmaci antitumorali, la dose di lomustina somministrata viene diminuita del 20-50%.
In ogni caso, la posologia deve essere decisa dal medico oncologo in base al tipo di tumore da trattare e in base alle condizioni del paziente.

Gravidanza e Allattamento

Poiché il farmaco può causare gravi danni al feto in via di sviluppo, il trattamento con lomustina in gravidanza è sconsigliato.
È bene che entrambi i sessi adottino precauzioni per evitare eventuali gravidanze per tutto il periodo del trattamento e per almeno sei mesi dalla fine dello stesso.
Le donne in trattamento con lomustina non devono allattare al seno.

Controindicazioni

La terapia con lomustina è controindicata nei seguenti casi:

  • Ipersensibilità nota alla lomustina;
  • In gravidanza;
  • Durante l'allattamento.

Autore

Ilaria Randi

Ilaria Randi

Chimica e Tecnologa Farmaceutica
Laureata in Chimica e Tecnologia Farmaceutiche, ha sostenuto e superato l’Esame di Stato per l’Abilitazione alla Professione di Farmacista