Ultima modifica 25.02.2020

L'irinotecan (o irinotecano) è un farmaco antitumorale appartenente alla famiglia delle camptotecine.

A questa famiglia appartengono tutti quei farmaci che derivano dalla camptotecina, una molecola naturale in grado di inibire la proliferazione delle cellule tumorali.

Irinotecan

Irinotecan - Struttura Chimica

La camptotecina è stata estratta per la prima volta dalla corteccia della Camptotheca acuminata (un albero originario della Cina).

Indicazioni

Per Cosa si Usa

L'irinotecan può essere utilizzato da solo, o in associazione ad altri farmaci antitumorali, per il trattamento di:

Avvertenze

L'irinotecan dev'essere somministrato sotto la stretta supervisione di un medico specializzato nella somministrazione di farmaci antitumorali e solo presso strutture specializzate.
A causa della tossicità dell'irinotecan, è importante monitorare funzionalità epatica e renale dei pazienti durante tutto il periodo di trattamento con il farmaco.
I pazienti che presentano un fattore di rischio per lo sviluppo di patologie respiratorie e/o cardiache devono essere attentamente monitorati.
Benché l'irinotecan non sia un agente vescicante, non si deve verificare lo stravaso dal sito d'infusione; per questo - durante la somministrazione - i pazienti devono essere tenuti sotto stretta osservazione.

Interazioni

La somministrazione contemporanea di irinotecan e di farmaci che sono induttori enzimatici - come, ad esempio, fenobarbital (un barbiturico) e carbamazepina (un farmaco usato per l'epilessia) - può causare una riduzione dell'efficacia terapeutica dell'irinotecan stesso.
L'irinotecan può diminuire l'assorbimento intestinale di fenitoina (un farmaco usato per l'epilessia) intensificando così gli attacchi convulsivi epilettici.
L'assunzione concomitante di irinotecan e ketoconazolo (un farmaco antifungino) può diminuire la concentrazione plasmatica dell'irinotecan, riducendone così l'efficacia terapeutica. Stessa cosa può avvenire se in concomitanza ad irinotecan viene somministrata l'Erba di San Giovanni (o Iperico), una pianta officinale avente proprietà antivirali e antidepressive.
L'irinotecan può interagire con l'attività degli anticoagulanti orali.

Irinotecan e vaccini

È sconsigliata la vaccinazione di pazienti in terapia con irinotecan con vaccini a virus vivi attenuati. L'irinotecan causa una ridotta produzione di globuli bianchi; in questo modo, compromette seriamente il sistema immunitario impedendo al paziente di rispondere al vaccino in maniera adeguata.

In pazienti immunocompromessi, infatti, la somministrazione di vaccini a virus vivi può causare infezioni e aumento degli effetti collaterali al vaccino stesso, dovute a un aumento della replicazione virale.
In alcuni casi, l'infezione che si sviluppa può essere fatale.

Effetti Collaterali

L'irinotecan può indurre svariati effetti collaterali, che dipendono dalla quantità di farmaco somministrato e dalle condizioni del paziente. Inoltre, non è detto che gli effetti avversi si manifestino tutti e con la stessa intensità in ogni individuo, in quanto ciascun paziente risponde in modo diverso alla chemioterapia.
Di seguito sono riportati i principali effetti collaterali indotti dal farmaco.

Mielosoppressione (soppressione del midollo osseo)

L'irinotecan può provocare la soppressione del midollo osseo. Tale soppressione porta a una ridotta ematopoiesi, cioè una ridotta sintesi delle cellule del sangue. La diminuzione della produzione di cellule ematiche può portare a:

Patologie gastrointestinali

La terapia con irinotecan può causare disturbi quali nausea, vomito e diarrea.
Il vomito, di solito, compare poche ore dopo l'assunzione del farmaco e può durare alcuni giorni. In genere, questo sintomo è tenuto sotto controllo con l'uso di farmaci antiemetici (cioè antivomito). Se, però, il vomito si presenta in forma grave e se persiste nonostante l'utilizzo dei farmaci è necessario informarne il medico.
La diarrea può essere precoce o tardiva.
Nel caso della diarrea precoce, questa si manifesta - in genere - dopo 24 ore dall'assunzione del farmaco ed è dovuta all'attivazione colinergica indotta dall'irinotecan; può essere trattata utilizzando farmaci ad azione antagonista colinergica.
La diarrea tardiva, invece, può manifestarsi dai tre ai dieci giorni dopo l'assunzione del farmaco. Normalmente, la diarrea è controllata con l'utilizzo di farmaci antidiarroici, ma - se si presenta in forma severa - può essere necessaria una riduzione della dose di farmaco somministrata o perfino l'interruzione del trattamento.
In seguito alla disidratazione associata a diarrea e/o vomito, possono insorgere insufficienza renale, ipotensione o scompenso cardiaco. Perciò, è fondamentale bere molto per reintegrare i liquidi persi.

Caduta di capelli, ciglia e peli

Il trattamento con irinotecan può portare alla perdita dei capelli, delle ciglia e dei peli in generale. Questi possono diradarsi o cadere completamente. In genere, questo sintomo si manifesta dopo qualche settimana dall'assunzione del farmaco. È comunque un effetto collaterale reversibile, capelli e peluria dovrebbero ricrescere dopo l'interruzione della terapia.

Patologie del cavo orale

L'irinotecan può causare dolore e secchezza del cavo orale e la comparsa di piccole ulcere. Questo effetto collaterale può essere prevenuto bevendo molti liquidi ed eseguendo una regolare pulizia dei denti con uno spazzolino morbido. Inoltre, può verificarsi una temporanea alterazione del senso del gusto che ritorna normale al termine della terapia.

Crampi muscolari

La terapia con irinotecan può causare crampi muscolari. Di solito, si presentano in forma lieve, ma - se si presentano in forma severa - potrebbe essere necessaria l'assunzione di farmaci antinfiammatori.

Alterazione della funzionalità epatica

L'irinotecan può causare una temporanea riduzione della funzionalità epatica che si manifesta, di solito, con un aumento dei valori delle transaminasi ematiche. La funzionalità del fegato, comunque, dovrebbe tornare normale al termine della terapia.

Patologie della cute

Il trattamento con irinotecan può provocare eruzioni cutanee simili all'acne che possono dare prurito. Si raccomanda, perciò, l'utilizzo di detergenti neutri ed eventualmente - se il medico lo ritiene necessario - l'utilizzo di creme antistaminiche.

Reazioni allergiche

L'irinotecan - come tutti i farmaci - può scatenare reazioni allergiche in soggetti sensibili. Le reazioni allergiche possono manifestarsi come eruzioni cutanee accompagnate da prurito, rossore localizzato al volto, brividi, febbre, vertigini, mal di testa, mancanza di respiro e/o aumento della minzione. I sintomi possono insorgere sia in forma lieve che in forma severa. Nel caso si manifestino in forma grave, potrebbe essere necessario un appropriato trattamento farmacologico.

Sindrome colinergica acuta

L'irinotecan può causare una sindrome colinergica acuta che si manifesta come diarrea precoce associata ad altri sintomi quali sudorazione, crampi addominali, miosi e aumentata salivazione. In caso di comparsa di questo effetto avverso, deve essere somministrata atropina solfato, a meno che non siano presenti controindicazioni cliniche. A questo proposito, bisogna usare cautela nei pazienti asmatici.

Patologie cardiache

Anche se non è un effetto collaterale comune, in seguito al trattamento con irinotecan possono verificarsi eventi d'ischemia miocardica. Questi eventi, però, si sono verificati soprattutto in pazienti affetti da preesistenti patologie cardiache.

Patologie respiratorie

La terapia con irinotecan può causare dispnea e - anche se raramente - può causare l'insorgenza di una patologia interstiziale polmonare che si manifesta come infiltrato polmonare.

Infertilità

L'irinotecan può indurre infertilità in pazienti sia di sesso femminile sia maschile.

Altri effetti collaterali

Altri effetti collaterali che possono essere causati dall'irinotecan sono:

Meccanismo d'azione

L'irinotecan - prima di svolgere la sua azione citotossica (tossica per le cellule) - deve essere attivato attraverso una reazione d'idrolisi enzimatica che avviene a livello del fegato. Il farmaco viene così trasformato in un composto attivo che è in grado di inibire uno degli enzimi fondamentali nel processo di replicazione del DNA: la topoisomerasi di tipo I.

Questa inibizione provoca delle aberrazioni genomiche che mandano la cellula incontro ad apoptosi (meccanismo di morte cellulare programmata).

Modo d'Uso - Posologia

L'irinotecan è disponibile per la somministrazione endovenosa; si presenta come un liquido chiaro.

Può essere somministrato attraverso tre differenti vie:

  • Attraverso una cannula (un sottile tubicino) che viene inserita in una vena di un braccio o di una mano;
  • Attraverso un catetere venoso centrale che viene inserito sottocute in una vena in prossimità della clavicola;
  • Attraverso la linea PICC (Peripherally Inserted Central Catheter), in questo caso, il catetere viene inserito in una vena periferica, di solito di un braccio. Questa tecnica è utilizzata per la somministrazione di farmaci antitumorali per un tempo prolungato.

Monoterapia

Quando il farmaco è usato in monoterapia, la dose di irinotecan impiegata abitualmente è di 350 mg/m2 di superficie corporea, somministrata per infusione endovenosa in un tempo che varia dai 30 ai 90 minuti.

Le dosi vengono somministrate a intervalli di tre settimane.

Terapia di associazione

L'irinotecan può essere somministrato anche in associazione ad altri farmaci antitumorali. In particolare, è spesso somministrato in associazione a 5-fluorouracile e acido folinico. Quando usato in associazione a tali farmaci, la dose di irinotecano somministrata viene ridotta, di solito, a 180 mg/m2 di superficie corporea, somministrata per infusione endovenosa in un tempo compreso fra 30 e 90 minuti. In questo caso, le dosi vengono somministrate generalmente ogni due settimane.

La posologia, comunque, dev'essere stabilita dal medico oncologo in base al tipo di patologia da trattare e al quadro clinico di ogni singolo paziente.
In pazienti affetti da preesistenti disfunzioni epatiche e/o renali potrebbe essere necessaria una riduzione della dose di irinotecan somministrato.
Anche in pazienti anziani - a causa della maggiore frequenza di diminuzione delle funzionalità vitali - potrebbe essere necessario un aggiustamento della dose di farmaco da somministrare.

Gravidanza e Allattamento

Poiché l'irinotecan è risultato embriotossico e teratogeno in studi condotti su animali, ne dovrebbe essere evitato l'uso in gravidanza (soprattutto durante il primo trimestre), salvo casi di necessità in cui il medico oncologo ritenga necessaria l'assunzione del farmaco.
Devono essere prese precauzioni da parte di entrambi i sessi per evitare eventuali gravidanze durante tutto il trattamento con irinotecan. Le precauzioni devono essere adottate anche al termine della chemioterapia per un periodo di minimo tre mesi.
A causa di potenziali effetti collaterali che l'irinotecan può provocare nel lattante, il suo utilizzo è controindicato in donne che stanno allattando al seno.

Controindicazioni

L'uso di irinotecan è controindicato nei seguenti casi:

  • Ipersensibilità nota all'irinotecan;
  • Patologie croniche dell'intestino e/o occlusione intestinale;
  • Grave disfunzione del midollo osseo;
  • Valori ematici di bilirubina almeno tre volte superiori i valori normali;
  • Nei bambini;
  • In gravidanza;
  • Durante l'allattamento.

Autore

Ilaria Randi

Ilaria Randi

Chimica e Tecnologa Farmaceutica
Laureata in Chimica e Tecnologia Farmaceutiche, ha sostenuto e superato l’Esame di Stato per l’Abilitazione alla Professione di Farmacista