Ultima modifica 01.04.2020

L'etoposide è un farmaco antitumorale la cui struttura deriva dalla molecola naturale podofillotossina. La podofillotossina è il principale componente resinoso della podofillina, una sostanza isolata dalle radici secche della pianta erbacea Podophyllum peltatum.

Etoposide

Etoposide - Struttura Chimica

Indicazioni

Per Cosa si Usa

L'etoposide può essere utilizzata - da sola o in associazione ad altri farmaci antitumorali - nel trattamento di:

L'etoposide, inoltre, può essere utilizzata nella terapia di preparazione a un trapianto di cellule staminali ematopoietiche (le cellule progenitrici che generano le cellule del sangue).
L'etoposide può anche essere utilizzata in associazione alla radioterapia o in seguito all'asportazione chirurgica del tumore.

Avvertenze

La somministrazione di etoposide deve essere eseguita solo da personale esperto nella somministrazione di agenti antitumorali e solo sotto lo stretto controllo di un medico oncologo.
Quando il farmaco è somministrato per via endovenosa, deve assolutamente essere evitato lo stravaso dal sito d'iniezione.
Durante la terapia con etoposide, la funzionalità epatica, la funzionalità renale e la conta delle cellule ematiche devono essere costantemente monitorate.
I pazienti aventi una bassa concentrazione plasmatica di albumina sono esposti a un rischio maggiore di tossicità da parte dell'etoposide.
L'etoposide può causare spossatezza e stanchezza, si raccomanda perciò, di evitare di mettersi alla guida di veicoli o di usare macchinari finché i sintomi non sono scomparsi del tutto.

Interazioni

L'assunzione contemporanea di etoposide e di altri farmaci antitumorali (come, ad esempio, il 5-fluorouracile e la ciclofosfamide) può aumentare l'azione mielosoppressiva (soppressione del midollo osseo) dell'etoposide stessa.
Gli agenti antitumorali organo-platino (come cisplatino, carboplatino e oxaliplatino) diminuiscono l'eliminazione dell'etoposide, ciò può produrre effetti dannosi. In caso sia necessaria una combinazione di questi farmaci, è necessario far intercorrere almeno due giorni fra la somministrazione di etoposide e la somministrazione dell'antitumorale organo-platino.
L'etoposide può aumentare l'azione anticoagulante di farmaci come il warfarin.
Il fenilbutazone (un farmaco antinfiammatorio non steroideo), i salicilati di sodio e l'acido acetilsalicilico possono aumentare l'azione dell'etoposide, provocando effetti potenzialmente pericolosi.
La somministrazione contemporanea di etoposide e di ciclosporina (un farmaco impiegato nella prevenzione del rigetto nei trapianti) può aumentare esponenzialmente la concentrazione plasmatica di etoposide, causando così un aumento degli effetti avversi. La dose di etoposide dovrebbe, pertanto, essere ridotta di almeno il 50% quando è somministrata in associazione a ciclosporina.
È necessario informare il medico qualora si stiano assumendo farmaci di qualsiasi tipo, compresi i farmaci da banco, omeopatici e/o i prodotti erboristici.

Effetti Collaterali

L'etoposide può indurre molti effetti collaterali che variano a seconda della quantità di farmaco somministrato, a seconda della via di somministrazione scelta e a seconda delle condizioni del paziente. Inoltre, vi è anche una grande variabilità di risposta alla chemioterapia fra un individuo e l'altro. Per questo, il tipo di effetti collaterali e l'intensità con cui si presentano può variare molto da un paziente all'altro.
Di seguito sono riportati i principali effetti collaterali che possono insorgere in seguito alla terapia con etoposide.

Mielosoppressione

Il trattamento con etoposide può causare mielosoppressione. Questa soppressione, comporta una riduzione della produzione di cellule del sangue (ridotta ematopoiesi) che può portare a:

Cancerogenicità

In seguito al trattamento con etoposide, sono stati riportati casi di leucemia acuta e di leucemia promielocitica. Più raramente, sono stati riportati casi di sindrome da lisi tumorale, talvolta con esiti fatali.

Reazioni allergiche

L'etoposide può scatenare reazioni allergiche in soggetti sensibili. I sintomi che si possono manifestare sono febbre, brividi, tachicardia, broncospasmo, dispnea e ipotensione. Se questi sintomi si presentano, bisogna subito informare il medico, poiché potrebbero essere necessarie l'interruzione della terapia e la somministrazione di adrenalina, di antistaminici e di corticosteroidi.

Patologie del sistema nervoso

L'etoposide può provocare spossatezza, sonnolenza e astenia. È stata anche osservata la comparsa di neuropatia periferica che può essere potenzialmente aggravata dalla terapia combinata con vincristina (un altro farmaco antitumorale).

Patologie dell'occhio

L'etoposide può causare neurite ottica (infiammazione del nervo ottico) e può far insorgere una cecità temporanea.

Patologie cardiache

Il trattamento con etoposide può causare aritmie e infarto del miocardio.

Patologie vascolari

Quando l'etoposide viene somministrata per via endovenosa, è stato osservato che una velocità di infusione eccessiva può causare ipotensione. Questo effetto può essere diminuito riducendo la velocità d'infusione.

Patologie gastrointestinali

La terapia con etoposide può causare nausea e vomito. Sono effetti collaterali molto comuni che possono facilmente essere tenuti sotto controllo con l'uso di farmaci antiemetici (antivomito).
Possono anche manifestarsi dolori addominali, diarrea, stomatite, mucosite, esofagite, anoressia e alterazione del gusto.

Patologie epatobiliari

Il trattamento con etoposide può causare disfunzioni della funzionalità epatica e aumentare le concentrazioni plasmatiche di bilirubina e di fosfatasi alcalina.

Alopecia

La terapia con etoposide può causare la perdita dei capelli. In ogni caso, questo è un effetto collaterale temporaneo che dovrebbe risolversi poco dopo il termine della chemioterapia.

Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo

In seguito all'assunzione di etoposide possono manifestarsi eruzioni cutanee, orticaria, pigmentazione della cute, rash cutanei e prurito.

Altri effetti collaterali

Altri effetti collaterali che possono manifestarsi in seguito alla terapia con etoposide sono:

Sovradosaggio

Non esiste un antidoto in caso di sovradosaggio da etoposide. Gli effetti che derivano da un'eccessiva assunzione di farmaco sono mielotossicità, acidosi metabolica, mucosite e grave tossicità epatica.

Meccanismo d'azione

L'etoposide fa parte degli agenti antitumorali inibitori della topoisomerasi di tipo II. La topoisomerasi II è un enzima in grado di tagliare e saldare i due filamenti che costituiscono il DNA e riveste un ruolo fondamentale nel processo di replicazione cellulare.
Inibendo questo enzima, l'etoposide è in grado di interrompere la divisione cellulare. Se la cellula non è più in grado di dividersi, allora va incontro al meccanismo di morte cellulare programmata definito apoptosi.
Inoltre - benché l'azione principale dell'etoposide sia di inibire la topoisomerasi II - pare che essa sia anche in grado di legarsi alla tubulina impedendole di svolgere la sua azione. La tubulina è la proteina che costituisce il fuso mitotico, una struttura indispensabile per la formazione delle cellule figlie durante la mitosi (cioè la riproduzione cellulare).
L'alterazione prodotta dall'etoposide durante la divisione della cellula madre nelle corrispondenti cellule figlie, porta la cellula ad apoptosi.

Modo d'Uso - Posologia

L'etoposide è disponibile sia per la somministrazione endovenosa che per la somministrazione orale.
Per la somministrazione endovenosa, l'etoposide si presenta come un liquido chiaro. Per la somministrazione orale, invece, si trova sotto forma di capsule di colore rosa chiaro; sono disponibili differenti dosaggi.
La somministrazione endovenosa può avvenire in tre differenti modi:

  • Attraverso una cannula (un sottile tubicino) che viene inserita in una vena di un braccio o di una mano;
  • Attraverso un catetere venoso centrale che viene inserito sottocute in una vena in prossimità della clavicola;
  • Attraverso la linea PICC (Peripherally Inserted Central Catheter), in questo caso, il catetere viene inserito in una vena periferica, di solito di un braccio. Questa tecnica è utilizzata per la somministrazione di farmaci antitumorali per un tempo prolungato.

Per quanto riguarda le capsule, queste dovrebbero essere assunte senza masticare.
La posologia deve essere stabilita dal medico oncologo a seconda del tipo di tumore che s'intende trattare, a seconda che il farmaco sia somministrato in monoterapia o in associazione ad altri antitumorali, a seconda del metodo di somministrazione scelto e a seconda delle condizioni e del quadro clinico del paziente.
Per la somministrazione endovenosa, comunque, la dose abituale è di 60-120 mg/m2 di superficie corporea, da somministrarsi una volta al giorno.
La dose massima di etoposide - somministrabile per via endovenosa - non dovrebbe superare i 650 mg/m2 di superficie corporea, per ciclo di terapia.
Per la somministrazione orale la dose utilizzata, di solito, è di 100-200 mg/m2 di superficie corporea, da somministrarsi una volta al giorno.
In pazienti affetti da insufficienza renale e/o epatica potrebbe essere necessario un aggiustamento della dose di farmaco somministrato.

Gravidanza e Allattamento

Studi condotti su animali, hanno messo in luce che l'etoposide è teratogena. Perciò, il farmaco non deve essere utilizzato in gravidanza.
Inoltre, poiché è stata evidenziata la genotossicità di etoposide, è indispensabile adottare precauzioni - da parte di entrambi i sessi - per evitare possibili gravidanze. Le precauzioni devono essere adottate sia durante il trattamento, sia per un periodo di almeno sei mesi dalla fine dello stesso.
Le madri in terapia con etoposide non devono allattare al seno.

Controindicazioni

L'uso di etoposide è controindicato nei seguenti casi:

  • Ipersensibilità nota all'etoposide o ad altri derivati della podofillotossina;
  • In caso di gravi disfunzioni epatiche;
  • In caso di gravi disfunzioni renali;
  • In gravidanza;
  • Durante l'allattamento.

Autore

Ilaria Randi

Ilaria Randi

Chimica e Tecnologa Farmaceutica
Laureata in Chimica e Tecnologia Farmaceutiche, ha sostenuto e superato l’Esame di Stato per l’Abilitazione alla Professione di Farmacista