Ultima modifica 25.10.2019

Cos'è l'Emianopsia

L'emianopsia è un difetto della vista caratterizzato dalla perdita di metà del campo visivo.

Emianopsia

Visione di Parigi: normale (A) e con emianopsia (B omonima sinistra; C eteronima binasale; D eteronima bitemporale).
E: Quadrantopsia superiore destra.
Da: https://it.wikipedia.org/wiki/Emianopsia

All'origine di questo disturbo vi sono lesioni delle vie ottiche che, in base alla loro sede ed estensione, interferiscono con la normale percezione visiva.
L'emianopsia può essere provocata da condizioni patologiche di diverso tipo e grado, tra cui rientrano aneurismi e tumori cerebrali.

Cause

Nella maggior parte dei casi, l'emianopsia deriva da un danno o da una compressione a livello delle vie ottiche, ossia quell'insieme di strutture che, partendo dalla retina, collegano il bulbo oculare al cervello. Questa porzione del sistema nervoso è indispensabile per una corretta visione.
Per questo motivo, una lesione a qualsiasi livello delle vie ottiche compromette la normale trasmissione dei segnali bioelettrici dal nervo ottico alla corteccia cerebrale visiva.

Dove si possono verificare le lesioni che provocano emianopsia?

I processi patologici che provocano emianopsia possono verificarsi anteriormente, in corrispondenza o posteriormente rispetto al chiasma ottico. Ricordiamo che a livello di questa formazione anatomica, le fibre che costituiscono i nervi ottici si incrociano parzialmente, prima di proseguire nei tratti ottici.
In base a tale criterio, le lesioni che possono provocare emianopsia si dividono in:

  • Prechiasmatiche: le condizioni patologiche colpiscono i segmenti che precedono il chiasma; l'interruzione della conduzione a livello del nervo ottico porta all'esclusione del campo visivo del lato corrispondente (destro o sinistro);
  • Chiasmatiche: i processi patologici si verificano allo stesso livello del chiasma ottico;
  • Retrochiasmatiche: interessano la parte posteriore del chiasma, ossia i tratti ottici o le vie poste all'interno del diencefalo.

Sintomi

L'emianopsia è un'alterazione della vista caratterizzata dall'abolizione di una metà del campo visivo.
In particolare, il disturbo può riguardare:

  • La metà del campo visivo destra o sinistra (emianopsia laterale o verticale);
  • La metà del campo visivo superiore o inferiore (emianopsia altitudinale o orizzontale).

Inoltre, si distinguono:

  • Emianopsia eteronima bitemporale: perdita del campo visivo temporale di ciascun occhio per lesione mediana del chiasma ottico (in pratica, è come se il paziente avesse un paraocchi);
  • Emianopsia eteronima binasale: perdita del campo visivo nasale per lesioni bilaterali interessanti entrambi i margini del chiasma ottico (rarissima);
  • Emianopsie omonime: perdita del campo visivo destro o sinistro per lesione, rispettivamente, del tratto ottico di sinistra o di destra;
  • Quadrantopsia: perdita di un solo quadrante del campo visivo.

Malattie associate

Spesso, l'emianopsia è dovuta alla compressione delle vie ottiche esercitata da tumori cerebrali ed aneurismi che aumentano progressivamente di grandezza.
Questo disturbo si può manifestare anche in caso di:

Diagnosi

L'emianopsia dev'essere considerata un sintomo e non una malattia a sé stante. Purtroppo, alcune delle condizioni patologiche precedentemente menzionate possono non dare alcun segno; di conseguenza il paziente si rende conto del problema solo dopo la riduzione del campo visivo.

Per questo motivo, quando si ha il sospetto di avere dei deficit visivi, si consiglia di recarsi immediatamente dall'oculista per un'approfondita visita. In base al sospetto diagnostico, verranno poi indicati ulteriori accertamenti mirati a identificare l'esatta causa dell'emianopsia.

Trattamento

Il trattamento dell'emianopsia varia a seconda della patologia alla base.
In alcuni casi, è sufficiente rimuovere la causa che ha determinato tale deficit per recuperare la capacità visiva. Quando è presente un tumore ipofisario, ad esempio, si può procedere a un'asportazione chirurgica della massa neoplastica, mentre nel caso ci sia un aneurisma si può ricorrere ad un intervento di embolizzazione per chiudere il vaso sanguigno danneggiato.


Autore

Giulia Bertelli

Giulia Bertelli

Biotecnologa Medico-Farmaceutica
Laureata in Biotecnologie Medico-Farmaceutiche, ha prestato attività lavorativa in qualità di Addetto alla Ricerca e Sviluppo in aziende di Integratori Alimentari e Alimenti Dietetici