Ectropion (rotazione della palpebra all'esterno)

Ultima modifica 12.12.2019

Cos'è l'Ectropion?

L'ectropion è una condizione in cui il margine palpebrale è rivolto verso l'esterno; ciò comporta l'esposizione della congiuntiva, che per questo è soggetta ad irritazione.

L'ectropion colpisce soprattutto la palpebra inferiore e può verificarsi in uno od entrambi gli occhi. L'entità del disturbo è variabile: nei casi più gravi, viene interessata l'intera rima palpebrale, mentre quando è lieve solo un piccolo segmento può distanziarsi dal bulbo oculare.

EctropionL'ectropion è più comune negli anziani. La maggior parte dei casi, infatti, è causata da cambiamenti nei tessuti palpebrali associati al processo di invecchiamento. I pazienti possono presentare alterazioni della lacrimazione, irritazione, secchezza ed arrossamento oculare. I sintomi sono causati dall'esposizione della porzione interna della palpebra e dall'insufficiente lubrificazione. Le complicanze più gravi associate all'ectropion consistono nell'abrasione e nell'ulcerazione della cornea.

Le lacrime artificiali possono contribuire ad alleviare temporaneamente i sintomi, in attesa di un intervento chirurgico correttivo.

Sintomi

Le palpebre svolgono un ruolo fondamentale nel proteggere gli occhi: oltre a fornire una barriera meccanica, i loro movimenti intermittenti distribuiscono le lacrime su tutta la superficie dell'occhio, mantenendola lubrificata e libera da polvere ed altre particelle. Le lacrime umettano costantemente la superficie oculare e defluiscono attraverso un sistema di condotti lacrimali, in prossimità dell'angolo inferiore interno delle palpebre. Normalmente, le palpebre superiori e inferiori si chiudono ermeticamente, proteggendo l'occhio da eventuali danni e prevenendo l'evaporazione lacrimale.

In caso di ectropion, le palpebre non possono svolgere pienamente la loro funzione. Se il margine palpebrale è rivolto verso l'esterno, la superficie congiuntivale interna (normalmente umida) è visibile e l'esposizione all'aria può provocare arrossamento ed irritazione cronica. La pellicola lacrimale non è distribuita uniformemente sopra la superficie oculare ed il normale processo di drenaggio può interrompersi. Inoltre, se le lacrime non sono in grado di fluire correttamente, rendono l'occhio vulnerabile alle infezioni, come la congiuntivite.
I sintomi dell'ectropion comprendono:

Il paziente può anche presentare: dolore oculare lieve, secrezione oculare e formazioni di croste sulle palpebre. L'irritazione cronica, l'eccessiva secchezza e l'esposizione della superfice anteriore dell'occhio possono portare alla disepitelizzazione corneale (cioè al danneggiamento dello strato più superficiale della cornea). In caso di ectropion, la riduzione della vista, il rapido aumento del dolore e della sensibilità alla luce richiedono l'attenzione medica immediata.

Cause

Nella maggior parte dei casi, l'ectropion è correlato all'età. La condizione è il risultato della debolezza muscolare e del rilassamento dei tessuti, associati all'invecchiamento, che producono iperlassità delle palpebre.
Altre cause, meno comuni, di ectropion includono:

  • Paralisi di Bell (danneggia il nervo che controlla i muscoli del viso), ictus o altre condizioni neurologiche che determinano paralisi facciale;
  • Danni alle palpebre causati da traumi od ustioni;
  • Rapida perdita di peso;
  • Noduli e cisti che si sviluppano nella palpebra (lesioni sia cancerose che benigne);
  • Precedente intervento chirurgico o radioterapia delle palpebre;
  • Tessuto cicatriziale, come conseguenza di lesioni o precedenti interventi chirurgici;
  • Complicazione di una condizione della pelle (esempio: dermatite da contatto).

Ectropion congenito

In rari casi, l'ectropion è presente dalla nascita, a causa dello sviluppo non adeguato dei muscoli palpebrali. Questo può essere associato ad un disturbo sottostante, come, ad esempio, la sindrome di Down o l'ittiosi Arlecchino (rara disfunzione congenita della pelle).

Diagnosi

L'ectropion viene diagnosticato mediante una visita oculistica ed un esame fisico. L'ispezione del viso e la valutazione della forza muscolare consentono di identificare i segni di una paralisi (esempio: paralisi del nervo facciale).

Il test per la lassità orizzontale della palpebra consente di determinare se i tessuti interessati sono indeboliti o danneggiati. Il medico posiziona un pollice sotto il canto palpebrale esterno e lo spinge lateralmente e verso la parte superiore. Se il margine della palpebra non ritorna di nuovo in posizione, è possibile sospettare una componente cicatriziale.

L'esame della cornea permette di individuare i cambiamenti epiteliali, secondari all'esposizione della superficie oculare anteriore.

Trattamento

La gestione della condizione dipende dalla sua gravità e dalla causa di fondo.

In caso di ectropion lieve, il trattamento potrebbe non essere necessario. Di solito, possono essere raccomandati colliri o pomate per ridurre l'infiammazione e contribuire a mantenere l'occhio lubrificato.

A volte, è possibile ricorrere ad un piccolo intervento per correggere la posizione della palpebra. La procedura comporta l'irrigidimento orizzontale di una piccola sezione del legamento palpebrale, in modo che possa sostenere meglio il tessuto. Si tratta di una procedura relativamente semplice, che dura circa 45 minuti e prevede la somministrazione di un'anestetico locale.

Nei casi in cui l'ectropion è causato da esiti cicatriziali derivanti da una ferita o da un precedente intervento chirurgico, può essere necessaria un'operazione più complessa, come un innesto cutaneo. Questo può comportare la rimozione di una sezione di pelle dalla palpebra superiore o dalla parte posteriore dell'orecchio e il conseguente trasferimento in sede. La chirurgia è generalmente associata ad un esito positivo e spesso rappresenta l'unico trattamento efficace.

Complicanze

In genere l'ectropion non porta a complicazioni, in quanto, di solito, viene identificato e trattato in fase precoce. Tuttavia, se i sintomi sono gravi e trascurati, potrebbero insorgere ulteriori problemi come una cheratite, un'abrasione o un'ulcera corneale. Queste conseguenze sono gravi e possono compromettere la vista.


Autore

Giulia Bertelli

Giulia Bertelli

Biotecnologa Medico-Farmaceutica
Laureata in Biotecnologie Medico-Farmaceutiche, ha prestato attività lavorativa in qualità di Addetto alla Ricerca e Sviluppo in aziende di Integratori Alimentari e Alimenti Dietetici