Dolore al Fianco Sinistro (Alto, Basso, Posteriore): Cause e Rimedi

Ultima modifica 18.02.2022
INDICE
  1. Generalità
  2. Cos'è
  3. Caratteristiche
  4. Cause
  5. Quando Preoccuparsi
  6. Diagnosi
  7. Cure e Rimedi

Generalità

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Il dolore al fianco sinistro è un sintomo comune, che nella maggior parte dei casi non è espressione di nulla di particolarmente allarmante.
Aerofagia, meteorismo, allenamenti molto intensi per i muscoli addominali e lievi contusioni ne rappresentano le cause principali; tuttavia, questo disturbo può essere anche la conseguenza di patologie di una certa rilevanza clinica, talvolta perfino di emergenze mediche, come per esempio i calcoli renali, rottura della milza, l'ingrossamento della milza, la pancreatite, il tumore del pancreas ecc.
Il dolore al fianco sinistro deve preoccupare quando è persistente, non accenna a migliorare e compare in combinazione ad altri sintomi sospetti.

Cos'è

Dolore al Fianco Sinistro: Cosa s'intende?

Il dolore al fianco sinistro è un sintomo che riconoscere numerose cause, alcune più gravi di altre.

L'espressione "fianco sinistro" si riferisce alla porzione laterale sinistra del tronco che comincia dalle ultime costole e termina non oltre la cresta iliaca di quel lato.

Questa regione comprende diversi organi, muscoli e strutture nervose.

Anatomicamente, il fianco sinistro può suddividersi in due sezioni: una parte superiore, detta semplicemente fianco sinistro alto (o superiore), e una parte inferiore, chiamata fianco sinistro basso (o inferiore).

Per approfondire: Dolore al Fianco Destro: Cause e Rimedi

Organi Fianco Sinistro Alto

Gli organi compresi entro i confini del cosiddetto fianco sinistro alto sono:

Il rivestimento che copre e protegge i suddetti organi comprende la pelle, i muscoli intercostali e le coste (o costole).

Tra le coste, inoltre, decorrono i nervi intercostali;con origine nel midollo spinale, questi elementi nervosi sono nervi periferici (ossia appartenenti al sistema nervoso periferico), che innervano i muscoli della gabbia toracica, la cute che riveste il torace e i tessuti interni della cavità toracica.

*N.B: la presenza sul fianco sinistro del lobo sinistro del fegato, del cuore e dell'aorta è alquanto sfumata; tuttavia vale comunque la pena includere tali elementi nella suddetta area anatomica).

Organi Fianco Sinistro Basso

Nell'area anatomica identificata come fianco sinistro basso trovano posto:

  • La parte inferiore del rene sinistro;
  • L'uretere sinistro;
  • Porzioni dell'intestino crasso, per la precisione colon discendente e colon sigmoideo (o sigma);
  • Parte della vescica;
  • I vasi arteriosi e i vasi venosi che, rispettivamente, trasportano e fanno defluire il sangue dagli organi e dai tessuti situati nella parte sinistra del corpo;
  • Solo nella donna, le tube di Falloppio e l'ovaia di sinistra;
  • Le strutture nervose (nervi) che innervano gli organi e i tessuti appena citati.

In modo simile al caso del fianco sinistro superiore, il rivestimento che copre e protegge le suddette strutture anatomiche comprende pelle, muscoli (i muscoli addominali) e ossa (cresta iliaca di sinistra).

Caratteristiche

Dolore al Fianco Sinistro: Come si presenta?

Le caratteristiche del dolore al fianco sinistro variano a seconda delle cause scatenanti.
Pertanto, prima di citare le cause, è opportuno vedere le tipologie principali di dolore al fianco sinistro:

  • Dolore al fianco sinistro lieve e semplice.
  • Dolore al fianco sinistro acuto, che si manifesta in maniera improvvisa, istantanea.
  • Dolore al fianco sinistro che nasce come lieve, ma che poi si acutizza col trascorrere del tempo.
  • Dolore al fianco sinistro che assomiglia a crampi o spasmi.
  • Dolore al fianco sinistro prolungato e persistente, che cambia d'intensità.
  • Dolore al fianco sinistro cronico, che dura per mesi o anni.

Cause

A seconda dell'organo o del tessuto sofferente, il dolore al fianco sinistro può localizzarsi più in alto, più in basso o irradiato posteriormente.

A determinare l'area di sofferenza è la causa (in altre parole, l'organo o il tessuto sofferente); non a caso, la sede precisa del sintomo è un'informazione molto importante ai fini diagnostici.

Nelle prossime due sezioni, l'articolo analizzerà le possibili cause del dolore al fianco sinistro alto e del dolore al fianco sinistro basso.

Dolore al Fianco Sinistro Alto: le Cause

Partendo dalle più comuni, le principali condizioni che, tra i vari sintomi, causano anche dolore al fianco sinistro alto sono:

Aerofagia e Meteorismo

Aerofagia e meteorismo sono termini che descrivono condizioni caratterizzate da un'eccessiva quantità di aria a livello di stomaco e/o intestino; sono anche note con espressioni più gergali come "aria nella pancia", "aria nello stomaco" o "pancia gonfia".

La sintomatologia dolorosa - che in genere ricorda un crampo - è dovuta alla dilatazione delle pareti gatriche e/o intestinali conseguente appunto all'eccesso di aria.

Vari fattori favoriscono aerofagia e meteorismo, tra cui: mangiare troppo velocemente o mentre si parla, non masticare a sufficiente, consumare cibi quali per esempio i legumi, i broccoli o il cavolfiore, l'intolleranza alimentare al lattosio, le alterazioni della flora batterica intestinale ecc.

L'aria nella pancia è tra le cause più comuni di dolore al fianco sinistro alto.
Dal punto di vista clinico, non è generalmente una condizione grave; può però creare imbarazzo e disagio, soprattutto quando si è in presenza di altre persone.

Altri sintomieruttazioneflatulenza ecc.

Traumi e contusioni al costato basso

Contusioni e forti traumi al fianco a livello del costato basso possono essere responsabili di lesioni a carico dei muscoli intercostali o delle costole.

Nello specifico, i muscoli possono subire contratture, stiramenti o strappi; le costole, invece, possono essere oggetto di fratture o incrinature.

Questi infortuni sono tra le cause più comuni di dolore al fianco alto e interessano soprattutto chi pratica sport di contatto e coloro che sono vittime di incidenti stradali o cadute accidentali.

Altri sintomi: dolore durante la respirazione, dolore in occasione di starnuti ecc.

Lo sapevi che…

Anche un forte colpo di tosse potrebbe causare la frattura di una costola.

Traumi alla milza

Un forte trauma alla regione in cui risiede la milza può comportare la rottura di quest'organo linfoide molto importante per la risposta immunitaria.

La rottura della milza successiva a un trauma può essere immediata oppure verificarsi dopo qualche tempo dall'evento.

La rottura della milza si osserva solitamente nelle persone reduci da incidenti stradali o che hanno ricevuto un pugno forte dove ha sede l'organo; più raramente, è conseguenza di ferite da coltello o da arma da fuoco.

Altri sintomi: ipercontrazione della parete addominale, indolenzimento nella zona della milza, pallore, shock emorragico, vertigini, aumento del battito cardiaco, stordimeno, confusione.

Milza ingrossata (splenomegalia)

La splenomegalia è un segno clinico, piuttosto che una vera e propria condizione.

A provocarla possono essere:

Altri sintomi: senso di sazietà senza mangiare, nausea, vomito, facilità al sanguinamento, predisposizione alle infezioni.

Calcoli renali e colica renale

I calcoli renali sono piccoli aggregati di sali minerali, con sede di formazione all'interno del tratto urinario, in particolare nei reni.

Spesso associati a una dieta incongrua, possono essere sia asintomatici che sintomatici.

Quando sono sintomatici, il dolore derivante può essere molto acuto, talvolta intollerabile.

Particolarmente doloroso è il fenomeno per cui i calcoli renali finiscono per incunearsi lungo le vie urinarie, riducendone il passaggio: tale evento è meglio noto come colica renale.

Curiosamente, il cambio di posizione può alleviare la sensazione dolorosa.

Altri sintomi: vomito, colica, disuriaanuria, nausea, sangue nelle urine ecc.

Pielonefrite

La pielonefrite è l'infiammazione della pelvi (o bacinetto) renale.

Esistente sia in forma acuta che in forma cronica, la pielonefrite è solitamente la conseguenza di infezioni batteriche preesistenti a carico dell'uretra (uretrite) o della vescica (cistite), che si sono diffuse fino ai reni per via ascendente lungo le vie urinarie stesse.

Il dolore derivante tende molto spesso a irradiarsi anche verso la schiena.

Altri sintomi: febbre, senso di malessere, vomito, ematuria, disuria ecc.

Intossicazione da cibo

L'intossicazione da cibo è una condizione che insorge dopo l'ingestione di cibo contaminato da tossine o avariato.
Il dolore derivante è molto intenso e compare in genere 48 ore dopo il consumo degli alimenti tossici.

Altri sintomi: vomito e febbre.

Volvolo gastrico

In ambito medico, la parola "volvolo" indica una grave condizione patologica, caratterizzata dalla torsione/attorcigliamento su se stesso di un viscere tubulare o di parte di questo.

Il volvolo gastrico è l'attorcigliamento dello stomaco su se stesso.

È una condizione rara, più frequente negli adulti rispetto ai bambini.

Il dolore derivante è generalmente molto intenso e si accompagna ad altri sintomi preoccupanti.

Altri sintomi: vomito con sangue.

Aneurisma dell'aorta addominale

Per aneurisma dell'aorta addominale si intende una dilatazione patologica permanente del tratto addominale dell'aorta, l'arteria che diparte dal cuore e conduce il sangue ossigenato verso i vari organi e tessuti del corpo.

L'aneurisma dell'aorta addominale è causa di dolore nel momento in cui si rompe.

La sensazione dolorosa derivante è in genere molto acuta e lo stato di salute del paziente precipita molto velocemente.

Altri sintomi: collasso, calo della pressione sanguigna, ipotermia e pallore.

Pancreatite

"Pancreatite" è il termine medico che indica l'infiammazione del pancreas.

Di solito, il dolore che caratterizza la pancreatite compare in maniera improvvisa e violenta, e ha la tendenza a irradiarsi verso la schiena (dolore al fianco sinistro posteriore).

Altri sintomi: nausea, vomito, febbre, agitazione, shock, mancanza di appetito, perdita di peso ecc.

Tumore al pancreas

Il tumore del pancreas è una gravissima neoplasia maligna, altamente letale e difficile da curare.

A rendere ancora più infausta la prognosi è una sintomatologia a insorgenza ritardata, che impedisce una diagnosi precoce della condizione morbosa.

Il dolore derivante è intenso, fastidioso, spesso anche continuo e si combina ad altre manifestazioni fortemente significative.

Altri sintomi: ittero, perdita di appetito, magrezza patologica, feci chiare, cattiva digestione ecc.

Dolore al Fianco Sinistro Basso: le Cause

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Tra le principali condizioni che possono indurre la comparsa di un dolore al fianco sinistro basso rientrano:

Sovraccarico e infortuni dei muscoli addominali

Un esercizio fisico molto intenso, specifico per i muscoli obliquo interno ed esterno dell'addome, può sfociare nei giorni successivi in un dolore al fianco, sia a sinistra che a destra, anche molto intenso.

I muscoli di questo settore del corpo, inoltre, potrebbero subire anche contratture, stiramenti o strappi, nel caso in cui fossero sottoposti a un sovraccarico eccessivo, a movimenti repentini e molto violenti o a forti traumi.

Le sofferenze dei muscoli dell'addome sono cause molto comuni di dolore al fianco destro basso.

Altri sintomi: dolore durante la flessione laterale del busto e dolore quando ci si alza dal letto.

Herpes zoster (o fuoco di Sant'Antonio)

Herpes zoster (o fuoco di Sant'Antonio) è un'infezione che segue la riattivazione, dal suo stato di latenza, del virus varicella-zoster (o herpes virus umano 3), cioè l'agente virale della varicella.

Nonostante l'intervento del sistema immunitario, il virus della varicella è capace, dopo la prima infezione, di rifugiarsi nel tessuto nervoso dell'ospite (nello specifico nei gangli sensitivi delle radici dorsali spinali o dei nervi cranici) e di riattivarsi, provocando appunto il fuoco di Sant'Antonio, in un momento di indebolimento delle difese immunitarie dell'ospite stesso.

Il virus della varicella è in grado di rimanere silente (in attesa di un momento favorevole alla riattivazione) per moltissimo tempo; potrebbe anche non riattivarsi mai.

La conseguenza della riattivazione - in altre parole l'herpes zoster - si manifesta tipicamente con una eruzione cutanea molto dolorosa e pruriginosa, localizzata spesso e volentieri a livello del fianco (sinistro o destro) e talvolta diffusa alla schiena.

Altri sintomi: febbre, mal di stomaco, malessere generale, mal di testa, alterazione della sensibilità cutanea in sede di eruzione.

Diverticolite

La diverticolite è l'infiammazione dei diverticoli.

I diverticoli sono piccole estroflessioni che si possono formare all'interno di tutto il canale alimentare, in particolare a livello di colon discendente e sigma.

Il dolore derivante ha in genere carattere cronico.

Altri sintomi: diarrea, crampi addominali, emorragia gastrointestinale, gonfiore addominale, nausea ecc.

Gravidanza ectopica

"Gravidanza ectopica" è il termine che i medici usano per indicare una gravidanza che si svolge fuori dall'utero (gravidanza ectopica extrauterina) o in una sede inadeguata dell'utero (gravidanza ectopica intrauterina).

Nella maggior parte dei casi, la gravidanza ectopica si conclude con un aborto spontaneo dopo poche settimane dall'inizio della gestazione, senza alcuna ripercussione per la donna.

In rari casi, però, può capitare che la gravidanza continui mettendo a serio rischio la salute della gestante; in tali frangenti, serve un intervento farmacologico appropriato o, in casi estremi, addirittura la chirurgia.

La gravidanza ectopica si caratterizza per un dolore acuto o sordo, che si irradia dal basso ventre fino al fianco, destro o sinistro.

Altri sintomisanguinamento vaginale, senso di vertigine, dolore pelvico, nausea, svenimento ecc.

Cisti ovarica

Le cisti ovariche sono piccole sacche piene di liquido, che si formano all'interno o sulla superficie esterne delle ovaie.

Il dolore derivante può essere moderato o intenso; in genere, ha sede in corrispondenza dell'ovaia, ma può diffondersi anche lungo la gamba.

Altri sintomi: dolore pelvicodolore durante i rapporti sessuali, bisogno di urinare spesso, giramenti di testa, variazioni del normale ciclo mestruale ecc.

Costipazione

"Costipazione" è il termine medico usato per indicare una condizione in cui l'emissione delle feci risulta scarsa e/o poco frequente.

Altri sintomifeci dure/nastriformi/scure, gonfiore addominale, percezione di un'ostruzione a livello addominale ecc.

Sindrome dell'intestino irritabile

La sindrome dell'intestino irritabile (o del colon irritabile o semplicemente colon irritabile) è un disturbo cronico del colon, di natura non infiammatoria, che altera la motilità intestinale.

Il dolore derivante è generalmente in forma di crampi.

Altri sintomi: diarrea, gonfiore addominale, alterazioni dell'alvo ecc.

Morbo di Crohn

Il morbo di Crohn è un tipo di malattia infiammatoria intestinale, la cui origine è autoimmune, cioè scaturisce da un malfunzionamento del sistema immunitario.

Il morbo di Crohn può colpire varie parti del colon.

Il dolore derivante ha generalmente carattere cronico e si associa ad altri sintomi di una certa rilevanza.

Altri sintomi:  diarrea, crampi addominali, gonfiore addominale, anoressia, astenia, dolore anale, disidratazione ecc.

Endometriosi

L'endometriosi è una malattia caratterizzata dalla presenza di tessuto endometriale al di fuori della sua sede naturale, ossia l'utero.

Il dolore derivante ha sede solitamente in corrispondenza dell'ovaia e si associa ad altri disturbi ginecologici evidenti.

Altri sintomi: dolore pelvico, dolore durante i rapporti sessuali, dismenorrea, sanguinamento vaginale ecc.

Occlusione intestinale

Si parla di occlusione intestinale quando un tratto dell'intestino presenta un blocco/ostruzione, che impedisce la normale progressione del cibo lungo l'apparato digerente.

L'occlusione intestinale è da considerarsi un'emergenza medica, in quanto può dar luogo a complicanze letali.

Il dolore derivante è in forma di crampi o simile a una morsa e si associa ad altre manifestazioni allarmanti.

Altri sintomi: disidratazione, distensione addominale, gonfiore addominale, meteorismo, stitichezza, vomito, febbre ecc.

Ernia addominale

Con ernia addominale si intende la fuoriuscita/protrusione di un viscere (o di un tessuto adiacente) che risiede nella cavità addominale.

In genere, un'ernia addominale compare a seguito di un indebolimento della parete muscolare che riveste e contiene gli organi dell'addome.

Altri sintomi: gonfiore addominale, stitichezza, vomito, crampi addominali ecc.

Tumore al colon-retto

Il tumore al colon-retto è la più frequente neoplasia maligna dell'apparato gastrointestinale e rappresenta una delle principali cause di morte per cancro, sia nell'uomo che nella donna.

La sintomatologia dolore è sospetta e si combina classicamente ad altre sintomi preoccupanti.

Altri sintomi: perdita di peso, nausea, astenia, feci anomale, sangue nelle feci, vomito ecc.

Dolore al Fianco Sinistro Posteriore: le Cause

Possibili cause di dolore sulla parte posteriore del fianco sinistro sono alcune condizioni già analizzate in precedenza, ma che vale la pena citare nuovamente: si tratta dei calcoli renali, della colica renale e della pielonefrite con interessamento del rene sinistro, e della pancreatite.

Altre Cause di Dolore al Fianco Sinistro

  • Colite;
  • Nevralgia dei nervi intercostali;
  • Mestruazioni;
  • Volvolo del colon trasverso (volvolo intestinale);
  • Tumore del colon trasverso o alla flessura sinistra del colon;
  • Volvolo sigmoideo.

Quando Preoccuparsi

Dolore al Fianco Sinistro: Quando rivolgersi al Medico?

In genere, il dolore al fianco sinistro è un sintomo passeggero, dovuto a condizioni di scarsa rilevanza clinica e non particolarmente allarmanti.

Quando preoccuparsi allora?

Un dolore al fianco sinistro merita approfondimenti medici, perché potrebbe essere la manifetazione di un disturbo di salute importante, quando:

  • Persiste da diversi giorni, senza accennare a un miglioramento;
  • Si presenta in modo acuto;
  • È associato a sintomi quali febbre, nausea, vomito, sangue nelle urine ecc.

Diagnosi

Dolore al Fianco Sinistro: Come Riconoscere le Cause

Il dolore al fianco sinistra merita un approfondimento diagnostico quando presenta le caratteristiche preoccupanti sopra riportate.

In tali frangenti, il classico iter diagnostico per individuarne le cause inizia da un accurato esame obiettivo e un'attenta anamnesi.

Quindi, a seconda delle circostanze e di quanto emerge dalle prime indagini cliniche, può procedere con: ecografia (ecografia addominale, ecografia renale, ecografia muscolo-tendinea ecc.), esami radiografici (radiografia dell'addome, radiografia del torace ecc.), esami del sangue, esami delle urine, esami delle feci e/o endoscopia (colonscopia, gastroscopia ecc.).

Il riconoscimento della condizione all'origine della sensazione dolorosa è fondamentale ai fini terapeutici: solo conoscendo i fattori scatenanti, il medico curante può prescrivere la terapia più adeguata.

Cure e Rimedi

La gestione terapeutica di un dolore al fianco sinistro cambia in funzione della causa.

I trattamenti possono variare dal semplice riposo, quando all'origine del sintomo c'è un disturbo clinicamente poco rilevante, alla terapia farmacologica o perfino alla chirurgia, quando il dolore dipende da condizioni mediche importanti.

Di seguito, l'articolo affronta a grandi linee il piano terapeutico messo in atto in alcune delle principali cause di dolore al fianco sinistro; per eventuali approfondimenti, si consiglia la lettura degli articoli indicati.

Sovraccarico e infortuni muscolari: Cosa Fare?

Quando la causa è un leggero sovraccarico muscolare, è sufficiente un po' di riposo, anche solo per 24-48 ore, per sentirsi meglio.

Se invece il dolore dipende da un infortunio del tessuto muscolare, è doveroso seguire un vero e proprio protocollo terapeutico che prevede un periodo di riposo di almeno una settimana (ma può arrivare anche a 4-8 in caso di lesioni più importanti), applicazione di ghiaccio sulla zona dolente, assunzione di antidolorifici al bisogno e, in caso di infortuni di grado moderato-grave, fisioterapia.

Aerofagia e meteorismo: Cosa Fare?

Aerofagia e meteorismo sono disturbi solitamente correlati a qualcosa che si è mangiato; quindi, in genere, sono episodi isolati, che si risolvono nel giro di poche ore.

Occorre segnalare, tuttavia, che, se si ripresentano spesso, potrebbero essere il segnale di una condizione medica da approfondire e curare adeguatamente oppure potrebbero essere dovuti a comportamenti sbagliati a tavola (es: mangiare velocemente, non masticare a sufficienza il cibo ecc.).

Fratture e contusioni alle costole: Cosa Fare?

Il trattamento previsto in caso di fratture e contusioni al costato si basa sul riposo, sull'evitare di subire altri colpi nella zona dolorosa, sull'applicazione di ghiaccio nella zona dolorosa e sull'assunzione di farmaci antidolorifici al bisogno.

Un'altra raccomandazione importante, specie in caso di frattura, è respirare profondamente più volte nell'arco della giornata, anche se questo dovesse risultare doloroso: tale comportamento serve a prevenire eventuali episodi di polmonite.

Diversamente da quanto previsto in caso di fratture agli arti, non servono né fasciature né bendaggi.

Rottura della milza: Cosa Fare?

La rottura della milza rappresenta un'emergenza medica, che merita una valutazione medica molto scrupolosa.

Nei casi più gravi, è raccomandato l'intervento chirurgico di asportazione dell'organo (poiché c'è il pericolo di pericolose emorragie), intervento anche noto come splenectomia; nei casi lievi-moderati, invece, potrebbe essere sufficiente attendere la risoluzione spontanea della lesione (il paziente deve essere comunque attentamente monitorato) o limitarsi a un'operazione chirurgica di riparazione dell'organo.

La milza non è un organo vitale; tuttavia, la sua asportazione comporta una maggiore predisposizione alle infezioni, specie quelle batteriche.
Ecco per quale ragione la splenectomia è un intervento attuato solo se strettamente necessario.

Milza ingrossata: Cosa Fare?

Il trattamento della splenomegalia varia in funzione della causa che ha indotto l'ingrossamento dell'organo.

Non esiste quindi un piano terapeutico standard; occorre valutare caso per caso.

Durante la terapia, è molto importante che il paziente stia a riposo, per evitare di peggiorare la condizione o di incorrere in traumi alla milza.

Herpes zoster: Cosa Fare?

In presenza di fuoco di Sant'Antonio, per evitare complicanze talvolta anche molto serie, è indicata una terapia farmacologica a base di antivirali (aciclovir, valaciclovir, famciclovir), a patto però che questa abbia inizio nelle prime 48-72 ore dall'inizio dei sintomi.

Quindi, occorre una diagnosi tempestiva.

Il trattamento potrebbe includere anche antinfiammatori e analgesici, per ridurre la sintomatologia dolorosa.

Infine, è importante tenere pulita e asciuta l'eruzione cutanea, e applicarvi un bendaggio protettivo, il tutto al fine di evitare una sovrainfezione batterica della stessa area cutanea.

Calcoli Renali e Colica Renale: Cosa Fare?

A seconda della gravità dei calcoli renali, la terapia può prevedere:

  • Semplice riposo e assunzione di molti liquidi (acqua) per favorire l'espulsione dei calcoli;
  • Terapia farmacologica a base di FANS e antispastici, i quali servono a promuovere l'espulsione dei calcoli;
  • Terapie mediche minimamente invasive, quali la litotrissia extracorporea ad onde d'urto, o interventi di natura chirurgica, come la litotrissia percutanea, la litotrissia endoscopica uretroscopica e la chirurgia a cielo aperto.

Per approfondire:

Pielonefrite: Cosa Fare?

In presenza di pielonefrite di natura infettiva (batterica) è fondamentale attuare una terapia antibiotica appropriata.
In caso di infezioni gravi, la somministrazione di antibiotici potrebbe avvenire per via endovenosa in regime di ricovero ospedaliero.

Diverticolite: Cosa Fare?

La gestione terapeutica della diverticolite in fase di esordio (primo episodio) prevede:

  • Temporaneo digiuno;
  • Riposo;
  • Adeguamento della dieta (una volta concluso il digiuno);
  • Assunzione di molti liquidi;
  • Terapia antibiotica.

Se il fenomeno si ripete (recidiva) o peggiora (aumentando il rischio di complicanze), sussistono le basi per intervenire chirurgicamente.

Sindrome del colon irritabile: Cosa Fare?

Per controllare i sintomi del colon irritabile, è fondamentale intervenire sulla dieta quotidiana, eliminando determinati cibi e introducendone altri che, in base agli studi condotti finora, hanno dimostrato di migliorare il quadro sintomatologico.

Per approfondire:

Gravidanza ectopica: Cosa Fare?

Cisti Ovarica: Cosa Fare?

Si ricorda che...

Il dolore al fianco sinistro è, nella maggior parte dei casi, un disturbo privo di una particolare rilevanza clinica.

Deve preoccupare quando è persistente e si associa ad altri sintomi.

Autore

Antonio Griguolo
Laureato in Scienze Biomolecolari e Cellulari, ha conseguito un Master specialistico in Giornalismo e Comunicazione istituzionale della scienza