Coronavirus: sintomi, cura e contagio in Italia del Covid-19

Coronavirus: sintomi, cura e contagio in Italia del Covid-19
Ultima modifica 05.01.2021
INDICE
  1. Generalità
  2. Sintomi e Complicazioni
  3. Cos'è
  4. Epidemiologia
  5. Struttura
  6. Trasmissione
  7. Diagnosi
  8. Terapia
  9. Prevenzione
  10. Coronavirus: mappa e numeri dei contagi in tempo reale
  11. Coronavirus in Italia: misure e linee guida - Seconda Ondata Epidemica
  12. Coronavirus in Italia: misure e linee guida - Fase I e II
  13. Ordinanze per chi rientra nelle Regioni del Centro Sud dalla ex Zona Rossa

Generalità

I coronavirus sono virus a RNA che, nell'essere umano, causano infezioni respiratorie lievi, nella maggior parte dei casi, e gravi, solo raramente.

https://www.my-personaltrainer.it/imgs/2020/01/27/coronavirus-orig.jpeg Shutterstock
Coronavirus

Forniti di capsula e di dimensioni comprese tra gli 80 e i 160 nm, i coronavirus rientrano, insieme ai rhinovirus, ai virus influenzali e ai virus parainfluenzali, tra i principali responsabili del raffreddore.
Quando infettano l'essere umano, i coronavirus causano solitamente sintomi quali naso che cola, mal di gola, tosse, cefalea e febbre.
Non esistono terapie specifiche contro i coronavirus, ma solo rimedi sintomatici; attualmente, inoltre, è disponibile soltanto il vaccino per SARS-CoV-2, il coronavirus responsabile di COVID-19.
Nell'ultimo ventennio i coronavirus si sono imposti alle attenzioni del mondo per tre motivi: l'epidemia di SARS, tra il 2002 e il 2003, l'epidemia di MERS, tra il 2012 e il 2013, e la recente epidemia dovuta all'appena citato SARS-CoV-2, iniziata a fine dicembre 2019.

Sintomi e Complicazioni

Come si manifestano i Coronavirus?

Le infezioni da coronavirus inducono i sintomi del tipo indicato sul sito del Ministero della Salute: "[...]i sintomi più comuni includono febbre, tosse, difficoltà respiratorie. Nei casi più gravi, l'infezione può causare polmonite, sindrome respiratoria acuta grave, insufficienza renale e persino la morte". Vi invitiamo a leggere l'approfondimento a proposito del sintomi sul sito ufficiale del Ministero della Salute.

Nella maggior parte dei casi, le infezioni da coronavirus presentano i sintomi classici osservati in occasione delle più comuni infezioni alle vie respiratorie, ossia:

  • Naso chiuso e naso che cola;
  • Tosse;
  • Mal di gola;
  • Febbre tra i 38°C e i 39°C;
  • Infiammazione delle mucose nasali, della gola e dei bronchi;
  • Cefalea;
  • Perdita di appetito;
  • Senso di malessere generale.

Complicazioni

In genere, le infezioni da coronavirus riguardano le vie respiratorie superiori (dalla bocca e il naso fino alla trachea esclusa); tuttavia, non è escluso che l'agente infettivo virale possa raggiungere anche le vie respiratorie inferiori (dalla trachea ai polmoni) e causare bronchite o, peggio, una polmonite virale.

Il rischio di polmonite da coronavirus è maggiore nelle persone anziane, nei soggetti malati di cuore e nelle persone con un sistema immunitario debole; tale rischio, inoltre, dipende anche dall'aggressività del coronavirus infettante: per esempio, i coronavirus di MERS, SARS e COVID-19 si sono dimostrati capaci di provocare polmonite anche in persone in buono stato di salute (ed è il motivo per il quale sono temuti).

Il coronavirus della SARS e ancora di più quello della MERS presentavano un tasso di letalità superiore al coronavirus responsabile di COVID-19 (fonte: Ministero della Salute).

Cos'è

Cosa sono i Coronavirus?

I coronavirus sono virus a RNA che, nell'essere umano, causano per lo più infezioni respiratorie lievi e limitate alle vie aeree superiori (tratto naso-faringeo, seni paranasali e gola), e solo in rare circostanze infezioni respiratorie gravi ed estese alle vie aeree inferiori (bronchi e polmoni).
Assieme ai rhinovirus, ai virus influenzali e ai virus parainfluenzali, i coronavirus rientrano tra i principali agenti scatenanti il raffreddore.

Origine dei Coronavirus

I coronavirus sono virus che normalmente circolano tra gli animali.
Alcuni di loro, tuttavia, hanno la capacità di infettare anche l'essere umano, il che li rende naturalmente oggetto di studi scientifici.
Le infezioni risultanti da virus capaci di trasmettersi dagli animali all'essere umano sono meglio conosciute come zoonosi.

Perché si chiamano Coronavirus?

I coronavirus devono il loro nome al fatto che, al microscopio elettronico, si presentano come una sorta di bulbo frangiato, che ricorda molto una corona regale o la corona solare.
A costituire la frangia che circonda il bulbo – che è l'elemento virale entro cui risiede il genoma a RNA – sono i peplomeri, strutture proteiche necessarie al tropismo (cioè al movimento) dell'agente infettivo.
Il termine "coronavirus" è frutto dell'unione della parola latina "corona" – che in italiano vuol dire "corona" o "alone" – e della parola virus.

Storia dei Coronavirus

La prima descrizione dei coronavirus risale al 1960, dopo che alcuni ricercatori avevano analizzato nei dettagli alcuni casi di raffreddore.

Epidemia di SARS

Nel novembre 2002, i coronavirus si imposero all'attenzione del mondo, in quanto una loro particolare variante diede avvio, in Cina, a un'epidemia di una nuova malattia infettiva delle vie respiratorie molto aggressiva, denominata SARS o Sindrome Acuta Respiratoria Grave.

L'epidemia di SARS si concluse nel 2003 inoltrato e interessò molti altri Stati dell'Asia (es: Hong Kong, Taiwan, Vietnam e Singapore) e non solo; secondo le stime più attendibili, limitatamente alle regioni Asiatiche, la SARS contagiò più di 8.000 persone, fu responsabile di quasi 800 morti e dimostrò di avere un tasso di letalità del 9,6%.

Il coronavirus della SARS è noto come SARS-CoV o SARS-Coronavirus.
Pare che a trasmettere SARS-CoV all'essere umano sia stata una varietà di pipistrelli presenti in Cina.

Epidemia di MERS

Curiosamente, 10 anni dopo la comparsa della SARS, in Arabia Saudita, cominciò a diffondersi un'altra infezione respiratoria da coronavirus alquanto aggressiva e virulenta; l'infezione in questione è la MERS o Sindrome Respiratoria Medio-Orientale.

L'epidemia di MERS ebbe un impatto minore, in termini di numerici, rispetto all'epidemia di SARS (circa 840 contagi e 320 decessi); tuttavia, l'infezione si dimostrò, in percentuale, molto più letale: il tasso di letalità assegnato alle MERS fu di poco oltre il 34%.

Il coronavirus della MERS è conosciuto MERS-CoV o MERS-Coronavirus.
Sembra che a trasmettere MERS-CoV all'essere umano siano stati dromedari e cammelli.

Epidemia di SARS-CoV-2 (COVID-19)

Nota Bene: le informazioni che seguono sono tratte dal sito del Ministero della Salute (http://www.salute.gov.it/)

Il 31 dicembre 2019, l'OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) riceveva la notizia che, in Cina, nella città di Wuhan, diverse persone si erano ammalate di un'infezione respiratoria grave, della quale non si conosceva l'agente infettivo responsabile, capace di causare anche una forma di polmonite mortale.

Pochi giorni dopo – il 9 gennaio 2020 – le autorità cinesi annunciavano che l'infezione respiratoria suddetta era effettivamente una nuova malattia infettiva e che a causarla era stato un coronavirus con il quale l'essere umano non era mai entrato a contatto prima di allora.

Questa nuova infezione da coronavirus prende il nome di COVID-19 e l'agente che la causa è stato denominato SARS-CoV-2 (o Novel Coronavirus o Coronavirus di Wuhan).

Nel mese di gennaio 2020, COVID-19 si è era diffusa in tutte le principali città della Cina e registrava alcuni casi anche in altri paesi del Mondo (erano per lo più turisti o persone che per lavoro si erano recate in Cina poco prima dello scoppio dell'epidemia).
Al 26 gennaio 2020, i casi confermati di COVID-19 nel Mondo erano poco più di 2.000 (la maggior parte in Cina) e i decessi 56.

A un mese quasi di distanza (febbraio 2020), COVID-19 si è diffusa, al di fuori della Cina, in altri 27 Paesi del Mondo, registrando 77.794 contagi confermati (76.392 in Cina e 1.402 nel resto del Mondo) e 2.348 decessi.

COVID-19 ha raggiunto anche l'Italia.
I primi casi nel nostro Paese risalgono al 30 di gennaio 2020 a Roma: si tratta di una coppia di turisti cinesi che si era spostata da poco dalla Cina.
Pochi giorni dopo (6 febbraio) arriva la conferma di un terzo caso: è un ricercatore italiano di 29 anni rientrato da poco da Wuhan (città in cui lavorava).
Dopo più di 3 settimane senza la conferma di nuovi contagi, il 21 febbraio un uomo di 38 anni residente dalle parti di Lodi risulta positivo al test per la COVID-19: si tratta del primo caso di persona che ha contratto l'infezione nel nostro Paese; nonostante le varie indagini, non è chiaro chi sia stato a contagiarlo (inizialmente, si pensava fosse stato un amico di ritorno dalla Cina, ma gli accertamenti diagnostici su quest'ultimo hanno dimostrato che non ha mai contratto COVID-19).
Nello stesso giorno, risultano positivi al test per la COVID-19 anche due anziani residenti in provincia di Padova, sui Colli Euganei; nella notte tra il 21 e il 22, uno dei due muore.
Immediatamente dopo la conferma di questi nuovi casi di COVID-19, il Ministero della Salute italiano ha messo in moto tutte le misure di prevenzione e contenimento dell'infezione, al fine di evitare la diffusione.

Stando al numero di decessi rispetto ai casi di contagio confermati, l'OMS ritiene che il virus della COVID-19 abbia un tasso di letalità medio pari al 2,3% (va aumentando con l'età).

Il coronavirus COVID-19 è conosciuto con i nomi di SARS-CoV-2, Novel CoronavirusCoronavirus di Wuhan.

Epidemiologia

I coronavirus sono virus alquanto diffusi nella popolazione umana e, salvo casi particolari (come per esempio il coronavirus SARS o il Novel Coronavirus), non destano particolari preoccupazioni.
Secondo un'indagine relativa alle cause virali del raffreddore, i coronavirus sarebbero responsabili di circa il 10-15% dei casi di raffreddore rinvenuti nella popolazione generale.
È altamente probabile che molti di noi, senza saperlo, abbiano contratto, anche più di una volta nella vita, una qualche infezione da coronavirus.

Struttura

Come sono fatti i Coronavirus?

Appartenenti insieme ai torovirus alla famiglia virale dei Coronaviridae, i coronavirus sono virus capsulati (cioè con involucro) a simmetria elicoidale, di dimensioni comprese tra gli 80 e i 160 nm.
Il genoma (o materiale genetico) a RNA dei coronavirus è a singola elica e può avere dimensioni comprese tra le 26 e le 32 kilobasi.
Tra i virus a RNA, i coronavirus sono gli agenti virali con il genoma più grande.

Coronavirus più "famosi":

  • Alfa coronavirus 229E
  • Alfa coronavirus NL63
  • Beta coronavirus OC43
  • Beta coronavirus HKU1
  • SARS coronavirus (SARS Co-V)
  • MERS coronavirus (MERS Co-V)
  • Novel Coronavirus (SARS Co-V2)

Trasmissione

Come si trasmettono i Coronavirus?

La trasmissione dei coronavirus nella popolazione umana (cioè tra persona e persona) avviene principalmente in due modi:

  • Attraverso l'inalazione delle goccioline volatili emesse dagli individui contagiati dal virus, quando parlano, starnutiscono, tossiscono o respirano.
    Questa modalità di trasmissione è la più comune e quella che causa il maggior numero di infezioni.
  • Attraverso il contatto fisico con mani, superfici, cibi od oggetti contaminati.
    Per esempio, può risultare determinante: toccare pulsanti, telefoni, maniglie o servizi igienici oppure condividere stoviglie, posate ecc.

Ecco perché è importante conoscere le norme di prevenzione dal contagio del coronavirus.

Modalità di trasmissione dei coronavirus:

Dirette:

  • Goccioline volatili dovute a starnuti, colpi di tosse, respiro ecc.;

Indirette:

  • Contatto con oggetti contaminati (telefoni, tastiere del computer ecc.);
  • Contatto con liquidi organici di un paziente (feci);

Periodo di Incubazione dei Coronavirus

Per i coronavirus, il periodo di incubazione – ossia il lasso di tempo che intercorre tra l'esposizione a un agente infettivo e la comparsa dei primi sintomi – può variare da 1 a 14 giorni; mediamente, tuttavia, si attesta sui 5-7 giorni.

Durante il periodo di incubazione, diversi coronavirus, tra cui il coronavirus SARS e il SARS-CoV-2 sono contagiosi; in termini pratici, questo vuol dire che una persona infetta può trasmettere l'infezione ad altri, quando ancora i sintomi di questa non sono comparsi (e l'individuo che la sta incubando è apparentemente sano).

Fattori di rischio

In generale, le infezioni da coronavirus sono più probabili durante la stagione autunnale o in inverno; tuttavia, è bene ricordare che i coronavirus possono infettare l'essere umano tutto il tempo dell'anno.
Un altro fattore di rischio che incide fortemente sulla possibilità di sviluppare un'infezione da coronavirus è la stretta vicinanza con un individuo contaminato.

Diagnosi

Per conoscere il tipo preciso di coronavirus che ha infettato un individuo, sono necessari alcuni test di laboratorio sul sangue e sul tampone naso-faringeo.
Tuttavia, è bene precisare che la realizzazione di tali test avviene soltanto se sussistono particolari ragioni; normalmente, infatti, i medici si affidano al solo esame obiettivo, seguito dall'anamnesi (o storia clinica).

Terapia

Come si Curano i Coronavirus?

Non esiste alcun trattamento specifico contro i coronavirus e le infezioni che questi ultimi provocano.

In genere, a un paziente in buona salute, con una comune infezione da coronavirus, i medici raccomandano di:

  • Stare a completo riposo fino alla scomparsa della sintomatologia.
  • Bere molti liquidi (reidratazione), per evitare la disidratazione.
  • Assumere un farmaco antinfiammatorio e analgesico contro il mal di gola e la febbre. Uno dei farmaci più usati è il paracetamolo, seguito dall'ibuprofene e l'aspirina (N.B: si ricorda che l'aspirina è assolutamente controindicata ai soggetti di età inferiori ai 16 anni, per il pericolo di sindrome di Reye).

Lo sapevi che...

Agli inizi della pandemia da COVID-19, sembrava che l'uso dell'ibuprofene e dell'aspirina nelle persone che avevano contratto il coronavirus SARS-CoV-2 peggiorasse l'infezione in atto, dimostrandosi quindi pericoloso per i pazienti; studi successivi, tuttavia, hanno evidenziato che i suddetti farmaci non hanno particolari controindicazioni nei malati di COVID-19.

Reidratazione: in cosa consiste?

Di solito, la reidratazione di un soggetto con un'infezione da coronavirus consiste nell'assunzione di liquidi a base di acqua, sali minerali e zuccheri.

Nuovo Coronavirus (SARS-CoV-2): RoActemra e altri Farmaci in via di sperimentazione

Considerate le conseguenze derivanti dalla diffusione a livello globale di SARS-CoV-2 (il coronavirus responsabile di COVID-19), molti Paesi del Mondo, Italia compresa, stanno cercando un farmaco che sia in grado di contrastare l'infezione.
Tra i farmaci in sperimentazione, si segnalano Remdevisir (un antivirale inizialmente pensato per la gestione dell'ebola) e RoActemra (anche noto come Tocilizumab, è un medicinale usato contro l'artrite reumatoide esclusivamente in regime ospedaliero e per via endovenosa).

Si ricorda che...

Come per tutti gli altri coronavirus, anche per il coronavirus responsabile di COVID-19 non esiste una cura mirata.

Prevenzione

Esiste un Vaccino contro i Coronavirus?

Non esiste un vaccino contro i coronavirus, se non per quello responsabile di COVID-19, realizzato e approvato nel corso della pandemia da Sars-CoV-2.

Sono da segnalare, però, alcuni importanti comportamenti - consigliati anche dall'OMS e dall'ISS- che riducono, in maniera efficace, il rischio di infezione.
Tra i suddetti comportamenti, rientrano:

  • Il lavaggio accurato (40-60 secondi) e frequente delle mani con sapone e acqua calda o con soluzioni a base di alcol, studiate appositamente per non irritare la pelle. Lavarsi le mani, infatti, elimina il virus;
  • Se non si ha la possibilità di lavare le mani, non toccare occhi, naso e bocca;
  • Evitare il più possibile il contatto con persone con un'infezione da coronavirus o con sintomi sospetti;
  • In caso di starnuti o colpi di tosse, coprire con la piega interna del gomito o con un fazzoletto di carta, bocca e naso;
  • Pulire con una certa frequenza le superfici maggiormente a contatto con le mani utilizzando una soluzione a base di cloro o alcol (esistono degli appositi disinfettanti).
Per approfondire: Vaccino Nuovo Coronavirus

Come Evitare di Contagiare le altre persone?

Rimanere a casa fino al termine dell'infezione, evitare il contatto con le altre persone, coprirsi la bocca e il naso con un fazzoletto a ogni starnuto o colpo di tosse (e ovviamente gettare il fazzoletto subito dopo), avere cura di disinfettare gli oggetti e le superfici più toccate e alla portata di tutti sono i principali accorgimenti che una persona con un'infezione da coronavirus deve seguire, per evitare di contaminare qualcun altro.

Coronavirus: mappa e numeri dei contagi in tempo reale

Per conoscere i dati aggiornati circa la diffusione del Coronavirus in Italia e nel Mondo, si può consultare il sito ufficiale dell'OMS e il sito ufficiale del Ministero della Salute. L'OMS ha messo a disposizione delle mappe interattive che consentono di selezionare le diverse aree geografiche per conoscere i dati di ciascuna di esse. Sul sito del Ministero della Salute, invece, sono riportati i dati che si riferiscono al numero dei positivi, dei decessi e dei guariti ed è riportato anche il dettaglio dei contagi per regione.

Coronavirus in Italia: misure e linee guida - Seconda Ondata Epidemica

Decreto Legge 7 Ottobre 2020

In Gazzetta Ufficiale è stato pubblicato il nuovo decreto legge che il Consiglio dei Ministri ha approvato il 7 Ottobre 2020. Con tale decreto viene prolungato lo stato di emergenza fino al 31 gennaio 2020 e viene imposto l'obbligo di portare con sé sempre la mascherina e allo stesso tempo vengono ampliate le situazioni in cui si rende obbligatorio il suo utilizzo. Ecco quanto riportato sul decreto:

"[...]nei luoghi al chiuso diversi dalle abitazioni private e in tutti i luoghi all'aperto a eccezione dei casi in cui, per le caratteristiche del luogo o per le circostanze di fatto, sia garantita in modo continuativo la condizione di isolamento rispetto a persone non conviventi"

Non si è obbligati a indossare la mascherina nel caso in cui ci si trovi all'aperto in luoghi realmente isolati in solitudine o in presenza dei soli conviventi. Sono esentati dall'indossare la mascherina:

  • I bambini di età inferiore ai 6 anni
  • Chi svolge attività sportiva
  • Chi ha patologie o disabilità tali da non consentire di indossare la mascherina

Le regioni potranno stabilire misure più restrittive rispetto a quelle decise dal governo, viceversa non potranno decidere di allentarle se non previo accordo del Ministero della Salute.

Sempre attraverso il DPCM del 7 ottobre 2020, il Consiglio dei Ministri ha prolungato (sempre fino al 31 gennaio prossimo) le misure introdotte nello scorso decreto legge, quello del 7 settembre 2020.

Decreto Legge 13 Ottobre 2020

Il 13 ottobre sono state introdotte delle nuove indicazioni e norme per limitare la diffusione del Covid-19. Quese misure resteranno in vigore per 30 giorni, fino al 13 novembre 2020. Questa una sintesi di quanto contenuto nel DPCM:

  • Sospensione gite scolastiche e visite didattiche da parte delle scuole
  • Sospensione degli sport amatoriali di squadra di contatto (es. calcetto, basket)
  • Apertura stadi con capienza massima al 15%
  • Spettacoli al chiuso: massimo 200 spettatori 
  • Spettacoli all'aperto: massimo 1000 spettatori
  • Mascherine obbligatorie al chiuso (tranne in casa propria) e all'aperto (tranne in caso di attività sportiva)
  • Raccomandazione utilizzo mascherine in casa se presenti persone non conviventi
  • Divieto di feste in locali pubblici al chiuso e all'aperto
  • Raccomandazione di evitare feste in case private e di non ricevere più di 6 persone non conviventi
  • Festeggiamenti per cerimonie (battesimi, matrimoni) non si potranno avere più di 30 invitati
  • Chiusura bar e ristoranti dopo le 24:00, dalle 21:00 solo servizio al tavolo
  • Divieto di sostare davanti ai locali dopo le 21:00

Leggi qui il testo integrale del DPCM del 13 ottobre 2020.

Decreto Legge 24 Ottobre 2020

L'aumentare dei casi in Italia nel mese di Ottobre ha richiesto un ulteriore intervento da parte del Governo che ha firmato un nuovo decreto legge per rallentare il progredire dell'epidemia. Sono state introdotte nuove norme e nuove raccomandazioni, ecco le più importanti:

  • Orario di apertura e chiusura di bar e ristoranti fissato dalle 05:00 alle 18:00
  • Tavoli di bar e ristoranti occupati da un massimo di 4 persone (salvo conviventi)
  • Vietato consumare cibi e bevande in luoghi pubblici/aperti al pubblico dopo le 18:00
  • Consegne a domicilio fino alle 24:00
  • Asporto fino alle 24:00
  • Ristorazione aperta per i clienti che soggiornano in albergo
  • Aperti autogrill e negozi di alimenti in aree di servizio
  • Scuole secondarie in Didattica Digitale Integrata minimo al 75%
  • Chiusura di palestre, piscine, centri benessere, centri termali
  • Sospese attività di teatri, cinema, concerti (anche se all'aperto)
  • Chiusura impianti comprensori sciistici (salvo per atleti professionisti)
  • Feste vietate, anche in caso di cerimonie civili o religiose
  • Sospensione convegni in presenza
  • Smart Working raccomandato ove possibile

Qui per leggere il testo integrale del DPCM

Decreto Legge 3 Novembre 2020

Con il Decreto Legge del 3 Novembre 2020 il Governo Italiano ha stabilito ulteriori norme per far fronte all'epidemia di Coronavirus. A differenza che in passato, l'attuale DPCM prevede diverse risoluzioni per le Regioni Italiane, in base allo stato del contagio in una determinata area.

Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha infatti dichiarato che le misure messe in atto sono: "differenziate e ben mirate. Più elevate sono la circolazione del virus e il rischio di tenuta dei servizi sanitari, più restrittive sono le misure che andiamo a introdurre. Se invece introducessimo misure uniche su tutto il territorio nazionale produrremmo un duplice effetto negativo: da un lato di non adottare misure adeguate ed efficaci nelle regioni che sono attualmente a maggior rischio e imporre misure irragionevolmente restrittive in quelle aree del paese dove la situazione è meno grave".

L'Indice RT è il valore che si è scelto come indicatore per individuare le aree particolarmente a rischio in questa fase dell'epidemia. Oltre all'indice di trasmissione, sono stati impiegati altri 21 parametri.

Si utilizza un codice colore (giallo, arancione, rosso) per identificare le diverse aree, a ciascun colore corrisponde uno degli scenari designati dall'ISS. Ecco le diverse disposizioni per zone:

GIALLA

  • Coprifuoco dalle 22 alle 5 del mattino
  • Chiusura dei centri commerciali nei giorni festivi
  • Chiusura di mostre e musei
  • DaD al 100% per le superiori (salvo specifiche eccezioni)
  • Lezioni online all'università
  • Riduzione al 50% della capienza dei mezzi di trasporto
  • Apertura dei bar e ristoranti dalle 5 alle 18

ARANCIONE

  • Coprifuoco dalle 22 alle 5 del mattino
  • Vietati spostamenti in entrata e in uscita dalla regione
  • Consentito rientro al proprio domicilio, residenza
  • Libertà di movimento solo all'interno del proprio comune di residenza
  • Sospensione di attività di ristorazione
  • Consentita la consegna a domicilio e l'asporto

ROSSA

  • Vietati spostamenti in entrata e in uscita dalla regione
  • Vietato uscire di casa, salvo che per comprovati motivi
  • Sospensione di attività di ristorazione
  • Consentita la consegna a domicilio e l'asporto
  • Chiuse attività di commercio al dettaglio
  • DaD al 100% per le scuole secondarie di secondo grado
  • Attività motoria consentita nei pressi della propria abitazione con mascherina
  • Attività sportiva consentita all'aperto e solo individualmente

Leggi qui il testo integrale del DPCM

Coronavirus in Italia: misure e linee guida - Fase I e II

Il 9 marzo 2020, il Governo italiano ha emesso un nuovo decreto per il contenimento e il controllo dell'emergenza epidemiologica da COVID-19. Brevemente, tale decreto estende la cosiddetta Zona Rossa a tutta l'Italia, attuando quindi le stesse disposizioni che erano inizialmente state prese per la regione Lombardia e altre 14 province, distribuite fra Veneto, Emilia Romagna e Piemonte.

Salvo cambiamenti, il decreto resterà in vigore dal 10 marzo fino al 3 maggio 2020, con alcune eccezioni. Le informazioni di seguito riportate in merito al decreto sopraccitato sono tratte direttamente dal sito del Governo (http://www.governo.it/).

Misure stabilite per la “Zona Rossa" e ora valide in tutta Italia

Per l'intero territorio nazionale italiano, ecco le principali misure di contenimento e controllo dell'emergenza COVID-19 che sono riportate nel decreto pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale:

  • Divieto di ogni forma di assembramento di persone in luoghi pubblici o aperti al pubblico;
  • Evitare ogni spostamento delle persone fisiche in entrata e in uscita dai territori sopra elencati, nonché all'interno dei medesimi territori, salvo che per gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o spostamenti per motivi di salute. È consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza;
  • Ai soggetti con sintomi da infezione respiratoria e febbre (maggiore di 37,5° C) è fortemente raccomandato di rimanere presso il proprio domicilio, limitare al massimo i contatti sociali e chiamare il proprio medico curante;
  • Divieto assoluto di mobilità dalla propria abitazione o dimora per i soggetti sottoposti alla misura della quarantena o risultati positivi al virus;
  • La sospensione degli eventi e delle competizioni sportive di ogni ordine e disciplina, in luoghi pubblici o privati. 
  • La raccomandazione ai datori di lavoro pubblici e privati di promuovere, durante il periodo di efficacia del presente decreto, la fruizione da parte dei lavoratori dipendenti dei periodi di congedo ordinario e di ferie;
  • La chiusura degli impianti nei comprensori sciistici;
  • La sospensione di tutte le manifestazioni organizzate, nonché gli eventi in luogo pubblico o privato, compresi quelli di carattere culturale, ludico, sportivo, religioso e fieristico, anche se svolti in luoghi chiusi ma aperti al pubblico, come per esempio cinema, teatri, pub, scuole di ballo, sale giochi, sale scommesse, sale bingo, discoteche e locali simili; in tutti i suddetti luoghi è sospesa ogni attività;
  • La sospensione dei servizi educativi per l'infanzia, delle attività didattiche in presenza nelle scuole di ogni ordine e grado, e delle attività scolastiche e di formazione superiore, comprese le Università, le Istituzioni di Alta Formazione Artistica Musicale e Coreutica, i corsi professionali, i master, i corsi per le professioni sanitarie e l'università per anziani, i corsi professionali e le attività formative svolte da altri enti pubblici, anche territoriali e locali e da soggetti privati; è consentita invece lo svolgimento di attività formative a distanza, ad esclusione dei corsi per i medici in formazione specialistica, dei corsi di formazione specifica in medicina generale e delle attività dei tirocinanti delle professioni sanitarie;
  • La sospensione delle cerimonie civili e religiose, ivi comprese quelle funebri.
    L'apertura dei luoghi di culto è consentita a patto che siano adottate misure organizzative tali da evitare assembramenti di persone, tenendo conto delle dimensioni e delle caratteristiche dei luoghi, e tali da garantire ai frequentatori la possibilità di rispettare la distanza tra loro di almeno un metro;
  • La chiusura di musei e di altri istituti e luoghi della cultura;
  • La sospensione delle procedure concorsuali pubbliche e private ad esclusione dei casi in cui la valutazione dei candidati è effettuata esclusivamente su basi curriculari ovvero in modalità telematica; sono inoltre esclusi dalla sospensione i concorsi  per il personale sanitario, ivi compresi gli esami di Stato e di abilitazione all'esercizio della professione di medico chirurgo, e quelli per il personale della protezione civile, i quali devono svolgersi preferibilmente con modalità a distanza o, in caso  contrario, garantendo la distanza di sicurezza interpersonale di un metro.
  • La sospensione dei congedi ordinari del personale sanitario e tecnico, nonché del personale le cui attività siano necessarie a gestire le unità di crisi costituite a livello regionale;
  • Nelle giornate festive e prefestive la chiusura delle medie e grandi strutture di vendita, nonché degli esercizi commerciali presenti all'interno dei centri commerciali e dei mercati.
    Nei giorni feriali, il gestore dei richiamati esercizi deve comunque predisporre le condizioni per garantire la possibilità del rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di un metro.
    In presenza di condizioni strutturali od organizzative che non consentano il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di un metro, le richiamate strutture dovranno essere chiuse.
    La chiusura non è disposta per farmacie, parafarmacie e punti vendita di generi alimentari, il cui gestore è chiamato a garantire comunque il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di un metro, con sanzione della sospensione dell'attività in caso di violazione;
  • La sospensione delle attività di palestre, centri sportivi, piscine, centri natatori, centri benessere, centri termali, centri culturali, centri sociali e centri ricreativi.

Misure e restrizioni aggiuntive dall'11 Marzo 2020

Il Governo ha altresì stabilito in data 11 Marzo 2020 la chiusura di tutti i negozi di generi non essenziali.
Quali sono quindi i negozi che restano aperti? Ecco un elenco esemplificativo:

  • Negozi di generi alimentari;
  • Tabaccherie (se con codice ISTAT ateco 47.2);
  • Forni (se con codice ISTAT ateco 47.2);
  • Pescherie (se con codice ISTAT ateco 47.2);
  • Fruttivendoli (se con codice ISTAT ateco 47.2);
  • Benzinai;
  • Negozi di elettronica e di informatica (questi ultimi se con codice ISTAT ateco 47.4);
  • Ferramenta;
  • Farmacie e negozi di articoli per la salute, negozi ortopedici;
  • Edicole;
  • Negozi online;
  • Televendite;
  • Ottici;
  • Negozi per gli animali;
  • Negozi di saponi per la casa;
  • Negozi di combustibile per riscaldamento;
  • Mensa e catering (ma devono osservare le distanze di sicurezza);
  • Negozi nelle stazioni, aeroporti e aree di servizio;
  • Lavanderie;
  • Agenzie funebri;
  • Attività industriali, zootecniche e agricole;
  • Trasporto pubblico;
  • Servizi bancari e assicurativi.

Misure aggiuntive del 20 marzo

  • Proibito l'accesso a parchi, ville, aree gioco e giardini pubblici
  • Proibito svolgere attività ludica o ricreativa all'aperto. Si può svolgere attività motoria all'aperto ma solo in prossimità della propria abitazione e sempre mantenendo la distanza di 1 metro per evitare ogni contatto
  • Chiusura degli esercizi commerciali di alimenti e bevande nelle stazioni ferroviarie e lacustri e nelle aree di rifornimento carburante, fatta eccezione per quelli situati lungo le autostrade che possono però vendere unicamente prodotti da asporto consumati fuori dai locali
  • Aperti esercizi commerciali di bibite e alimenti negli ospedali e negli aeroporti, ma a patto di mantenere le distanze di sicurezza
  • Proibito ogni spostamento nei giorni festivi e prefestivi, nonché in quegli altri che immediatamente precedono o seguono tali giorni, verso abitazioni diverse da quella principale, comprese le seconde case utilizzate per vacanza. Qui il testo completo dell'ordinanza.

Chiusure delle attività produttive non necessarie su tutto il territorio nazionale

Con un video messaggio il premier Giuseppe Conte ha annunciato la chiusura, su tutto il territorio nazionale, delle attività produttive non necessarie:

"[...]la decisione assunta dal Governo è quella di chiudere, nell'intero territorio nazionale, ogni attività produttiva che non sia strettamente necessaria, cruciale, indispensabile a garantirci beni e servizi essenziali.

Abbiamo lavorato tutto il pomeriggio con i sindacati, con le associazioni di categoria, per stilare una lista dettagliata in cui sono indicate le filiere produttive delle attività dei servizi di pubblica utilità, quelli che sono più necessari per il funzionamento dello Stato in questa fase di emergenza. Continueranno a rimanere aperti tutti i supermercati, tutti i negozi di generi alimentari e di prima necessità. Quindi, fate attenzione, non abbiamo previsto nessuna restrizione sui giorni di apertura dei supermercati. Invito tutti a mantenere la massima calma, non c'è ragione di fare una corsa agli acquisti, non c'è ragione di creare code che in questo momento non si giustificano affatto. Continueranno a rimanere aperte anche farmacie, parafarmacie, continueranno a venire assicurati i servizi bancari, postali, assicurativi, finanziari. Assicureremo tutti i servizi pubblici essenziali, ad esempio i trasporti. Assicureremo ovviamente anche tutte le attività connesse, accessorie, funzionali a quelle consentite, a quelle essenziali. Assicureremo ovviamente anche tutte le attività connesse, accessorie, funzionali a quelle consentite, a quelle essenziali.

Al di fuori delle attività ritenute essenziali, consentiremo solo lo svolgimento di lavoro modalità smart working e consentiremo solo le attività produttive ritenute comunque rilevanti per la produzione nazionale.
Rallentiamo il motore produttivo del Paese, ma non lo fermiamo".

Qui il testo completo del nuovo DPCM.

Nuove chiusure e sospensioni nella Regione Lombardia

A questo link le informazioni relative alla Regione Lombardia. Ecco i punti chiave:

  • Prorogata al 3 maggio la limitazione degli spostamenti per esigenze lavorative e di salute. Vietato lo spostamento verso altre abitazioni che non siano la propria abitazione principale
  • Proroga al 3 maggio della chiusura degli esercizi commerciali di beni non essenziali (come stabilito dal decreto dell'1 Marzo)
  • Chiusura di scuole e università fino al 3 maggio
  • Chiusura delle sedi centrali delle amministrazioni pubbliche, salvo quelle che riguardano: "L'erogazione dei servizi essenziali e di pubblica utilità"
  • Chiusura degli uffici professionali salvo quelle legate a servizi indifferibili o sottoposti a termini di scadenza
  • Edicole, farmacie, parafarmacie e tabaccai restano aperti
  • Chiusura dei mercati scoperti
  • I cani possono essere portati fuori entro 200 mt dalla propria abitazione
  • Chiusura dei cantieri con eccezione di quelli utili a: "strutture sanitarie e di protezione civile, alla manutenzione della rete stradale, autostradale, ferroviaria, del trasporto pubblico locale, degli altri servizi essenziali o per motivi di urgenza o sicurezza"
  • Chiusura al pubblico dei ristoranti fino al 3 maggio, consentita la consegna
  • Garantiti servizi assicurativi, bancari, finanziari, attività agricole, zootecniche e attività di gestione dei rifiuti
  • Chi ha tosse, febbre da 37,5 °C, difficoltà respiratorie, cioè sintomi riconducibili al 2019-nCoV deve rimanere al proprio domicilio, contattare il medico curante e limitare al massimo i rapporti sociali
  • Per quanto riguarda le strutture sanitarie: "il rilievo del rialzo della temperatura oltre i 37,3 °C comporta l'effettuazione del tampone nasofaringeo per ricerca di SARS-CoV-2 e l'allontanamento dal luogo di lavoro con sospensione dell'attività lavorativa". La temperatura verrà misurata prima di ogni turno di servizio.
  • E' raccomandato di misurare la temperatura anche a: clienti dei supermercati, farmacie, dipendenti che devono recarsi sul luogo di lavoro, ai fermati dalle forze dell'ordine
  • Chiusura dei distributori automatici h24
  • Slot machine e televisori spenti nei tabaccai
  • Sospensione delle: "attività artigianali di servizio ad eccezione dei servizi di pubblica utilità o indifferibili e di quelli necessari al funzionamento delle unità produttive rimaste in attività"
  • Le attività di produzione impossibilitate alla chiusura devono limitare il più possibile l'accesso all'interno dei siti e agli spazi comuni
  • Chiusura totale di alberghi e attività ricettive non legate all'emergenza CoVid. I clienti hanno 72 ore dall'emanazione dell'ordinanza per lasciare le strutture
  • Vietati assembramenti di più di due persone nei luoghi pubblici (multa di 5000 euro)

Nuove chiusure nella Regione Piemonte

Qui il link per leggere l'ordinanza della Regione Piemonte. Ecco i punti chiave:

  • Chiusura degli uffici pubblici regionali, provinciali e comunali "fatta salva l'erogazione di servizi pubblici essenziali ed indifferibili" segnalati dalle autorità competenti
  • Accesso limitato e contingentato ai mercati settimanali
  • Le passeggiate per i cani devono essere fatte solo in prossimità della propria abitazione
  • Proroga della chiusura dei negozi di beni non essenziali fino al 3 maggio; l'accesso è consentito a 1 membro per famiglia
  • Chiusura degli studi professionali salvo che per attività "relative ai servizi indifferibili ed urgenti o sottoposti a termini di scadenza"
  • Chi ha tosse, febbre da 37,5 °C, difficoltà respiratorie, cioè sintomi riconducibili al 2019-nCoV deve rimanere al proprio domicilio, contattare il medico curante e limitare al massimo i rapporti sociali
  • Per quanto riguarda le strutture sanitarie la temperatura del personale verrà misurata prima di ogni turno di servizio.
  • E' raccomandato di misurare la temperatura anche a: clienti dei supermercati, farmacie, dipendenti che devono recarsi sul luogo di lavoro, ai fermati dalle forze dell'ordine
  • Chiusura dei distributori automatici h24
  • Slot machine e televisori spenti nei tabaccai
  • Chiusura totale di alberghi e attività ricettive non legate all'emergenza CoVid. I clienti hanno 72 ore dall'emanazione dell'ordinanza per lasciare le strutture
  • Vietati assembramenti

Prime riaperture 14 aprile 2020

Il Governo ha stabilito che, a partire dal 14 aprile 2020, potranno riaprire alcuni esercizi commerciali finora rimasti chiusi: cartolerie, librerie, negozi per l'infanzia.

Tuttavia queste riaperture non avverranno in maniera omogenea su tutto il territorio nazionale. Ad esempio in Lombardia, Piemonte e Campania si è disposto diversamente e nel Lazio la riapertura delle librerie è rimandata al 20 aprile, in modo da dare tempo ai librai di organizzarsi.

Fase 2: DPCM del 26 Aprile 2020

Il 26 aprile 2020 è stato presentato il nuovo DPCM che sancisce l'ingresso dell'Italia nella cosiddetta Fase 2. Cosa significa? La fase 2 rappresenta un parziale allentamento delle misure fin qui osservate dai cittadini italiani per l'emergenza Covid-19. Il decreto, a lungo atteso, ha effettivamente ampliato le possibilità di movimento e indicato le date per le aperture di alcuni servizi ed esercizi commerciali. 

Tuttavia, non si tratta di un "liberi tutti", in questa seconda fase ci si muove con circospezione, facendo grandissima attenzione a mantenere le distanze, curando l'igiene in maniera attenta, attenendoci scrupolosamente alle indicazioni fornite. Il cambiamento più importante del DPCM è senza dubbio la possibilità di rivedere i congiunti, gli affetti stabili, a patto di mantenersi sempre a distanza e non creare assembramenti. E' anche possibile fare attività sportiva all'aperto, lontano da casa.

Qui il testo completo del DPCM, le cui misure entreranno in vigore il 4 maggio 2020.

Ordinanze per chi rientra nelle Regioni del Centro Sud dalla ex Zona Rossa

Quando le indiscrezioni sulla Zona Rossa e sul suo allargamento sono iniziate a circolare, in molti hanno cercato di prendere gli ultimi treni che li avrebbero potuti portare nelle regioni del Centro Sud. In ragione di ciò, le Regioni hanno emesso delle ordinanze affinché chi giunge dai territori della Zona Rossa non diffonda il contagio una volta arrivato.

  • Lazio: chi arriva dalla zona rossa deve contattare il numero verde 800.118.800 che agisce in coordinamento con il medico di medicina generale e con il dipartimento di prevenzione dell'azienda sanitaria di competenza del territorio. Si impone al soggetto di rimanere presso il proprio domicilio, non spostarsi, non viaggiare e rendersi reperibile per eventuali controlli.
  • Toscana: è previsto l'isolamento fiduciario, bisogna inoltre dichiarare la propria presenza al medico di famiglia o al numero unico della ASL di riferimento.
  • Puglia: quarantena obbligatoria (14 gg) per chi arriva dalla zona rossa. E' fatto obbligo di segnalare la propria presenza sul territorio al medico curante; inoltre non si deve viaggiare né spostarsi, è necessario rendersi reperibili e avvisare tempestivamente il medico di famiglia in caso di insorgenza dei sintomi.
  • Campania: le aziende del trasporto aereo e ferroviario, ma anche autostradale devono mettere a disposizione delle forze dell'ordine e del centro di unità di crisi i nomi di chi è arrivato dalla zona rossa tra il 7 marzo e il 3 aprile. I soggetti devono rimanere in isolamento per 14 giorni e avvisare della propria presenza il medico curante che va allertato anche in caso di insorgenza dei sintomi.
  • Abruzzo: è disposta la quarantena di 14 giorni per chi rientra ed è fatto obbligo di segnalare la propria presenza al medico curante, segnalando eventuali sintomatologie.
  • Calabria: per i soggetti rientrati dalla zona rossa è prevista la quarantena con sorveglianza attiva. Le società di trasporto debbono fornire i nominativi di quanti sono rientrati. I soggetti in ingresso devono avvisare il proprio medico o il Dipartimento di Prevenzione dell'Azienda Sanitaria Provinciale.
  • Molise: chi rientra deve comunicare la propria presenza sul territorio entro 2 ore dall'arrivo al proprio medico curante e rimanere in quarantena per 14 giorni, evitando ogni spostamento, viaggio e rendendosi sempre disponibile.
  • Sicilia: (in fase di approvazione) quarantena di 14 giorni per chi rientra e segnalazione della propria presenza la medico di base.
  • Sardegna: isolamento per i 14 giorni di quarantena, obbligo di avvisare il medico curante e di rimanere nel proprio domicilio evitando assolutamente gli spostamenti.
  • Basilicata: è previsto l'isolamento per 14 giorni e l'obbligo di notificare la propria presenza al medico di base e al numero verde regionale 800996688. E' fatto obbligo di non spostarsi, viaggiare e di essere sempre reperibili.

Autore

Antonio Griguolo
Laureato in Scienze Biomolecolari e Cellulari, ha conseguito un Master specialistico in Giornalismo e Comunicazione istituzionale della scienza