Ultima modifica 26.03.2020
INDICE
  1. Generalità
  2. Il coccige
  3. Cause
  4. Sintomi
  5. Diagnosi
  6. Trattamento

Generalità

La coccigodinia è una sindrome dolorosa che interessa il bacino, in particolare il coccige o l'area circostante. Le cause della coccigodinia possono essere diverse, di conseguenza anche l'approccio terapeutico è variabile. La maggior parte dei casi è correlata ad un'anomala mobilità del coccige, che innesca un processo infiammatorio cronico responsabile di dolore e degenerazione dei tessuti limitrofi. Anche se la coccigodinia può colpire individui di tutte le età e di entrambi i sessi, si verifica più frequentemente nelle donne e l'età media di insorgenza è di 40 anni.

Coccigodinia

Il coccige

Il coccige rappresenta il tratto terminale della colonna vertebrale, situato appena sopra la fessura nelle natiche. La sua struttura è composta dall'insieme di 3-5 unità vertebrali che, con l'eccezione del primo segmento, sono tipicamente fuse insieme. L'apice terminale è leggermente curvato in avanti, in modo che il vertice dell'osso sia orientato verso la parte anteriore del corpo. La superficie dorsale del coccige serve come sito di attacco per il grande gluteo, il muscolo pubococcigeo ed il legamento anococcigeo, mentre verso l'apice si inserisce lo sfintere dell'ano.

Cause

Parto

La coccigodinia colpisce più frequentemente il sesso femminile, spesso per eventi traumatici associati al parto. Durante la gravidanza, verso la fine del terzo trimestre, il coccige diventa più flessibile per aiutare la donna a partorire più facilmente. In alcuni casi, il parto può causare un'eccessiva tensione di muscoli e legamenti connessi al coccige, con parziale dislocazione dello stesso.

Trauma al coccige

Un forte impatto alla base della colonna vertebrale, come una caduta con atterraggio sulle natiche (sport di contatto, sci, pattinaggio su ghiaccio, equitazione ecc.) può lesionare il coccige. Nella maggior parte dei casi insorgerà solo una contusione. Tuttavia, se il trauma è violento può causare una frattura od una lussazione (cioè uno spostamento dalla sua sede naturale) del coccige. Se questo accade, le ossa che lo compongono possono diventare ipermobili, innescando un'instabilità patologica che si manifesta con un'infiammazione cronica e dolore.

Lesioni da sforzo ripetitivo

La coccigodinia può insorgere come conseguenza di attività sportive che prevedono movimenti ripetuti della regione sacro-coccigea, come il ciclismo o il canottaggio. L'attrito e la pressione persistenti sulla regione del coccige possono indurre traumi a legamenti e muscoli circostanti, con conseguente infiammazione dei tessuti e dolore.

Cattiva postura

Se al lavoro o durante la guida si mantiene una posizione seduta impropria, è possibile che venga esercitata troppa pressione sul coccige. Questo può provocare dolore, che tende a peggiorare se il soggetto mantiene questa postura per un lungo periodo di tempo.

Sovrappeso

I pazienti obesi possono andare incontro a sublussazione posteriore del coccige, in quanto più suscettibili alla pressione intrapelvica durante una prolungata posizione seduta o per un'accidentale caduta.

Usura legata all'età

Con l'invecchiamento i piccoli dischi di cartilagine che aiutano a mantenere il coccige in posizione possono logorarsi, provocando dolore.

Altre cause

Un'eziologia meno comune di coccigodinia è associata all'insorgenza di un tumore (osteosarcoma, teratoma sacro-coccigeo ecc.) o all'espansione di un cancro metastatico. Altre cause meno comuni che provocano dolore locale includono squilibri della colonna vertebrale, cisti pilonidale, sperone osseo, compressione delle radici nervose e infezioni. In alcuni casi, la coccigodinia può insorgere in assenza di alterazioni patologiche evidenti che coinvolgono il coccige (forma idiopatica).

Sintomi

Per approfondire: Sintomi Coccigodinia

Il sintomo principale del disturbo è il dolore localizzato alla base della colonna vertebrale, dove si trova il coccige.

Il dolore al coccige può essere talmente intenso da rendere difficile lo svolgimento delle normali attività quotidiane, come guidare, chinarsi o sedersi; ad ogni modo, la sua intensità varia da persona a persona, e può peggiorare col passare del tempo.

Altri sintomi della coccigodinia possono includere:

Il dolore al coccige può essere particolarmente intenso quando il paziente si alza dalla posizione seduta o quando la regione viene direttamente compressa.

Diagnosi

La coccigodinia non è un disturbo grave, ma è importante escludere la presenza di altre condizioni patologiche. Nella maggior parte dei casi, il medico può diagnosticare la coccigodinia valutando i sintomi riferiti dal paziente ed eseguendo un esame fisico della parte bassa della schiena e della colonna vertebrale. Un controllo approfondito di questa zona, mediante palpazione, consente di rilevare eventuali masse anomale o ascessi (infezioni). Un'indagine radiografica potrà poi confermare la diagnosi di coccigodinia.
Il confronto delle immagini radiografiche realizzate sia in posizione seduta che eretta, può aiutare a determinare:

  • L'eccessiva o anomala mobilità del coccige;
  • La frattura di una delle ossa che compongono il coccige.

La coccigodinia può essere osservata radiograficamente anche in soggetti con un normale movimento coccigeo. In questi casi, i sintomi possono insorgere secondariamente a tumori, infezioni, borsite del coccige o artrite post-traumatica dell'articolazione sacro-coccigea.
Per indagare l'origine di eventuali manifestazioni non comuni associate alla coccigodinia, come la febbre o l'inspiegabile perdita di peso, il medico può raccomandare esami più approfonditi, come una risonanza magnetica od una scintigrafia ossea; in questo modo si potranno escludere altre condizioni, come una neoplasia od un'infezione ossea, responsabili di dolore al bacino.

Trattamento

Il trattamento della coccigodinia varia in base alla causa scatenante e all'entità del dolore.

Farmaci

La malattia, di solito, risponde bene alla terapia convenzionale con antinfiammatori non steroidei (FANS) per lenire il dolore, associati a miorilassanti per alleviare l'eccessiva contrazione muscolare. I sintomi si risolvono tipicamente nel giro di poche settimane.

In una minoranza di casi, il dolore può persistere per più di tre mesi (coccigodinia cronica) e, probabilmente, richiederà una combinazione di trattamenti per regredire. Le varie opzioni terapeutiche sono descritte di seguito.

Farmaci anti-infiammatori non steroidei (FANS)

Il primo approccio prevede la somministrazione di analgesici/antinfiammatori, come l'ibuprofene, il naprossene o il paracetamolo. Se il dolore è lieve o moderato, il trattamento con antidolorifici può essere sufficiente per alleviare i sintomi. I FANS possono anche contribuire a ridurre l'infiammazione attorno al coccige. Potrebbero essere necessarie alcune settimane o mesi di trattamento, prima di ottenere una significativa riduzione del dolore.

Altri antidolorifici

Nei casi più gravi o di lunga durata (coccigodinia cronica), il medico può prescrivere, per un breve periodo, un antidolorifico chiamato tramadolo. Questo farmaco può creare dipendenza e causare diversi effetti collaterali, come stitichezza, mal di testa e vertigini. Se il tramadolo è prescritto per lunghi periodi di tempo, per evitare i sintomi dell'astinenza, la dose dovrà essere ridotta gradualmente prima di essere sospesa.

Iniezioni di corticosteroidi

Le iniezioni di corticosteroidi alleviano i sintomi della coccigodinia (infiammazione e dolore), con effetti che possono durare anche diverse settimane. Talvolta, il farmaco è associato ad un anestetico locale, per rendere la terapia ancora più efficace. I corticosteroidi non possono curare completamente la condizione e troppe iniezioni possono danneggiare il coccige e la parte inferiore della schiena. Per questo motivo, questo tipo di trattamento può essere somministrato indicativamente una o due volte durante l'anno.


Leggi anche: Farmaci per la Cura della Coccigodinia

Terapie complementari

Alcune tecniche di manipolazione della colonna vertebrale, utilizzate in fisioterapia, osteopatia e chiropratica, possono fornire un temporaneo sollievo dal dolore. Può essere utile anche l'uso di cuscini appositamente progettati per allentare la pressione sul coccige.

Chirurgia

In un piccolo numero di casi, solo quando tutti gli altri trattamenti conservativi risultano fallimentari, può essere consigliata la rimozione chirurgica del coccige (coccigectomia). L'intervento chirurgico è in genere riservato ai pazienti con avanzata instabilità coccigea (ad esempio, sublussazione o ipermobilità). Durante una coccigectomia, il chirurgo esegue una piccola incisione per rimuovere completamente o parzialmente il coccige. Muscoli, tendini e legamenti attaccati al segmento osseo asportato sono ricollegati ad altre parti del bacino per preservarne la funzione.

Dopo il trattamento chirurgico per la coccigodinia, circa l'80-90% delle persone evidenzia un netto miglioramento dei sintomi. In circa un terzo dei casi insorge un'infezione post-operatoria. Si ritiene che questa comune complicanza possa verificarsi per la posizione del coccige (zona ano-rettale). La coccigectomia può richiedere tempi di recupero piuttosto lunghi, anche di diversi mesi.


Autore

Giulia Bertelli

Giulia Bertelli

Biotecnologa Medico-Farmaceutica
Laureata in Biotecnologie Medico-Farmaceutiche, ha prestato attività lavorativa in qualità di Addetto alla Ricerca e Sviluppo in aziende di Integratori Alimentari e Alimenti Dietetici