Clomipramina: a cosa serve, effetti collaterali, meccanismo d'azione

Clomipramina: a cosa serve, effetti collaterali, meccanismo d'azione
Ultima modifica 08.06.2023
INDICE
  1. Che cos'è la Clomipramina e caratteristiche generali
  2. A cosa serve la Clomipramina?
  3. Avvertenze e precauzioni
  4. Interazioni
  5. Effetti indesiderati
  6. Sovradosaggio da Clomipramina
  7. Clomipramina meccanismo d'azione
  8. Dose e modo d'uso
  9. Uso in gravidanza e allattamento
  10. Controindicazioni

Che cos'è la Clomipramina e caratteristiche generali

La clomipramina è un farmaco appartenente alla classe degli antidepressivi triciclici (TCA). È un antidepressivo molto potente, sintetizzato per la prima volta negli anni '60.

Questo principio attivo rientra nella lista dei farmaci essenziali redatta dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS); una lista in cui sono elencati tutti i farmaci che devono essere presenti in un sistema sanitario di base.

Disponibile in diverse formulazioni farmaceutiche adatte alla somministrazione per via orale (compresse rivestite, compresse a rilascio prolungato) e parenterale (soluzione iniettabile), la clomipramina è reperibile in una specialità medicinale avente nome commerciale Anafranil®. Per la sua dispensazione, è necessaria la presentazione di idonea ricetta medica.

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Clomipramina - Struttura chimica

A cosa serve la Clomipramina?

Indicazioni terapeutiche della Clomipramina: quando si usa?

L'utilizzo della clomipramina è indicato per il trattamento di:

  • Depressione endogena (depressione maggiore);
  • Depressione reattiva;
  • Depressione neurotica (distimia);
  • Depressione mascherata;
  • Forme involutive di depressione;
  • Depressione associata a schizofrenia;
  • Depressione associata a disturbi della personalità;
  • Sindromi depressive da pre-senilità e senilità;
  • Depressione da stati dolorosi cronici;
  • Depressione da disturbi somatici cronici;
  • Sindromi ossessivo-compulsive;
  • Fobie;
  • Attacchi di panico;
  • Stati dolorosi cronici.

Lo sapevi che…

La clomipramina viene utilizzata anche in ambito veterinario - all'interno di specifici farmaci veterinari - come supporto al trattamento dei disordini da separazione nei cani che si manifestano con comportamenti distruttivi, inappropriata defezione e/o urinazione, ma solo in associazione a tecniche di modificazione comportamentale.

Chiaramente, in questo articolo ci si occuperà solo della clomipramina per uso umano.

Avvertenze e precauzioni

Cosa è bene sapere prima di iniziare la terapia con Clomipramina?

La depressione aumenta il rischio di pensieri suicidi, di comportamenti autolesionisti e di suicidio. Il miglioramento dello stato depressivo può non avvenire subito dopo l'assunzione di clomipramina, perciò, è necessario sorvegliare attentamente i pazienti durante il trattamento.

Inoltre, è importante sapere che:

  • In pazienti che soffrono di attacchi di panico, può manifestarsi un'intensificazione dell'ansia all'inizio del trattamento con clomipramina; questo effetto paradosso, però, scompare con il proseguimento della terapia.
  • Occasionalmente, con la terapia a base di antidepressivi triciclici come la clomipramina, è stato osservato un aumento degli stati psicotici in pazienti affetti da schizofrenia.
  • In pazienti con disturbi bipolari, durante il trattamento con antidepressivi triciclici, è stata segnalata l'insorgenza di episodi di mania o ipomania durante la fase depressiva.
  • Va usata cautela nella somministrazione di clomipramina in pazienti affetti da preesistenti patologie cardiovascolari, soprattutto in pazienti che soffrono d'insufficienza cardiovascolare.
  • La somministrazione di clomipramina in pazienti che presentano disturbi convulsivi - o in pazienti epilettici - deve essere effettuata solo sotto la stretta sorveglianza di un medico, poiché gli antidepressivi triciclici possono abbassare la soglia convulsiva. Dal momento che questo effetto è dose-dipendente, è bene non superare la dose massima giornaliera somministrabile.
  • A causa dei suoi effetti anticolinergici, la clomipramina deve essere somministrata con cautela in pazienti con un'anamnesi d'ipertensione oculare, glaucoma ad angolo chiuso o ritenzione urinaria.
  • Particolare cautela va usata nella somministrazione di clomipramina in pazienti affetti da patologie epatiche, renali e/o tumori delle ghiandole surrenali, poiché possono verificarsi crisi ipertensive.
  • La somministrazione di clomipramina in pazienti ipertiroidei- o che assumono preparati tiroidei - può causare un aumento degli effetti indesiderati cardiaci.
  • Durante il trattamento con clomipramina è bene eseguire controlli periodici dei livelli ematici di globuli bianchi.
  • Se ci si deve sottoporre ad un intervento con anestesia, il medico e l'anestesista devono essere informati dell'eventuale terapia in atto con clomipramina.
  • La somministrazione di clomipramina con farmaci serotoninergici può determinare sindrome serotoninergica, pertanto, il medico deve esserne informato in quanto va prestata molta cautela.
  • L'interruzione improvvisa del trattamento deve essere evitata a causa degli effetti collaterali che possono insorgere (sintomi da sospensione).

Prima di iniziare ad assumere la clomipramina, pertanto, è indispensabile informare il medico del proprio stato di salute generale, mettendolo a conoscenza della presenza di qualsivoglia disturbo o malattia, anche se diverso o non menzionato nel soprastante elenco.

NOTA BENE

  • La clomipramina non deve essere somministrata a bambini e adolescenti sotto i 18 anni di età.
  • La clomipramina può causare sonnolenza, visione offuscata e altri disturbi a carico del sistema nervoso centrale. Pertanto, qualora simili sintomi dovessero manifestarsi, è necessario evitare la guida di veicoli e l'utilizzo di macchinari.

Interazioni

Interazioni farmacologiche fra la Clomipramina e altri farmaci

La somministrazione concomitante di clomipramina e di IMAO (inibitori delle monoamino ossidasi) deve essere evitata a causa degli effetti collaterali che possono verificarsi. Qualora si debba iniziare una terapia con un antidepressivo triciclico dopo un trattamento con IMAO, è necessario attendere un periodo di almeno due settimane. Ad ogni modo, attenersi alle indicazioni fornite dal medico.

Gli inibitori selettivi del reuptake di serotonina (SSRI) - come fluoxetinafluvoxamina, paroxetina, ecc. - somministrati insieme a clomipramina, possono provocare effetti additivi sul sistema serotoninergico attraverso un potenziale aumento della concentrazione plasmatica della stessa clomipramina.

La somministrazione contemporanea di clomipramina e di altri farmaci antidepressivi in grado di aumentare la trasmissione della serotonina può favorire la comparsa della sindrome serotoninergica.

La somministrazione concomitante di clomipramina e di farmaci diuretici può indurre ipokaliemia (cioè una diminuzione dei livelli ematici di potassio), con conseguente insorgenza di problemi cardiaci.

La clomipramina può aumentare l'azione di farmaci sedativi ipnoticiansiolitici e anestetici.

La somministrazione concomitante di clomipramina e di farmaci neurolettici può aumentare la concentrazione plasmatica di antidepressivo, abbassare la soglia convulsiva e favorire l'insorgenza di crisi convulsive.

La clomipramina può aumentare l'effetto anticoagulante degli anticoagulanti cumarinici come il warfarin.

Gli effetti tossici della clomipramina a carico dell'occhio, della vescica, dell'intestino e del sistema nervoso centrale possono essere aumentati dalla somministrazione concomitante di farmaci anticolinergici, come fenotiazine, alcuni farmaci per il trattamento del morbo di Parkinsonantistaminici, biperidene e atropina.

Durante la terapia con clomipramina dovrebbe essere evitata la somministrazione di farmaci simpaticomimetici, a causa di un possibile peggioramento degli effetti collaterali cardiovascolari.

La concomitante somministrazione di clomipramina e di farmaci antipertensivi può causare ipotensione ortostatica.

Va evitata la somministrazione concomitante di clomipramina e di farmaci antiaritmici.

La somministrazione concomitante di clomipramina e di estrogeni può causare una diminuzione dell'efficacia dell'antidepressivo e allo stesso tempo un aumento dei suoi effetti collaterali.

Alcuni tipi di fenotiazine, l'aloperidolo (un antipsicotico) e la cimetidina (un farmaco usato per trattare l'ulcera gastrica) possono ritardare l'eliminazione della clomipramina, aumentandone così la concentrazione ematica e incrementando il rischio di comparsa di effetti avversi.

Farmaci e sostanze induttori degli enzimi epatici - come rifampicina, contraccettivi orali, antiepilettici, nicotina - possono diminuire l'efficacia di antidepressivi triciclici come la clomipramina.

Alla luce di quanto appena detto, prima di iniziare la terapia con clomipramina, appare chiaro quanto sia importante informare il medico se si stanno assumendo, sono stati recentemente assunti, o si potrebbero assumere, farmaci o prodotti di qualsiasi tipo - anche se non riportati in questo capitolo - inclusi i farmaci senz'obbligo di prescrizione medica (SOP), i farmaci da banco (OTC), i prodotti erboristici e fitoterapici, gli integratori alimentari, i prodotti omeopatici, ecc.

Effetti indesiderati

Clomipramina effetti collaterali: quali sono?

Come qualsiasi altro farmaco, anche la clomipramina può causare effetti collaterali, benché non tutti i pazienti li manifestino o li manifestino nello stesso modo. Difatti, ciascuna persona reagisce in maniera soggettiva alla somministrazione del farmaco.

Di seguito sono riportati alcuni degli effetti indesiderati che possono insorgere in seguito alla terapia con clomipramina. Per maggiori informazioni consultare il foglietto illustrativo del medicinale che si deve impiegare; in qualsiasi caso, per qualsiasi dubbio o domanda è sempre bene rivolgersi al proprio medico.

Effetti indesiderati molto comuni e comuni

Effetti indesiderati non comuni e molto rari

Sovradosaggio da Clomipramina

I sintomi che possono manifestarsi in seguito ad un sovradosaggio da clomipramina per uso orale consistono in un aumento degli effetti collaterali del farmaco stesso, soprattutto di quegli effetti a carico del sistema cardiovascolare e del sistema nervoso centrale. Fra questi, ricordiamo:

Inoltre, in alcuni casi sono stati riportati sintomi da sindrome serotoninergica, come ad esempio, febbre molto alta, mioclono, delirio e coma.

Non sono, invece, stati segnalati casi di sovradosaggio da clomipramina per uso parenterale.

Poiché non esiste un antidoto specifico, in caso di sovradosaggio da clomipramina il trattamento è puramente sintomatico e di supporto. Se si sospetta di aver assunto una dose eccessiva di clomipramina, è necessario contattare immediatamente il medico e recarsi nel più vicino un centro ospedaliero.

Clomipramina meccanismo d'azione

Come agisce la Clomipramina e come espleta la sua azione terapeutica?

La clomipramina è un antidepressivo triciclico e - come tale - è in grado di inibire la ricaptazione di serotonina (5-HT) noradrenalina (NA) all'interno della terminazione nervosa presinaptica.

In particolare, la clomipramina si lega ai trasportatori responsabili del reuptake di NA e 5-HT, impedendone così la ricaptazione. In questo modo, noradrenalina e serotonina rimangono nel vallo sinaptico per un periodo di tempo prolungato e interagiscono con i propri recettori a livello della terminazione postsinaptica. L'interazione recettoriale prolungata si traduce in un aumento del segnale serotoninergico e noradrenergico che favorisce il miglioramento delle patologie per cui è indicato l'utilizzo del farmaco.

Tuttavia, si segnala che l'inibizione del reuptake della serotonina sembra essere la componente predominante dell'attività esercitata dalla clomipramina.

Dose e modo d'uso

Come si somministra Clomipramina?

La clomipramina è disponibile sotto forma di compresse rivestite e compresse a rilascio prolungato per la somministrazione orale e sotto forma di soluzione iniettabile per la somministrazione intramuscolare o endovenosa.

La posologia di clomipramina deve essere stabilita dal medico su base individuale, in funzione del tipo di patologia che si deve trattare e a seconda delle condizioni e del quadro clinico di ciascun paziente.

Nei pazienti anziani potrebbe essere necessario un aggiustamento della dose di clomipramina somministrata.

Si raccomanda, pertanto, di attenersi scrupolosamente a tutte le indicazioni fornite dal medico.

Uso in gravidanza e allattamento

La Clomipramina può essere usata durante la gestazione e nelle madri che allattano al seno?

La clomipramina non deve essere utilizzata nelle donne in gravidanza, accertata o presunta che sia.

Poiché la clomipramina viene escreta nel latte materno, il suo uso deve essere evitato nelle madri che allattano al seno.

Controindicazioni

Quando la Clomipramina NON deve essere usata

L'uso della clomipramina è controindicato in tutti i seguenti casi:

  • Ipersensibilità nota alla clomipramina e/o ad uno o più degli eccipienti contenuti nel medicinale che si deve usare;
  • Ipersensibilità ad altri antidepressivi triciclici appartenenti al gruppo delle dibenzoazepine;
  • In pazienti in terapia con IMAO o che hanno terminato il trattamento da meno di due settimane;
  • In pazienti in terapia con inibitori reversibili delle monoamino ossidasi A;
  • In pazienti affetti da glaucoma;
  • Nei pazienti che soffrono di ipertrofia prostatica, stenosi pilorica o altre affezioni del tratto gastroenterico e genito-urinario;
  • In pazienti affetti da patologie epatiche;
  • Nei pazienti che soffrono di insufficienza cardiaca, disturbi del ritmo e della conduzione miocardica;
  • In pazienti con sindrome congenita del QT lungo;
  • Nei pazienti che stanno affrontando un periodo di recupero post-infartuale;
  • In pazienti affetti da mania;
  • In gravidanza - accertata o sospetta - e durante l'allattamento al seno;
  • In bambini e adolescenti di età inferiore ai 18 anni.

NOTA BENE

In questo articolo si è cercato di fornire una panoramica generale sulle principali caratteristiche della clomipramina e dei medicinali che la contengono. Tuttavia, per informazioni più specifiche e dettagliate, si rimanda alla lettura del foglietto illustrativo del medicinale che si deve utilizzare e al consulto con il medico. Per qualsiasi dubbio, rivolgersi a questa figura sanitaria.

Autore

Ilaria Randi

Ilaria Randi

Chimica e Tecnologa Farmaceutica
Laureata in Chimica e Tecnologia Farmaceutiche, ha sostenuto e superato l’Esame di Stato per l’Abilitazione alla Professione di Farmacista