Ultima modifica 01.04.2020

Cos'è il Cancro?

Con il termine cancro (o tumore maligno) si indica un gruppo di patologie caratterizzate da replicazione e diffusione cellulare incontrollate.

CancroL'abnorme proliferazione di cellule anomale dà origine a una neofarmazione tumorale, cioè ad una massa abnormale di tessuto che non appartiene alla normale architettura dell'organo o del tessuto in cui insorge. La crescita di una neoformazione tumorale crea un danno alle strutture anatomiche entro le quali si sviluppa; a seconda dei casi, tale danno può dipendere dalla distruzione del normale tessuto sano preesistente, con perdita delle relative funzioni, dalla compressione di strutture vicine o dall'ostruzione di visceri cavi.

Oltre ad aumentare il proprio numero di cellule cancerose, una neoformazione maligna ha la capacità di infiltrare e distruggere le strutture sane vicine. A determinarne la malignità concorre anche il tasso di accrescimento relativamente rapido e la capacità di originare neoformazioni a distanza (metastasi) per diffusione ematica o linfatica delle cellule tumorali. Tutto ciò distingue un cancro da un tumore benigno, il quale ha una crescita tendenzialmente lenta e confinata alla sede di origine; va comunque precisato che, con il trascorrere del tempo, alcuni tipi di tumori benigni possono evolvere in neoplasie maligne.


I termini tumore maligno, cancro e neoplasia maligna sono da considerarsi sinonimi.

Crescita cellulare normale e incontrollata

Le cellule cancerose perdono la struttura e la funzione delle cellule del tessuto sano, dal quale derivano, a causa della loro incapacità di differenziarsi adeguatamente.
Nei tessuti normali, le cellule si riproducono per sopperire alle varie necessità dell'organismo, come la crescita o il rimpiazzo di cellule morte o danneggiate. In tali tessuti, la proliferazione e la differenziazione cellulare sono sottoposte a uno stretto controllo biochimico. Le cellule, infatti, si dividono controllate da vari stimoli di accrescimento e sono dotate di meccanismi di difesa in grado di rallentare i processi di sviluppo, consentendo di riparare eventuali anomalie; nel caso in cui ciò non avvenga, la cellula va incontro a un processo di morte programmata definito apoptosi.

Cancerogenesi
L'immagine mostra un possibile processo di carcinogenesi: la trasformazione delle cellule normali in cancerose è il risultato di una serie di mutazioni.
Nel cancro, tutti questi processi di regolazione sono compromessi e le cellule tumorali si riproducono in maniera incontrollata eludendo i meccanismi difensivi di cui sopra. All'origine di questo fenomeno vi sono diverse alterazioni genetiche che, sommandosi l'una all'altra, fanno saltare i meccanismi di controllo già menzionati. Non è quindi sufficiente che risulti difettoso un singolo meccanismo di regolazione, ma occorre che gli errori si sviluppino su più fronti. In particolare, tali alterazioni portano ad un'aberrazione nell'espressione di geni proto-oncogeni.

Un proto-oncogeno è un gene fisiologicamente coinvolto nella regolazione della vita cellulare, che può divenire oncogenetico (acquisendo la capacità di generare una neoplasia) a seguito di mutazioni o di un aumento della sua espressione. Seguendo un processo a più stadi, i proto-oncogeni possono dunque diventare oncogenetici, e solo a questo punto si svilupperà il cancro. I geni oncogenetici sono infatti in grado di sovraesprimere o sottoesprimere proteine che regolano alcuni processi biochimici di accrescimento, causando una crescita cellulare preferenziale e accelerata.

Nel medesimo modo, un cancro può derivare anche dall'inibizione dei geni soppressori di tumore; questi geni, detti oncosoppressori, codificano per proteine che proteggono la cellula dall'accumulo di mutazioni potenzialmente tumorali.
Una volta innescata, la crescita cellulare incontrollata può determinare l'invasione dei tessuti circostanti e, spesso, anche l'invasione di tessuti che si trovano lontani dal sito di origine (attraverso la disseminazione sanguigna o linfatica delle cellule tumorali); tale fenomeno prende il nome di metastasi. Come anticipato, tutte queste caratteristiche sono tipiche di un cancro (o tumore maligno o neoplasia maligna); nel tumore benigno, invece, le cellule mantengono sostanzialmente la stessa struttura e funzione delle cellule normali del tessuto dal quale provengono. Inoltre, nonostante anch'esso proliferi in maniera autonoma, un tumore benigno si espande senza penetrare i tessuti circostanti e non va incontro a metastasi.

Classificazione e nomenclatura

Le cellule mutate possono evolversi in svariate tipologie di tumore, ognuna con una propria eziologia.

Le diverse tipologie di tumore possono essere classificate secondo tre parametri:

  • Istologia delle cellule proliferanti interessate;
  • Aggressività e decorso clinico previsto (sia per tumori maligni che benigni);
  • Stadiazione tumorale (solo per tumori maligni).

La nomenclatura dei tumori è basata sulla tipologia del tessuto d'origine, ad esempio: carcinoma (origina da tessuto epiteliale), sarcoma (origina da tessuti muscolari o connettivi), melanoma (origina da melanociti), leucemia e linfoma (rispettivamente di origine ematologica o linfatica).

Segni e sintomi

Dal momento in cui comincia a svilupparsi, il cancro cresce molto rapidamente e in maniera esponenziale ma, nonostante questo, inizialmente non produce sintomi. I primi segnali cominciano ad apparire solo quando la massa cancerosa raggiunge determinate dimensioni.
Inoltre, i primi sintomi che compaiono sono spesso aspecifici, nel senso che possono essere causati anche da patologie differenti dal cancro.

Esistono più di 100 diversi tipi di tumore che colpiscono l'uomo e le manifestazioni cliniche di ciascuno variano considerevolmente; risulta quindi difficile produrre un elenco definitivo di tutti i possibili segni e sintomi. A questo proposito, l'American Cancer Society ha pubblicato quelli che sono i principali segnali di avvertimento per la diagnosi precoce del cancro. È molto importante, infatti, che i pazienti imparino a riconoscere in questi sintomi dei segnali di pericolo meritevoli di approfondimenti immediati, dato che il cancro risulta più efficacemente trattato quando viene diagnosticato in maniera tempestiva.
I principali segnali di avvertimento per il cancro sono:

Nel momento in cui si riscontrino sintomi insoliti è consigliabile rivolgersi al medico.

Cause

È molto difficile individuare quale sia il fattore scatenante il cancro in un individuo, in quanto la maggior parte dei tumori può avere molteplici cause. Inoltre, le mutazioni genetiche che portano all'insorgenza del cancro possono essere causate da fattori di svariata natura, che concorrono l'uno con l'altro allo sviluppo della patologia.

Fattori ambientali

In questa categoria non rientrano solamente i fattori che riguardano l'ambiente circostante l'individuo - come, ad esempio, l'esposizione all'inquinamento atmosferico o alle radiazioni solari - ma anche altri elementi, tra cui il fattore economico e il suo stile di vita.

  • Inquinamento atmosferico: alcuni studi hanno mostrato che in soggetti che respirano aria inquinata per molti anni, aumenta il rischio di contrarre il cancro; in particolare è stato dimostrato un aumento della mortalità per tumore soprattutto in quei soggetti che sono più esposti alle polveri fini (polveri inquinanti con un diametro inferiore ai 2.5 micron).
  • Fattori chimici: le sostanze chimiche in grado di provocare mutazioni al DNA sono definite mutagene; per tale caratteristica, molte di queste sostanze possono anche causare il cancro e sono per questo dette cancerogene. Studi epidemiologici hanno evidenziato come certe tipologie di tumore siano riscontrabili soprattutto in alcune classi di lavoratori. L'esempio più noto è forse quello del cancro ai polmoni e alla pleura (la membrana che li riveste) dovuto all'esposizione, e all'inalazione, delle fibre di amianto (altrimenti conosciuto come asbesto). Allo stesso modo, persone esposte a sostanze quali cromo esavalente, nichel e catrame sono soggette a un maggior rischio di sviluppare il cancro polmonare.
    Il benzene, un solvente organico molto comune che si trova anche all'interno delle sigarette, favorisce l'insorgenza di leucemie.
    Gli idrocarburi aromatici policiclici sono sostanze che si trovano all'interno del carbone fossile e del petrolio; sono presenti nei gas di scarico delle auto e derivano anche dalla combustione del legno e di combustibili fossili; l'esposizione a questi composti favorisce la comparsa del cancro alla vescica.
  • Radiazioni ionizzanti: le radiazioni ionizzanti si generano in seguito a reazioni nucleari di origine sia artificiale che naturale (come quelle che avvengono sulla superficie del sole). Queste radiazioni sono in grado di penetrare la materia e di colpire le molecole contenute all'interno delle cellule. Quando ad essere colpito è il materiale genetico, questo può rompersi portando alla disattivazione di uno o più dei geni colpiti, all'eliminazione di parte delle sequenze di DNA e a mutazioni di vario genere. Se il danno è piuttosto consistente, in genere, si va incontro a morte cellulare; se il danno invece è di piccola entità, la cellula può sopravvivere in forma mutata, quindi proliferare dando origine alla neoplasia, il che è più probabile se ad essere colpiti e mutati sono i geni onco-soppressori (geni soppressori di tumori che sono in grado di tenere sotto controllo gli oncogeni fermando la crescita cellulare incontrollata).
  • Raggi X: queste radiazioni sono impiegate in ambito medico diagnostico e terapeutico. Il rischio di sviluppare un tumore se esposti a questo tipo di radiazione tende ad accumularsi con la dose.
  • Raggi ultravioletti: questi raggi, generati dal sole, sono utili all'organismo, poiché sono necessari per la produzione della vitamina D; tuttavia, l'esposizione al sole nelle ore centrali della giornata danneggia la cute aumentando il rischio di incorrere in tumori della pelle; le scottature in particolare aumentano il rischio di contrarre il melanoma.
  • Stile di vita: lo stile di vita di ogni singolo individuo influisce molto sul rischio di incorrere in patologie neoplastiche. Il fumo di tabacco risulta essere il fattore di rischio più importante; questo, infatti, non solo è in grado di indurre mutazioni in geni oncosoppressori, ma favorisce lo sviluppo del tumore una volta che queste sono già avvenute; inoltre svolge un'azione negativa sul sistema immunitario, deprimendolo. È stato dimostrato che il fumo provoca più del 90% dei tumori al polmone e anche altri tipi di cancro, fra cui quello alla cavità orale, alla laringe, all'esofago, alla vescica, ai reni, al pancreas, al colon, allo stomaco e al seno.
    Anche il consumo eccessivo di bevande alcoliche è in grado di favorire l'insorgenza del cancro; studi recenti hanno mostrato che il tumore causato da alcool non si riscontra solo in soggetti che ne abusano, ma anche in soggetti che ne fanno un consumo moderato. I tumori che possono essere causati dall'alcool sono quello alla bocca, all'esofago, a laringe e faringe, al colon e al seno.
  • Alimentazione: l'alimentazione gioca un ruolo fondamentale nel rischio di contrarre la patologia cancerosa; è infatti stato dimostrato che una dieta ricca di sale, proteine e grassi animali, e povera di fibre vegetali, vitamine e sali minerali, aumenta notevolmente il rischio di sviluppare alcune forme di cancro. Nonostante non siano presenti prove sufficienti che indichino che una dieta vegetariana possa aiutare a prevenire l'insorgenza della malattia, è ormai riconosciuto che un eccessivo consumo di carne rossa aumenti il rischio di contrarre alcune forme tumorali. Un'alimentazione scorretta può inoltre portare a sovrappeso e obesità; a tal proposito, sembra che ci sia una relazione fra questa patologia e l'insorgenza del cancro al colon, all'endometrio, al seno e alla cistifellea.
  • Mancanza di esercizio fisico: la mancanza di esercizio fisico contribuisce all'insorgenza del cancro, non solo in persone affette da obesità o che hanno un'alimentazione non adeguata, ma anche in persone normopeso. Vari studi hanno dimostrato che l'aumento della frequenza e dell'intensità dell'esercizio fisico è in grado di diminuire le probabilità di ammalarsi di cancro al seno, all'utero e all'intestino.

Fattori infettivi

Fra gli agenti infettivi in grado di provocare il cancro si trovano virus, batteri, micobatteri e parassiti. Fra questi, i virus costituiscono gli agenti più comunemente responsabili dello sviluppo della patologia cancerosa.

I virus in grado di sviluppare tumori sono chiamati oncovirus. I più conosciuti sono il Papilloma virus (causa del cancro alla cervice uterina), l'Herpesvirus umano 8 (causa del sarcoma di Kaposi), i virus dell'epatite B e C (causa del carcinoma epatocellulare) e il virus di Epstein Barr (che in genere causa la mononucleosi, ma in Africa è responsabile dell'insorgenza del linfoma di Burkitt).
Il batterio Helycobacter pylori - di solito responsabile di gastriti ed ulcere gastriche - può essere facilmente estirpato, ma sembra essere implicato nell'insorgenza di alcuni tumori allo stomaco.

Fattori EREDITARI

In realtà, quando si tratta di cancro, è più corretto parlare di "familiarità" che di fattori ereditari. La patologia, infatti, non viene trasmessa da una generazione all'altra attraverso i geni; ciò che invece viene trasmesso è la maggior predisposizione a sviluppare la malattia. Possono quindi essere ereditate cellule contenenti geni mutati che facilitino l'insorgenza del cancro, ma occorre che si verifichino e si sommino più errori, su più fronti, per arrivare allo sviluppo del tumore.


Nonostante la grande quantità di fattori che concorrono allo sviluppo del cancro, oltre il 30% dei tumori può essere evitato attraverso la riduzione dei principali fattori di rischio.
Molte morti causate dal cancro potrebbero essere evitate eliminando il fumo, conducendo uno stile di vita sano e seguendo una dieta equilibrata accompagnata da un costante esercizio fisico.

Trattamento

Il tipo di trattamento adottato varia a seconda del tipo di tumore, del suo stadio di sviluppo e delle condizioni del paziente.

I principali tipi di trattamento impiegati sono:

  • Chirurgia: il trattamento chirurgico è quello maggiormente impiegato per rimuovere i tumori di tipo solido. È il trattamento preferibile nel caso di tumori benigni ed è importante nel procedimento diagnostico, in quanto permette di visualizzare la massa tumorale e di poter eseguire biopsie.
  • Chemioterapia antineoplastica: lo scopo della chemioterapia antineoplastica è di bloccare la divisione cellulare incontrollata che caratterizza i tumori. Vengono impiegati farmaci che esplicano un'azione citotossica (tossica per le cellule) nei confronti di quelle cellule che sono in rapida proliferazione. Tuttavia, la maggior parte dei farmaci impiegati non distingue le cellule cancerose da quelle sane; per questo il loro utilizzo si associa a numerosi ed importanti effetti secondari, che interessano soprattutto quei tessuti in cui si ha un rapido ricambio cellulare, come ad esempio i capelli, le mucose e il sangue.
    Talvolta viene eseguita una chemioterapia pre-operatoria per tentare di ridurre le dimensioni della massa tumorale che dovrà essere asportata chirurgicamente.
  • Radioterapia: la radioterapia sfrutta l'utilizzo di raggi X ad elevata potenza, che vengono indirizzati e concentrati nella zona in cui è presente la massa cancerosa. Come per la chemioterapia, anche la radioterapia può essere eseguita prima dell'intervento chirurgico per tentare di ridurre le dimensioni del tumore.
    Altra strategia impiegata è quella della radioterapia interna (brachiterapia), che consiste nel porre una fonte di radiazioni permanente in prossimità o all'interno della zona da trattare.
    Negli ultimi tempi, ha preso piede anche la tecnica della radioterapia intraoperatoria, ossia la concentrazione, durante l'operazione, di una dose elevata di radiazioni, o per attaccare parti di tumore non asportabili chirurgicamente, o per bombardare la zona in cui il tumore si è sviluppato per evitare possibili recidive.
  • Terapia ormonale: il trattamento con ormoni viene soprattutto impiegato in quei tumori che risultano ormono-sensibili, come il cancro al seno e alla prostata.
  • Immunoterapia: questa strategia terapeutica consiste nell'impiego di vaccini che sono in grado di stimolare e indirizzare il sistema immunitario contro le cellule tumorali. Ad oggi (aprile 2015), però, in Europa, non sono ancora state approvate sostanze di questo tipo; sono invece presenti farmaci a base di anticorpi che  si legano specificamente alle cellule bersaglio tumorali, facilitando l'azione del sistema immunitario.
  • Ipertermia: sfrutta l'utilizzo del calore per indurre un danno alle cellule neoplastiche e aumentare l'efficacia della radioterapia e della chemioterapia. Si può anche sfruttare un'ipertermia generalizzata ("febbre artificiale") per stimolare l'attività del sistema immunitario contro le cellule cancerose.
  • Trattamento palliativo: questo trattamento mira a diminuire i sintomi causati dal tumore riducendo il disagio fisico, emotivo e sociale del paziente affetto dal cancro. Quello delle cure palliative è quindi un approccio che punta non a debellare la patologia, ma a far sentir meglio l'individuo.

Autore

Ilaria Randi

Ilaria Randi

Chimica e Tecnologa Farmaceutica
Laureata in Chimica e Tecnologia Farmaceutiche, ha sostenuto e superato l’Esame di Stato per l’Abilitazione alla Professione di Farmacista