Ultima modifica 12.02.2020

L'anastrozolo è un farmaco antitumorale appartenente alla classe degli inibitori dell'aromatasi. L'aromatasi è un enzima che riveste un ruolo chiave nella sintesi degli estrogeni (ormoni sessuali femminili), pertanto, l'anastrozolo viene impiegato nel trattamento di tumori ormono-dipendenti.

Anastrozolo

Anastrozolo - Struttura Chimica

Indicazioni

Per Cosa si Usa

L'utilizzo di anastrozolo è indicato per il trattamento del cancro al seno nelle donne in post-menopausa.

Avvertenze

Prima di assumere l'anastrozolo, è necessario informare il medico se si rientra in una delle seguenti categorie:

  • Pazienti in pre-menopausa;
  • Pazienti che assumono tamoxifene (un altro farmaco antitumorale impiegato nel trattamento del cancro al seno);
  • Pazienti che assumono farmaci contenenti estrogeni;
  • Pazienti affette da osteoporosi;
  • Pazienti affette da patologie epatiche e/o renali.

L'anastrozolo potrebbe provocare effetti collaterali in grado di alterare la capacità di guidare veicoli o di utilizzare macchinari, perciò va usata cautela.
Per chi svolge attività sportiva, l'uso del farmaco senza necessità terapeutica costituisce doping. Il farmaco può determinare positività ai test anti-doping anche quando è utilizzato a concentrazioni terapeutiche.

Interazioni

La somministrazione concomitante di tamoxifene e anastrozolo deve essere evitata, poiché il tamoxifene può ridurre l'efficacia terapeutica dell'anastrozolo.
L'anastrozolo non dev'essere somministrato contemporaneamente a estrogeni, perché questi ultimi possono causare una riduzione dell'attività dell'anastrozolo stesso.
È necessario informare il medico qualora si stiano assumendo farmaci analoghi dell'LH-RH (fattore di rilascio dell'ormone luteinizzante), cioè farmaci che agiscono inducendo una menopausa farmacologica. Fra questi farmaci, ricordiamo gonadorelina, leuprorelina, buserelina, goserelina, leuprorelina e triptorelina.
In ogni caso, è necessario informare il medico se si stanno assumendo - o se sono stati recentemente assunti - farmaci di qualsiasi tipo, inclusi i farmaci da banco e i prodotti erboristici e/o omeopatici.

Effetti Collaterali

L'anastrozolo può indurre vari tipi di effetti collaterali. Il tipo degli effetti avversi e l'intensità con cui si manifestano variano da individuo a individuo, in funzione della sensibilità che ciascun paziente possiede nei confronti del farmaco.
Di seguito sono riportati i principali effetti collaterali che possono insorgere durante la terapia a base di anastrozolo.

Disturbi del sistema nervoso

Il trattamento con anastrozolo può causare mal di testa, debolezza e sonnolenza.

Vampate di calore e sudorazione

La terapia con anastrozolo può causare vampate di calore e aumento della sudorazione. Questi sintomi possono essere causati dalla mancanza di estrogeni nel corpo dovuta al trattamento con il farmaco. Questi effetti collaterali, di solito, si presentano in forma lieve e scompaiono dopo qualche tempo. Può essere utile ridurre il consumo di tè, caffè, tabacco e alcool.
Se, però, i sintomi si presentano in forma severa e/o persistono è necessario informare l'oncologo che deciderà come procedere.

Alopecia

Il trattamento con anastrozolo può provocare la caduta dei capelli che possono diradarsi o cadere completamente. Questo effetto collaterale, però, è temporaneo e i capelli dovrebbero cominciare a ricrescere poco dopo il termine della terapia.

Ipercolesterolemia

La terapia a base di anastrozolo può causare un aumento dei livelli ematici di colesterolo, per questo è necessario un costante monitoraggio della colesterolemia per tutta la durata della chemioterapia.

Patologie delle ossa

In seguito al trattamento con anastrozolo può verificarsi la riduzione della densità minerale ossea, ciò comporta un aumento del rischio di fratture ossee e/o un aumentato rischio di sviluppare osteoporosi.

Reazioni allergiche

Il trattamento con anastrozolo può provocare reazioni allergiche in soggetti sensibili. Tali reazioni possono manifestarsi sotto forma di eritemi cutanei o - nei casi più gravi - sotto forma di gonfiore alla gola con conseguente difficoltà di deglutizione e di respirazione.

Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo

In seguito alla terapia con anastrozolo possono manifestarsi eruzioni cutanee, infiammazione della pelle accompagnata da macchie rosse, vesciche e orticaria.

Patologie vascolari

Il trattamento con anastrozolo può favorire l'insorgenza della porpora di Henoch-Schönlein, una patologia dovuta all'infiammazione dei piccoli vasi sanguigni - come i capillari - caratterizzata dalla comparsa di macchie rosse o viola sulla pelle.

Patologie gastrointestinali

La terapia con anastrozolo può causare nausea, vomito e diarrea.
Il vomito può essere tenuto sotto controllo utilizzando farmaci antiemetici.
La diarrea può essere controllata mediante l'utilizzo di farmaci antidiarroici. In qualsiasi caso, è bene bere molto in modo da reintegrare i liquidi persi.

Patologie dell'apparato riproduttivo

Il trattamento con anastrozolo può causare secchezza vaginale o sanguinamento vaginale. Generalmente, il sanguinamento vaginale si presenta nelle prime settimane di trattamento, ma se persiste, è necessario informarne il medico oncologo.

Dolori osteoarticolari

La terapia con anastrozolo può causare dolore osseo, rigidità articolare, dolore alle articolazioni e infiammazioni delle stesse (artrite). Potrebbe essere utile l'utilizzo di farmaci analgesici, ma è comunque necessario discuterne prima con il medico.

Patologie epatiche

Il trattamento con anastrozolo può provocare alterazioni negli esami del sangue per il controllo della funzionalità epatica. Ad esempio, possono verificarsi delle alterazioni nei livelli ematici di gamma glutamil transferasi e nei livelli ematici di bilirubina.
Inoltre, il farmaco può favorire l'insorgenza di epatiti.

Altri effetti collaterali

Altri effetti indesiderati che possono manifestarsi in seguito al trattamento con anastrozolo, sono:

Sovradosaggio

Qualora si sospetti di aver assunto una dose eccessiva di anastrozolo, è necessario contattare immediatamente un medico o rivolgersi al più vicino centro ospedaliero.

Meccanismo d'azione

L'anastrozolo è un inibitore dell'aromatasi non steroideo; è un composto molto potente e altamente selettivo.
Le cellule tumorali che costituiscono alcune forme di cancro al seno hanno bisogno di estrogeni per poter crescere.
Nella fase di pre-menopausa, gli estrogeni vengono prodotti prevalentemente nelle ovaie.
Nella post-menopausa, invece, le ovaie perdono la loro capacità funzionale, ma gli estrogeni continuano a essere sintetizzati - seppur in minima quantità - nei tessuti adiposi periferici, come quelli che si trovano nel seno. Gli estrogeni sono prodotti per conversione degli ormoni androgeni grazie all'azione dell'enzima aromatasi.
L'anastrozolo - inibendo tale enzima - riesce a bloccare la conversione di androgeni in estrogeni. In questo modo, le cellule tumorali sono private di un elemento per loro fondamentale e sono, quindi, condannate a morte certa.

Modo d'Uso - Posologia

L'anastrozolo è disponibile per la somministrazione orale sotto forma di compresse.
Le compresse devono essere deglutite intere - senza masticare - con l'aiuto di un bicchier d'acqua. Il farmaco può essere assunto sia vicino, sia lontano dai pasti. In ogni caso, è consigliabile assumere l'anastrozolo ogni giorno alla stessa ora.
La dose di anastrozolo deve essere stabilita dal medico oncologo su base individuale. Il trattamento con il farmaco, di solito, è a lungo termine e potrebbe durare anche alcuni anni.

Gravidanza e Allattamento

Il trattamento con anastrozolo dovrebbe essere effettuato solo in donne in post-menopausa. Perciò, l'uso del farmaco da parte di donne in gravidanza e da parte di madri che stanno allattando al seno non deve essere effettuato.

Controindicazioni

L'utilizzo di anastrozolo è controindicato nei seguenti casi:

  • Ipersensibilità nota all'anastrozolo;
  • In bambini e adolescenti;
  • In gravidanza;
  • Durante l'allattamento.

Autore

Ilaria Randi

Ilaria Randi

Chimica e Tecnologa Farmaceutica
Laureata in Chimica e Tecnologia Farmaceutiche, ha sostenuto e superato l’Esame di Stato per l’Abilitazione alla Professione di Farmacista