Magnesio
Ultima modifica 14.10.2020
INDICE
  1. Cos’è
  2. Ruolo Biologico
  3. Metabolismo
  4. Assorbimento ed Escrezione
  5. Alimenti
  6. Dieta
  7. Carenza
  8. Tossicità
  9. Integratori
  10. Materiale
  11. Bibliografia

Cos’è

Cos'è il magnesio?

Il magnesio è un elemento chimico, un metallo, con simbolo "Mg" e numero atomico 12.

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Per approfondire: Integratori per la stanchezza: quali sono i migliori

Costituisce l'undicesimo elemento più abbondante nel corpo umano ed è essenziale per tutti i tessuti e le cellule; struttura all'incirca 300 enzimi. Gli ioni di magnesio interagiscono principalmente con i composti polifosfati, ad esempio l'ATP (poiché in questi processi la forma attiva dell'ATP è complessata con lo ione magnesio Mg++), il DNA e l'RNA; costituiscono lo scheletro, intervengono nella regolazione dell'eccitabilità delle membrane nervose e muscolari, e nella trasmissione sinaptica.

Il corpo umano contiene oltre 20 g di magnesio, che corrispondono a 0,35 g/kg, ovvero allo 0,34% della massa corporea. Combinato al calcio e al fosforo, il magnesio è un costituente essenziale dell'idrossiapatite – il minerale strutturale del tessuto osseo. Circa il 60-65% del magnesio totale dell'organismo si trova mineralizzato nello scheletro. Una quota minoritaria invece, comunque importantissima sul piano biologico, è localizzata nei liquidi intracellulari e nel plasma. Il 32-35% del magnesio è complessato a proteine ed acidi nucleici, mentre solo l'1-2% nel plasma e in altre forme minori di deposito.

Formule a base di magnesio vengono utilizzate nell'industria farmacologica per sintetizzare lassativi, antiacidi – ad esempio il noto "latte di magnesia" – stabilizzanti di certe anomalie nervose e rimedi contro l'eclampsia.

Lo Sapevi che…

Il magnesio reagisce anche esotermicamente con la maggior parte degli acidi come, ad esempio, l'acido cloridrico (HCl), producendo cloruro di metallo e gas idrogeno, in maniera simile alla reazione tra HCl e alluminio, zinco e molti altri metalli. È proprio questa reazione a giustificarne l'impiego come antiacido nei farmaci.

Sono fonti alimentari di magnesio soprattutto i vegetali, come i semi oleosi ed amidacei e le verdure. La carenza, non frequente nelle persone sane, sedentarie e che seguono una dieta equilibrata, è invece possibile nei soggetti con sudorazione accentuata, negli atleti di endurance – in maniera indipendente da quest'ultimo fattore – in presenza di dissenteria grave e patologie funzionali dei reni e/o endocrine. Il deficit di magnesio, in ambito fisiologico, si identifica con crampi muscolari, debolezza, affaticamento e astenia. Esistono vari tipi di integratori alimentari a base di magnesio, da assumere soprattutto nel dubbio che l'alimentazione non sia sufficiente a coprirne il fabbisogno. L'eccesso è raro e, generalmente, anch'esso legato a patologie funzionali dei reni, dell'asse ormonale e all'assunzione di farmaci che lo contengono.



Ruolo Biologico

Ruolo biologico del magnesio

L'interazione a dir poco fondamentale tra gli ioni fosfato e magnesio rende quest'ultimo essenziale alla biochimica degli acidi nucleici di tutte le cellule viventi conosciute. Oltre 300 enzimi richiedono l'intervento degli ioni magnesio per svolgere la propria azione catalitica, inclusi quelli che usano o sintetizzano l'ATP e quelli che utilizzano altri nucleotidi per sintetizzare il DNA e l'RNA. La molecola di ATP si trova normalmente in forma chelata con uno ione magnesio.

Metabolismo

Metabolismo del magnesio

Un organismo adulto contiene circa 22-26 g di magnesio, di cui il 60% si trova nello scheletro, il 39% dentro le cellule – 20% nei muscoli striati – e l'1% negli spazi extracellulari. I livelli sierici di magnesio sono in genere di 0,7-1,0 mmol / litro – 1,8-2,4 mEq / litro – e rimangono in omeostasi anche quando la frazione intracellulare risulta carente.

La presenza di magnesio intracellulare è strettamente correlata a quella del potassio. Un eventuale aumento contribuisce a ridurre i livelli di calcio e può prevenire l'ipercalcemia o, addirittura, causare ipocalcemia – a seconda del livello iniziale.

Il metabolismo del magnesio è significativamente influenzato dal paratormone, ma a garantirne la stabilità dei livelli nel sangue partecipano soprattutto: la gestione dell'assorbimento e l'escrezione.

Rilevazione del magnesio nel siero e nel plasma

Lo stato nutrizionale specificatamente riferito all'apporto di magnesio può essere valutato misurando le concentrazioni dello stesso nel siero e negli eritrociti, e il contenuto urinario e fecale. Tuttavia, i test da carico del magnesio per via endovenosa rimangono più accurati e pratici. Una ritenzione pari o superiore al 20% dell'iniettato indica un'effettiva carenza. Non si conosce alcun biomarker.

Le concentrazioni plasmatiche o sierose di magnesio possono essere monitorate per stabilire l'efficacia o la sicurezza di alcune terapie farmacologiche, per confermare la diagnosi nelle potenziali vittime di avvelenamento o per verificare un sovradosaggio fatale. I neonati di madri che hanno ricevuto solfato di magnesio per via parenterale durante il travaglio possono presentare tossicità anche con livelli normali di magnesio nel siero.

Assorbimento ed Escrezione

Assorbimento ed Escrezione del magnesio

L'assorbimento del magnesio avviene soprattutto a livello dell'intestino tenue, è favorito dal contenuto plasmatico di vitamina D ma viene ostacolato da alcune concentrazioni nutrizionali. In particolare, sia l'eccesso che la carenza di proteine svolgono una funzione inibitoria sulla captazione dello ione, così come la presenza di acido fitico e ossalico, o l'eccesso di fosfati, di calcio e grassi. Il magnesio non assorbito viene espulso con le feci. Nota: solo il 30-40% del magnesio presente negli alimenti viene assorbito dall'organismo. Per maggiori informazioni, si veda l'articolo dedicato all'assorbimento del magnesio: Assorbimento del magnesio – Dieta e integratori.

L'escrezione del magnesio avviene principalmente con le urine, per filtrazione renale, e tramite sudorazione. L'importanza di quest'ultima può variare a seconda dell'entità.

Alimenti

Magnesio negli alimenti

Sono alimenti ricchi di magnesio quelli di origine vegetale, ad esempio i semi amidacei e oleosi – come legumi (fagioli borlotti, soia, azuki, dall'occhio, lenticchie, ceci, fave, piselli, lupini ecc) – la frutta secca (noci, mandorle ecc), il cacao, i cereali integrali (frumento, riso, segale ecc). Il magnesio abbonda anche in alcune spezie, nei frutti dolci e negli ortaggi, soprattutto a foglia verde, poiché trattasi di un costituente fondamentale della clorofilla (spinaci, lattuga, rucola, radicchio verde ecc).

Ribadiamo nuovamente che solo il 30-40% del magnesio presente negli alimenti viene assorbito dall'organismo. Per maggiori informazioni consulta anche: Alimenti con magnesio.

Dieta

Fabbisogno di magnesio

Il fabbisogno giornaliero di magnesio per l'uomo adulto ammonta a 300-500 mg, ma aumenta significativamente in condizioni particolari come: aumentata sudorazione, diarrea, vomito, compromissioni renali, terapie farmacologiche come diuretici antipertensivi, certi antibiotici ecc.

Nel Regno Unito, i valori giornalieri consigliati per il magnesio sono 300 mg per gli uomini e 270 mg per le donne. Negli Stati Uniti le dosi dietetiche raccomandate (RDA) sono di 400 mg per gli uomini di età compresa tra 19 e 30 anni e di 420 mg per gli anziani, e 310 mg per le donne di età tra 19-30 e 320 mg per le anziane.

Carenza

Carenza di magnesio

Il basso contenuto di magnesio nel plasma – detto ipomagnesemia – è piuttosto comune: si riscontra nel 2,5-15% della popolazione generale. Dal 2005 al 2006, il 48% della popolazione degli Stati Uniti ha consumato meno magnesio di quanto raccomandato dalle guide di riferimento. Altre cause di ipomagnesemia sono: l'aumento dell'escrezione renale o fecale, l'aumento dello spostamento intracellulare e la terapia antiacida con inibitori della pompa protonica. La maggior parte dei casi di carenza di magnesio è asintomatica, ma possono verificarsi sintomi riferibili ad anoressia, nausea, vomito, disfunzioni neuromuscolari – aumento dell'eccitabilità e crampi – disfunzioni cardiovascolari – aritmia, vasodilatazione – disfunzioni metaboliche e coma. L'alcolismo è spesso associato alla carenza di magnesio. I livelli sierici del minerale cronicamente bassi sono correlati alla sindrome metabolica, al diabete mellito di tipo 2, alla fascicolazione, all'ipertensione arteriosa, ad alcune modificazioni del settaggio ormonale e ad alcune terapie farmacologiche.

Approfondimento

L'ipomagnesemia è stata riscontrata dopo attività prolungate con probabili ripercussioni sulla performance per il ridursi dell'azione protettiva che il magnesio esercita sull'integrità della cellula muscolare. È stato ipotizzato che il magnesio svolga un'azione importante nel favorire il rilascio dell'ossigeno alle cellule muscolari nel corso di attività sportive. Tale caratteristica sarebbe mediata dal rapporto tra i livelli eritrocitari di magnesio e di 2,3 difosfoglicerato.

La carenza nutrizionale di magnesio e, più frequentemente, l'ipomagnesemia, determinano: astenia, crampi, tremori, apatia, debolezza muscolare e convulsioni.

Per approfondire: Carenza di magnesio – integratori di magnesio.

Tossicità

Tossicità del magnesio

L'aumento del magnesio plasmatico o ipermagnesemia è praticamente impossibile da raggiungere con la sola dieta in condizioni di perfetta salute renale. Le probabilità aumentano assumendo mega-dosi di magnesio, alle quali pare sia stato imputato il decesso di un bambino.

I sintomi più comuni del sovradosaggio di magnesio sono: nausea, vomito e diarrea. L'ipermagnesemia invece, verosimile in chi soffre di gravi patologie renali che inibiscono l'escrezione urinaria, determina una depressione del Sistema Nervoso Centrale (SNC) causando: ipotensione, torpore e debolezza muscolare, prostrazione, disturbi dell'attività cardiaca – aritmia – e respiratoria, confusione, coma e arresto cardiaco. Questa evenienza si verifica soprattutto quando, oltre a diminuire l'escrezione del minerale, se ne aumenta l'assunzione – ad esempio mediante certi farmaci come gli antiacidi o i lassativi.

Leggi anche: Magnesio: tossico quando meno te lo aspetti.

Integratori

In alcuni casi – soprattutto in ambito sportivo di endurance e durante i mesi estivi – può essere necessario ricorrere all'integrazione alimentare a base di magnesio. Tale esigenza non deriva unicamente dalla necessità di far fronte ad una carenza di tipo assoluto – difficilmente riscontrabile – quanto all'urgenza di mantenere gli equilibri elettrolitici intra ed extracellulari. Per questo motivo il magnesio dovrebbe essere assunto insieme ad altri sali minerali, come il sodio e soprattutto il potassio – vuoi saperne di più? Consulta anche: Magnesio e potassio.

Una specifica integrazione di magnesio può rivelarsi utile anche nel trattamento della sindrome pre-mestruale; per maggiori informazioni leggi anche: Magnesio e sindrome premestruale.

Tra i composti di magnesio più utilizzati per l'integrazione ricordiamo: Magnesio pidolato, Cloruro di Magnesio, Magnesio orotato, Magnesio ossido e Magnesio supremo.

In commercio sono disponibili numerosi preparati farmaceutici e integratori alimentari a base di magnesio. In due studi effettuati sull'uomo, l'ossido di magnesio, una delle forme chimiche più utilizzate – per l'alto contenuto di minerale – è risultato meno biodisponibile rispetto al citrato, al cloruro, al lattato o all'aspartato di magnesio. Per approfondire: Sali di Magnesio - Quale scegliere?

Materiale

Magnesio come materiale

Il magnesio ha consistenza solida, densità pari a 2/3 di quella dell'alluminio, punto di fusione e di ebollizione più bassi di tutti i metalli alcalino-terrosi e colore grigio-bianco lucido. Somiglia molto agli altri cinque elementi della seconda colonna – gruppo 2 o metalli alcalino-terrosi – della tavola periodica, con i quali condivide sia la configurazione elettronica dell'elettrone esterno, sia la struttura cristallina.

È il nono elemento più abbondante nell'universo, l'ottavo più abbondante nella crosta terrestre e il quarto sull'intero pianeta – dopo ferro, ossigeno e silicio, che costituiscono il 13% della massa del pianeta e una grande frazione del mantello esterno. È il terzo elemento più abbondante disciolto nell'acqua di mare, dopo il sodio e il cloro. Il magnesio si trova naturalmente solo in combinazione con altri elementi e invariabilmente ad uno stato ossidativo +2.

In forma libera – metallica – può essere prodotto artificialmente ed è altamente reattivo – anche se nell'atmosfera si ricopre velocemente di un sottile strato di ossido che ne inibisce parzialmente la reattività. Il metallo libero brucia con una caratteristica luce bianca e brillante.

Il metallo è oggi ricavato principalmente mediante elettrolisi dei sali di magnesio marini ed è usato principalmente in combinazione all'alluminio per la formazione di speciali leghe caratterizzate da leggerezza e resistenza.

Il magnesio è il terzo metallo strutturale più utilizzato, seguito da ferro e alluminio. Le principali applicazioni del magnesio sono, in quest'ordine: leghe di alluminio, pressofusione – in lega con zinco – rimozione dello zolfo nella produzione di ferro e acciaio, e la produzione di titanio nel processo Kroll.

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