Ultima modifica 01.04.2020
INDICE
  1. Cosa Fare
  2. Cosa NON fare
  3. Cosa Mangiare
  4. Cosa NON Mangiare
  5. Cure e Rimedi naturali
  6. Cure Farmacologiche
  7. Prevenzione
  8. Trattamenti medici

Il prurito anale è una spiacevole condizione pseudo-patologica in cui viene percepita la necessità più o meno impellente di grattarsi.

Il prurito anale è spesso dovuto a processi morbosi-irritativi localizzati attorno all'orifizio anale, quali candidosi, dermatiti anali, emorroidi, fistole anali, gonorrea, ossiuriasi e ragadi anali. Oltre alle cause appena descritte, il prurito anale può dipendere anche da fattori di natura psicologica (stress) oppure dalla scarsa igiene intima o, ancora, da disordini tiroidei. Il prurito anale è accompagnato da sintomi secondari, in particolar modo bruciore, dolore locale, eritema e perdite anali di sangue.


Il materiale pubblicato ha lo scopo di permettere il rapido accesso a consigli, suggerimenti e rimedi di carattere generale che medici e libri di testo sono soliti dispensare per il trattamento del Prurito Anale; tali indicazioni non devono in alcun modo sostituirsi al parere del medico curante o di altri specialisti sanitari del settore che hanno in cura il paziente.

Cosa Fare

  • Utilizzare carta igienica morbida, non colorata e non profumata: le sostanze coloranti ed i profumi possono aggravare il prurito anale o favorirne lo sviluppo
  • Indipendentemente dalla presenza di prurito anale, si consiglia sempre di preferire detergenti intimi delicati, a pH fisiologico
  • Lavare accuratamente la zona anale dopo l'attività sportiva: anche il sudore può accentuare od innescare un fastidioso prurito anale, che spesso si diffonde anche a livello genitale
  • Asciugare sempre accuratamente la zona genitale ed anale con il phon o con un panno morbido di cotone (in particolare, dopo l'igiene intima)
  • Indossare biancheria di cotone: preferire quella senza cuciture e con elastici morbidi per non irritare la zona genitale ed anale già irritata
  • Se possibile, in caso di lavori che richiedono di star seduti per lungo tempo, adagiarsi su un cuscino di spugna o di cotone per ridurre la sudorazione a livello genitale ed anale
  • Regolarizzare la frequenza di evacuazione: i soggetti affetti da diarrea cronica tendono a lamentare prurito anale. Si consiglia, pertanto, di seguire una dieta specifica in modo da tenere sotto controllo i movimenti intestinali. Tuttavia, il prurito anale interessa anche i soggetti affetti da stipsi cronica: le feci dure possono infatti lesionare l'orifizio anale, provocando ragadi e prurito
  • Avvertire immediatamente il medico in caso di sangue nelle feci
  • Se anche il partner sessuale lamenta prurito anale, si raccomanda il parere del medico: in tal caso, è ipotizzabile una malattia venerea in corso
  • Lavare la zona anale con acqua fresca ma non gelida: il freddo esercita un blando effetto analgesico
  • Applicare le creme o le pomate solo dopo aver accuratamente asciugato la zona anale e genitale

Cosa NON fare

  • Graffiare la zona anale: i graffi e le abrasioni possono favorire la proliferazione dei patogeni
  • Utilizzare detergenti intimi o saponi aggressivi: questi prodotti possono irritare la mucosa anale favorendo od aggravando il disturbo
  • Utilizzare creme intime profumate: le sostanze profumate possono essere irritanti per la mucosa anale
  • Utilizzare acqua gelida per l'igiene intima: il conseguente spasmo della muscolatura anale potrebbe causare lo strozzamento di eventuali noduli emorroidali, spesso associati a prurito anale
  • Asciugare le parti genitali ed anali con panni od asciugamani ruvidi: scegliere quelli in spugna morbida per evitare di creare ulteriori lesioni cutanee
  • Applicare cortisonici o altre formulazioni farmaceutiche senza consultare il medico: un atteggiamento simile può perfino aggravare il prurito pre-esistente
  • Smodata assunzione di lassativi: anche l'utilizzo eccessivo ed esagerato di prodotti lassativi può irritare la zona genitale, dunque favorire il prurito
  • Rapporti sessuali anali: in caso di prurito anale, si raccomanda di astenersi da approcci simili per evitare di aggravare il prurito
  • Rimanere con il costume umido per lungo tempo: l'umidità creata dal costume umido rende l'area genitale ed anale un terreno ideale per la proliferazione di batteri e funghi

Cosa Mangiare

Cosa NON Mangiare

Cure e Rimedi naturali

Per velocizzare la guarigione, si consiglia di applicare creme, pomate, lozioni od oli specifici, formulati con principi attivi ad azione lenitiva, antipruriginosa ed emolliente:

Cure Farmacologiche

Considerato che il prurito anale è un sintomo che accomuna numerosissime ed eterogenee patologie, la cura farmacologica dipende sempre dalla causa scatenante.

Prevenzione

  • Pulire delicatamente la zona anale dopo ogni defecazione. Inoltre, si consiglia il lavaggio accurato con acqua e sapone neutro anche alla mattina dopo il risveglio e la sera prima di coricarsi
  • Lavare sempre accuratamente le mani, per ridurre il rischio d'infezione
  • Utilizzare il preservativo per la prevenzione delle malattie sessualmente trasmesse
  • Portare con sé salviette disinfettanti o formulazioni liquide specifiche (es. amuchina, anonet)
  • Ridurre lo stress: la meditazione e lo yoga costituiscono importanti rimedi per rilassare il corpo e lo spirito:
    • minimizzare lo stress = ridurre il rischio di "effetti collaterali" (compreso il prurito anale!). Ricordiamo brevemente che il prurito anale può essere innescato o accentuato da condizioni di stress estremo.
  • In caso di prurito anale dipendente da infezioni, il partner sessuale potrà seguire una terapia specifica (anche in assenza di sintomi) per prevenire le recidive di infezioni e prurito
  • Se possibile, evitare temporaneamente sport come ciclismo ed equitazione, che potrebbero accentuare il prurito anale

Trattamenti medici

  • In genere, il prurito anale è un fenomeno reversibile, che si risolve spontaneamente nell'arco di un breve periodo oppure dopo l'applicazione di creme specifiche. In alcuni casi, tuttavia, il prurito anale cela patologie più o meno gravi, quali
    • neoplasie a livello del colon-retto. In tal caso, è necessario intervenire con una mirata chemio/radioterapia, eventualmente associata ad un intervento chirurgico volto all'eliminazione del tumore.
    • ragadi anali: se il disturbo tende a recidivare nonostante l'adozione di norme igieniche e comportamentali corrette, si esegue un piccolo 'intervento chirurgico di resezione parziale dello sfintere anale interno, o di ricopertura della ragade con lembi di pelle prelevati altrove (anoplastica)
    • emorroidi: la tecnica chirurgica Longo (riposizionamento delle emorroidi prolassate) consente al paziente un recupero più rapido rispetto all'emorroidectomia tradizionale (asportazione delle emorroidi); la tecnica THD è indicata nel prolasso emorroidario di I II grado associato a frequente sanguinamento
  • Il prurito "psicopatico" va trattato con un iter psicoterapeutico mirato

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