Ultima modifica 26.02.2020

Enuresi è il termine scientifico che indica la perdita di urina involontaria. Quando avviene durante la notte viene definita comunemente “pipì a letto”.
Si tratta di un disturbo diverso rispetto all'incontinenza urinaria e alla pollachiuria.
Enuresi Notturna RimediL'enuresi notturna è considerata normale fino all'età di 5-6 anni, età in cui (di solito) si raggiunge il controllo della minzione.
D'altro canto, non è raro che si manifesti fino all'età adolescenziale e si stima che interessi l'1% degli adulti.
Fare la pipì a letto provoca un disagio psicologico e sociale abbastanza rilevante, soprattutto nei soggetti in età post puberale.
Per essere definita tale, l'enuresi notturna deve:

  1. Ripetersi e presentarsi almeno 2 volte alla settimana per 3 mesi consecutivi
  2. Interessare i soggetti oltre i 5 anni di età
  3. Risultare indipendente da farmaci e condizioni cliniche.

Il materiale pubblicato ha lo scopo di permettere il rapido accesso a consigli, suggerimenti e rimedi di carattere generale che medici e libri di testo sono soliti dispensare per il trattamento dell'Enuresi Notturna; tali indicazioni non devono in alcun modo sostituirsi al parere del medico curante o di altri specialisti sanitari del settore che hanno in cura il paziente.

Cosa Fare

In caso di enuresi notturna è necessario identificare le cause scatenanti e agire per ridurle o contrastarne l'azione.
Prima di tutto, è indispensabile verificare la storia familiare e un'eventuale predisposizione dei genitori o dei familiari (nonni, zii, cugini ecc).
Si tenga a mente che se un genitore ha sofferto di enuresi notturna, il figlio ha il 40% di possibilità di ereditare questa tendenza. Se riguarda entrambi, le probabilità salgono al 70%.
Nel caso in cui i genitori abbiano risolto spontaneamente il disagio, le previsioni sono favorevoli; di solito è solo una questione di tempo.
Al contrario, è necessario indagare sulle possibili cause responsabili. In particolare:

  • Escludere un ritardo o “difetto” nello sviluppo fisico, che può riguardare:
    • Insufficiente capacità della vescica. Si tenga a mente che talvolta rimane per tutta la vita ma ciò non significa che il soggetto continuerà a soffrire di enuresi notturna. La diagnosi viene fatta con i sistemi di ecografia e test specifici.
    • Sottosviluppo degli allarmi fisiologici che segnalano la necessità di mingere, misurati con alcuni esami neurologici.
  • Capire se la produzione di urina durante la notte risulta eccessiva: non è detto che si tratti di un disturbo vero e proprio, ma talvolta può dipendere dall'asse ormonale. Si può risolvere con piccole dosi farmacologiche specifiche.
  • Escludere la presenza di apnea ostruttiva del sonno: questo disturbo provoca una diminuzione dell'ossigeno circolante e può avere conseguenze gravi.
  • Ridurre i problemi emotivi: sono potenzialmente responsabili di enuresi notturna. Nella migliore delle ipotesi si tratta di ansia e stress generale (traslochi, perdita di un familiare, liti, pressioni eccessive, impegno esagerato per studio, lavoro e sport ecc). Talvolta invece, la radice psicologica della pipì a letto riguarda veri e propri traumi (lutti, spaventi ecc).
  • Se presente, curare la stitichezza cronica: la pienezza del colon occupa lo spazio della vescica, irritandola e diminuendo la sensibilità alla minzione.
  • Nel caso di un bambino, renderlo consapevole e aiutarlo a capire il problema. Può essere utile spronarlo a fare pipì regolarmente anche durante il giorno.
  • Moderare le attività serali: stimoli nervosi e alcuni ormoni come l'adrenalina aumentano la produzione e l'escrezione di urina.
  • Adeguare la dieta (vedi sotto).
  • Sollecitare a vuotare bene la vescica prima del sonno.
  • Svegliarsi o svegliare il soggetto una o due volte per notte per urinare e/o usare il pannolone. Sono accorgimenti che non tutti i pediatri condividono.

Cosa NON fare

  • La prima regola è di NON colpevolizzare chi soffre di enuresi notturna. Come anticipato, lo stress emotivo e certi eventi psicologici possono essere la causa principale. Compromettendo ulteriormente l'umore di chi fa la pipì a letto si rischia di peggiorare la situazione.
  • Evitare la pratica di sport o giochi a tarda ora.
  • Evitare di coricarsi allo stremo delle forze. Il sonno profondo è generalmente positivo ma nel caso dell'enuresi notturna gioca un ruolo sfavorevole.
  • Evitare i comportamenti alimentari scorretti (vedi sotto).

Cosa Mangiare

Per evitare l'enuresi notturna è consigliabile:

  • Cenare circa 3 ore prima del sonno.
  • Consumare porzioni di media entità, senza eccedere col volume totale del pasto, che dev'essere inferiore al pranzo.
  • Prediligere alimenti naturalmente idratati, anche se non necessariamente secchi.
  • Favorire l'assunzione di cibi che non sollecitano la ritenzione e la successiva produzione di urina; devono avere le seguenti caratteristiche:

Cosa NON Mangiare

Bisogna EVITARE:

  • L'alimentazione a ridosso del sonno.
  • Esagerare con le porzioni e la quantità totale.
  • Alimenti liquidi: brodi, passati, tazze di latte, frullati ecc che aumentano la produzione di urina.
  • Troppa frutta e verdura fresche che aumentano la produzione di urina.
  • Alimenti molto salati: aumentano la sete e favoriscono l'escrezione renale a distanza di qualche ora.
  • Prodotti zuccherati: aumentano la sete e favoriscono la ritenzione idrica subito dopo il pasto, che viene eliminata a distanza di poche ore.
  • Prodotti diuretici: aumentano la filtrazione renale e l'accumulo notturno di urine.
  • Bevande contenenti stimolanti: hanno anche un effetto diuretico.
  • Bere più di un bicchiere d'acqua tra la cena e il sonno.

Cure e Rimedi naturali

Non esistono cure e rimedi naturali contro l'enuresi notturna primaria o idiopatica.

Cure Farmacologiche

I rimedi farmacologici contro l'enuresi notturna sono prevalentemente:

  • Desmopressina: compensa la carenza di ormone vasopressina (ADH) responsabile della riduzione di filtrazione renale durante il sonno. Va assunta dal bambino (a partire dai 9 anni di età) poco prima del riposo notturno. La forma più comune è lo spray nasale. Gli unici effetti collaterali che si potrebbero presentare sono: irritazione nasale e occasionali mal di testa.
  • Imipramina: sconsigliato per i bambini. Si tratta di un antidepressivo triciclico che agisce anche rilassando la vescica e aumentandone la capacità. Gli effetti collaterali sono diversi. Può dare dipendenza.
  • Ossibutinina: è un anticolinergico anch'esso utile nel rilassamento muscolare della vescica. E' più adatto nell'enuresi diurna.

Prevenzione

La prevenzione dell'enuresi notturna consiste in:

  • Se presenti, escludere  o curare le cause primarie.
  • Ridurre lo stress.
  • Moderare la produzione di urina con la dieta e uno stile di vita appropriato.
  • Urinare prima del sonno.
  • Evitare la stipsi.
  • Nel caso di un bambino, sensibilizzarlo ed educarlo.
  • Eventualmente, svegliare il bambino una o due volte per notte o usare il pannolone.

Trattamenti medici

Non si conoscono trattamenti medici per l'enuresi notturna indipendente da cause primarie.
Se l'eziologia è emotiva, nei soggetti maturi possono essere utili vari sistemi di psicoterapia tra cui la programmazione neuro linguistica (PNL).