Rimedi per l'Enuresi Notturna
Enuresi è il termine scientifico che indica la perdita di urina involontaria. Quando avviene durante la notte viene definita comunemente “pipì a letto”.
Si tratta di un disturbo diverso rispetto all'incontinenza urinaria e alla pollachiuria.
L'enuresi notturna è considerata normale fino all'età di 5-6 anni, età in cui (di solito) si raggiunge il controllo della minzione.
D'altro canto, non è raro che si manifesti fino all'età adolescenziale e si stima che interessi l'1% degli adulti.
Fare la pipì a letto provoca un disagio psicologico e sociale abbastanza rilevante, soprattutto nei soggetti in età post puberale.
Per essere definita tale, l'enuresi notturna deve:
- Ripetersi e presentarsi almeno 2 volte alla settimana per 3 mesi consecutivi
- Interessare i soggetti oltre i 5 anni di età
- Risultare indipendente da farmaci e condizioni cliniche.
Il materiale pubblicato ha lo scopo di permettere il rapido accesso a consigli, suggerimenti e rimedi di carattere generale che medici e libri di testo sono soliti dispensare per il trattamento dell'Enuresi Notturna; tali indicazioni non devono in alcun modo sostituirsi al parere del medico curante o di altri specialisti sanitari del settore che hanno in cura il paziente.
Cosa Fare
In caso di enuresi notturna è necessario identificare le cause scatenanti e agire per ridurle o contrastarne l'azione.
Prima di tutto, è indispensabile verificare la storia familiare e un'eventuale predisposizione dei genitori o dei familiari (nonni, zii, cugini ecc).
Si tenga a mente che se un genitore ha sofferto di enuresi notturna, il figlio ha il 40% di possibilità di ereditare questa tendenza. Se riguarda entrambi, le probabilità salgono al 70%.
Nel caso in cui i genitori abbiano risolto spontaneamente il disagio, le previsioni sono favorevoli; di solito è solo una questione di tempo.
Al contrario, è necessario indagare sulle possibili cause responsabili. In particolare:
- Escludere un ritardo o “difetto” nello sviluppo fisico, che può riguardare:
- Insufficiente capacità della vescica. Si tenga a mente che talvolta rimane per tutta la vita ma ciò non significa che il soggetto continuerà a soffrire di enuresi notturna. La diagnosi viene fatta con i sistemi di ecografia e test specifici.
- Sottosviluppo degli allarmi fisiologici che segnalano la necessità di mingere, misurati con alcuni esami neurologici.
- Capire se la produzione di urina durante la notte risulta eccessiva: non è detto che si tratti di un disturbo vero e proprio, ma talvolta può dipendere dall'asse ormonale. Si può risolvere con piccole dosi farmacologiche specifiche.
- Escludere la presenza di apnea ostruttiva del sonno: questo disturbo provoca una diminuzione dell'ossigeno circolante e può avere conseguenze gravi.
- Ridurre i problemi emotivi: sono potenzialmente responsabili di enuresi notturna. Nella migliore delle ipotesi si tratta di ansia e stress generale (traslochi, perdita di un familiare, liti, pressioni eccessive, impegno esagerato per studio, lavoro e sport ecc). Talvolta invece, la radice psicologica della pipì a letto riguarda veri e propri traumi (lutti, spaventi ecc).
- Se presente, curare la stitichezza cronica: la pienezza del colon occupa lo spazio della vescica, irritandola e diminuendo la sensibilità alla minzione.
- Nel caso di un bambino, renderlo consapevole e aiutarlo a capire il problema. Può essere utile spronarlo a fare pipì regolarmente anche durante il giorno.
- Moderare le attività serali: stimoli nervosi e alcuni ormoni come l'adrenalina aumentano la produzione e l'escrezione di urina.
- Adeguare la dieta (vedi sotto).
- Sollecitare a vuotare bene la vescica prima del sonno.
- Svegliarsi o svegliare il soggetto una o due volte per notte per urinare e/o usare il pannolone. Sono accorgimenti che non tutti i pediatri condividono.
Cosa NON fare
- La prima regola è di NON colpevolizzare chi soffre di enuresi notturna. Come anticipato, lo stress emotivo e certi eventi psicologici possono essere la causa principale. Compromettendo ulteriormente l'umore di chi fa la pipì a letto si rischia di peggiorare la situazione.
- Evitare la pratica di sport o giochi a tarda ora.
- Evitare di coricarsi allo stremo delle forze. Il sonno profondo è generalmente positivo ma nel caso dell'enuresi notturna gioca un ruolo sfavorevole.
- Evitare i comportamenti alimentari scorretti (vedi sotto).
Cosa Mangiare
Per evitare l'enuresi notturna è consigliabile:
- Cenare circa 3 ore prima del sonno.
- Consumare porzioni di media entità, senza eccedere col volume totale del pasto, che dev'essere inferiore al pranzo.
- Prediligere alimenti naturalmente idratati, anche se non necessariamente secchi.
- Favorire l'assunzione di cibi che non sollecitano la ritenzione e la successiva produzione di urina; devono avere le seguenti caratteristiche:
- Poco sodio.
- Indice e carico glicemico di media entità.
- Assenza si molecole stimolanti e diuretiche.
Cosa NON Mangiare
Bisogna EVITARE:
- L'alimentazione a ridosso del sonno.
- Esagerare con le porzioni e la quantità totale.
- Alimenti liquidi: brodi, passati, tazze di latte, frullati ecc che aumentano la produzione di urina.
- Troppa frutta e verdura fresche che aumentano la produzione di urina.
- Alimenti molto salati: aumentano la sete e favoriscono l'escrezione renale a distanza di qualche ora.
- Prodotti zuccherati: aumentano la sete e favoriscono la ritenzione idrica subito dopo il pasto, che viene eliminata a distanza di poche ore.
- Prodotti diuretici: aumentano la filtrazione renale e l'accumulo notturno di urine.
- Bevande contenenti stimolanti: hanno anche un effetto diuretico.
- Bere più di un bicchiere d'acqua tra la cena e il sonno.
Cure e Rimedi naturali
Non esistono cure e rimedi naturali contro l'enuresi notturna primaria o idiopatica.
Cure Farmacologiche
I rimedi farmacologici contro l'enuresi notturna sono prevalentemente:
- Desmopressina: compensa la carenza di ormone vasopressina (ADH) responsabile della riduzione di filtrazione renale durante il sonno. Va assunta dal bambino (a partire dai 9 anni di età) poco prima del riposo notturno. La forma più comune è lo spray nasale. Gli unici effetti collaterali che si potrebbero presentare sono: irritazione nasale e occasionali mal di testa.
- Imipramina: sconsigliato per i bambini. Si tratta di un antidepressivo triciclico che agisce anche rilassando la vescica e aumentandone la capacità. Gli effetti collaterali sono diversi. Può dare dipendenza.
- Ossibutinina: è un anticolinergico anch'esso utile nel rilassamento muscolare della vescica. E' più adatto nell'enuresi diurna.
Prevenzione
La prevenzione dell'enuresi notturna consiste in:
- Se presenti, escludere o curare le cause primarie.
- Ridurre lo stress.
- Moderare la produzione di urina con la dieta e uno stile di vita appropriato.
- Urinare prima del sonno.
- Evitare la stipsi.
- Nel caso di un bambino, sensibilizzarlo ed educarlo.
- Eventualmente, svegliare il bambino una o due volte per notte o usare il pannolone.
Trattamenti medici
Non si conoscono trattamenti medici per l'enuresi notturna indipendente da cause primarie.
Se l'eziologia è emotiva, nei soggetti maturi possono essere utili vari sistemi di psicoterapia tra cui la programmazione neuro linguistica (PNL).