Rimedi Artrosi
Ultima modifica 26.05.2020
INDICE
  1. Cosa Fare
  2. Cosa NON Fare
  3. Cosa Mangiare
  4. Cosa NON Mangiare
  5. Cure e Rimedi Naturali
  6. Cure Farmacologiche
  7. Prevenzione
  8. Trattamenti Medici

Il materiale pubblicato ha lo scopo di permettere il rapido accesso a consigli, suggerimenti e rimedi di carattere generale che medici e libri di testo sono soliti dispensare per il trattamento dell'Artrosi; tali indicazioni non devono in alcun modo sostituirsi al parere del medico curante o di altri specialisti sanitari del settore che hanno in cura il paziente.

L'artrosi (osteoartrosi) è un'artropatia degenerativa.

Si tratta di una malattia articolare che causa la perdita progressiva delle parti anatomiche tipiche delle articolazioni.

Può colpire la colonna vertebrale, le anche, gli arti superiori e quelli inferiori.

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L'artrosi provoca il logorio della cartilagine articolare e il rimpiazzo del tessuto condroide con quello osseo. Provoca dolore e limitazione nei movimenti.

L'insorgenza dell'artrosi e la comparsa dei sintomi aumentano con l'età. E' identificabile (almeno in un distretto) nella maggior parte dei quarantenni e in quasi tutti i settantenni. L'incidenza maggiore si riscontra fra i 75-79 anni.

Si tratta della causa più importante di dolore e invalidità articolare tra gli italiani (oltre 4 milioni). I maschi ne soffrono di più entro i 45 anni e le femmine oltre. La prevalenza dell'artrosi progredisce con la vecchiaia.

Molti fattori di rischio per l'artrosi sono gli stessi dell'osteoporosi.

Cosa Fare

  • L'artrosi è una patologia fortemente correlata alla predisposizione genetica, ma anche lo stile di vita incide in maniera rilevante. Ciò significa che, consapevolmente ad una familiarità per questa malattia, è necessario adottare una serie di accorgimenti preventivi verso l'artrosi (vedi sotto Prevenzione).

ATTENZIONE! Vista la correlazione tra i fattori di rischio per artrosi e osteoporosi, potrebbe essere utile rispettare anche le linee guida contro quest'ultima malattia.

  • Trattandosi di una patologia irreversibile, è auspicabile che la diagnosi venga effettuata in maniera precoce. Chi soffre di dolori articolari deve rivolgersi subito al medico. Quest'ultimo prescriverà un'indagine immaginografica (di solito raggi X o Risonanza Magnetica o Tomografia Computerizzata) e i risultati verranno interpretati dal radiologo. Tuttavia è anche necessario rivolgersi a un ortopedico che:
    • Analizzerà la presenza o meno della patologia.
    • Effettuerà una diagnosi differenziale.
    • Prescriverà una cura.
  • NB. Una volta identificata l'artrosi (a causa dei sintomi o anche per ragioni casuali) è molto importante capire se si tratta di una forma primaria o secondaria.
  • Nei casi più lievi è utilie adottare una terapia conservativa, che permetta di ottimizzare la condizione articolare posticipando l'intervento chirurgico:
    • Attività motoria lieve: serve a mantenere l'escursione articolare, la lubrificazione, il trofismo muscolare e anche quello osseo (preventivo per l'osteoporosi).
    • Al bisogno, assunzione di antinfiammatori leggeri.
    • Assunzione di integratori per la cartilagine.
    • Applicazione di trattamenti medici con calore, ultrasuoni e fanghi.
    • Infiltrazioni di condroprotettori e acido ialuronico.
  • Nei casi più gravi invece, è necessario ottimizzare la qualità della vita in vista dell'intervento chirurgico:
    • Attività fisioterapica preventivo-conservativa: prevede la mobilitazione e alcuni esercizi motori necessari per preservare il tono muscolare.
    • Assunzione di farmaci antinfiammatori per via orale o raramente per iniezione.
    • Chirurgia o trapianto di cartilagine.
    • Fisioterapia e riabilitazione motoria funzionale.
  • Una volta installata la protesi è necessario mantenere una fitness muscolo-scheletrica adeguata nel corso della vita.

Cosa NON Fare

  • Non adottare alcun metodo di prevenzione, soprattutto consapevolmente a una tendenza familiare significativa.
  • Trascurare la sintomatologia e non rivolgersi al medico o non proseguire le indagini diagnostiche.
  • Non adottare la terapia conservativa o farlo in maniera errata:
    • Non praticare attività motoria.
    • Eccedere con l'attività motoria.
    • Non assumere integratori, praticare terapia col calore, fanghi o ultrasuoni.
    • Non effettuare le infiltrazioni di condroprotettori e acido ialuronico.
  • Non assumere farmaci antinfiammatori.
  • Rifiutare l'intervento chirurgico.
  • Non praticare fisioterapia prima e dopo l'intervento chirurgico.
  • Non mantenere una funzionalità motoria adeguata nel corso della vita.

Cosa Mangiare

Cosa NON Mangiare

Cure e Rimedi Naturali

Cure Farmacologiche

Sono di tipo antinfiammatorio, antidolorifico e specifico per la conservazione della cartilagine.

Prevenzione

  • Mantenere l'equilibrio nutrizionale: consente di prevenire il sovrappeso e il sovraccarico funzionale sulle articolazioni sofferenti. Inoltre garantisce l'apporto di nutrienti fondamentali alla sintesi di cartilagine e liquido sinoviale. Alcune indicazioni sono le stesse citate nella Dieta per l'Osteoporosi.
  • Prevenire il sovrappeso o dimagrire in caso di obesità (limitare il sovraccarico funzionale cronico).
  • Seguire uno stile di vita attivo e praticare attività motoria: consente di prevenire il sovrappeso, rinforza i muscoli e riduce di conseguenza il sovraccarico funzionale nel lungo termine. Inoltre migliora la lubrificazione dell'articolazione e ne conserva la mobilità.
  • Non eccedere con lo sport agonistico; il volume e l'intensità di allenamento possono infiammare, consumare o peggiorare le sofferenze articolari (limitare il sovraccarico funzionale cronico).
  • Conoscere eventuali deformità congenite o acquisite per limitarne la degenerazione.
  • Per quanto possibile, evitare i traumi articolari.
  • Evitare i processi infettivi sistemici o articolari.
  • Curare o prevenire o contenere i processi infiammatori.
  • Se necessario, adottare delle correzioni ortopediche.
  • Se necessario, adottare trattamenti medici ai primi segni di artrosi.

Trattamenti Medici

  • Correzioni ortopediche: sono di tipo preventivo.
  • Applicazione di calore: serve ad alleviare i sintomi dell'artrosi. I metodi sono: termofori, bagni di paraffina, esercizi in piscina riscaldata.
  • Tecarterapia: è un metodo terapeutico che sfrutta un condensatore elettrico per curare gli infortuni muscolo articolari. Il meccanismo della tecarterapia si basa sul ripristino della carica elettrica nelle cellule lesionate per far sì che si rigenerino più rapidamente.
  • Ultrasuoni: questo sistema sfrutta le onde acustiche ad alta frequenza. E' molto utile come antinfiammatorio, stimolante del riassorbimento edematoso e per sciogliere le aderenze che si formano durante la guarigione. Produce calore e aumenta la permeabilità delle membrane cellulari.
  • Infiltrazioni: le iniezioni di acido ialuronico e condroprotettori possono contribuire a preservare l'articolazione interessata, in modo da posticipare il più possibile un eventuale intervento chirurgico. Non tutte le articolazioni si prestano a questo genere di trattamento. Inoltre, quando la cartilagine è totalmente necrotizzata non esercitano più un ruolo determinante.
  • Trapianto di cartilagine e condrociti: può essere effettuato con diverse tecniche chirurgiche:
    • Impianto di pericondrio o di periostio: sono membrane che rivestono la cartilagine.
    • Mosaicoplastica o innesto osteocondrale: impiega cilindri di tessuto osteocondrale prelevati dall'articolazione dello stesso paziente e innestati a pressione nel difetto cartilagineo.
    • Trapianto di condrociti autologhi: si prelevano le cellule cartilaginee dal paziente e tramite tecniche biotecnologiche si coltivano in laboratorio per 2-4 settimane. A questo punto si ripulisce la lesione e si riveste di periostio lasciando un piccolo foro attraverso il quale verranno poi iniettate le cellule coltivate.
  • Chirurgia: è essenziale quando il dolore diventa invalidante. In passato si tendeva a farne ricorso più tardi possibile; oggi si riconosce la priorità del mantenimento funzionale. Soprattutto nei soggetti maturi o in terza età, rimanere allettati compromette significativamente la capacità funzionale e allunga molto il recupero dopo un intervento. Può includere solo l'inserimento di una piastra in titanio o ceramica per rivestire l'articolazione o prevedere la rimozione e la sostituzione di capi articolari interi. Oggi, il paziente trapiantato è in grado di muovere l'articolazione dopo un giorno dall'operazione. E' meno utilizzata per la colonna vertebrale.
  • Fisioterapia: utile sia prima che dopo l'intervento chirurgico. Ottimizza il recupero funzionale.

Autore

Riccardo Borgacci

Riccardo Borgacci

Dietista e Scienziato Motorio
Laureato in Scienze motorie e in Dietistica, esercita in libera professione attività di tipo ambulatoriale come dietista e personal trainer