Burn energy drink: composizione ed effetti sull'organismo

Ultima modifica 24.11.2022
INDICE
  1. Ingredienti della Burn
  2. Valori Nutrizionali Burn Energy Drink
  3. Taurina: cos'è e a cosa serve
  4. Glucoronolattone: cos'è e a cosa serve
  5. Caffeina
  6. Inositolo: cos'è e a cosa serve
  7. Niacina: cos'è e a cosa serve
  8. Acido pantotenico: cos'è e a cosa serve
  9. Vitamina B6: cos' è e a cosa serve
  10. Vitamina B12: cos'è e a cosa serve
  11. Effetti benefici della Burn
  12. Controindicazioni

Ingredienti della Burn

Acqua, zucchero, acidificante Acido Citrico, anidride carbonica. Taurina (0.4%), Glucoronolattone (0.24%), caffeina. Correttori di acidità: citrato trisodico. Aromi, coloranti: E150d e E129 Conservantesorbato di potassioInositolo (0.012%). Niacina. Antiossidante: acido ascorbico. Acido pantotenico, estratto di guaranà, Vitamina B6 e Vitamina B12.

Burn Energy Drink

Valori Nutrizionali Burn Energy Drink

per 100 ml e per lattina da 250 ml

Quantità

100 ml

250 ml

Calorie Kcal 61 Kcal 152
Grassi

0 gr

0 gr

Carboidrati

14.4 gr

36 gr

Proteine 0 gr 0 gr
Fibre 0 gr 0 gr
Taurina

400 mg

1000 mg

Glucoronolattone

240 mg

600 mg

Caffeina 32 mg 80 mg
Inositolo

12 mg

30 mg

Niacina 6 mg 15 mg

Acido Pantotenico

1.7 mg 4.25 mg

Vitamina B6

0.7 mg

1.75 mg

Vitamina B12

0.3 mcg 0.75 mcg
Per approfondire: Energy drink: cosa sono, a cosa servono e quali i migliori

Taurina: cos'è e a cosa serve

Particolarmente concentrata in alcuni tessuti, come il cuore ed il muscolo scheletrico, rientra in numerose funzioni biologiche, che fanno dei circa 400 mg sintetizzati dal nostro organismo una quantità limitata, che deve quindi essere integrata attraverso alimenti comuni come la carne, il pesce, le uova ed il latte. Carente generalmente nei vegani, la taurina rientra in numerose funzioni biologiche:

  •  Sintesi dei Sali biliari;
  • Azione antiossidante;
  • Mantenimento dell'omeostasi idrosalina cellulare;
  • Protezione cellulare e tissutale (prevalentemente a livello cardiaco);
  • Azione detossificante;
  • Modulazione della risposta immunitaria

Nella pratica sportiva la taurina si è dimostrata particolarmente efficace nel ridurre i markers di danno ossidativo, proteggendo le strutture muscolari dall'insulto indotto dall'attività fisica intensa. Questi effetti sono stati descritti per dosaggi compresi tra 1.5 e 3 grammi al giorno.

Glucoronolattone: cos'è e a cosa serve

Si tratta di uno zucchero prodotto a livello epatico durante il metabolismo glucidico. Può essere introdotto tramite la dieta (molto presente nei frutti a grappolo, nelle mele, nelle arance e nelle crucifere), quindi ossidato a livello epatico in acido glucarico ed altri metaboliti, principalmente responsabili della sua funzione biologica:

  1. Detossificante: garantisce i processi di detossificazione epatica mediate glucoronazione;
  2. Possibile azione citoprotettiva ed antitumorale (ancora in fase sperimentale).

Gli unici studi presenti in letteratura riguardanti la supplementazione con questo prodotto, sono quelli in cui si valuta l'efficacia delle varie bevande energetiche. Questo non ci permette di trarre conclusioni certe, relativamente all'efficacia ergogenica o cognitiva di questo composto.

Caffeina

la caffeina è una sostanza appartenente al genere delle metilxantine, comunemente introdotta nell'alimentazione quotidiana attraverso il caffè (una tazzina ne contiene intorno ai 100 mg). Una volta ingerita, viene rapidamente assorbita con un picco plasmatico intorno ai 120' e con un'emivita molto rapida, variabile dalle 2 alle 4 ore. Rapidamente distribuita ai vari tessuti e metabolizzata a livello epatico in varie dimetilxantine, la caffeina è in grado di:

  1. Stimolare la lipolisi, aumentando la concentrazione ematica di acidi grassi;
  2. Mediare la vasodilatazione a livello muscolare;
  3. Rilasciare la muscolatura bronchiale e facilitare la respirazione;
  4. Migliorare le capacità cognitive e lo stato di vigilanza;
  5. Aumentare la diuresi;
  6. Ridurre la sensazione di dolore, limitando l'attivazione dei nocicettori;

A questi effetti, mediati principalmente dai metaboliti della caffeina, si aggiunge il più importante, dato dallo stimolo sul rilascio di adrenalina e conseguente aumento del battito cardiaco, vasodilatazione a livello muscolare e degli organi vitali, aumento di secondi messaggeri come l'AMPc e attivazione di cascate di segnali intracellulari necessari al corretto funzionamento cellulare.
Nella pratica sportiva l'utilizzo di caffeina si è dimostrato efficace nel:

  1.  Migliorare la prestazione in termini di resistenza e forza. Tale capacità è dovuta sicuramente al risparmio del glicogeno muscolare in favore dell'ossidazione lipidica, all'effetto vasodilatatorio muscolare e probabilmente ad un miglior afflusso di calcio nel muscolo scheletrico, con conseguente contrazione facilitata;
  2. Ridurre la sensazione di fatica: grazie al miglioramento del metabolismo ossidativo da un lato e all'effetto analgesico dall'altro.

La caffeina viene quindi utilizzata prevalentemente per il suo effetto ergogenico, che si è rivelato utile sia per gli sport di endurance che per quelli puramente di forza.

La dose massima sicura utilizzata negli studi è di 300 mg, oltre i quali si registrano tremoriansiatachicardia, insonnia ed eccitazione. L'uso prolungato, invece, rappresenta un importante fattore di rischio per le patologie del tratto gastro intestinale, cardiovascolare e nervoso (emicrania).

Inositolo: cos'è e a cosa serve

Definito una vitamina da alcuni studiosi, l'inositolo è in parte sintetizzato a livello epatico, partendo dal glucosio, e in parte assunto dalla dieta attraverso i cereali, soprattutto quelli integrali, il lievito di birra, alcuni frutti e le  carni. Nella maggior parte dei casi lo si ritrova sotto forma di fosfatidil inositolo, un fosfolipide di membrana molto importante nella regolazione del segnale intracellulare. Infatti, ad opera dell'enzima fosfolipasi C, può essere scisso in due importantissimi secondi messaggeri, tra i quali il fosfatidil insositolo trifosfato, e regolare a valle l'attivazione di numerosi enzimi e fattori di trascrizione coinvolti nella regolazione della funzionalità cellulare. Aldilà di tale ruolo biologico, l'inositolo viene generalmente utilizzato per la sua funzione epatoprotettiva ed anticolesterolemica. Recenti evidenze stanno anche valutando l'azione dell'inositolo sul sistema nervoso centrale, con potenziali applicazioni terapeutiche nelle patologie depressive e nei disturbi neurologici.

Niacina: cos'è e a cosa serve

vitamina nota anche con il nome di vitamina PP o vitamina B3; è presente nei vegetali (prevalentemente cerali integrali), sotto forma di acido nicotinico, e negli animali (carni), sotto forma di  nicotinammide. In parte viene anche sintetizzata a livello epatico partendo dall'aminoacido triptofano.

Questa vitamina rientra nella costituzione di NAD e NADP, due importantissimi accettori di elettroni, coinvolti in numerosissime reazioni metaboliche.

  1. Reazioni di ossido-riduzione, centrali nel metabolismo in quanto coinvolte sia nelle reazioni cataboliche (necessarie ad ottenere energia) che in quelle anaboliche (necessarie alla costituzione di nuovi elementi;
  2. Reazioni non redox: importanti nel regolare la crescita, la differenziazione e la funzionalità cellulare.

La niacina sembra inoltre coinvolta nella protezione delle beta cellule pancreatiche nel diabete di tipo I, nel miglioramento del profilo lipidemico e nella protezione dalle patologie cardiovascolari.

Carenze di queste vitamine, molto rare, originano una condizione patologica nota come pellagra, caratterizzata da dermatite, disturbi psichici e cognitivi.

Per un uomo in età adulta, i LARN consigliano un'assunzione di circa 20mg/die, considerando che dosi superiori ai 3000mg possono originare una classica sintomatologia gastrointestinale accompagnata anche da epatotossicità.

Acido pantotenico: cos'è e a cosa serve

 anch'esso classificato tra le vitamine del gruppo B, viene comunemente denominato vitamina B5, ed utilizzato nei vari integratori sotto forma di un sale stabile (calcio pantontenato). Insieme all'aminoacido cisteina e all'ATP, rientra nella sintesi del Coenzima A,  molecola chiave del metabolismo, coinvolta nelle:

  1. Reazioni cataboliche, necessarie ad ottenere energia dai cibi;
  2. Reazioni di sintesi di acidi grassicolesterolo ed ormoni steroidei;
  3. Reazioni di sintesi di neurotrasmettitori;
  4. Reazioni metaboliche di farmaci e tossine

La dose giornaliera raccomandata va dai 4 ai 7 mg; tuttavia, data la presenza di questa vitamina in molti alimenti (prevalentemente cereali integrali e carni), si riscontrano carenze solo in gravi casi di malnutrizione. Non sono noti casi di tossicità, seppur a dosi molto elevate (10/20 gr al giorno), si sono registrate profuse diarree.

Vitamina B6: cos' è e a cosa serve

Nota anche come piridossina, è un derivato piridinico introdotto prevalentemente tramite le carni, assorbito a livello del digiuno  dopo idrolisi ATP dipendente e trasportato al fegato legato all'albumina. Qui, la piridossina viene trasformata in piridosammina e poi in piridossale e successivamente fosforilata, con conseguente attivazione e stoccaggio. Dal fegato viene poi veicolata ai vari tessuti  dove può espletare il proprio ruolo biologico; come cofattore:

  1. Incrementa i livelli di glucosio ematico: favorisce infatti glicogenolisi e gluconeogenesi;
  2. Favorisce la sintesi di neurotrasmettitori come serotoninadopaminanorepinefrina, GABA.
  3. Guida la sintesi del gruppo EME, necessario all'emoglobina per legare l'ossigeno;
  4. Permette la sintesi di Niacina, partendo da triptofano;
  5. Modula l'azione ormonale;

Viene utilizzata nel trattamento di numerose patologie, con particolare importanza per quelle neurodegenerative, cardiovascolari e nei disordini immunitari.
Il suo fabbisogno giornaliero è attestato intorno a 1 / 1.5 mg, ma anche in questo caso le situazioni di carenza sono molto rare.

Vitamina B12: cos'è e a cosa serve

Nota anche come cobalamina, è presente in numerose forme, anche se quelle biologicamente attive nell'organismo umano solo la  metilcobalamina e la 5 deossi deanosinl cobalamina. Tra tutte, è l'unica vitamina a contenere uno ione metallico (il COBALTO) nella sua struttura.

Rappresenta il cofattore enzimatico per due enzimi:

  1. la metionin sintasi: mediatrice della reazione di detossificazione da omocisteina, importante quindi nella prevenzione dei rischi cardiovascolari;
  2. la metilmalonil-CoA mutasi : importante nel metabolismo energetico da grassi e proteine ed anche coinvolta nella sintesi dell'EMOGLOBINA.

deficit di vitamina B12 sono abbastanza evidenti nella popolazione anziana oltre i 60 anni, con conseguente incremento dei livelli di omocisteina, insorgenza di quadri anemici (anemia perniciosa) e disturbi gastrointestinali e neurologici.

Il fabbisogno giornaliero per la popolazione italiana è stimato intorno ai 20 mcg, che però dovrebbero aumentare nella popolazione over 60.

La diffusione degli stati carenziali è determinata da meccanismi di assorbimento molto complessi, che prevedono la presenza del fattore intrinseco (prodotto a livello gastrico), specifici recettori intestinali e trasportatori plasmatici.

Effetti benefici della Burn

Attialmente, in letteratura non sono presenti studi specifici che abbiano utilizzato la bevanda in questione. Tuttavia, data la composizione pressoché sovrapponibile, anche nei dosaggi, a quella della Red Bull (Burn Energy drink è infatti nata con la speranza, da parte della Coca-cola, di occupare il mercato delle bevande energetiche in mano all'austriaca Red Bull GmbH), è possibile ipotizzare i medesimi effetti registrati per la più nota bevanda analcolica energetica.

Tra gli effetti dimostrati di Burn Energy Drink si possono menzionare:

  • miglioramento della prestazione atletica aerobica;
  • aumento delle capacità resistive;
  • Miglioramento delle funzionalità cardiovascolari;
  • Riduzione della sensazione di fatica, e aumento della soglia di tolleranza al dolore;
  • Miglioramento della soglia di attenzione e di vigilanza:

Nessun miglioramento si è invece registrato per:

La bevanda Burn Energy Drink è sconsigliata ai ragazzi con età inferiore ai  16 anni, alle donne in gravidanza ed ai soggetti intolleranti alla caffeina.

Controindicazioni

Si consiglia di limitare il consumo di Burn Energy Drink al di sotto dei 16 anni, in gravidanzaallattamento, in presenza di diabete mellitoipertensione, nervosismoipertiroidismo, insonnia, alto rischio cardiovascolare e disidratazione (Burn Energy Drink non è una bevanda reidratante ma favorisce la perdita di liquidi per il contenuto in caffeina).

L'eccessivo consumo di Burn Energy Drink è controindicato anche agli atleti per il rischio di positività alla caffeina; tale rischio si fa concreto quando i livelli di assunzione superano i 200 mg nelle tre ore precedenti la competizione.