Sviluppo delle Allergie Alimentari: Ruolo di Età e Ambiente

Ultima modifica 14.04.2020

Età

Importanza dell'età nelle allergie alimentari

Quello che è considerato patologico in età adulta (scarsa funzionalità dei sistemi enzimatici e ridotta risposta immunitaria) è estremamente comune nel periodo neonatale. Quando nasce, infatti, il sistema immunitario del bambino è ancora incompleto.

Allergia alimentare bambinoUno svezzamento troppo precoce può quindi determinare l'insorgenza di allergie alimentari, innanzitutto perché la funzionalità enzimatica non è completa (alcune proteine non vengono perfettamente digerite) ed in secondo luogo perché la mucosa intestinale non è ancora pienamente efficiente (può lasciarsi attraversare dagli antigeni alimentari); analogo discorso per il sistema immunitario. Non è quindi un caso che la maggior parte delle allergie si verifichi nel primo periodo di vita (in età pediatrica l'allergia alimentare più comune si sviluppa nei confronti del latte vaccino). Fortunatamente, entro i 3 anni, si assiste ad una regressione nel 44-87 % dei casi, con conseguente desensibilizzazione dell'organismo. Viceversa, quanto più tardivamente compare l'allergia è tanto minore è la probabilità di una sua regressione spontanea.

Fattori Ambientali

Quali sono i fattori ambientali che influiscono sulle allergie alimentari?

L'incidenza delle allergie alimentari è in continua crescita, soprattutto nei Paesi industrializzati. La colpa viene spesso data a vari fattori ambientali anche se non tutti si sono dimostrati effettivamente implicati

Fattori ambientali NON coinvolti

Contrariamente a quanto inizialmente ipotizzato, NON sono fattori ambientali coinvolti nel meccanismo delle allergie alimentari:

Studi scientifici hanno confermato che questi fattori non hanno nessun ruolo nello sviluppo di patologie allergiche e, anche se possono aumentare la sintesi di istamina endogena e rendere la sintomatologia più evidente, non possono essere considerati causa dell'aumentata incidenza delle patologie di natura allergica.

Fattori ambientali effettivamente coinvolti

  • Troppa igiene e famiglie piccole: I principali fattori implicati in questo preoccupante fenomeno andrebbero invece ricercati nell'eccessiva igiene e nella ridotta numerosità famigliare. Si è infatti osservato che bambini di famiglie poco numerose hanno una maggiore probabilità di sviluppare allergie rispetto a quelli che abitano in famiglie allargate.
  • PIL: Altro aspetto interessante, è che la percentuale di allergie nei Paesi industrializzati è proporzionale al PIL: più il Paese è ricco e maggiore è la percentuale di abitanti allergici. La medesima relazione vale anche all'interno del singolo nucleo famigliare, dove l'incidenza delle allergie è direttamente proporzionale al livello socio economico.
  • Vaccini: se l'utilizzo di vaccini, disinfettanti ed antibiotici ci preserva da numerose malattie, dall'altro, quando vengono usati in modo maniacale, sottraggono stimoli al sistema immunitario che, non venendo a contatto con i suoi nemici naturali, per non annoiarsi troppo devia la sua attenzione verso gli allergeni di origine alimentare. Studi farmacologici hanno evidenziato che in condizioni normali i linfociti T producono interferone gamma, che a sua volta stimola la produzione di anticorpi antibatterici ed antivirali o cellule natural killer. In ambienti in cui predomina l'eccesso di igiene si ha invece una maggiore produzione di immunoglobuline E, cioè di quegli anticorpi direttamente responsabili delle allergie alimentari.

La spiegazione andrebbe quindi ricercata soprattutto nell'eccessivo livello di igiene rispetto al passato, inteso come ridotta esposizione ad antigeni.

Quali fattori possono interferire con i sintomi delle allergie alimentari?

Esistono poi degli altri fattori, alimentari e non, che possono interferire con la severità dei sintomi associati alle manifestazioni allergiche.

Freddo e istamina

Alcune allergie alimentari si fanno più gravi nel periodo invernale perché il freddo stimola la produzione di istamina che, sommandosi a quella liberata durante la reazioni allergiche, determina sintomatologie più evidenti.

Numero di allergeni

In presenza di allergia nei confronti di più antigeni, la manifestazione allergica si fa più intensa quando più allergeni sono presenti contemporaneamente.


In un recente studio è stato osservato che l'incidenza di malattie atopiche e malattie autoimmuni nei paesi ricchi è proporzionale al PIL (Prodotto Interno Lordo) e all'interno di questi paesi è proporzionale al livello socio-economico della famiglia.
L'aumento delle allergie sarebbe da imputare ad una ridotta esposizione cronica ad agenti infettivi nei primi anni di vita, questo:

  • grazie all'uso di antibiotici
  • grazie ai vaccini
  • per le migliori condizioni igieniche
  • perché i cibi sono meno contaminati da microrganismi
  • perché l'acqua che beviamo è praticamente sterile

Quando il sistema immunitario non incontra i "nemici naturali" devia la sua attenzione verso altre molecole esogene. In condizioni normali, i linfociti T producono interferone-gamma che stimola la produzione di anticorpi antibatterici ed antivirali e cellule killer. In ambienti in cui predomina l'eccesso di igiene il sistema immunitario produce interleuchina (IL4) che a sua volta induce la produzione di anticorpi IgE.



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Autore

Riccardo Borgacci

Riccardo Borgacci

Dietista e Scienziato Motorio
Laureato in Scienze motorie e in Dietistica, esercita in libera professione attività di tipo ambulatoriale come dietista e personal trainer