Lussazione di Spalla: Cause, Sintomi e Cura

Lussazione di Spalla: Cause, Sintomi e Cura
Ultima modifica 30.09.2021
INDICE
  1. Generalità
  2. Cos'è
  3. Cause
  4. Sintomi e Complicazioni
  5. Diagnosi
  6. Terapia
  7. Prognosi e Recupero

Generalità

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La lussazione di spalla è un infortunio acuto a carico dell'articolazione gleno-omerale, che consiste nella perdita permanente del rapporto anatomico tra la testa dell'omero e la cavità glenoidea.
Risultato quasi sempre di un trauma, la lussazione di spalla è classificata, a seconda della dinamica di infortunio, in: anteriore (se la testa dell'omero sguscia in avanti), posteriore (se la testa dell'omero fuoriesce all'indietro) o inferiore (se la testa dell'omero scivola verso il basso).
A caratterizzare l'evento di lussazione di spalla sono: la presenza di una deformità anatomica a livello della zona infortunata, forte dolore, grave limitazione della mobilità articolare e gonfiore; se l'infortunio ha coinvolto anche i nervi, alla sintomatologia suddetta si aggiunge anche un senso di intorpidimento lungo l'arto superiore.
Per una diagnosi accurata di lussazione di spalla sono fondamentali le indagini cliniche (esame obiettivi e anamnesi) e la diagnostica per immagini (radiografia della spalla e risonanza magnetica).
Il trattamento della lussazione di spalla prevede, innanzitutto, la cosiddetta manovra di riduzione, tramite cui l'ortopedico ripristina la normale anatomia articolare; dopodiché, prosegue con un periodo di immobilizzazione di alcune settimane; infine, a seconda della gravità dei danni articolari, si conclude con un programma ragionato di riabilitazione o con l'intervento chirurgico.

Cos'è

Lussazione di Spalla: Cosa s’intende?

La lussazione della spalla è un infortunio articolare che interessa l'articolazione gleno-omerale e che consiste nella perdita permanente del rapporto anatomico tra le superfici articolari, testa dell'omero e cavità glenoidea.

In occasione di una lussazione di spalla, infatti, la testa dell'omero sguscia permanentemente al di fuori della cavità glenoidea, interrompendo in questo modo il fisiologico rapporto anatomico esistente tra le due superfici articolari.

A distinguere la lussazione di spalla dalla sublussazione è la persistenza della prima condizione: nella sublussazione, la testa dell'omero ritorna nella sua posizione fisiologica; nella lussazione di spalla, invece, la perdita di contatto tra le superfici articolari è definitiva, tanto che serve una specifica manovra medica finalizzata al ripristino della normale anatomia articolare (la cosiddetta manovra di riduzione).

Per approfondire: Sublussazione di Spalla: Cause, Sintomi e Terapia

Com’è Fatta l’Articolazione Gleno-Omerale: un breve ripasso

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Per comprendere al meglio il fenomeno della lussazione di spalla, è bene conoscere a grandi linee l'anatomia dell'articolazione gleno-omerale; ecco quindi che è utile ripassare brevemente questo importante giunto articolare.

Conosciuta anche come articolazione scapolo-omerale, l'articolazione gleno-omerale è la diartrosi a sfera (o enartrosi) che, grazie all'interazione tra la testa dell'omero e la cavità glenoidea della scapola, congiunge il braccio (e tutto l'arto superiore) al tronco (la scapola si appoggia sull'angolo superiore-laterale della porzione posteriore del tronco).

La testa dell'omero e la cavità glenoidea della scapola sono le due superfici articolari; la prima è sferica, mentre la seconda, come suggerisce il nome, è concava, pronta ad accogliere la testa omerale.
In realtà, il rapporto tra le due superfici articolari non è così saldo: la testa dell'omero è molto più grande della cavità glenoidea, il che, da un lato, conferisce grande mobilità all'articolazione, ma, dall'altro, ne riduce la stabilità generale.

Completano l'anatomia dell'articolazione, supportando tra l'altro il rapporto tra le superfici articolari, elementi come la capsula articolare, il cercine glenoideo, i legamenti gleno-omerali, i legamenti coraco-omerale, omerale trasverso e coraco-acromiale, i muscoli della cuffia dei rotatori e il tendine del capo lungo del bicipite brachiale.

Occorre infine segnalare che l'articolazione gleno-omerale dispone anche di una serie di borse sinoviali, che riducono attriti e sfregamenti tra le varie componenti articolari.

Per approfondire: Articolazione Gleno-Omerale: Anatomia e Movimenti

Cause

Lussazione di Spalla: Quali sono le Cause?

L'anatomia della stessa articolazione gleno-omerale gioca a suo sfavore, favorendo il fenomeno della lussazione e della sublussazione: peccando di stabilità (in favore di una maggiore mobilità), infatti, l'articolazione è maggiormente suscettibile ad alterazioni del rapporto anatomico tra testa dell'omero e cavità glenoidea.

Senza dubbio, i traumi si collocano in cima alle cause di lussazione di spalla: colpi violenti, che forzano l'omero al di fuori della glena della scapola, possono interrompere abbastanza facilmente l'interazione fisiologica tra le due superfici articolari.

La lussazione di spalla, tuttavia, riconosce anche altri fattori causali: è infatti possibile un'associazione con condizioni quali l'epilessia tonico-clonico e con trattamenti quali la terapia elettroconvulsivante (il cosiddetto elettroshock).

Tipi di Lussazione di Spalla

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Esistono tre tipi di lussazione:

  • Anteriore, la più comune (fino al 93-95% dei casi);
  • Posteriore (2-5% dei casi);
  • Inferiore, la meno comune in assoluto.

Com'è facilmente intuibile, il parametro di distinzione è la direzione in cui la testa dell'omero sguscia fuori dalla cavità glenoidea: nella lussazione anteriore, la testa omerale fuoriesce in avanti; nella lussazione posteriore, fuoriesce all'indietro; infine, nella lussazione inferiore, sguscia verso il basso.

Per quanto concerne gli infortuni di natura traumatica (in assoluto i più frequenti, quindi anche quelli di maggiore interesse), a determinare la direzione di fuoriuscita della testa dell'omero è la dinamica del trauma a carico della spalla.

I prossimi paragrafi approfondiranno tale dinamica.

Lussazione Anteriore di Spalla: Come si verifica?

Le classiche situazioni traumatiche in cui si può osservare una lussazione anteriore di spalla sono due:

  • Quando, durante un movimento di abduzione e rotazione esterna (extrarotazione) del braccio, una forza esterna spinge, facendo leva, sulla porzione posteriore della spalla.
  • Quando, durante una caduta sul sedere, il soggetto impatta sul terreno con il braccio in estensione (cioè puntato all'indietro), così che la testa dell'omero subisca una spinta in avanti.

La prima dinamica d'infortunio si può osservare in una grande varietà di sport, da quelli di contatto come la lotta olimpica a quelli come la pallavolo (durante il movimento della schiacciata il braccio è abdotto ed extraruotato) o il weightlifting (è pericolosa la perdita di controllo all'indietro del bilanciere portato sopra la testa).

Lussazione Posteriore di Spalla: Come si verifica?

Le dinamiche d'infortunio traumatico che più spesso caratterizzano il verificarsi di una lussazione posteriore di spalla sono:

  • Trauma diretto anteriore alla spalla;
  • Caduta in avanti su braccio teso e in flessione;
  • Adduzione forzata con braccio in rotazione interna (o intrarotazione) e in flessione.

Lo sapevi che…

La lussazione e la sublussazione posteriore di spalla sono due possibili complicanze dell'epilessia tonico-clonica e della terapia elettroconvulsivante.

Lussazione Inferiore di Spalla: Come si verifica?

I meccanismi traumatici che più di frequente determinano una lussazione inferiore di spalla sono due:

  • L'improvvisa e forzata iperabduzione del braccio;
  • Una forza diretta, che proviene dall'alto, su un braccio abdotto, con gomito esteso e avambraccio pronato.

Lussazione di Spalla: i Fattori di Rischio

Ad aumentare il rischio di lussazione di spalla sono senza dubbio:

  • La pratica di sport di contatto, quali la lotta olimpica, ma anche il rugby o il football americano;
  • Lo svolgimento di sport e attività lavorative overhead, ossia che prevedono il sollevamento ripetuto del braccio sopra la testa, con l'omero in extrarotazione.

Sintomi e Complicazioni

Come si manifesta una Lussazione di Spalla: i Sintomi

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La fuoriuscita della testa dell'omero dalla cavità glenoidea può causare danni alle componenti articolari, sia che si tratti delle strutture attive che di quelle passive: possono infatti risentire di questo evento strutture come le superfici articolari stesse, il cercine glenoideo, i legamenti gleno-omerali, la capsula articolare, i tendini della cuffia dei rotatori, il tendine del capo del bicipite brachiale e/o la borsa subacromiale.

Con la lussazione di spalla, inoltre, possono danneggiarsi anche i fasci nervosi (nervi) che transitano nei pressi dell'articolazione gleno-omerale, come per esempio il nervo ascellare e le fibre del plesso brachiale, e i vasi sanguigni della medesima area (es: arteria ascellare).

Ecco quindi che, alla luce delle possibili conseguenze di una lussazione di spalla, la vittima di tale infortunio può lamentare:

  • Dolore alla spalla, specie durante i movimenti dell'articolazione;
  • Forte limitazione della mobilità articolare (i movimenti generalmente compromessi sono l'abduzione, il sollevamento del braccio sopra la testa e la rotazione esterna);
  • Gonfiore locale;
  • Rumori articolari (che prima erano assenti);
  • Intorpidimento lungo il braccio, l'avambraccio, fino alla mano.

La lussazione di spalla altera l'anatomia dell'articolazione gleno-omerale; tale alterazione, soprattutto nelle lussazioni anteriori, è visibile a occhio nudo: la spalla, infatti, presenta una deformazione in cui risalta l'acromion della scapola, mentre la testa dell'omero non è palpabile nella sua solita posizione.

La lussazione di spalla tende a produrre un danno più o meno esteso alle strutture contenitive che si occupano di favorire il rapporto anatomico tra testa dell'omero e cavità glenoidea.
L'entità del danno dipende dalla dinamica di infortunio e dalla direzione della stessa lussazione.

Lussazione Anteriore di Spalla: come si presenta la Spalla

Per approfondire ulteriormente i tema relativi alla sintomatologia, nelle successive tre sezioni l'articolo descriverà come si presenta la spalla nei pazienti con lussazione.

Nelle lussazioni anteriori di spalla,

  • Il braccio scende, assumendo un atteggiamento di abduzione e rotazione esterna;
  • Il deltoide perde il normale contorno e l'acromion risulta prominente;
  • La testa dell'omero è palpabile anteriormente, in una posizione diversa da quella fisiologica;
  • Tutti i movimenti della spalla sono limitati (talvolta addirittura impossibili) e dolorosi;
  • Presenza palpabile al di sotto del processo coracoideo della scapola e nei pressi dell'ascella.

Lussazione Posteriore di Spalla: come si presenta la Spalla

Passando quindi alle lussazioni posteriori di spalla, in queste circostanze si osserva tipicamente che:

  • Il braccio tende all'abduzione e a un atteggiamento di rotazione interna;
  • Il deltoide potrebbe aver perso il suo normale contorno, ma potrebbe anche mantenerlo (ciò rappresenta un motivo per il quale la lussazione posteriore di spalla è meno evidente di quella anteriore);
  • La testa dell'omero potrebbe creare una prominenza posteriore, dietro la spalla;
  • Lesione del sottoscapolare che emerge tipicamente tramite i test diagnostici specifici.

Lussazione Inferiore di Spalla: come si presenta la Spalla

Infine, nelle lussazioni inferiori di spalla,

  • Il braccio è trattenuto sopra la testa (abdotto a quasi 180°), di solito con l'avambraccio appoggiato al capo;
  • La testa dell'omero è palpabile a livello dell'ascella;
  • La capsula articolare è lesionata.

Lussazione di Spalla e Patologie associate

In occasione di una lussazione di spalla possono verificarsi:

  • Lesioni od erosioni del cercine glenoideo. Sedi tipiche di lesione sono la porzione superiore (lesione SLAP o SLAP lesion), quella infero-anteriore (lesione di Bankart) e quella infero-posteriore (lesione di Bankart inversa).
  • Lesioni dei tendini della cuffia dei rotatori e/o del tendine del capo lungo del bicipite brachiale.
  • Lesioni dei legamenti gleno-omerali.
  • Lesioni della capsula articolare.
  • Danni alle strutture nervose (nervi) e/o vascolari transitanti per la zona della spalla e del braccio.
  • Fratture ossee alla testa del femore (frattura di Hill-Sachs, frattura di Hill-Sachs inversa) e/o alla cavità glenoidea (lesione ossea di Bankart).

Lussazione e Instabilità di Spalla

La manovra di riduzione praticata dopo una lussazione di spalla ripristina la normale anatomia dell'articolazione gleno-omerale.

Spesso, tuttavia, i pazienti che hanno subìto questo infortunio avvertono, anche dopo la manovra di riduzione, la strana sensazione di spalla che esce durante i movimenti dell'articolazione; questa condizione è quella che gli esperti di traumatologia e ortopedia definiscono con il termine di instabilità di spalla.

Dovuta fondamentalmente ai danni che la lussazione può aver provocato alle strutture contenitive (cercine glenoideo, legamenti, tendini della cuffia, tendine del capo lungo del bicipite brachiale, capsula articolare), l'instabilità di spalla rappresenta un fattore favorente il ripetersi dell'infortunio articolare (recidiva): una spalla instabile, infatti, è più a rischio di fenomeni di lussazione o sublussazione.

Diagnosi

Come Riconoscere una Lussazione di Spalla: la Diagnosi

La diagnosi di lussazione di spalla, specie quando si tratta del tipo anteriore, è abbastanza semplice: spesso, infatti, è sufficiente l'esame obiettivo basato sull'osservazione dell'area dolorosa (che presenta una deformità caratteristica) e sulla sua palpazione (testa dell'omero dislocata in posizione differente da quella fisiologica).

L'esame obiettivo, tuttavia, presenta alcuni limiti: non dice nulla in merito all'esatta dinamica di infortunio e ai fattori favorenti l'infortunio (fornisce soltanto indicazioni relative al tipo di lussazione), e non permette di stabilire quali danni intra-articolari, neurologici e/o vascolari possono essersi verificati con la lussazione.

Ecco quindi che, all'esame obiettivo, seguono:

  • Un'indagine che faccia chiarezza sulla dinamica dell'infortunio e sui sintomi avvertiti dal paziente;
  • Un'anamnesi approfondita (è importante anche per pianificare il trattamento più adeguato alle esigenze del paziente);
  • Esami di diagnostica per immagini, quali raggi X e risonanza magnetica alla spalla.

Generalmente a occuparsi della diagnosi di lussazione di spalla è un medico ortopedico, specializzato nelle patologie della spalla.

Dinamica di Infortunio

La descrizione della dinamica di infortunio è importante perché conferma le prime impressioni del medico.

In precedenza, si è visto come il tipo di trauma alla spalla sia determinante per l'eventuale danno conseguente (es: una caduta su braccio esteso e in extrarotazione rappresenta una fattore di rischio di lussazione anteriore di spalla).

Durante il colloquio col medico, quest'ultimo potrebbe porre delle domande specifiche sulla dinamica dell'infortunio, domande che servono a chiarire ulteriormente quanto è accaduto.

Esame Obiettivo

Nel corso dell'esame obiettivo, oltre all'osservazione e alla palpazione, è prevista anche una serie di test che servono a valutare lo stato di salute dell'articolazione gleno-omerale.

Questi test rappresentano uno strumento utile a confermare la presenza di una lussazione di spalla.

Diagnostica per Immagini

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Radiografia della Spalla

La radiografia della spalla serve a individuare eventuali alterazioni o fratture a carico delle strutture scheletriche della regione.

Abbastanza comune in caso di lussazione anteriore è la cosiddetta frattura di Hill-Sachs, che interessa la testa dell'omero.

Inoltre, è da segnalare la cosiddetta lesione ossea di Bankart, la quale, a differenza della precedente, riguarda la cavità glenoidea della scapola.

Risonanza Magnetica alla Spalla

La risonanza magnetica alla spalla è un esame di diagnostica per immagini molto dettagliato, che permette di analizzare le componenti articolari e le strutture muscolo-tendinee della regione.

La risonanza magnetica della spalla è in grado di individuare eventuali lesioni del cercine glenoideo, segni d'infiammazione (edemi), degenerazioni o lacerazioni delle strutture tendinee aventi rapporti con l'articolazione gleno-omerale, alterazioni dello spazio subacromiale e infiammazioni dei tessuti molli ivi inclusi.

Si tratta quindi di un esame che permette di analizzare le conseguenze della lussazione a livello articolare, dai danni che ha procurato alla loro entità.

I risultati della risonanza magnetica alla spalla sono importanti per la pianificazione del piano terapeutico più appropriato.

Lo sapevi che…

Per osservare nei minimi dettagli l'articolazione, l'ortopedico potrebbe prescrivere un'artro-risonanza magnetica della spalla, la quale prevede anche l'impiego di un mezzo di contrasto.

Terapia

Trattamento della Lussazione di Spalla

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Lussazione di Spalla e Manovra di Riduzione

Dopo una lussazione di spalla di natura traumatica, il primo intervento terapeutico da attuare è la cosiddetta manovra di riduzione (o riduzione chiusa): si tratta appunto di una manovra medica, effettuata solitamente in anestesia locale, tramite la quale l'ortopedico ripristina il normale rapporto anatomico tra le superfici articolari, senza ricorrere a incisioni chirurgiche (ecco perché è definita "chiusa").

Esistono varie tecniche per eseguire la manovra di riduzione, tra cui la trazione-controtrazione, la manipolazione scapolare, la tecnica di Hennepin, la manovra di Cunningham, la tecnica di Davos (autoriduzione), la tecnica di Stimson e la tecnica FARES.

La manovra di riduzione spetta a figure mediche specializzate, che sanno come eseguirla senza recare ulteriori danni all'articolazione; anche la stessa manovra di autoriduzione con tecnica di Davos richiede al paziente una certa preparazione e una certa esperienza.

Con il ripristino della normale anatomia articolare, il dolore comincia gradualmente ad attenuarsi, diventando più sopportabile.

Dopo la manovra di riduzione, il paziente deve indossare per circa 4 settimane uno specifico tutore per la spalla, il quale sostanzialmente immobilizza l'articolazione gleno-omerale in posizione di sicurezza.

Lo scopo del tutore è duplice: preservare la spalla da tutti i movimenti pericolosi durante la fase infiammatoria  (primi 7 giorni) e quella di cicatrizzazione (il primo mese), e favorire la riparazione tissutale (laddove è possibile).

Ghiaccio e Antidolorifici

Per la gestione del dolore, gli ortopedici raccomandano l'applicazione di ghiaccio (15-20 minuti) sulla zona maggiormente dolente più volte al giorno (4-5sarebbe ideale) e l'assunzione, al bisogno, di un antidolorifico da banco (paracetamolo o ibuprofene).

Lussazione di Spalla, Riabilitazione e Fisioterapia

Una volta tolto il tutore alla spalla, è fondamentale iniziare un programma di riabilitazione e fisioterapia ragionato, che tenga conto delle alterazioni subìte dall'articolazione in occasione della lussazione.
In genere, i programmi riabilitativi e fisioterapici post-lussazione di spalla prevedono:

  • Terapia manuale;
  • Esercizi volti al rinforzo della cuffia dei rotatori e dei muscoli stabilizzatori della scapola (trapezio medio, trapezio inferiore, romboidi);
  • Esercizi di propriocezione scapolare;
  • Esercizi per il miglioramento della mobilità articolare.

L'obiettivo della riabilitazione fisioterapica è ripristinare, quanto meno in parte, la forza, la resistenza e la mobilità dell'articolazione infortunata.
Per apprezzare i risultati della riabilitazione servono diversi mesi, in quanto il recupero è un processo molto lento.

Il rinforzo dei muscoli della cuffia e dei muscoli stabilizzatori della scapola serve anche a prevenire altri fenomeni di lussazione.

Lussazione di Spalla e Chirurgia: Quando Serve l'Intervento

Se al termine della riabilitazione fisioterapica la spalla risultasse ancora dolente, tanto da compromettere la qualità di vita del paziente, sussistono le basi per considerare il ricorso alla terapia chirurgica.

L'intervento chirurgico varia in funzione del danno che la lussazione ha procurato a suo tempo: potrebbe essere rivolto alla riparazione del cercine glenoideo, qualora ci fosse una lesione grave a questa componente; potrebbe riguardare i tendini della cuffia dei rotatori, se la lesione a loro carico fosse particolarmente severa; ecc.

Dopo l'operazione chirurgica, è previsto un periodo di riabilitazione fisioterapica che in genere dura 5-6 mesi: si tratta di una parte fondamentale del piano terapeutico, che incide profondamente sul buon esito del solo intervento chirurgico.

Occorre segnalare che, alle volte, l'approccio chirurgico trova impiego senza passare prima per la riabilitazione fisioterapica; vari fattori possono favorire questa scelta, tra cui:

  • La giovane età del paziente;
  • L'alta richiesta funzionale del paziente;
  • Un grave danno a una struttura fondamentale dell'articolazione, tale per cui quest'ultima risulta particolarmente instabile.

Chiaramente, anche quando la chirurgia è da preferirsi da subito al trattamento conservativo, occorre seguire un programma di riabilitazione post-operatorio della durata di diversi mesi.

Prognosi e Recupero

Lussazione di Spalla e Recupero: è possibile?

In assenza di danni gravi alle componenti contenitive dell'articolazione gleno-omerale e alle strutture nervose circostanti, la possibilità di recupero da una lussazione di spalla è un'ipotesi più che concreta; serve chiaramente costanza e molta scrupolosità da parte del paziente nel seguire le cure fisioterapiche e nel rimetterle in pratica periodicamente, a distanza di tempo, anche in ambito domestico, al fine di mantenere la tonicità dei muscoli stabilizzatori dell'articolazione.

Al contrario, quando la lussazione di spalla ha creato danni articolari, nervosi e/o vascolari di una certa rilevanza, il recupero è più complesso e potrebbe concludersi con alcuni deficit motori o con la convivenza di alcuni sintomi, nel momento in cui l'articolazione compie determinati movimenti.

A ogni modo, occorre segnalare anche che la chirurgia ortopedica sta facendo passi da gigante ed è in grado di assicurare ottimi risultati, anche dopo una grave lussazione di spalla.

Lussazione di Spalla: Tempi di Recupero

I tempi di recupero successivi a una lussazione di spalla dipendono dalla gravità dell'infortunio occorso e dal tipo di trattamento attuato.

Nel caso di una lussazione di spalla non particolare grave, che non necessita della chirurgia, il ripristino della mobilità e della forza articolare potrebbe richiedere 3-4 mesi.

In caso di sublussazione di spalla grave e trattata chirurgicamente, invece, il recupero non avviene prima di 6 mesi (in alcune circostanze servono anche 10-12 mesi).

Autore

Antonio Griguolo
Laureato in Scienze Biomolecolari e Cellulari, ha conseguito un Master specialistico in Giornalismo e Comunicazione istituzionale della scienza