Magnesio Orotato
Ultima modifica 21.01.2020

Il magnesio orotato deriva dalla salificazione del magnesio con acido orotico, operata per aumentare la biodisponibilità del minerale.

Il legame che viene a formarsi tra magnesio ed acido orotico è particolarmente stabile; di conseguenza, il composto risulta scarsamente solubile in acqua e pressoché immune all'azione digestiva degli acidi gastrici e degli enzimi intestinali.

Di conseguenza la supplementazione di magnesio orotato non esplica l'azione lassativo-osmotica tipicamente correlata all'uso dei sali di magnesio facilmente dissociabili (come il cloruro di magnesio).

Nel contempo, il legame del minerale ad un composto di natura organica è ritenuto favorevole in termini di miglior biodisponibilità, al pari di altri sali organici come il magnesio citrato, il magnesio gluconato, il magnesio taurinato ed il magnesio aspartato.

Peraltro, in riferimento a tali composti, alcuni studi indicano differenze minime rispetto alla biodisponibilità di forme inorganiche come il magnesio cloruro, che ha dimostrato un tasso di escrezione urinaria sovrapponibile a quello dei più gettonati (e costosi) sali organici.

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Ogni grammo di magnesio orotato apporta all'organismo soltanto 60/70 mg di magnesio elementare (dati ricavati dai valori riportati in etichetta da aziende produttrici di integratori a base di magnesio orotato).

Si tratta quindi di un sale particolarmente costoso, al punto che molti utilizzatori preferiscono ricorrere a prodotti più economici, anche se - almeno in linea teorica - meno biodisponibili.

In alcuni prodotti commerciali esaminati durante la stesura di questo articolo, il magnesio orotato si trova affiancato ad altri sali meno costosi, in modo da contenere il prezzo finale dell'integratore. In altri casi la furberia è quella di inserire nella formulazione acido orotico separatamente a sali di magnesio economici. Ad ogni modo è bene ribadirlo:

Non esistono sufficienti dati scientifici per attribuire al magnesio orotato una maggiore biodisponibilità rispetto ad altri sali organici e al magnesio cloruro.

La specifica integrazione di magnesio orotato è stata studiata in ambito clinico soprattutto nel campo delle malattie cardiovascolari, grazie ai possibili benefici dell'acido orotico.

Acido orotico

L'acido orotico è stato originariamente insignito dell'appellativo vitamina B13, ma attualmente non è più considerato tale. Ad ogni modo l'acido orotico costituisce uno stadio intermedio nella biosintesi della pirimidina necessaria alla sintesi di DNA ed RNA.

L'aumentata disponibilità di precursori pirimidinici per il riparo dei tessuti danneggiati e per la sintesi di enzimi ad attività antiossidante, potrebbe spiegare le ancora timide evidenze che attribuiscono all'acido orotico una certa utilità in caso di cardiopatia ischemica ed infarto del miocardio, per limitare il danno ipossico ed aumentare l'efficienza cardiaca

Le fonti alimentari di acido orotico risiedono soprattutto nel latte dei ruminanti; nel latte di vacca si riscontrano livelli di 20-100 mg/l, mentre nel latte caprino e ovino i livelli sono leggermente più alti.

L'acido orotico associato al magnesio sarebbe utile per limitare la perdita del catione attraverso le urine, prolungandone l'emivita.

Sicurezza dell'acido orotico

L'EFSA, l'autorità europea che valuta la sicurezza degli alimenti, ha concluso che l'uso dell'orotato quale fonte di vari minerali e di colina aggiunti per scopi nutrizionali agli integratori alimentari, costituisca - ai livelli d'uso proposti (1,8 - 6206 mg/giorno) - motivo di preoccupazione per la sicurezza, in considerazione dell'effetto emerso nelle sperimentazioni animali  secondo cui l'acido orotico favorisce la formazione di tumori avviata da varie sostanze cancerogene note.

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