Ultima modifica 20.12.2019

Si definiscono digestive tutte le piante - e le preparazioni che le includono - capaci di coadiuvare le trasformazioni chimico-fisiche subite dagli alimenti nei vari tratti dell'apparato digerente. La medicina popolare è ricchissima di rimedi utili in presenza di cattiva digestione, ma dal momento che la dispepsia può avere differenti origini, è necessario classificare le varie fonti secondo rigorosi criteri scientifici.

DigestiviMolte piante digestive contengono princìpi amari e sono per questo fonti di droghe cosiddette ad amari o eupeptiche, poiché promuovono la secrezione salivare e gastrica, facilitando la digestione. Sono quindi utili come aperitivo - per preparare l'apparato digerente a trasformare il cibo introdotto - per i dolori gastrici causati da una prolungata permanenza di cibo nello stomaco, in presenza di ipocloridria (deficienza di acido cloridrico nel succo gastrico) e scarso appetito. Le droghe ad amari vantano anche un effetto stimolatorio sulla secrezione biliare e sull'espulsione dei gas intestinali. Si trovano generalmente in forma di tinture o estratti fluidi, spesso su base alcolica; famosi sono, ad esempio, alcuni liquori digestivi a base di china o foglie di carciofo. In questa categoria rientrano anche genziana, centaurea, quassio, cardo santo, china, cascarilla, luppolo, zenzero, assenzio, arancio amaro e le scorze di altri agrumi. In quest'ultimo caso l'azione digestiva è dovuta alla sensibile e modulata capacità irritativa che la miscela terpenica esercita sulle mucose dello stomaco, le quali vengono sollecitate a produrre una maggiore quantità di succo gastrico; vi è anche una stimolazione riflessa dovuta principalmente alla percezione olfattiva e alle proprietà organolettiche della droga ad oli essenziali. I profumi, infatti, fanno aumentare la salivazione: ciò è recepito a livello gastrico come un preannuncio dell'arrivo del bolo; di conseguenza, aumenta la secrezione di succhi gastrici.

Accanto alle droghe amare, vengono impiegate come digestivi anche piante con proprietà colagogo/coleretiche. La distinzione con la categoria precedente non è netta, in quanto molte droghe appartengono ad entrambe le categorie; tuttavia, in genere, un'azione prevale sull'altra. I termini colagogo e coleretico si riferiscono, rispettivamente, alla capacità di stimolare il flusso biliare verso l'intestino e la secrezione della bile da parte delle cellule epatiche; molte droghe condividono entrambe le peculiarità; tra queste ricordiamo la curcuma, la chelisonia, il carciofo, il cardo mariano, il boldo, l'assenzio ed il tarassaco.

Un ultima categoria di rimedi naturali utilizzati in presenza di disturbi digestivi è quella dei carminativi, capaci di limitare la formazione e soprattutto il ristagno di gas a livello gastro-intestinale, favorendone l'espulsione dallo stomaco e dall'intestino. Tra questi ricordiamo il cumino, l'anice ed il finocchio.

Come anticipato, molte droghe "digestive" espletano un'azione su tutti e tre i fronti, con prevalenza di una caratteristica sulle altre; comuni sono anche le attività antimicrobiche. Una citazione particolare merita il peperoncino, che non rientra nelle tre categorie menzionate ma viene largamente impiegato in presenza di dispepsia, grazie alla sua capacità di stimolare la secrezione gastrica e di indurre analgesia secondaria. Infine, meritano un accenno anche il gambo d'ananas e la Papaya, utilizzati come supplementi digestivi per la loro spiccata azione proteolitica (favoriscono la digestione delle proteine e vengono per questo utilizzati nelle insufficienze gastriche e duodenali).