Artemisia annua: Proprietà e Benefici

Ultima modifica 22.04.2020

Generalità

Botanica e descrizione dell'Artemisia annua

L'Artemisia annua è una pianta appartenente alla famiglia delle Asteraceae, diffusa soprattutto in Cina, specialmente nelle steppe settentrionali al di sopra dei 1.000 metri. Seppur estremamente rara, l'Artemisia annua è individuabile anche in Italia, nelle regioni alpine e nei territori svizzeri.

Artemisia annua

Figura: Fiori di Artemisia annua

Caratterizzata da un'altezza che può raggiungere e superare i 2 metri, dal gambo cilindrico e ramificato, con piccole foglie felciformi marrone e verde scuro, si distingue anche per il sapore amaro e i piccoli fiori gialli di odore gradevole.

Utilizzi dell'Artemisia annua

Tradizionalmente definita “assenzio cinese”, “dolce assenzio” o “assenzio annuale”, l'Artemisia annua ha trovato spazio anche nel panorama Statunitense, come conservante e deodorante.

Di più recente introduzione, anche in ambito clinico, sono i suoi oli essenziali; questi, classicamente ottenuti per idrodistillazione delle sommità fiorite, sono caratterizzati da un profilo chimico differente, a seconda delle proprietà del terreno su cui è cresciuta la pianta.

Oli essenziali di Artemisia annua

Attenti studi chimici hanno caratterizzato il complesso profilo chimico dell'olio essenziale di Artemisia annua, rilevando grandi differenze nelle sue componenti principali.
Le sostanze sicuramente più abbondanti sono rappresentate dai sesquiterpeni, seguiti da altri antiossidanti polifenolici e da differenti chetoni. Ognuna di queste molecole sembrerebbe contribuire al complesso ruolo biologico di questi oli.

Indicazioni

Quando usare Artemisia annua?

L'Artemisia annua è indicata per vari trattamenti. Esibisce infatti diverse proprietà ed efficacia, che la rendono applicabile in molte circostanze.
Soprattutto, l'Artemisia annua può essere utilizzata:

Proprietà ed Efficacia

Quali benefici ha dimostrato Artemisia annua nel corso degli studi?

Efficacia degli oli essenziali di Artemisia annua

Differenti studi, per lo più condotti in vitro, hanno associato all'olio essenziale di Artemisia annua:

  • Un'attività antimicrobica, efficace nei confronti di batteri sia gram positivi che gram negativi, anche quando responsabili di quadri clinici particolarmente gravi. Tale attività è per lo più sostenuta dai chetoni presenti in questa pianta
  • Un'attività antiossidante, sostenuta dai numerosissimi composti polifenolici presenti, classificabili in cumarine, flavoni, flavonoli e acidi fenolici
  • Come conseguenza dell'attività antiossidante, anche un'azione preventiva sulle patologie aterosclerotiche, che possono determinare eventi cardiovascolari.
  • Un'attività antimalarica, espressamente sostenuta dall'artemisinina e dai suoi derivati, sesquiterpeni in grado di interagire con gli atomi di ferro protozoari, inducendo così uno shock ossidativo responsabile della morte del parassita
  • Una potenziale attività antitumorale, molto probabilmente sostenuta dalla frazione terpenica dell'olio essenziale, efficace nel controllare l'aberrante processo proliferativo tumorale, e coadiuvata dai vari composti polifenolici in grado di esercitare una sensibile azione genoprotettiva e antiossidante
  • Un'attività antiasmatica; certi esperimenti sugli animali hanno dimostrato che l'artesunato, un derivato sintetico dell'artemisinina, ha proprietà antiallergiche, poichè determina la degranulazione delle cellule mastiche. Questo rende l'artesunato un potenziale candidato per il trattamento dell'asma allergica.

A fronte delle numerose molecole già identificate, recentissimi studi continuano ad aggiornare la lista degli elementi naturali presenti in questa pianta, fitoterapicamente efficaci e in qualche modo associati alle sorprendenti attività terapeutiche dell'Artemisia annua.

Successo dell'Artemisia annua

In medicina tradizionale cinese (TCM), l'Artemisia annua corrisponde al sostantivo “qinghao”, che secondo la farmacopea nazionale corrisponde alle “parti aeree essiccate della pianta erbacea A. annua”.
Nonostante l'Artemisia annua sia stata da sempre utilizzata nella medicina tradizionale cinese per le sue proprietà antipiretiche, carminative, ma soprattutto antibatteriche, solamente negli ultimi anni questa pianta, in particolare alcuni suoi principi attivi, hanno riscosso particolare successo nella comunità scientifica.
Partendo dall'utilizzo ormai consolidato dell'artemisina nel trattamento della malaria, questo composto, insieme a suoi diretti derivati, ha registrato un incremento esponenziale degli studi sperimentali sulla sua efficacia clinica. La sua rilevanza applicativa è stata per lo più correlata all'azione citotossica, esercitata con un'elevata selettività nei confronti delle cellule tumorali. Numerosissimi studi sperimentali e qualche trial clinico hanno dimostrato l'efficacia oncoprotettiva dell'Artemisina e dei suoi derivati, rendendoli un valido alleato alle comuni pratiche chemio terapeutiche. Tutti si augurano che questi lavori possano ulteriormente chiarire i meccanismi d'azione dell'artemisina e ufficializzarne così l'impiego in clinica oncologica.

Dosi e Modo d'Uso

Come usare Artemisia annua?

L'Artemisia annua può essere utilizzata in forme differenti:

La soluzione idroalcolica, quella idroalcolica e le capsule di Artemisia annua sono preparati che contengono quasi esclusivamente artemisinina (considerata il principio attivo specifico) e vengono impiegati soprattutto nella cura delle patologie (vedi sopra).
I prodotti più concentrati arrivano al 99% di artimisina titolata. Come coadiuvante antitumorale, antimalarico ecc., l'Artemisia annua andrebbe assunta in più fasi della giornata, almeno 3 volte al giorno, possibilmente a stomaco pieno.
La droga essiccata invece, è utilizzata principalmente per ottenere infusi dal potere antiossidante.Artemisia annua essiccata

Effetti Collaterali

I possibili effetti collaterali dell'Artemisia annua sono:

Ha causato prurito, orticaria e dolore intenso nelle sperimentazioni sulle forme iniettabili.
In alcuni casi, si sono osservate alterazioni delle pulsazioni cardiache come: bradicardia e prolungamento dell'intervallo QT.
Il polline dell'Artemisia annua è potenzialmente allergizzante e, anche in soggetti non ipersensibili, possibilmente responsabile di cefalea.

Controindicazioni

Quando non dev'essere usata l'Artemisia annua?

L'Artemisia annua è controindicata in caso di:

Interazioni Farmacologiche

Quali farmaci o alimenti possono modificare l'effetto di Artemisia annua?

E' consigliabile evitare l'Artemisia annua in caso di terapia farmacologica per la cura delle aritmie cardiache (principi attivi per prolungare l'intervallo QT).
L'Artemisia annua può anche interagire con i bloccanti del canale del calcio come la nifedipina (Procardia, Adalat), l'amlodipina (Norvasc), il diltiazem (Cardizem) e il verapimil (Calan, Isoptin, Verelan).
Non dev'essere assunta assieme a farmaci antifungini come griseofulvin (Gris-PEG), nistatina (Mycostatin), ketoconazolo (Nizoral), fluconazolo (Diflucan) e itraconazolo (Sporanox)
Non si conoscono altre interazioni specifiche tra l'Artemisia annua e i farmaci comunemente utilizzati; per ragioni di sicurezza, si consiglia di evitare l'assunzione simultanea dei principi attivi interponendo almeno 2-3 ore tra uno e l'altro.
Al contrario, è noto che l'Artemisia annua debba essere evitata in presenza di altre componenti fitoterapiche:

  • Citrus paradisi, noto anche come “pompelmo
  • Rheum (Genere), noto anche come “rabarbaro
  • Angelicae sinesi, noto anche come “angelica cinese
  • Rehmanniae (Genere), noto anche come “remannia”.

Precauzioni per l'Uso

Cosa serve sapere prima di prendere Artemisia annua?

E' strettamente consigliabile tenere a mente quanto esposto nei paragrafi degli effetti collaterali, delle controindicazioni e delle interazioni farmacologiche.
Inoltre, quando l'artemisinina viene assunta per più di poche settimane, il corpo inizia a sviluppare un certo livello di tolleranza. Molti tendono ad aumentare la dose, ma è un comportamento sconsigliabile; al contrario, si suggerisce di cambiare prodotto.
L'uso prolungato dell'erba è molto dannoso, gli effetti indesiderati iniziano ad aumentare col tempo e alcuni di essi possono essere molto pericolosi.

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Autore

Riccardo Borgacci

Riccardo Borgacci

Dietista e Scienziato Motorio
Laureato in Scienze motorie e in Dietistica, esercita in libera professione attività di tipo ambulatoriale come dietista e personal trainer