Frutta e Verdura di Stagione
Ultima modifica 12.11.2020
INDICE
  1. Introduzione
  2. Cos’è
  3. Perché Preferirla

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Introduzione

In ogni periodo dell'anno si sente parlare di frutta e verdura di stagione quali componenti essenziali di una dieta sostenibile ed equilibrata.

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Non dobbiamo infatti dimenticare che frutta e verdura devono assolutamente caratterizzare il regime nutrizionale quotidiano, anche se in porzioni, stato di consumo (cotta o cruda) e frequenza che potremmo definire "personali".

In questo breve articolo cercheremo di riassumere tutte le ragioni di questa raccomandazione, elencando i benefici e le scomodità di una scelta orientata esclusivamente su frutta e verdura di stagione rispetto a quelle prodotte in serra, importate o conservate (diversi modi).

Cos’è

Cosa si intende per “frutta e verdura di stagione”?

Per frutta e verdura di stagione si intende ogni prodotto orto-frutticolo ricavato all'interno del territorio di consumo e nel periodo in cui l'organismo vegetale è di per sé capace di intraprendere il proprio ciclo biologico.

Attenzione! Bisogna fare una precisazione. Il sostantivo di "frutto" è di natura botanica ed interessa tutti i corpi fruttiferi. Peperoni, melanzane, pomodori, zucchini ecc. ad esempio, sono frutti, anche se appartengono all'insieme degli ortaggi. Anche i semi stessi, come quelli delle leguminose, assieme al proprio baccello costituiscono il frutto della pianta. Ecco perché il frutto di per sé è più suscettibile alla stagionalità delle verdure a foglia, a fusto, a radice e a fiore.

Per logica, tutti i frutti tropicali ed esotici non sono di stagione in Italia – con qualche eccezione straordinaria, come le piantagioni di banani siciliane.

Per fare un esempio indicativo, quelle delle fragole sono piante che – a seconda della varietà – producono frutti dalla primavera all'autunno. Se disponibili in gennaio, sono quasi sempre importate da territori con fasce climatiche più calde – Nord Africa, Sud della Spagna ecc.

Esistono poi varietà particolarmente precoci o tardive, magari coltivate in serra. Questo sistema permette di anticipare o posticipare anche in maniera considerevole la disponibilità dell'alimento, ma a discapito delle caratteristiche organolettiche-gustative, oltre che chimiche.

Come non valutare poi la possibilità di conservazione in atmosfera controllata. Certi prodotti, molto più "resistenti" delle fragole – come arance, mele, pere ecc. – possono venire stoccati all'interno di celle frigorifere con un controllo automatico dei gas atmosferici, in modo da manipolare oltre che la temperatura, anche lo stimolo chimico di maturazione. Inutile specificare quanto ciò impoverisca un frutto, che finisce sulle tavole anche molti mesi dopo la raccolta.

Per la verdura la faccenda è più semplice, soprattutto per quelle a foglia. Moltissime piante erbacee, come le cicorie, la bietola, gli spinaci ecc. sono di stagione per gran parte dell'anno. Lo stesso non si può dire invece, di ortaggi particolari come le molte varietà di radicchio rosso.

Inoltre, alcune verdure a foglia possono produrre più volte all'anno, dalla stessa radice – o fittone. Ovviamente lo stesso non vale per le radici (carote, rapanelli ecc.), i fusti (finocchio ecc.), i tuberi (topinambur, patate) e la maggior parte dei fiori (broccolo, cavolfiore ecc; il carciofo invece produce per più stagioni). Se parliamo di germogli poi, come ad esempio gli asparagi, il discorso è ancora più complesso.

Quindi, per farla breve, l'unico modo per consumare frutta e verdura di stagione è assicurarsi che provenga non solo dal territorio nazionale, ma anche da filiera corta, e possibilmente da un metodo di agricoltura che non "forzi" la produzione al di fuori del periodo biologico.

Ma, siamo davvero sicuri che saremmo in grado di mangiare solo frutta e verdura di stagione? Non è così semplice. Basti pensare che, nel periodo invernale, la frutta dolce quasi non dovrebbe esistere. Lo stesso dicasi per le bacche di maggior consumo come pomodori, peperoni, melanzane e zucchine.

Perché Preferirla

Perché mangiare frutta e verdura di stagione?

Acquistando e consumando frutta e verdura di stagione è possibile beneficiare al massimo del sapore e del valore nutritivo di questi alimenti, assicurandosi allo stesso tempo anche la convenienza dell'acquisto.

Alimenti primaticci e tardivi sono infatti solitamente più costosi ed inferiori in qualità rispetto a quelli di stagione. Diverso è se prendiamo in considerazione l'importazione dall'estero.

Occorre infatti controllare la provenienza dell'alimento, in quanto – molto spesso – frutta e verdura fuori stagione provengono da paesi extracomunitari in cui le regole in materia di prodotti fitosanitari sono meno rigide rispetto all'Italia. Vero è che, per entrare in Europa, questi sono sottoposti a rigidi controlli. Ma perché mangiare ciò che proviene dall'estero quando in Italia riusciamo ad ottenere ortofrutta di prima categoria?

Finché si tratta di sapore, profumo e gusto, il problema è relativo. Certo, non ha senso spendere di più per mangiare peggio; ma i gusti non si discutono. Tuttavia, c'è da considerare anche un altro aspetto importante: la qualità nutrizionale. Frutta e verdura lungamente conservata nelle celle in atmosfera controllata perdono gran parte di vitamine antiossidanti, prima fra tutte la C. Senza considerare che, parlando dei prodotti estivi forzati in primizie e tardivi, il metabolismo della pianta scarsamente esposta ai raggi solari e al calore non è identico alla bella stagione; ciò si ripercuote sulla sintesi di vari fattori nutrizionali.

La seguente tabella riporta il periodo nel quale le diverse varietà di frutta e verdura possono essere considerate "di stagione".

primizie stagione frutta verdura

 

Per approfondire: Frutta: Stagionalità e Conservazione

Autore

Riccardo Borgacci

Riccardo Borgacci

Dietista e Scienziato Motorio
Laureato in Scienze motorie e in Dietistica, esercita in libera professione attività di tipo ambulatoriale come dietista e personal trainer