Ultima modifica 27.03.2020

Generalità

Le ossa del piede sono, nell'essere umano, la struttura scheletrica del tratto terminale di ciascun arto inferiore. Sono complessivamente 26 e, secondo gli anatomisti, si possono suddividere in tre grandi gruppi: le ossa del tarso (od ossa tarsali o tarso), le ossa metatarsali (o metatarsi) e le ossa delle dita del piede (o falangi del piede).
Ossa del PiedeLe ossa tarsali rappresentano la porzione prossimale dello scheletro del piede; i metatarsi rappresentano la porzione intermedia dello scheletro del piede; infine, le falangi del piede rappresentano la porzione distale dello scheletro del piede.
Le ossa del piede hanno funzione di sostegno, permettono all'essere umano di essere un animale bipede, formano una serie di articolazioni molto importanti per la funzionalità del piede e, infine, danno inserzione a tendini fondamentali per la locomozione.
Come ogni osso dello scheletro umano, anche le ossa del piede possono fratturarsi.

Cosa sono le ossa del piede?

Le ossa del piede sono, nell'essere umano, ciò che costituisce lo scheletro del tratto terminale di ciascun arto inferiore.
All'interno del corpo umano, i piedi sono due strutture anatomiche fondamentali a:

  • Garantire stabilità alla posizione eretta;
  • Assorbire buona parte del peso del corpo;
  • Permettere la locomozione. Senza i piedi, l'essere umano non sarebbe in grado di camminare, correre, saltare ecc.

Anatomia

In tutto 26, le ossa del piede sono suddivisibili in tre grandi gruppi: le ossa del tarso (o più semplicemente tarso), le ossa metatarsali (o metatarsi) e le ossa delle dita del piede (o falangi del piede).
Le ossa del tarso sono 7 e rappresentano la porzione prossimale dello scheletro del piede; le ossa metatarsali sono 5 e rappresentano la porzione intermedia dello scheletro del piede; infine, le falangi del piede sono 14 e rappresentano la porzione distale dello scheletro del piede.


In anatomia, prossimale e distale sono due termini dal significato opposto.
Prossimale vuol dire “più vicino al centro del corpo” o “più vicino al punto d'origine”. Riferito al femore, per esempio, indica la porzione di quest'osso più vicina al tronco.
Distale, invece, significa “più lontano dal centro del corpo” o “più distante dal punto d'origine”. Riferito (sempre al femore), per esempio, indica la porzione di quest'osso più lontana dal tronco (e più vicina all'articolazione del ginocchio).

OSSA DEL TARSO

Le ossa del tarso, note anche come ossa tarsali, sono ossa dalla forma irregolare, che formano una struttura compatta con sede tra le estremità distali di tibia e perone e le estremità prossimali delle ossa metatarsali.
Le ossa del piede che formano il tarso sono: l'astragalo, il calcagno,l'osso navicolare, l'osso cuboide, l'osso cuneiforme laterale, l'osso cuneiforme intermedio e l'osso cuneiforme mediale.

  • L'astragalo e il calcagno rappresentano le ossa più prossimali del tarso e ricoprono un ruolo fondamentale nella formazione della caviglia, ossia l'articolazione che consente la dorsiflessione, la plantarflessione, l'eversione e l'inversione del piede.
    Nella fattispecie, l'astragalo prende posto, con il suo margine superiore, all'interno della concavità derivante dalla particolare anatomia delle estremità distali di tibia e perone; tale concavità è detta mortaio.
    Il calcagno, invece, partecipa all'articolazione della caviglia dando inserzione ad alcuni legamenti estremamente importanti per il corretto funzionamento del suddetto elemento articolare; i legamenti in questione sono il legamento tibio-calcaneale e il legamento calcaneo-fibulare.
    Insieme, astragalo e calcagno costituiscono la parte posteriore del piede (o retropiede).
  • Il navicolare è l'osso intermedio del tarso; risiede anteriormente all'astragalo, posteriormente ai tre cuneiformi e lateralmente al cuboide. Presenta una protuberanza, che serve a dare inserzione a un tendine, chiamato tendine tibiale posteriore.
  • Il cuboide e i tre cuneiformi sono le ossa più distali del tarso.
    Dall'aspetto simile a un cubo, l'osso cuboide occupa una posizione laterale rispetto ai tre cuneiformi e confina con il calcagno, posteriormente, e con le due ossa metatarsali più esterne (quarto e quinto metatarso), anteriormente.
    Dall'aspetto simile a un cuneo, i tre cuneiformi (laterale, intermedio e mediale) risiedono davanti all'osso navicolare e dietro ai tre metatarsi più interni (primo, secondo e terzo metatarso).
    La particolare disposizione dei tre cuneiformi e del cuboide permette, alle ossa metatarsali confinanti, di costituire il cosiddetto arco trasverso del piede.

OSSA METATARSALI

Le ossa metatarsali, o metatarsi, sono ossa lunghe, disposte parallelamente tra loro, in cui è possibile distinguere tre regioni: una regione centrale, denominata corpo; una regione prossimale, chiamata base; infine, una regione distale, identificata con il termine di testa.
La base dei metatarsi confina con le ossa del tarso: partendo dal lato interno del piede, i primi tre metatarsi aderiscono, uno ciascuno, a uno e uno soltanto dei tre cuneiformi (il primo metatarso al cuneiforme mediale, il secondo metatarso al cuneiforme intermedio e il terzo metatarso al cuneiforme laterale), mentre gli ultimi due metatarsi (quarto e quinto metatarso) aderiscono all'osso cuboide.
La testa di ogni metatarso confina con la prima falange di ciascun dito del piede: ne risulta che ogni metatarso corrisponde a un dito del piede.
Tra la base dei metatarsi e le ossa del tarso ci sono una serie di articolazioni, così come tra la testa dei metatarsi e le prime falangi del piede.

FALANGI DEL PIEDE

Di forma cilindrica, le falangi del piede sono lo scheletro delle 5 dita dei piedi.
Tranne il primo dito - l'unico formato da 2 falangi - tutte le altre dita del piede possiedono 3 falangi ciascuno.
Le falangi più prossime alla testa dei metatarsi prendono il nome di prime falangi (o falangi prossimali); a partire da queste, le successive sono dette seconde falangi (o falangi intermedie) e terze falangi (o falangi distali).
Tra ogni falange c'è un'articolazione, che dona alle dita una certa mobilità.
Nota bene: nel primo dito del piede, la numerazione delle falangi termina con le seconde falangi.

Funzione

Le ossa del piede hanno funzione di sostegno, permettendo la posizione eretta su due arti; formano articolazioni fondamentali alle funzionalità del piede; danno inserzione a legamenti che sono parte integrante delle sopraccitate articolazioni; infine, danno inserzione a tendini molto importanti per la locomozione, come per esempio il tendine d'Achille.

Patologie

Come tutte le ossa del corpo, anche le ossa del piede possono fratturarsi.
Esistono tre tipi di fratture a carico delle ossa del piede: le fratture delle ossa del tarso, le fratture dei metatarsi (o fratture metatarsali) e le fratture delle falangi.

FRATTURA DI UN OSSO DEL TARSO

Le fratture delle ossa del piede con sede nel tarso possono essere di natura traumatica (maggior parte dei casi) oppure dovute a stress eccesivi (minoranza dei casi).
Tra le ossa del tarso più soggette a fratture traumatiche, rientrano l'astragalo e il calcagno.
Tra le ossa del tarso più soggette a fratture da stress, rientrano l'osso navicolare e ancora una volta il calcagno.
Gli individui vittime di una frattura traumatica del tarso devono portare un gesso – chiaramente sul piede fratturato – per almeno 6 settimane ed evitare, durante quest'arco di tempo, di dare peso all'arto con la frattura.
Coloro che invece sono vittime di una frattura da stress alle ossa tarsali possono limitarsi all'uso di un tutore oppure di una stampella, per limitare il peso a carico del tarso durante la camminata.
Le manifestazioni cliniche tipiche di una frattura di un osso tarsale sono il dolore al piede e la zoppia.
Per una diagnosi accurata, sono fondamentali l'esame ai raggi X del piede dolente, l'esame obiettivo e l'anamnesi.

FRATTURA DEL METATARSO

I metatarsi sono ossa del piede che possono subire una frattura in almeno tre modi differenti:

  • Per effetto di un colpo violento, diretto sul dorso piede. È il caso, per esempio, di un oggetto pesante che cade sul piede.
    Le fratture dei metatarsi dovute a urti violenti sono le più diffuse.
  • Per effetto di un fattore stressogeno che interessa il piede in generale o una sua parte in particolare. Questo tipo di frattura prende il nome di frattura metatarsale da stress e interessa soprattutto i metatarsi del 2°, del 3° e del 4° dito. È molto comune tra gli atleti di buon livello e, in genere, è una microfrattura.
  • Per effetto di un eccessivo movimento di inversione del piede. Con un'inversione violenta e assai marcata del piede, il muscolo peroneo breve potrebbe “tirare” il metatarso del 5° dito e causarne la rottura.

Le tipiche manifestazioni cliniche della frattura di un metatarso sono: dolore al piede fratturato e zoppia.
Per una diagnosi certa, è fondamentale l'esame ai raggi X del piede.
Il trattamento delle fratture metatarsali varia a seconda della sede della rottura ossea e se quest'ultima è composta oppure scomposta.
Infatti, in determinati casi, potrebbero bastare il riposo e l'immobilizzazione dell'arto inferiore; in altri, invece, potrebbe risultare indispensabile l'intervento chirurgico finalizzato alla saldatura della frattura ossea.

FRATTURA DI UNA FALANGE DEL PIEDE

Le fratture di una o più falangi del piede sono condizioni di lieve gravità, che insorgono a seguito di eventi traumatici ai danni delle dita del piede. In genere, il trattamento delle fratture a carico delle ossa del piede costituenti le dita consiste in un periodo di riposo di 20-30 giorni.


Autore

Antonio Griguolo
Laureato in Scienze Biomolecolari e Cellulari, ha conseguito un Master specialistico in Giornalismo e Comunicazione istituzionale della scienza