Ultima modifica 20.12.2019

« intestino: fisiologia e richiami anatomici

 

Nel duodeno versano il loro prodotto due importanti ghiandole annesse (il pancreas ed il fegato), che contribuiscono alla digestione enzimatica del cibo. I succhi che ritroviamo a livello intestinale sono pertanto tre: il succo pancreatico, che ovviamente proviene dal pancreas, la bile, proveniente dal fegato, ed il succo enterico che viene prodotto direttamente dall'intestino tenue.

Nel duodeno il chimo acido proveniente dallo stomaco riceve le secrezioni intestinali, epatiche e pancreatiche, dando origine ad un liquido lattescente chiamato chilo.

Il pancreas possiede una porzione endocrina, deputata alla produzione di vari ormoni come glucagone ed insulina, ed una porzione esocrina, che sintetizza il succo pancreatico.

All'interno di questo succo ritroviamo molti enzimi capaci di idrolizzare la gran parte dei princìpi nutritivi. Tra questi, un ruolo importante è ricoperto dall'almilasi pancreatica, un enzima deputato alla digestione dell'amido. L'aggettivo "pancreatica" viene utilizzato per distinguerla dalla ptialina o amilasi salivare che, nonostante la diversa provenienza, ricopre la medesima funzione.

L'amilasi pancreatica scinde l'amido presente negli alimenti in maltosio, maltotriosio e destrine (molecole glucidiche in cui rimane una ramificazione), completando il lavoro iniziato dalla ptialina. A differenza di quanto avviene nella cavità orale, a livello intestinale viene digerito anche l'amido crudo, poiché la parete di cellulosa che lo racchiude viene lesa durante la permanenza nello stomaco.

Sui microvilli sono presenti enzimi che completano la digestione dei vari princìpi nutritivi. A questo livello ritroviamo, per esempio, l'enzima saccarasi, che porta alla formazione di glucosio e fruttosio a partire da una molecola di saccarosio, l'enzima lattasi, che digerisce lo zucchero del latte scomponendolo in una molecola di glucosio ed una di galattosio, e l'enzima maltasi, che digerisce il maltosio ed il maltotriosio scomponendoli nelle singole molecole di glucosio che li compongono.

Infine, nell'intestino tenue è presente anche un enzima chiamato destrinasi, in grado di digerire le destrine, ed un quinto, detto nucleasi che, insieme alle ribonucleasi e alle desossiribonucleasi pancreatiche, digerisce gli acidi nucleici.

Oltre all'amilasi, il pancreas secerne diversi enzimi, come il tripsinogeno ed il chimotripsinogeno, che agiscono sulle proteine già parzialmente digerite dalla pepsina gastrica. Similmente a quanto avviene nello stomaco, anche questi due enzimi vengono secreti in una forma inattiva ed acquisiscono la capacità di digerire le proteine soltanto dopo essere stati secreti nel lume intestinale, dove vengono attivati dall'enzima enterochinasi.

Tripsina e chimotripsina proseguono l'attività della pepsina gastrica, riducendo ulteriormente i peptidi parzialmente idrolizzati nello stomaco. L'attività digestiva è completata dagli enzimi presenti nel succo, come le dipeptidasi, che scompongono gli oligopeptidi nei singoli aminoacidi che li compongono.

Oltre ad amilasi, tripsina e chimotripsina, il succo pancreatico contiene un terzo enzima deputato alla digestione dei grassi. Tale enzima è chiamato lipasi e la sua azione è coadiuvata da un cofattore, detto colipasi, secreto dal pancreas come procolipasi ed attivato dalla tripsina.

Nonostante questi enzimi, la digestione dei lipidi necessita obbligatoriamente di un'ulteriore sostanza, secreta dal fegato e chiamata bile. I principali componenti della bile sono i sali biliari, fondamentali per emulsionare i lipidi, e prodotti di rifiuto come colesterolo e pigmenti biliari. Queste sostanze vengono secrete nell'intestino per essere espulse con le feci e, mentre il colesterolo in eccesso può essere eliminato soltanto tramite questa via, i sali biliari possono essere escreti anche attraverso le urine.

Una caratteristica comune a bile e succo pancreatico è la modesta basicità, garantita dalla presenza di bicarbonato di sodio, che ha il compito di neutralizzare l'acido cloridrico proveniente dallo stomaco. Grazie a questo sistema tampone, l'ambiente intestinale è neutro, tendente al basico.

La bile è prodotta dal fegato, dal quale fuoriesce attraverso il dotto epatico per essere convogliata in un organo di deposito chiamato cistifellea. Tra un pasto e l'altro questa sacca raccoglie e concentra la bile, immettendola nel duodeno in concomitanza dei pasti.

La secrezione pancreatica e biliare è stimolata da numerosi ormoni gastrointestinali (gastrina, secretina, colecistochinina ecc.). Esiste inoltre un controllo nervoso, che stimola la secrezione attraverso il nervo vago (parasimpatico) e la inibisce grazie alle fibre efferenti del sistema nervoso ortosimpatico.

L'integrità delle vie simpatiche, che innervano e stimolano la muscolatura liscia intestinale, non è essenziale per il funzionamento coordinato dell'intestino. A questo livello  esiste infatti un sistema nervoso autonomo, una sorta di "secondo cervello"  sensibile agli stessi stimoli chimici recepiti dal SNC. La sua funzione non è semplicemente digestiva, ma anche immunitaria e psicologica, poiché è a sua volta in grado di secernere sostanze psicoattive, capitanate dalla serotonina, che influenzano l'attività del sistema nervoso centrale. Quando questo cervello va in crisi a causa di un forte stress psicofisico o per la presenza di veleni o agenti patogeni nel tubo digerente, la motilità intestinale subisce importanti variazioni. Se aumenta per espellere sostanze nocive insorge diarrea, al contrario quando rallenta, a causa dell'aumentato assorbimento colico di acqua, insorge stitichezza (per approfondire: sindrome dell'intestino irritabile).

L'ormone colecistochinina prende il nome dalla sua azione, colecisti è infatti sinonimo di cistifellea mentre il termine chinina ha il significato di movimento o contrazione. Quest'ormone, prodotto dall'intestino in risposta a pasti grassi e proteici, stimola la contrazione della cistifellea, favorendo l'immissione della bile nell'intestino.