Ultima modifica 17.02.2020

Generalità

L'apparato genitale femminile è il complesso di organi e strutture anatomiche, che - nella donna - ha lo scopo di controllare il meccanismo della riproduzione, dalla produzione delle cellule uovo a quella degli ormoni sessuali.
Nel descrivere l'organizzazione dell'apparato genitale femminile, gli anatomisti suddividono gli organi e le strutture anatomiche in due categorie, a seconda che si trovino all'interno o all'esterno del corpo umano.
Gli organi e le strutture anatomiche situate all'interno sono: la vagina, la cervice uterina, l'utero, le tube di Falloppio e le ovaie.
Gli organi e le strutture anatomiche poste all'esterno, invece, sono: il monte di Venere, le grandi labbra, le piccole labbra, le ghiandole di Bartolini e la clitoride.


Apparato genitale femminile

Cos'è l'apparato genitale femminile?

L'apparato genitale femminile è l'insieme di organi e strutture anatomiche, che, nella donna, è deputato alla produzione delle cellule uovo e degli ormoni sessuali femminili e, in generale, a tutto il meccanismo di riproduzione (dall'accoppiamento alla maturazione del feto).

Organizzazione

Gli anatomisti suddividono gli organi e le strutture anatomiche dell'apparato genitale femminile in due categorie: gli organi e gli elementi genitali femminili interni e gli organi e gli elementi genitali femminili esterni.
Tra gli organi e gli elementi genitali femminili interni, rientrano: la vagina, la cervice uterina, l'utero, le tube di Falloppio e le ovaie.
Tra gli organi e gli elementi genitali femminili esterni, invece, rientrano: le grandi labbra, le piccole labbra, le ghiandole di Bartolini, il monte di Venere e la clitoride (meno comune, il clitoride). Nel loro insieme, tutti questi elementi prendono il nome anatomico di vulva.

VAGINA

La vagina è il canale di natura fibro-muscolare che mette in comunicazione l'utero con l'esterno.
Per la precisione, è in collegamento con la cervice uterina, la quale rappresenta la parte più bassa dell'utero.
Dal punto di vista funzionale, la vagina è l'area anatomica deputata a ospitare lo sperma maschile dopo l'eiaculazione, in occasione di un rapporto sessuale.


Il termine “vagina” deriva dalla parola latina “vagina”, che vuol dire “guaina” o “fodero della spada”.

UTERO

Rappresentante l'organo più grande dell'apparato genitale femminile, l'utero è un elemento anatomico a forma di pera, il cui scopo è ospitare il feto durante la sua vita pre-natale.
Dal punto di vista anatomico, l'utero è un organo con una forte componente muscolare, dotato di tre importanti legamenti sospensori, noti come: legamento uterosacrale, legamento rotondo e legamento cardinale.
In generale, il ruolo dei tre legamenti è mantenere in posizione l'utero e limitarne il range di movimento.
Nello specifico, il legamento uterosacrale serve a prevenire gli eccessivi spostamenti in su e in giù dell'utero; il legamento rotondo serve a evitare gli eccessivi movimenti all'indietro dell'utero; infine, il legamento cardinale serve a impedire gli eccessivi movimenti in avanti e verso il basso dell'utero.
Nell'utero, gli anatomisti riconoscono due parti: una superiore, che prende il nome di corpo e ha il compito di accogliere il futuro nascituro, e una inferiore, che è la già nominata cervice uterina.
È nel corpo dell'utero che prende posto il futuro nascituro.
Dal punto di vista funzionale, l'utero provvede a:

  • Fornire protezione meccanica e sostanze nutritive all'embrione, prima (dalla I all'VIII settimana), e al feto, poi (dalla IX settimana al parto).
  • Eliminare i prodotti di scarto, prodotti dal futuro nascituro, durante tutta la sua vita pre-natale.
  • Garantire la fuoriuscita del feto, al termine della gravidanza. Ciò è possibile grazie alla componente muscolare che caratterizza l'utero e che ne permette le cosiddette contrazioni.

CERVICE UTERINA

La cervice uterina, nota anche come collo dell'utero, è la stretta porzione cava con cui termina l'utero e che collega quest'ultimo con la vagina.
La cervice uterina ha forma cilindrica o conica.
In genere, circa metà del collo dell'utero è visibile a occhio nudo, attraverso l'apertura esterna della vagina.

TUBE DI FALLOPPIO

In numero di due e simmetriche, le tube di Falloppio sono le strutture anatomiche tubulari, che connettono le ovaie all'utero (precisamente al corpo dell'utero).
Di natura prevalentemente muscolare, ospitano e orientano verso l'utero le cellule uovo rilasciate dalle ovaie; inoltre, se il concepimento ha luogo quando una cellula uovo è ancora al loro interno, assicurano il transito dell'uovo fecondato da dove risiede verso l'utero.
In ciascuna tuba di Falloppio, gli anatomisti riconoscono 4 sezioni o aree:

  • L'infundibolo. È la regione più vicina alle ovaie e in stretto rapporto con la cosiddetta fimbria. La fimbria è una frangia di tessuto, dotata di cilia, che facilita il movimento delle cellule uovo verso le tube di Falloppio.
  • La regione ampollare. Con i suoi 6-7 centimetri di estensione, è la regione più lunga delle tube di Falloppio. Grazie alle cilia presenti sulla parete interna, facilita il transito delle cellule uovo o delle uova fecondate dalle ovaie all'utero
  • La regione istmica. Rappresenta la porzione più stretta delle tube di Falloppio e misura, in genere, 2-3 centimetri circa. Ha un andamento rettilineo.
    Anch'essa è attrezzata di cilia, per il passaggio delle cellule uovo o delle uova fecondate.
  • La regione intramurale. Regione terminale delle tube di Falloppio, è anche la sezione più corta.
    Prende contatto con l'utero, introducendosi nel miometrio (ossia il muscolo dell'utero).
    A questo livello, prende posto la cosiddetta giunzione utero-tubale, ossia l'apertura delle tube di Falloppio a livello dell'utero.

Le tube di Falloppio hanno diversi sinonimi. Sono, infatti, note anche come: salpingi, ovidotti o trombe uterine.

OVAIE

Le ovaie (al singolare ovaia, ma anche ovaio od ovario) sono le gonadi femminili.
In anatomia umana, il termine gonadi indica le ghiandole che producono i gameti, ossia le cellule sessuali.
In numero di due e di forma simile a un fagiolo, le ovaie ricoprono due funzioni di estrema importanza:

  • Producono la cellula uovo (od ovocita od oocita), che è il gamete femminile.
    Come si vedrà, per circa metà del cosiddetto ciclo mestruale, ogni cellula uovo sosta nell'ovaio e va incontro a un processo di maturazione fondamentale.
    Alla conclusione della fase di maturazione, ha luogo la cosiddetta ovulazione, ossia il rilascio dell'ovocita nelle tube di Falloppio.
  • Secernono gli ormoni sessuali femminili, estrogeni e progesterone, i quali giocano un ruolo essenziale nello sviluppo dei caratteri sessuali secondari e nella riproduzione.

Insieme all'utero, le ovaie possono considerarsi, a pieno diritto, gli organi principali dell'apparato genitale femminile.

MONTE DI VENERE

Di forma triangolare e con l'apice rivolto verso il basso, il monte di Venere è una massa arrotondata di tessuto adiposo, situata in corrispondenza del pube e limitata superiormente dall'ipogastrio e lateralmente dalle pieghe inguinali. Rispetto alle altre strutture della vulva, sovrasta le grandi labbra.
In genere, l'epidermide del monte di Venere è spessa e presenta ghiandole sebacee e sudoripare.
In età prepuberale, il monte di Venere è una regione anatomica glabra, cioè priva di peli; con l'inizio della pubertà e fino al termine di questa comincia a ricoprirsi gradualmente di lunghi peli.

GRANDI LABBRA

Le grandi labbra (o labbra maggiori) sono due evidenti pieghe cutanee longitudinali, che si estendono verso il basso e all'indietro, a partire dal monte di Venere fino al perineo.

  • A livello del monte di Venere, formano la cosiddetta commessura vulvare anteriore (N.B: in anatomia, commessura identifica un punto di congiunzione tra due parti di una struttura).
  • A livello del perineo, esattamente a pochi centimetri dall'ano, formano la cosiddetta commessura vulvare inferiore (forchetta vulvare).

Composte prevalentemente da tessuto connettivo fibro-elastico e ricche di adipe, le due grandi labbra presentano, ciascuna, due facce: una laterale (esterna) e una mediale (interna).
La faccia mediale di ogni grande labbro confina con la faccia laterale del piccolo labbro omolaterale; nel punto di connessione, c'è un solco noto come solco interlabiale.
Nella donna adulta, le grandi labbra misurano mediamente 7-8 centimetri in lunghezza, 2-3 centimetri in larghezza e 15-20 millimetri in spessore.
Più pigmentate rispetto alle altre parti del corpo, sono sede di ghiandole sudoripare e sebacee, il cui secreto funge da richiamo sessuale.
Con l'inizio della pubertà, le grandi labbra cominciano a ricoprirsi di peli: la zona precisa in cui crescono questi peli è sulla faccia laterale (quindi la faccia mediale è glabra).
Dopo la menopausa, si assottigliano, perdendo molta della componente adiposa e diventando più sottili e flosce.
La funzione delle grandi labbra è offrire protezione alle piccole labbra, al meato vaginale e all'orifizio uretrale esterno.
Nell'uomo, le grandi labbra corrispondono alla scroto.

Vulva

PICCOLE LABBRA

Le piccole labbra (o ninfe o labbra minori) sono le due sottili pieghe cutanee rosate, che risiedono internamente alle due grandi labbra (si ricorda che il punto di separazione tra le grandi e le piccole labbra è il cosiddetto solco interlabiale).
Hanno inizio appena sotto la clitoride: qui danno origine a due strutture particolari, note come frenulo della clitoride e cappuccio (o prepuzio) della clitoride.
Proseguendo verso il basso, le piccole labbra tendono ad assottigliarsi fino a confluire nelle grandi labbra e così scomparire oppure fino a ricongiungersi, dando origine al cosiddetto frenulo delle piccole labbra.
Come le grandi labbra, presentano una faccia esterna (laterale) e una faccia interna (mediale).
In genere, il margine libero delle piccole labbra presenta una dentellatura alquanto irregolare e fluttua liberamente.
Con la loro faccia interna, delimitano un'area anatomica chiamata vestibolo vulvare.
Nella donna adulta, le piccole labbra misurano 30-35 millimetri in lunghezza, 10-15 millimetri in larghezza e 4-5 millimetri in spessore.
Oltre ad essere rosate, tendono ad avere un aspetto mucoso e umido; inoltre sono prive di peli.
La conformazione delle piccole labbra varia in maniera anche molto sensibile da donna a donna e in base ai caratteri razziali: per esempio, in alcuni soggetti sono quasi assenti, mentre, in altri, sono decisamente marcate.
Le piccole labbra mancano di ghiandole sudoripare, ma presentano una rete alquanto estesa di ghiandole sebacee (tra quest'ultime, rientrano i granuli di Fordyce).
Fino a prima che inizi la pubertà, le labbra minori sono di piccole dimensioni; con l'avvento della pubertà, cominciano a ingrandirsi gradatamente fino alle dimensioni adulte.
Costituite da tessuto fibro-elastico e riccamente vascolarizzate, le labbra minori hanno il compito di proteggere l'orifizio uretrale e il meato vaginale. Inoltre, sembrano avere un ruolo determinante nella sensazione di piacere, provata dalla donna durante i rapporti sessuali.

GHIANDOLE DI BARTOLINI

Le ghiandole di Bartolini, o ghiandole vestibolari maggiori, sono due grosse ghiandole situate nella parte inferiore delle grandi labbra, accanto al meato vaginale.
Il dotto escretore di ciascuna ghiandola di Bartolini sfocia tra un piccolo labbro e l'apertura esterna della vagina.
La funzione delle ghiandole di Bartolini è secernere un liquido vischioso, che serve alla lubrificazione vaginale, durante l'eccitazione sessuale.
Nella donna adulta, le ghiandole di Bartolini possono essere paragonabili, per dimensioni, a un pisello o a una mandorla.

CLITORIDE

La clitoride è un organo erettile, che prende posto:

  • Nella parte anteriore e superiore della vulva, in corrispondenza del punto di unione delle piccole labbra.
  • Appena sopra l'apertura esterna dell'uretra, apertura che, a sua volta, risiede più sopra del meato vaginale.

Sotto il profilo morfologico, la clitoride assomiglia a una Y: presenta, infatti, due porzioni oblique superiori, denominate radici, e una struttura unica proiettata verso il basso, nota come corpo della clitoride.
Il corpo della clitoride termina con un'estremità libera, rigonfia e dalla forma conica, che gli anatomisti chiamano glande.

Altre due particolarità anatomiche del corpo della clitoride, che meritano una citazione particolare, sono: il cosiddetto gomito della clitoride (è una piega del corpo) e la cosiddetta asta della clitoride (è la zona compresa tra gomito e glande della clitoride).
La clitoride è ricca di terminazioni nervose: queste terminazioni le conferiscono un'estrema sensibilità, tanto da risultare, dal punto di vista del piacere sessuale, l'elemento anatomico più importante dell'apparato genitale femminile esterno.
Nell'uomo, la clitoride corrisponde, in parte, al pene (N.B: il pene ha anche altre funzioni, mentre sembra che la clitoride sia legata solamente al piacere).


Curiosità
La fitta rete di terminazioni nervose della clitoride fa sì che molte donne raggiungano l'orgasmo con la sola sua manipolazione.

Fisiologia

Del ruolo svolto dall'apparato genitale femminile si è già parlato all'inizio dell'articolo.
In questa sezione, quindi, ci si concentrerà sul ciclo mestruale e su alcune sue caratteristiche.

COS'È IL CICLO MESTRUALE?

Il ciclo mestruale è l'arco di tempo in cui l'apparato genitale femminile produce una cellula uovo e prepara l'utero a un'eventuale fecondazione di quest'ultima.
Lungo in genere circa 28 giorni, il ciclo mestruale si ripete continuamente a partire dalla pubertà (10-12 anni, età del primo flusso mestruale o menarca) alla menopausa (45-50 anni).
Protagonisti fondamentali del ciclo mestruale, per il fatto di influenzare gli organi e le strutture dell'apparato genitale femminile, sono gli ormoni noti come: ormone follicolo-stimolante, ormone luteinizzante, estrogeni e progesterone.

FASI DEL CICLO MESTRUALE: COME DESCRIVERLE E QUALI SONO?

I modi per descrivere i momenti salienti del ciclo mestruale sono due, a seconda che si faccia riferimento all'ovaio oppure all'utero.
Prendendo in considerazione l'ovaio (ciclo mestruale ovarico), le fasi del ciclo mestruale sono tre e consistono in:

Facendo riferimento invece all'utero (ciclo mestruale uterino), le fasi del ciclo mestruale sono 5 e consistono in:

  • Fase mestruale
  • Fase proliferativa
  • Fase ovulatoria
  • Fase secretiva iniziale

La differenza esistente tra questi due modi di descrivere il ciclo mestruale risiede, essenzialmente, nel momento della mestruazione, ossia la perdita di sangue vaginale a partire dalla cavità uterina (in assenza di fecondazione).
Nel caso del ciclo mestruale ovarico, la mestruazione ne caratterizza l'ultimissimo momento, quindi la fase luteale.
Nel caso del ciclo mestruale uterino, invece, la mestruazione ne contraddistingue il primissimo momento (non a caso è detta fase mestruale).
Per conoscere nei dettagli le fasi del ciclo mestruale uterino, i lettori possono consultare l'articolo presente qui.
Viceversa, una descrizione di ciò che accade nelle tre fasi del ciclo mestruale ovarico è presente nelle tabella sottostante.


Fase

Descrizione

Giorni

Fase follicolare

L'encefalo rilascia l'ormone follicolo-stimolante (FSH), il quale, attraverso il circolo sanguigno, raggiunge le ovaie e le stimola a produrre una serie di ovociti primitivi (o follicoli ovarici).
Di questi follicoli, soltanto uno sopravvive e diventa la cellula uovo vera e propria, pronta alla fecondazione (qualora incontrasse uno spermatozoo).
FSH stimola anche la secrezione di estrogeni: questi sono fondamentali per regolare la produzione dei follicoli.

Dal 1° al 14° giorno

Fase ovulatoria

È il momento che coincide con il rilascio della cellula uova matura nelle tube di Falloppio.
Il rilascio dell'ovocita avviene su stimolo dell'ormone luteinizzante (LH).
In questa fase del ciclo mestruale, la cervice uterina produce ingenti quantità di muco, il quale ha lo scopo di catturare lo sperma dell'uomo, in occasione dei rapporti sessuali.

Tra il 14° e il 15° giorno

Fase luteale

È il momento in cui il follicolo ovarico si trasforma nel cosiddetto corpo luteo.
La formazione del corpo luteo favorisce la secrezione di progesterone, mentre riduce quella di FSH e LH.
Verso la parte terminale della fase luteale, il corpo luteo tende a regredire progressivamente e i livelli di progesterone diminuiscono.
Se non è avvenuta la fecondazione della cellula uova, lo strato più superficiale dell'utero (endometrio) va in necrosi e si sfalda. Ciò dà inizio alle mestruazioni.

Dal 16° al 28° giorno

Malattie

Endometriosi, infezioni vaginali, herpes genitale, ipermenorrea, ipomenorrea, gravidanza ectopica, tumore dell'ovaio, polipi endometriali, prolasso uterino, prurito vaginale, salpingite, utero setto, utero bicorne, utero didelfo, utero retroverso, vaginosi batterica e vulvodinia rappresentano solo alcune delle principali patologie e condizioni anomale dell'apparato genitale femminile.


Autore

Antonio Griguolo
Laureato in Scienze Biomolecolari e Cellulari, ha conseguito un Master specialistico in Giornalismo e Comunicazione istituzionale della scienza