Ultima modifica 24.10.2019

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Generalità

Le possibili alterazioni del colore della pelle si possono sostanzialmente suddividere in due grandi gruppi:

  • Le variazioni dovute ad una maggiore colorazione (iperpigmentazione);
  • Le discromie legate ad una perdita di tonalità (ipopigmentazione).

Le cause alla base delle alterazioni del colore della pelle possono essere di svariata origine e natura: alcune si possono ereditare, mentre altre si possono acquisire nel corso della vita.
In quest'articolo verranno analizzate le caratteristiche delle principali tipologie di iperpigmentazioni e ipopigmentazioni che coinvolgono la pelle.

Iperpigmentazione

L'iperpigmentazione della pelle può essere diffusa a tutta la superficie cutanea, interessare aree più o meno estese o addirittura essere circoscritta a singoli punti. In quest'ultimo caso si parla di iperpigmentazione focale.

Iperpigmentazione focale

Quando si parla d'iperpigmentazione focale ci si riferisce ad un'alterazione cromatica della pelle che coinvolge solo determinati e circoscritti punti della superficie cutanea.
efilidi lentiginiTipici esempi di questa tipologia d'iperpigmentazione sono dati da lentigo solari, lentigo senili, efelidi, lentiggini e nevi.

Efelidi e lentiggini

Le efelidi sono delle macchioline brunastre che diventano più evidenti se l'individuo si espone alla luce solare. Nei punti in cui il difetto estetico si rende evidente, si riscontra un'aumentata concentrazione locale di melanina (il pigmento cutaneo responsabile, appunto, del colore della pelle, ma anche degli occhi e dei capelli).
Le lentiggini per molti aspetti sono simili alle efelidi, dalle quali, tuttavia, si differenziano per una colorazione generalmente più scura e per il fatto di non essere influenzate dalle radiazioni solari. Entrambe queste condizioni, assolutamente innocue, si manifestano in giovane età e sono più frequenti tra i soggetti con pelle e capelli chiari.

Lentigo solari e senili

Le lentigo solari sono macchie iperpigmentate che rappresentano la conseguenza di un'eccessiva esposizione solare. Esse si possono manifestare in uomini e donne di qualsiasi età, benché vi sia un'incidenza maggiore negli individui che hanno superato i 50 anni di età.
Le lentigo senili, invece, si manifestano nelle persone anziane come conseguenza dell'invecchiamento cutaneo in associazione all'eccessiva esposizione alle radiazioni ultraviolette.
La formazione di queste macchie iperpigmentate è sostenuta da una locale iperproduzione di melanina.

Nevi

I nevi, volgarmente chiamati nei, sono il risultato di un ammasso di melanociti, non sensibili alla luce solare come avviene, invece, per le efelidi o le lentigo solari e senili. Possono essere piatti oppure in rilievo, benigni o maligni.

Vedi anche: Couperose

Iperpigmentazione locale

L'iperpigmentazione della pelle può interessare aree più o meno estese della superficie cutanea: si parla in questo caso di iperpigmentazione locale.
L'esempio tipico è quello del melasma, conosciuto anche come cloasma o maschera gravidica quando si manifesta nelle donne in gravidanza. Tale inestetismo, che interessa soprattutto il sesso femminile, è caratterizzato dalla comparsa di macchie iperpigmentate più o meno estese, localizzate a livello del viso.
Il problema tende ad accentuarsi con l'esposizione solare. Il principale agente causale è rappresentato dagli squilibri ormonali che possono interessare la donna nel corso della vita. Considerando l'azione fotosensibilizzante degli ormoni sessuali femminili, il melasma può comparire anche nelle donne che assumono la pillola anticoncezionale.
Tuttavia, è doveroso precisare che il melasma non costituisce un disturbo della pigmentazione cutanea prettamente femminile, poiché può manifestarsi anche negli uomini.
Oltre agli squilibri ormonali, altri possibili fattori implicati nella comparsa del disturbo sono rappresentati da fattori genetici, stress, esposizione ai raggi UV, disturbi endocrini e assunzione di alcuni tipi di farmaci.

Iperpigmentazione generalizzata

L'iperpigmentazione generalizzata, cioè estesa a tutta la superficie cutanea, è caratteristica di alcune patologie. Tra queste ricordiamo il morbo di Addison, una malattia a livello surrenale (ridotta produzione di corticosteridi), che aumenta la pigmentazione cutanea, fino a far assumere alla pelle un colorito bronzeo.

Ipopigmentazione

Similmente all'iperpigmentazione cutanea, anche l'ipopigmentazione della pelle può essere locale o generalizzata.

Ipopigmentazione locale

La vitiligine è il classico esempio di ipopigmentazione locale. Si tratta di una condizione piuttosto diffusa, che consiste nella progressiva depigmentazione di alcune aree cutanee come le mani, il volto e le zone intorno agli orifizi cutanei.
Il problema tende a peggiorare con il passare del tempo: in un primo momento le aree decolorate sono limitate, ma nel corso degli anni possono espandersi, coinvolgendo le zone adiacenti. In corrispondenza di queste chiazze depigmentate si assiste ad una inattivazione pressoché totale dei melanociti (cellule deputate alla produzione della melanina).
vitiligineLa vitiligine è un problema prettamente estetico, che non ha nulla di patologico. Anche in questo caso la condizione peggiora con l'esposizione al sole, sia perché aumenta il contrasto tra aree pigmentate e non, sia perché quest'ultime - non essendo protette dalla melanina - si ustionano facilmente.
Le cause d'origine non sono certe, si ritiene che il problema abbia natura psicosomatica. In termini pratici, condizioni di stress (sia fisico che psicologico) possono determinare la comparsa di vitiligine in soggetti geneticamente predisposti. È stata, infatti, documentata una certa familiarità per la patologia, tanto che il figlio di un genitore colpito da vitiligine ha maggiori probabilità di trovarsi nella stessa condizione.

Vedi anche: Macchie Bianche sulla Pelle

Ipopigmentazione localizzata

Analogamente a quanto avviene nell'iperpigmentazione generalizzata, anche nell'ipopigmentazione generalizzata le alterazioni del colore della pelle interessano l'intera superficie cutanea; tuttavia, in questo caso vi è la mancanza o la perdita di tonalità, quindi, la perdita del naturale colore della pelle.
I più noti esempi di ipopigmentazione generalizzata sono l'albinismo e la fenilchetonuria.

Albinismo

L'albinismo è una condizione patologica di carattere ereditario, dovuta ad una mutazione genetica che porta ad una sostituzione amminoacidica a livello dell'enzima tirosinasi. Questa proteina è un cofattore essenziale di alcune reazioni che trasformano la tirosina in melanina.
AlbinismoA causa di questa mutazione genetica, l'albino non è in grado di sintetizzare i pigmenti necessari alla normale colorazione cutanea. Di conseguenza la malattia si manifesta con un fenotipo caratterizzato da pelle estremamente chiara, capelli depigmentati ed iride azzurra, tendente al rosso.
L'assenza del ruolo protettivo della melanina espone gli albini ad un maggior rischio di sviluppare neoplasie della cute.

Fenilchetonuria

La fenilchetonuria è un'altra condizione patologica su base ereditaria. L'organismo delle persone colpite da questa malattia non riesce a convertire la fenilalanina, un aminoacido essenziale, in tirosina, un altro amminoacido fondamentale per la sintesi di melanina.
La carenza di melanina si manifesta con ipopigmentazione cutanea diffusa.


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