Ultima modifica 03.04.2017

Generalità

La steatosi epatica, nota ai più come fegato grasso, è la più comune e diffusa epatopatia alcolica. Si tratta di una condizione completamente reversibile che si concretizza in un accumulo di trigliceridi nel fegato. Di conseguenza, si registra un aumento di volume dell'organo (epatomegalia), che può dare piccoli segni di sofferenza da sovraccarico funzionale:

Cause e Soggetti a Rischio

La steatosi alcolica si registra nel 60-100% dei forti bevitori, mentre la cosiddetta steatosi NON alcolica è appannaggio soprattutto delle persone sovrappeso od obese, che seguono una dieta disordinata, ipercalorica e ricca di grassi. Naturalmente la sommatoria delle due condizioni - forte consumo di alcolici, obesità e dieta ipercalorica/iperlipidica - aumenta lo stress per il fegato, che in un primo momento esprime il proprio disagio con un accumulo di trigliceridi nelle proprie cellule.

Perché il consumo di alcool provoca steatosi?

  • facilita l'assorbimento intestinale dei chilomicroni;
  • aumenta la lipolisi periferica, con aumento della quota di acidi grassi che giunge al fegato;
  • deprime l'ossidazione degli acidi grassi a livello dei mitocondri degli epatociti;
  • stimola la sintesi di acidi grassi a livello epatico;

Per quanto detto - nonostante il nome possa trarre in inganno - la steatosi alcolica non è necessariamente sinonimo di alcolismo: le due condizioni, infatti, possono coesistere ma anche esprimersi singolarmente. Esistono quindi degli alcolisti con un fegato pressoché normale, specie negli stadi iniziali, e dei forti bevitori occasionali non ancora "schiavi dell'alcool" affetti da steatosi epatica di origine alcolica. La diagnosi di alcolismo viene generalmente posta attraverso il colloquio con i familiari (l'alcolista tende spesso a negare la propria condizione), l'anamnesi e la compilazione - da parte dell'interessato - di questionari, tipo CAGE, AUDIT (può essere eseguito online in questa pagina) o MALT, eventualmente supportati da analisi di laboratorio specifiche: dosaggio delle Gamma-Glutamil-Transpeptidasi (GGT), volume globulare medio (VGM o MCV) e transferrina carente di carboidrati (CDT).

Complicanze

In uno stadio più avanzato, se non curata, la steatosi alcolica può evolvere lentamente ad epatite alcolica, più correttamente definita steatoepatite alcolica. In simili circostanze, l'accumulo di trigliceridi a livello epatico si associa ad infiammazione dell'organo, che a sua volta può evolversi o associarsi a processi cicatriziali più o meno estesi (fibrosi fino alla cirrosi epatica).

Circa il 10-15% degli alcolisti presenta tipici segni di cirrosi all'esame autoptico. Pertanto, mentre la steatosi costituisce una precisa conseguenza dell'eccessiva assunzione di etanolo, l'epatite alcolica e la cirrosi si sviluppano in un numero più limitato di soggetti.

Fattori di rischio

Quanti grammi di alcool si assumono con una bevuta?


Specifica le quantità di alcolici consumate


ml di birra (3,5% alcol)

ml di birra (5% alcol)

ml di birra (7,5% alcol)

ml di vino (10% alcol)

ml di vino (12,5% alcol)

ml di vino (15% alcol)

ml di cocktails a base di vino (20% alcol)

ml di liquori  (30% alcol)

ml di liquori  (40%  alcol)

ml di liquori  (60% alcol)

ml di liquori  (70% alcol)




Grammi di Alcool Assunti:

Le epatopatie descritte nel corso dell'articolo sono la tipica conseguenza dell'abuso alcolico, poiché il fegato è il principale organo chiamato in causa nel metabolismo dell'alcool. Purtroppo, per l'eterogeneità delle manifestazioni cliniche, non è possibile definire la soglia di consumo alcolico oltre la quale si corre il rischio di sviluppare steatosi ed epatopatie alcoliche in genere. Come dato generale, la dose considerata attualmente tossica per la maggior parte degli individui è superiore a 40-80 g di alcol al giorno, anche se - è bene ribadirlo - a causa dell'intervariabilità individuale è difficile prevedere le conseguenze dell'alcool sul proprio organismo. Da rilevare inoltre che il consumo quotidiano protratto risulta più dannoso di quello saltuario, tanto che viene raccomandato di non assumere alcol per almeno due giorni alla settimana. Infine, il rischio di steatosi alcolica e di altre malattie epatiche è - a parità di alcool consumato - maggiore per le donne, tanto che per il sesso femminile si ritengono tossiche dosi alcoliche del 30% inferiori a quelle indicate per gli uomini.

Trattamento steatosi alcolica

Come anticipato, la steatosi alcolica risulta reversibile, anche nelle forme severe, entro un paio di settimane dall'interruzione dell'abuso alcolico. In effetti, come la logica vuole che sia, l'astinenza da alcool è la più importante ed essenziale tra le misure terapeutiche. Importante è anche l'intervento dietetico generale, con l'adozione di una dieta arricchita di proteine "magre" e vitamine (soprattutto quelle del gruppo B, oltre la C e la K) secondo le indicazioni mediche.


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