Cirrosi Epatica: cos’è? Sintomi, cause e cura

Cirrosi Epatica: cos’è? Sintomi, cause e cura
Ultima modifica 20.11.2023
INDICE
  1. Cos’è
  2. Cause
  3. Sintomi e Complicanze
  4. Diagnosi
  5. Trattamento e prevenzione

Cos’è

Cos’è la Cirrosi Epatica?

La cirrosi epatica è una grave malattia del fegato degenerativa. Questa condizione insorge, infatti, a causa di un'infiammazione cronica, che modifica nel tempo la struttura e le funzioni dell'organo. Più precisamente, in caso di danno continuato, il fegato tenta sempre di ripararsi, formando però anche delle cicatrici.

https://www.my-personaltrainer.it/imgs/2023/11/20/cirrosi-epatica-orig.jpeg Shutterstock

Il normale tessuto epatico è così progressivamente sostituito da un tessuto fibroso e non funzionante. Se questo processo questo processo di degenerazione non viene interrotto, l'accumulo di inspessimenti e cicatrici limitano le funzioni fisiologiche del fegato. Per questo motivo, se non viene trattata per tempo, la cirrosi può portare a insufficienza epatica o può avere addirittura conseguenze fatali.

Cause

Cirrosi Epatica: quali sono le cause?

Tutto ciò che determina un danno epatico cronico può provocare cirrosi; tra le principali cause troviamo l'eccessivo consumo di alcol e le epatiti virali (B, C e D).

Tra le cause meno frequenti, possiamo trovare malattie metaboliche (steatosi epatica non alcolica, diabete, emocromatosi, morbo di Wilson) e patologie delle vie biliari. In alcuni casi, più cause concomitanti possono portare alla cirrosi. Vediamo più nel dettaglio alcune di queste condizioni predisponenti.

Abuso di alcol

L'abuso di alcol rappresenta la causa più comune di cirrosi nei Paesi industrializzati. Il fegato degrada, infatti, l'alcol in prodotti tossici, alcuni dei quali scatenano l'infiammazione alla base della cirrosi.

Epatiti virali

In altri casi, può rappresentare l'evoluzione dell'epatite cronica da virus B, Delta o C.

Tra le epatiti virali, a destare più preoccupazione è sicuramente la cirrosi associata a infezione cronica da virus C, correlata ad un alto rischio di evoluzione verso l'epatocarcinoma.

Altre cause di cirrosi epatica

Fra le possibili malattie in grado di danneggiare il fegato sono incluse le epatopatie a genesi autoimmune (epatite autoimmune) e la steatosi epatica non alcolica, che può evolvere in una steatoepatite. A volte, infatti, l'eccesso di grasso nel fegato può scatenare un processo infiammatorio che può portare alla cirrosi. Entrambe queste condizioni sono spesso correlate a diabete, obesità, patologie coronariche e malnutrizione

La cirrosi epatica può derivare da una cirrosi biliare primitiva, così come da altre infiammazioni delle vie biliari per calcoli o tumori. Rientrano tra le cause di cirrosi epatica anche i disturbi metabolici, come il diabete mellito, l'emocromatosi e la malattia di Wilson, che consistono rispettivamente in un accumulo eccessivo di ferro e di rame a livello del fegato.

Dalle possibili cause non sono poi esclusi l'uso intenso e prolungato di alcuni farmaci e l'esposizione ad agenti tossici. Si parla invece di cirrosi criptogenica quando la causa di origine non è determinabile.

A causa delle situazioni patologiche menzionate, il fegato si viene a trovare in uno stato infiammatorio cronico, che porta alla liberazione di determinate sostanze (chiamate citochine); a loro volta queste sostanze favoriscono la proliferazione di tessuto fibroso (fibrosi epatica) e - nelle fasi più avanzate - portano allo sviluppo di noduli di rigenerazione tipici della cirrosi.

Sintomi e Complicanze

Cirrosi epatica: quali sono i primi sintomi e decorso

Nelle prime fasi della cirrosi epatica, i sintomi possono anche essere assenti. Spesso, i disturbi associati alla malattia sono evidenti quando il danno all'organo è ormai esteso e il fegato non funziona più adeguatamente.

Occorre precisare che la cirrosi epatica è comunque una malattia cronica a lenta evoluzione. Indicativamente, trascorrono 15-20 anni dall'inizio del processo all'esordio dei sintomi.

Nel corso degli anni, con il progredire della formazione di tessuto cicatriziale nel fegato, si possono riscontrare debolezza, perdita dell'appetito e nausea, prurito, gonfiori alle gambe, emorragie e lividi frequenti.  Gli edemi agli arti inferiori e i difetti di coagulazione derivano dalla ridotta funzionalità del fegato, che provoca un deficit della sintesi di proteine, come l'albumina, e delle sostanze necessarie per la coagulazione del sangue. Nel caso in cui l'organo non sia più in grado di eliminare la bilirubina dal sangue, un altro segno indicativo della malattia è l'ittero, ovvero l'ingiallimento della pelle e delle sclere degli occhi.

Cirrosi Epatica: disturbi associati

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Per il ruolo centrale che il fegato ricopre nel regolare il metabolismo corporeo, e per le alterazioni anatomo-patologiche associate alla malattia, la cirrosi determina:

  • ipertensione portale (i noduli si oppongono alla normale circolazione epatica, per cui il sangue può ritornare nella vena porta* aumentando la pressione; si vengono così a formare circoli collaterali intra ed extraepatici, tramite cui il sangue si versa direttamente nelle vie di efflusso senza entrare in contatto con il parenchima epatico; l'ipertensione portale riduce quindi il flusso ematico alle cellule del fegato ancora funzionanti, determinando la comparsa in circolo delle tossine normalmente inattivate dall'organo e la diminuzione delle sostanze da esso sintetizzate);
  • ittero (colorazione gialla della cute per accumulo di pigmenti biliari nel sangue);
  • splenomegalia (ingrossamento della milza);
  • varici (esofagee ed emorroidarie);
  • edemi, ascite (accumulo di liquido extracellulare nella cavità addominale, particolarmente vistoso nei pazienti con cirrosi scompensata) e ritenzione idricaatrofia muscolare e testicolareginecomastiaencefalopatia epatica, perdita di peli e comparsa di lividi ed emorragie (tutte condizioni provocate dalla diminuzione della funzionalità epatica - con ridotta sintesi di albumina, fattori della coagulazione e proteine - associata al calo della capacità detossificante e metabolica in genere).

(*) la vena porta raccoglie tutto il sangue che proviene dal tubo digerente, dalla milza, dal pancreas e dalla cistifellea, e lo trasporta al fegato; da qui passa alla vena cava inferiore che lo veicola al cuore.

Per approfondire: Sintomi Cirrosi Epatica

Complicanze della Cirrosi Epatica

Le possibili complicanze della cirrosi epatica possono essere potenzialmente letali. Tra le conseguenze più gravi ci sono l'insufficienza epatica e l'ipertensione portale o, in altre parole, l'aumento della pressione sanguigna nei vasi diretti al fegato. Concentriamoci, per il momento, proprio su quest'ultima.

La formazione delle cicatrici rende difficoltosa la normale circolazione locale e può verificarsi un aumento di pressione nella vena porta, che veicola il sangue al fegato dall'intestino e dalla milza. Il risultato è l'ingrossamento della milza e l'accumulo di fluidi nell'addome, noto come ascite. Altra possibile conseguenza dovuta all'ipertensione portale è la formazione di varici nella porzione inferiore dell'esofago. Se la pressione al loro interno diviene eccessiva, i vasi sanguigni coinvolti da questa dilatazione patologica possono andare incontro a rottura.

Alla lunga, la trasformazione del tessuto epatico, se non viene bloccata e trattata in tempo, può indurre l'insufficienza epatica, ovvero il ridotto funzionamento dell'organo.

Con la cirrosi epatica, diminuisce ovviamente anche la capacità del fegato di svolgere la sua azione detossificante, quindi possono aumentare le sostanze tossiche in circolo. L'accumulo di queste sostanze nel sangue può avere effetti negativi sulle funzioni del cervello e determinare un'encefalopatia, una forma di sofferenza cerebrale che si manifesta con confusione, sonnolenza e può addirittura portare al coma.

Non solo, in caso di cirrosi l'organismo può andare incontro a malnutrizione, a causa dell'incapacità di processare adeguatamente i nutrienti.

Inoltre, la cirrosi epatica aumenta il rischio di tumore del fegato.

Cirrosi e Tumore al Fegato

La cirrosi è anche uno dei principali fattori di rischio per l'epatocarcinoma (vedi tumore al fegato).

Fortunatamente, in linea di massima il danno epatico si instaura con una lenta progressione, attraverso stadi che possono comunque susseguirsi con maggiore rapidità in determinate situazioni (ad esempio per l'eventuale sovrapposizione di più fattori aggravanti).

Diagnosi

Cirrosi Epatica: esami per la diagnosi

Il primo approccio alla diagnosi di cirrosi epatica consiste in una visita che valuti le condizioni generali del paziente, e ricerchi alcuni segni tipici come edema, ascite, ingrossamento e indurimento del fegato.

Per confermare la diagnosi, il medico può effettuare ulteriori indagini, inclusi esami del sangue, ecografia e biopsia epatica

Gli esami ematochimici permettono di evidenziare le alterazioni dei livelli di bilirubina, degli enzimi epatici e dell'albumina, del numero delle piastrine e dei fattori della coagulazione.

L'ecografia valuta, invece, particolari caratteristiche del fegato che si alterano con la cirrosi, come le aree nodulari ed irregolari, un ingrandimento del fegato, la splenomegalia o alterazioni del flusso della vena porta. La biopsia del fegato valuta l'entità e l'estensione del danno, grazie all'evidenza delle alterazioni rilevabili all'esame microscopico di un campione di tessuto.

Trattamento e prevenzione

Cirrosi Epatica: come si cura?

La cirrosi epatica è una condizione irreversibile, ma è possibile intervenire precocemente per limitare l'insorgenza di conseguenze pericolose per la vita. Gli obiettivi del trattamento consistono sempre nel bloccare o rallentare la progressione della malattia, riducendo i sintomi e prevenendo, allo stesso tempo, ulteriori danni al fegato. Occorre precisare che purtroppo la terapia non può far regredire le lesioni che si sono già sviluppate.

La terapia può essere farmacologica e di supporto. Fondamentalmente, l'approccio varia a seconda della causa che ha prodotto la cirrosi e della gravità del caso. Le terapie più comuni prevedono:

  • Prescrizione di diuretici, per il controllo della ritenzione idrica nelle gambe o nell'addome;
  • Integrazione di vitamine e sali minerali;
  • Farmaci beta-bloccanti, al fine di ridurre la pressione nella vena porta.

Nelle fasi più precoci, è sicuramente importante evitare il consumo di alcolici e seguire una dieta sana ed equilibrata, adatta a mantenere il peso nella norma e a contrastare l'accumulo di liquidi. Negli stadi più avanzati e in casi selezionati, potrebbe rendersi necessario il trapianto di fegato.

Per approfondire: Farmaci per la cura della Cirrosi

Dieta per la Cirrosi Epatica

L'adozione di particolari misure dietetiche - variabili in base allo stadio della cirrosi - risulta di estrema importanza; si tende a limitare, per esempio, l'apporto di sodio (in modo particolare se presente ascite), cibi mal tollerati (fritture ed altri di difficile digestione) e grossolani (che possono traumatizzare le varici esofagee), ricorrendo spesso a supplementi dietetici (ad esempio il lattulosio, la fibra, i probiotici ed i prebiotici - per controllare la stipsi e migliorare la flora batterica intestinale - e, in presenza di cirrosi scompensata in stadio avanzato, gli amminoacidi ramificati in associazione ad una dieta ipoproteica).

Prevenzione

Prevenzione

Nonostante l'impossibilità di curarla, la cirrosi epatoca è suscettibile di un'efficace prevenzione; molti casi di cirrosi sono infatti legati all'abuso di alcol (specie nelle nazioni industrializzate) e alle epatiti virali (più diffuse nei Paesi sottosviluppati).

Per la prevenzione della cirrosi epatica risultanto quindi importantissimi:

  • la moderazione o l'astensione dal consumo di alcool;
  • la vaccinazione contro le epatiti virali (vaccini sono disponibili per l'epatite A, B, D ed E), l'utilizzo del preservativo in caso di rapporti occasionali e l'astensione dal consumo di acqua o alimenti contaminati quando ci si reca in Paesi in via di sviluppo.


Cirrosi epatica - Video: Cause, Sintomi, Cure

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Autore

Giulia Bertelli

Giulia Bertelli

Biotecnologa Medico-Farmaceutica
Laureata in Biotecnologie Medico-Farmaceutiche, ha prestato attività lavorativa in qualità di Addetto alla Ricerca e Sviluppo in aziende di Integratori Alimentari e Alimenti Dietetici