Differenze tra prodotto erboristico e prodotto farmaceutico

Ultima modifica 11.12.2019

In una tisana, ottenuta per infuso o decotto - ovvero metodi che prevedono un'estrazione acquosa - vengono estratti tutti i princìpi attivi, alcaloidi e non, presenti nella droga, chinina e chinidina compresi; la dose, però, non sarà la stessa presente in un prodotto farmaceutico, ma quella adeguata in funzione della quantità di droga utilizzata e del tempo di infusione e/o decozione; non sarà comunque mai un dosaggio di proiezioni farmaceutiche. Le quantità dei princìpi attivi presenti nella tisana sono molto inferiori a quelle di un prodotto farmaceutico, ma ciò non significa che la chinina e la chinidina abbiano perso la loro attività antimalarica ed antiaritmica; questo fa sì che il prodotto erboristico o liquoristico mantenga le caratteristiche e le qualità organolettiche ricercate, date essenzialmente dal sapore amaro; allo stesso tempo fa sì che il fitocomplesso contenga i princìpi attivi che hanno determinate attività farmaceutiche, ma che a noi non interessano. Pertanto, non possiamo dire che l'infuso è antimalarico, ma in funzione del suo sapore amaro possiamo affermare che ha proprietà eupeptiche ed aperitive.

Riassumendo, la differente concentrazione dei princìpi attivi, ottenuta con un certo tipo di estrazione piuttosto che con un altro, determina una differente entità della proiezione salutistica e, dal punto di vista della qualità dell'effetto, una differenzazione rispetto all'attività farmaceutica. Pur trattandosi degli stessi princìpi attivi, estratti della stessa droga, si determina una differente quantità dell'effetto, perché è vero che il prodotto erboristico non ha attività antimalarica e antiaritmica, ma è anche vero che nella tisana gli stessi princìpi attivi ci sono.

Le proiezioni d'uso di una droga, per esempio la china, variano a seconda delle modalità di lavorazione della droga stessa; si è detto infatti che il processo estrattivo farmaceutico è molto diverso da quello erboristico, e che per questo si ottengono differenti proiezioni salutistiche. La china può avere attività dal punto di vista farmaceutico, ma in relazione al suo impiego in campo erboristico, viene estratto un complesso di alcaloidi, chinina e chinidina compresi, in concentrazione tale da non determinare l'effetto farmaceutico; al contrario, si estraggono i princìpi attivi in relazione alla caratteristica organolettica ricercata, nel caso specifico quelli dal sapore molto amaro e che le conferiscono attività digestive, eupeptiche ed aperitive.



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