Dosaggio erboristico, farmaceutico e liquoristico

Ultima modifica 24.12.2015

Rapporto fra dosaggio erboristico/farmaceutico/liquoristico: valori tabulati sulla base della quantità di droga; una tisana digestiva a base di china deve contenere una quantità di china di un certo tipo, associata, per esempio, ad una determinata quantità di rabarbaro, di arancio amaro, di genziana e magari di liquirizia per dolcificarla. Un prodotto di interesse liquoristico è ricavato invece con metodologie di lavorazione diverse da quelle di tipo erboristico. In una tisana si ha un insieme di droghe, quindi un insieme di fitocomplessi, che svolgono un'azione sinergica su diversi apparati, favorendo l'aspetto digestivo, normalizzando la funzionalità degli epatociti e stimolando quella della cistifellea. La genziana ed il carciofo, per esempio, sono droghe colagoghe o coeleretiche, capaci, cioè, di stimolare la contrattilità della ghiandola biliare. In ambito liquoristico, invece, la china o altre droghe vengono estratte con soluzione idroalcoliche diverse e più potenti  rispetto ad una soluzione acquosa; la soluzione idroalcolica ha una forza estrattiva più potente, che va ad estrarre anche altre molecole, spesso ubiquitarie.

Il rapporto quantitativo acqua/alcool determina uno spettro molto ampio di polarità a cui posso avere accesso per estrarre determinati princìpi attivi, con sensibili differenze qualitative del prodotto finale. Variando la polarità della miscela del solvente, posso variare la potenza estrattiva rispetto alle sostanze da estrarre. A seconda del prodotto finale che si vuole ottenere viene dunque deciso quale solvente estrattivo utilizzare, tenendo sempre presente le problematiche e le controindicazioni che può presentare una soluzione alcolica.
Riguardo ad uno stesso principio attivo e/o fitocomplesso devono essere tenuti ben presenti i tre ambiti di impiego ed il loro fine. Il concetto di preparazione farmaceutica  è ristabilire un benessere, mentre il concetto di prodotto erboristico è il mantenimento di uno stato di benessere, favorendo il superamento di condizioni transitorie di disturbo. L'ambito liquoristico o voluttuario  varia a seconda del piacere delle persone; l'amaro, in genere, viene preso dopo il pasto ,perché sappiamo che al suo interno vi sono droghe con caratteristiche eupeptiche e digestive. Anche la caffeina è una droga con caratteristiche digestive; il caffè, infatti, viene preso per favorire la digestione, dal momento che il suo tipico alcaloide irrita la mucosa gastrica stimolandone la secrezione cloropeptica. Il senso erboristico di questa sostanza è però differente: la caffeina stimola la veglia, è presente in prodotti antiinfiammatori ed in farmaci antiemicranici, è un veicolo molto utile per alcuni princìpi attivi antiemicranici ed ha proprietà vasocostrittrici o vasodilatatrici a seconda del distretto in cui va ad agire. Quello che fuoriesce da questi esempi  è che il concetto dose-risposta ha una connotazione molto più dilatata in ambito erboristico rispetto all'ambito farmaceutico. Il senso del benessere in senso erboristico è diverso da quello farmaceutico; in erboristeria si parla  di disturbo, in farmacia si parla di patologia cronica o acuta.



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