Piante Medicinali e Officiali: Definizioni ed Esempi

Ultima modifica 17.05.2019
INDICE
  1. Pianta Medicinale
  2. Pianta Officinale
  3. Parte Utilizzata e Droga
  4. Alcuni Esempi

Pianta Medicinale

Una pianta medicinale è una pianta destinata prevalentemente all'uso farmaceutico.

Pianta Officinale

"Pianta officinale" è un termine più ampio, che serve ad identificare quelle piante che hanno impiego anche erboristico, dietistico, cosmetico e salutistico in generale.

La distinzione, a dire il vero, non si fa quasi più ed i due termini sono considerati quasi sinonimi.

Parte Utilizzata e Droga

La parte impiegata di una pianta è quella che viene utilizzata a scopi salutistici. Questa parte, che può essere anche la pianta intera, viene raccolta per determinare delle preparazioni, dei medicamenti, che hanno un risvolto di tipo salutistico. La parte di pianta impiegata non diventa necessariamente droga; essa, infatti, rappresenta la parte utilizzata affinché possa diventare droga o divenire essa stessa l'elemento che caratterizza la preparazione officinale.

Alcuni Esempi

Arancio amaro

È una droga se l'esocarpo del frutto o flavedo viene opportunamente trattato, cioè essiccato; la parte della pianta arancio amaro in questo caso è divenuta droga. Il pericarpo dell'esperidio è diventato droga perché trattato opportunamente, ovvero essiccato.

Se prendiamo, invece, un prodotto cosmetico, al suo interno vi è l'arancio amaro, o meglio l'olio essenziale di arancio amaro. L'olio essenziale o l'essenza di arancio amaro non è un olio come quello di oliva perché dal punto di vista chimico è completamente diverso, pur definendosi olio. L'olio essenziale è una miscela prevalentemente terpenica. In questo caso l'olio essenziale di arancio amaro è ottenuto dal pericarpo fresco, non trattato opportunamente; quindi, il pericarpo dell'esperidio è utilizzato fresco per ottenere l'olio essenziale.

In questo caso la parte impiegata è utilizzata sia per diventare droga, sia per dare un altro prodotto salutistico come l'olio essenziale.

Chiamare il pericarpo dell'arancio amaro "droga" quando questo viene utilizzato per ottenere l'olio essenziale è improprio.

Menta

Nel caso della menta vengono trattate le foglie. Nelle tisane queste sono presenti come droga foglia essiccata, quindi trattata opportunamente. L'olio essenziale di menta, invece, è caratterizzato dal mentolo, terpene, monoterpene; l'olio essenziale di menta si ottiene dalle foglie fresche, talmente fresche che spesso, come accade per molte essenze, vengono distillate subito dopo la raccolta a bordo campo, per evitare le azioni degradanti che iniziano subito dopo il raccolto.

Droga e parte impiegata vanno distinte e caratterizzate.

Aloe vera

L'aloe vera ha come parte impiegata le foglie che sono sempre utilizzate fresche. Dalla foglia di aloe non si ottiene solo il famoso gel, ma due importanti tipologie di prodotti. In questo caso, la droga è la parte ottenuta dai processi estrattivi sulle foglie, trattata opportunamente.

Aloe vera gel

Le foglie, private delle sostanze con attività aperitiva e lassativa, vengono spremute e danno sostanze gelificanti di natura prevalentemente carboidratica, eteropolisaccaridica, con funzioni disparate: cicatrizzante ad uso topico, antissiodanteadattogeno, riminerallizante e vitaminizzante ad uso interno.

Aloe succo

Prodotto ricavato dalla colatura delle foglie; il succo così ottenuto viene cotto a fuoco vivo, fino ad assumere consistenza solida vetrosa. Di colore rosso-brunastro, sapore estremamente amaro e piccante con funzione purgante, questo succo è utilizzato nella formulazione di prodotti lassativi stimolanti, aperitivi e digestivi. A seconda della concentrazione del succo si può ottenere l'effetto aperitivo, del sapore amaro e determinato dagli antrachinoni, o l'effetto lassativo stimolante, se la concentrazione del succo è elevata.

Aggiornamento: Nuovo Regolamento Europeo del 18 Marzo 2021

In data 8 aprile 2021 è entrato in vigore il divieto di commercializzare alimenti e integratori alimentari contenenti idrossiantraceni e loro derivati, una famiglia di molecole contenuta in diverse piante, come aloe, cassia, rabarbaro e senna.

Più nel dettaglio, il nuovo Regolamento Europeo del 18 marzo 2021 - entrato in vigore, per l'appunto, l'8 aprile 2021 - modifica l'allegato III del regolamento (CE) n. 1925/2006 del Parlamento Europeo e del Consiglio per quanto riguarda le specie botaniche contenenti derivati dell'idrossiantracene.

Il testo completo è consultabile cliccando qui. Tuttavia, possiamo riassumere i punti principali nel seguente modo:

  • Vengono aggiunte alla lista delle sostanze il cui impiego negli alimenti è vietato (allegato III parte A del suddetto regolamento):
    • Aloe-emodina e tutte le preparazioni in cui è presente tale sostanza;
    • Emodina e tutte le preparazioni in cui è presente tale sostanza;
    • Preparazioni a base di foglie di specie di Aloe contenenti derivati dell'idrossiantracene;
    • Dantrone e tutte le preparazioni in cui è presente tale sostanza.
  • Vengono aggiunte alla lista delle sostanze il cui impiego negli alimenti è sottoposto alla sorveglianza della Comunità (allegato III parte C):
    • Preparazioni a base della radice o del rizoma di Rheum palmatum L., Rheum officinale Baillon e loro ibridi contenenti derivati dell'idrossiantracene;
    • Preparazioni a base di foglie o frutti di Cassia senna L. contenenti derivati dell'idrossiantracene;
    • Preparazioni a base di corteccia di Rhamnus frangula L. o Rhamnus purshiana DC. contenenti derivati dell'idrossiantracene.

 

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