Farmacognosia come scienza multidisciplinare

Ultima modifica 18.07.2019

Per definire meglio la farmacognosia la si può pensare come collettore multidisciplinare. È una disciplina che si occupa del riconoscimento:

 

delle droghe, ovvero di conoscere per ciascuna droga la fonte, gli aspetti morfologici macro e microscopici;

della droga e della fonte anche dopo processi di lavorazione, ad esempio l'essiccamento;

dell'autenticità e delle contaminazioni della droga, a partire da un'analisi di sue componenti caratteristiche;

delle contaminazioni o delle adulterazioni della droga, tenendo presente che entrambe ne pregiudicano la qualità, che non sarà più ottima.

 

Il processo di riconoscimento ci porta ad identificare la corretta origine ed autenticità della droga, valutare le eventuali frodi applicate alla droga stessa ed esprimere un giudizio di qualità che è dipendente anche dall'identificazione della droga stessa. Se il riconoscimento presuppone criteri di valutazione di tipo botanico, ad esempio i tessuti, associati ad una classificazione macro e microscopica della droga, presuppone anche valutazioni di tipo microbiologico, tese a valutare la qualità, ancora una volta, di impiego salutistico della droga.

Se una determinata droga ha proprietà antivirali, come l'Echinacea, una volta riconosciuta macro e microscopicamente, se ne deve valutare la proprietà salutistica; può infatti accadere che la pianta da cui deriva la droga sia stata coltivata malamente, in condizioni atmosferiche poco adatte e che non hanno permesso lo sviluppo dei princìpi antivirali. Per valutare tutto ciò è necessario esaminare in in vitro l'efficacia della droga, tramite prove di tipo microbiologico. Se una certa quantità di droga deve determinare un certo risultato, vado a fare le prove per vedere se ha proprietà ottime, buone, scarse o nulle. Sono necessarie anche valutazioni di tipo chimico, soprattutto se devo determinare quanto quella droga è antivirale. Devo conoscere i modelli estrattivi ed identificativi più adeguati a valutare i princìpi attivi, quindi criteri di valutazione di fitochimica. Se conosco quanto principio attivo per unità di peso devo ottenere con il metodo estrattivo migliore, posso valutare se la droga è ottima, buona o di poco valore e determinare se è stata coltivata in condizioni non opportune, trattata o contaminata con pesticidi inconsueti o se ha subìto degrado post-raccolta. Si deve dunque fare una valutazione anche in base alla caratterizzazione chimica della droga. Infine, posso e devo valutare se la droga può risultare tossica per l'organismo umano; i valori di tossicità sono determinati in vitro, in vivo su cavie e anche a livello clinico sull'uomo, in modo da delineare un ampio spettro di valori di tossicità.

Questi strumenti servono alla farmacognosia per delineare un quadro completo di identificazione della droga nella sua qualità e identità per la sua applicazione salutistica. La farmacognosia quindi, può essere definita come materia multidisciplinare che attinge ad aspetti di tipo botanico, chimico, biologico, tossicologico e microbiologico, per determinare a livello microscopico e macroscopico, fitochimico, biologico e tossicologico, l'identità e la qualità della droga.



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