Farmaci per Curare le Tossicodipendenze

Farmaci per Curare le Tossicodipendenze
Ultima modifica 04.11.2017

Definizione

La tossicodipendenza delinea un quadro patologico complesso, in cui un soggetto sente l'estrema necessità di assumere una sostanza, nonostante sia a conoscenza dei suoi effetti collaterali e pericolosi; la sospensione dell'assunzione di quella data sostanza conduce all'astinenza. Spesso, la tossicodipendenza è correlata anche alla tolleranza: per raggiungere lo stesso effetto, l'organismo necessita di una dose sempre più elevata della sostanza d'abuso.

  • Per tossicodipendenza, non si fa riferimento solo a droghe d'abuso; infatti, anche l'alcolismo ed alcuni farmaci possono creare dipendenza, fisica o psicologica. Anche il tabagismo è una forma comune di tossicodipendenza.

Cause

La tossicodipendenza è un disturbo psicologico, comportamentale e fisico a tutti gli effetti, in cui la genetica e l'ambiente sembrano giocare un ruolo importantissimo nello spingere il soggetto ad assumere sostanze d'abuso. La dipendenza da abuso sembra verificarsi quando l'utilizzo ripetuto e costante di un farmaco, di una droga o di un'altra sostanza alterano la percezione del piacere; questo comportamento innesca una serie di meccanismi che inducono il soggetto a continuare l'assunzione di quella data sostanza.

Sintomi

I sintomi della tossicodipendenza variano in base alla sostanza d'abuso: per esempio, la somministrazione di un betabloccante dà dipendenza fisica, diversa dalla dipendenza psicologica provocata da una droga come l'eroina. I sintomi che accomunano la maggior parte delle tossicodipendenze sono l'astinenza e la tolleranza, accompagnate poi da una serie di disturbi comportamentali di tipo ossessivo compulsivo, alterazioni dell'umore, attacchi di panico, propensione alla violenza, calo della concentrazione, sonnolenza o insonnia, alterazioni dell'appetito. A questi aspetti vengono spesso associati altri sintomi, come occhi rossi, restringimento della pupilla, offuscamento della vista, ecc..

 

Non è possibile descrivere un completo quadro dei sintomi, dato che i segni caratteristici dipendono dalla sostanza che crea tossicodipendenza. Per approfondimenti: leggi l'articolo sui sintomi della tossicodipendenza


Le informazioni sui Tossicodipendenze - Farmaci per la Cura delle Tossicodipendenze non intendono sostituire il rapporto diretto tra professionista della salute e paziente. Consultare sempre il proprio medico curante e/o lo specialista prima di assumere Tossicodipendenze - Farmaci per la Cura delle Tossicodipendenze.

Farmaci

Il trattamento della tossicodipendenza inizia dal momento in cui si riconosce il problema: data la sua delicatezza, i parenti, i famigliari e gli amici dovrebbero prendersi cura del malato, senza dare imposizioni o ordini su cosa fare e cosa non dover fare. Anche se banale, il supporto delle persone che stanno accanto al tossicodipendente risulta fondamentale.
Il trattamento della tossicodipendenza risulta piuttosto complesso, dal momento che, come abbiamo analizzato, s'instaurano spesso le crisi di astinenza che spingono il tossico a cercare disperatamente quella sostanza: oltre all'attenzione dei familiari, la tossicodipendenza, per essere curata definitivamente, richiede un approccio multidisciplinare con interventi psicologici, sociali e farmacologici.
La somministrazione di farmaci è un elemento che accomuna la stragrande maggioranza delle cure per la tossicodipendenza, dal momento che è molto difficile riuscire ad abbandonare l'uso della sostanza stupefacente con il solo approccio psicologico. Da sottolineare, inoltre, che un tossicomane non manifesta “solamente” il rischio di ricadute: si osserva, infatti, che un malato di droga  tende ad iniettarsi preparazioni previste per l'assunzione orale, il che comporta una serie di conseguenze piuttosto gravi (gangrena, ascessi o necrosi nel punto d'iniezione, tossicità cardiaca o polmonare derivata dal deposito della sostanza a livello del muscolo cardiaco o del polmone, malattie derivate dalle iniezioni effettuate con aghi infetti ecc.).
Vediamo, in dettaglio, i farmaci più indicati per la tossicodipendenza da alcol, tabacco e droghe stupefacenti.

 

Di seguito sono riportate le classi di farmaci maggiormente impiegate nella terapia contro la tossicodipendenza, ed alcuni esempi di specialità farmacologiche; spetta al medico scegliere il principio attivo e la posologia più indicati per il paziente, in base alla gravità della malattia, allo stato di salute del malato e alla sua risposta alla cura:

 

Tossicodipendenza da alcol: anche l'alcol può essere considerato una droga e, come tale, può creare dipendenza e crisi di astinenza. In genere, l'alcolista inizia a bere saltuariamente, per poi aumentare la dose sempre più: con il tempo, l'individuo percepisce la necessità di assumere sempre più alcolici, al fine di raggiungere lo stato di euforia desiderato.
Per curare la tossicodipendenza da alcol, il paziente deve collaborare con i medici e con i familiari: sarebbe infatti inutile seguire uno schema - in un certo senso - “riabilitativo”  quando il paziente non lo vuole.

Per i farmaci e la posologia: vedi l'articolo sui farmaci per la cura dell'alcolismo

 

Tossicodipendenza da tabacco: anche il tabagismo può essere considerato una forma di tossicodipendenza, i cui effetti collaterali nel lungo termine possono essere anche molto gravi. Anche in questo caso, come per il precedente, la cura farmacologica per smettere di fumare può esercitare il proprio effetto terapeutico esclusivamente se il soggetto ne è convinto, perché sarebbe inutile assumere sostanze farmacologiche per invertire la tossicodipendenza da fumo se l'intenzione di farlo veramente manca.

Per i farmaci e la posologia: leggi l'articolo sui farmaci per smettere di fumare

 

Tossicodipendenza da droghe d'abuso: il trattamento della tossicodipendenza da oppioidi può essere duplice e consiste nell'arresto graduale della somministrazione della droga o nella sua brusca astensione; la scelta di un trattamento piuttosto che un altro va valutata in base ad ogni singolo caso.
Il trattamento d'emergenza va effettuato nei casi di overdose di droghe o di intossicazione; in simili frangenti, il soggetto tende a perdere coscienza e, spesso, necessita di una respirazione assistita temporanea. La scelta del farmaco dipende dalla droga abusata. Oltre alla somministrazione di specialità farmacologiche, il paziente può essere indirizzato in centri appositi per l'intossicazione, in cui i malati sono sottoposti a precisi programmi comportamentali e psicologici. Vediamo, ora, quali sono i farmaci più utilizzati in terapia:

  • Metadone (es. Metado C): farmaco agonista oppioide da utilizzare in terapia, sotto controllo medico, per la cura della tossicodipendenza da eroina. La somministrazione di questo farmaco è utile per ridurre i sintomi da astinenza da eroina; il farmaco provoca assuefazione, di conseguenza non viene prescritto a tutti i pazienti. Il suo impiego è riservato solo ai casi di dipendenza grave da eroina od oppioidi. Anche se la posologia va attentamente adeguata al singolo paziente, di seguito viene riportata una posologia puramente indicativa: inizialmente, assumere 10-40 mg di farmaco al dì. Aumentare progressivamente la dose di max. 30 mg a settimana (non più di 10 mg al giorno), fino alla scomparsa dei sintomi da astinenza.
  • Buprenorfina (es. Buprenorfina MYL): si tratta di un farmaco agonista oppioide parziale, prescritto solamente ai tossicodipendenti con una grave situazione; ad ogni modo, il suo impiego è indicato anche per trattare la tossicodipendenza nei soggetti con moderata dipendenza da oppioidi. Il farmaco può provocare astinenza: a detta di ciò, è dovere del tossico ridurre gradualmente l'assunzione di stupefacenti prima di iniziare la cura con il farmaco. La buprenorfina è spesso associata a Naloxone (es. Suboxone): sotto forma di compresse sublinguali da sciogliere  – formulate con 2 mg di buprenorfina e 0,5 mg di naloxone – assumere indicativamente il farmaco alla dose di 1-2 compresse al giorno, aumentando sensibilmente la posologia, nel pieno rispetto delle indicazioni dettate dal medico. Non superare i 24 mg al giorno di buprenorfina.
  • Naltrexone (es. Nalorex): a differenza dei farmaci sopradescritti, il naltrexone è un antagonista oppioide parziale, da utilizzare solo in caso di tossicodipendenza grave da oppioidi; il farmaco induce tutti i sintomi da astinenza. Esercita la propria azione terapeutica inibendo l'azione euforizzante degli oppioidi e viene prescritto, proprio per questo motivo, anche agli ex tossici per evitare le ricadute. Si tratta di un farmaco potente, da somministrare solo in ricoveri specialistici, sotto la supervisione del medico. Iniziare la terapia dopo almeno 7-10 giorni dall'astensione da oppioidi (da verificare mediante analisi delle urine), in assenza di segni da astinenza. Iniziare la terapia con 25 mg di farmaco in un'unica dose; la dose di mantenimento prevede di assumere 50 mg al giorno. La dose settimanale può essere frazionata in tre dosi, al fine di migliorare la compliance del paziente. Il farmaco è reperibile anche sotto forma di sospensione iniettabile: assumere 380 mg ogni 4 settimane per iniezione intramuscolare nel gluteo.
  • Lofexidina  (es. Dimatex): il farmaco (agonista alfa adrenergico) non è commercializzato in Italia. In alcuni paesi viene utilizzato per alleggerire i sintomi da tossicodipendenza da oppioidi. In linea generale, il farmaco va somministrato inizialmente alla dose di 800 mcg al giorno, frazionati in più dosi; la posologia può essere aumentata gradualmente, senza superare i 2.4 mg al giorno (per ogni dose, non superare gli 800 mcg). La durata indicativa per la cura della tossicodipendenza è di 7-10 giorni: il paziente non deve assumere questo farmaco se continua ad assumere oppioidi.

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