Farmaci per Curare la Paralisi Facciale

Farmaci per Curare la Paralisi Facciale
Ultima modifica 12.12.2019

Definizione

La paralisi facciale, detta anche paralisi di Bell, è un disturbo che interessa il nervo implicato nel controllo della muscolatura del volto; quando tale nervo subisce un insulto infiammatorio, si gonfia, provocando di riflesso una rigidità al viso che impedisce il corretto utilizzo dei muscoli della sede coinvolta. Più spesso la paralisi interessa solo un lato del volto; tuttavia, il disturbo può coinvolgere tutto il viso.

Cause

Anche se la causa specifica non è del tutto accreditata, sembra che la paralisi facciale sia dovuta ad un insulto virale: l'agente eziopatologico ivi implicato è l'Herpes simplex, lo stesso virus responsabile dell'Herpes genitale e labiale. Tuttavia, alcune fonti ritengono che la paralisi facciale sia altresì favorita da infezioni del virus HIV, malattia di Lyme, sarcoidosi e infezioni a carico dell'orecchio medio.

  • I soggetti più a rischio sono i ragazzi di età inferiore ai 15 anni e gli adulti ultrasessantenni; idealmente, il disturbo si può manifestare ad ogni età.

Sintomi

I pazienti affetti da paralisi facciale parziale presentano un caratteristico “sorriso unilaterale” e una difficoltà evidente a chiudere ed aprire un occhio. Tra gli altri segni che accompagnano il disturbo, ricordiamo: alterazione del gusto, alterazione della quantità di lacrime e saliva, difficoltà espressiva del volto, dolore alla mascella e all'orecchio, ipersensibilità al suono, e rapida insorgenza di debolezza muscolare in corrispondenza dei muscoli facciali coinvolti.

  • Talvolta, la paralisi può interessare l'intero volto.

Le informazioni sui Paralisi Facciale - Farmaci per la Cura della Paralisi Facciale non intendono sostituire il rapporto diretto tra professionista della salute e paziente. Consultare sempre il proprio medico curante e/o lo specialista prima di assumere Paralisi Facciale - Farmaci per la Cura della Paralisi Facciale.

Farmaci

Fortunatamente, nella maggior parte dei pazienti affetti, la paralisi facciale tende ad autorisolversi dopo poco tempo dalla sua comparsa; spesso, i sintomi migliorano già dopo una manciata di ore e svaniscono dopo alcuni giorni o settimane. Tuttavia, alcune paralisi facciali si manifestano in modo particolarmente brusco: in simili frangenti, la completa guarigione può avvenire dopo alcuni mesi, avvalendosi anche dell'ausilio di farmaci potenti come i corticosteroidi (prednisone) e gli antivirali (aciclovir o valaciclovir). Ad ogni modo, non è ancora del tutto chiarita l'utilità dei farmaci per la cura della paralisi facciale; è stato comunque osservato che il loro effetto terapeutico è apprezzabile quando la cura farmacologica inizia già dai primissimi sintomi.
Parallelamente alla terapia farmacologica, è consigliabilr seguire un iter fisioterapico: i massaggi e gli esercizi mirati ai muscoli facciali impediscono alla paralisi di progredire e di causare un danno permanente. La fisioterapia è spesso indispensabile per favorire il recupero completo in tempi ristretti.
Nei casi estremi, è necessario l'intervento chirurgico (decompressione chirurgica), volto ad alleviare la pressione che grava sul nervo; qualora la paralisi facciale deturpi il volto, è consigliabile intervenie con la plastica facciale (raro).

 

Di seguito sono riportate le classi di farmaci maggiormente impiegate nella terapia contro la paralisi facciale, ed alcuni esempi di specialità farmacologiche; spetta al medico scegliere il principio attivo e la posologia più indicati per il paziente, in base alla gravità della malattia, allo stato di salute del malato e alla sua risposta alla cura:

 

Corticosteroidi: come abbiamo analizzato, la paralisi facciale di natura cosiddetta “idiopatica” tende ad autorisolversi in poche settimane (2-6). La somministrazione di corticosteroidi è talvolta consigliata per prevenire eventuali neuriti; tuttavia, è doveroso precisare che l'approccio con farmaci potenti di questo genere ha senso solo se la somministrazione degli stessi ha inizio entro i primi 3-10 giorni dallo scoppio della condizione. I farmaci a base steroidea sono indicati per ridurre l'infiammazione a carico del nervo facciale, considerato il loro potente effetto antinfiammatorio.

  • Prednisone (es. Deltacortene, Lodotra): la posologia va sempre stabilita dal medico sulla base della gravità della paralisi facciale e delle condizioni del paziente. Indicativamente, la dose da assumere varia da 5 a 60 mg al giorno, possibilmente frazionati in più dosi (1-4) durante l'arco delle 24 ore. Assumere il farmaco entro 3-10 giorni dalla manifestazione dei primi sintomi.

Farmaci antivirali: quando la paralisi facciale è correlata ad un insulto sostenuto dall'Herpes simplex, i farmaci antivirali possono esercitare il proprio effetto terapeutico, specie se associati ad una terapia corticosteroidea. Ad ogni modo, l'efficacia della terapia antivirale per la cura della paralisi facciale non è del tutto accreditata: alcuni studi ne confermano l'efficacia, altri la smentiscono. Sarà dovere del medico prescrivere o meno una cura simile, sulla base della causa scatenante, della gravità della condizione e dello stato di salute generale del paziente.

  • Acyclovir (es. Aciclovir, Xerese, Zovirax): il farmaco è un inibitore della sintesi del DNA dei virus erpetici; è quindi indicato per la cura della paralisi facciale ad eziologia virale, sempre associato ad uno steroide. Assumere una compressa da 400 mg tre volte al giorno per 7-10 giorni, nel pieno rispetto di quanto prescritto dal medico.
  • Valaciclovir (es. Talavir, Zelitrex,  500 mg o 1000 mg): indicativamente, assumere una compressa da 250 mg, tre volte al giorno, per 7-10 giorni. Si raccomanda di associare all'antivirale un farmaco steroideo.
  • Famciclovir (es. Famvir): si consiglia di assumere per via orale una dose di 250 mg, due volte al giorno. Per i pazienti affetti anche da AIDS, aumentare la dose a 500 mg. La durata della terapia va stabilita dal medico. Abbinare un farmaco corticosteroide.

Non sono disponibili dati scientifici sull'utilizzo di antivirali in monoterapia per la cura della paralisi facciale. Si raccomanda di associare sempre uno steroide.

 

Farmaci idratanti per l'occhio: in caso di paralisi facciale, l'occhio (o entrambi gli occhi interessati) fatica a chiudersi completamente. Per evitare la xerosi (secchezza) oculare, si consiglia caldamente di applicare in modo regolare colliri specifici o pomate oftalmiche che mantengano umida la superficie dell'occhio. In alcuni casi, è consigliabile coprire l'occhio con una benda durante il sonno notturno.

  • Paraffina (es. Lacrilube unguento oftalmico): le pomate a base di paraffina sono indicate per favorire la lubrificazione dell'occhio, in particolare quando la secchezza oculare intacca l'epitelio della cornea. Si raccomanda di applicare la pomata poco prima di coricarsi, dato che il farmaco può causare un temporaneo offuscamento della visione. Non applicare con le lenti a contatto.
  • Ipromellosa (es. Tioretin): trattasi di uno tra i trattamenti farmacologici più indicati per ovviare alla  secchezza oculare di lieve entità, nel contesto della paralisi facciale. Al fine di ottenere un sollievo dei sintomi in tempi ristretti, si raccomanda una somministrazione frequente del farmaco, circa un'applicazione ogni ora per i primi giorni di terapia.
  • Acetilcisteina (es. Tirocular, Brunac): è possibile applicare nell'occhio questo farmaco mucolitico sotto forma di collirio, in associazione all'ipromellosa, al fine di ripristinare  lo strato superficiale di muco nell'occhio, chiaramente alterato dalla xerosi locale provocata dalla paralisi facciale.

 Per approfondimenti: leggi l'articolo sui farmaci per la cura della secchezza oculare